Class- action contro la LEGO? :-)

Le moderne costruzioni di LEGO sono una vera sfida non solo per i piccoli , cui sono dedicate, ma anche e soprattutto per gli adulti che le hanno comprate o che comunque devono dare una mano nel montaggio .

Le istruzioni sono ben fatte, bisogna riconoscerlo e, seguendole passo passo, l` impresa puo` anche riuscire, ma…..c`e` sempre un ma……e ho piu` di un buon motivo per dirlo.

Lo zio P. ha regalato a Sam per il suo settimo compleanno una bellissima scatola di costruzioni, che pero` nessuno aveva avuto il coraggio di mettere in opera. Ora che sono qua io, che ho tutto il tempo per dedicarmici, mi e` senbrato giusto e doveroso metterci mano . Come primo tentativo di una nonna poco esperta, ho deciso che avremmo  provato a montare il motoscafo: in apparenza era il piu` facile.

Una volta individuati i pezzi necessari, Sam li cercava nelle varie buste e io provvedevo a montarli. Il lavoro procedeva spedito con soddisfazione e divertimento di entrambi, poi a un certo punto erano necessari due pezzi dalla forma piu` stravagante, ma n abbiamo trovato uno solo….abbiamo passato e ripassato tutte le buste  decine di volte, ma tutto e` stato inutile abbiamo dovuto sospendere la costruzione del motoscafo circa a meta` del lavoro.

Il giorno dopo abbiamo provato con l` elicottero: per ben tre ore siamo stati sdraiati a terra a montare pezzi talora piccolissimi e quando ormai ne mancavano pochissimi per completare l`opera ecco che di nuovo abbiamo dovuto arrenderci: mancava un pezzo insostituibile e non siamo stati certo noi ad averlo perso, perche` e` di dimensioni ragguardevoli e non avrebbe potuto sfuggire alle nostre ricerche…..altra delusione !

Stamattina ho cercato su internet il sito della LEGO e ho visto che possono spedire i pezzi mancanti , credo proprio che li richiedero` e accompagnero` la richiesta con una vibrata protesta : non si dovrebbero mettere in commercio confezioni incomplete , visto anche il loro prezzo non certo modico!!!

I nonni rischiano il colpo della strega per assistere i nipoti (siamo stati sdraiati sul tappeto per ore proprio per non rischiare di perdere pezzi vaganti) e avrebbero diritto  a conseguire un risultato soddisfacente, o no? Se qualcun altro ha riscontrato le stesse carenze nei giochi LEGO, lo faccia presente e faremo insieme una class-action!!! 🙂

Al bancomat.

Al mercato avevo speso l’ ultima banconota e prima di rientrare a casa sono andata al bancomat. C’era davanti a me  una signora ancora giovane vestita modestamente, coi capelli corti un po’ in disordine.  Era alle prese con un prelievo piuttosto laborioso  per la lentezza del bancomat. A un certo punto si è voltata verso di me . Aveva occhi castani cerchiati da profonde occhiaie e un sorriso dolce  e un po’  mesto.

– Questo bancomat non ha fretta, ma io sì…. si va sempre di corsa …non è possibile!!!- mi ha detto lei.

–  Alla sua età anch’ io ero sempre di corsa – ho risposto io – ora non ho più tanta fretta….- intendendo dire che in gioventù si corre  perchè se ne ha la necessità , ma se ne hanno anche le forze…

Lei allora ha risposto che , se ancor, giovane, la vita era stata molto dura con lei : – Tre anni fa è morto mio marito – ha detto – poi  due anni fa sono stata operata di cancro al seno e  ho due figli di 17 e 12 anni…..lei può ben immaginare….- parlando controllava ogni tanto l’ operazione di prelievo che si protraeva….  Ho pronunciato qualche parola di solidarietà, quasi vergognandomi per le parole un po’ scherzose di qualche momento prima …..Poi, ritirati i soldi e lo scontrino, la donna si è allontanata non senza rivolgermi un sorriso e un saluto cordiale , che ho ricambiato accompagnandolo con molti auguri per lei e per i suoi figli.

Dev’ essere una donna coraggiosa , se ha potuto parlare con tanta serenità dei colpi crudeli che la vita le  ha riservato e della sua situazione  attuale certamente molto faticosa da gestire.  La sera, prima di dormire, mi è venuta in mente ….

Fu una donna a inventare il computer….

Ada Lovelace….. vi dice qualcosa questo nome? A me era del tutto sconosciuto….ma navigando qua e là sui siti dedicati alle donne , ho scoperto che a questa signora inglese, figlia del poeta Byron, in America è dedicato il giorno 15 ottobre: ADA LOVELACE DAY, per ricordare a quali livelli possono giungere le donne se ne hanno l’ opportunità.

Era una studiosa di matematica e a lei si deve molto probabilmente la realizzazione del primo calcolatore meccanico, in definitiva il primo computer…..

Se volete saperne di più potete trovare notizie più dettagliate QUI

Una bella piazza.

Ieri ho ammirato questa piazza ; si trova a Gualtieri , nella bassa reggiana. Su questa piazza si affaccia un piccolo ristorante gestito da tre sorelle in gamba (mie cugine), che hanno creato un piccolo gioiello di eleganza e di buon gusto.

Il mio pensiero e la mia preghiera volano spesso là in questi giorni…..

 

Donne e cinema.

Consiglio vivamente la lettura di questo articolo, pubblicato su “DonnaEuropa”, che commenta i risultati di uno studio sull’ immagine della donna nelle maggiori cinematografie mondiali , studio commissionato dall’ ONU. L’ Occidente ci fa una brutta figura rispetto alla cinematografia orientale, ma ci sarebbe da chiedersi se chi fa cinema ha interesse a fotografare la realtà del proprio paese o vuole piuttosto solleticare la curiosità e l’ interesse del pubblico per indurlo a entrare in una sala cinemtografica

Se la cinematografia orientale  è più rispettosa della dignità della donna, sappiamo però che nella realtà è proprio in Cina e in India che avviene la selezione di generi già prima della nascita o anche  dopo: la figlia femmina viene abortita o soppressa dopo il parto; inoltre nelle cronache dei nostri giorni fanno spesso scalpore orribili femminicidi (preceduti spesso da stupri e abusi, anche su bambine piccolissime)  avvenuti in India, Pakistan e dintorni….

In conclusione, questo studio , a mio avviso , ha senso solo se si prefigge di sensibilizzare gli operatori cinematografici di ogni paese a sollevare la questione della parità di dignità e di diritti tra uomo e donna e non può pretendere di fotografare la condizione reale delle donne nelle varie parti del mondo.

 

L’ estate sta finendo…..

Per preparare all’ arrivo del freddo l’ orto e il giardino, mi son ritrovata a fare grandi lavori: tagliare l’ erba e strappare le erbacce, raccogliere foglie secche, sradicare le piante che hanno concluso il loro ciclo vegetativo e con tutto questo riempire  i sacchi da portare alla piattaforma ecologica.  Ma non finisce qui, perchè poi mi son messa a vangare una parte dell’ orto per seminare  un po’ di valeriana , di rucola e di insalata ; infine ho rinvasato le piantine  da portare al riparo .  Tutto questo ha comportato un lavoro di un paio di giorni e credevo di aver finito, quando l’ occhio è stato attirato dalle foglie di un cespuglio:  era infestato da parassiti di ogni genere….Che fare?  Decido su due piedi che l’ unica soluzione è abbatterlo: è una pianta molto vecchia e già da tempo dà segni di sofferenza…. Ma i rami sono piuttosto grossi e occorrerà la sega elettrica che non uso da molto tempo.  Riuscirò a metterla in funzione?- Proviamoci – mi dico.

In effetti  ho dovuto  tribolare un po’ per farla funzionare, ma alla fine i grossi rami del cespuglio sono caduti a uno a uno e una volta sfrondati dalle parti più sottili , li ho riposti in un angolo riparato: serviranno per accendere il fuoco quando arriveranno i nipotini.

Per fortuna avevo pensato per tempo a riverniciare il balcone, il tavolo del giardino, il capanno di legno , i caloriferi e ora posso aspettare tranquillamente l’ autunno che arriva a grandi passi a cacciare questa estate che non è mai cominciata veramente.

Le prime volte che mi ritrovavo a dover fare queste cose da sola, venivo presa da un po’ di preoccupazione : sarei riuscita a non combinare pasticci? Del resto è impensabile chiamare gente ogni volta , sarebbe troppo dispendioso…. Ora mi son convinta che se le cose non sono fatte alla perfezione ,  va bene ugualmente e  non mi faccio più problemi.

 

Osservando un bebè….

Quando  i miei figli erano piccoli, avevo tante cose da fare, tante preoccupazioni e tante ansie e non  avevo il tempo per apprezzare e godere appieno la bellezza di certi momenti. Credo del resto che capiti un po’ a tutte le mamme.

Ora, che ho avuto la fortuna di diventare nonna, resto incantata a volte a osservare come un bebè prende contatto con il proprio corpo e col resto del mondo. Oggi osservavo l’ ultimo arrivato: era seduto, io gli mettevo davanti un suo giocattolo di forma cilindrica e lui lo afferrava con evidente soddisfazione, ma era ancora più soddisfatto nel vedere che, se agitava la manina, anche il pupazzetto si muoveva …

L’altro giorno invece era sdraiato su una coperta; io gli davo il solito giocattolo e lui, dopo averlo afferrato, apriva adagio la manina e, quando il pupazzetto gli cadeva addosso, rideva divertito.

Ogni cosa per lui è una scoperta, ogni momento è un passo avanti nella conoscenza di ciò che lo circonda e nei suoi occhi si legge la meraviglia e la gioia di crescere.

La libertà viene dai selfie?

In questi giorni, le donne turche hanno fatto molto parlare di sè: dopo la condanna delle donne che sorridono in pubblico da parte del loro viceprimoministro, hanno inondato la rete di selfie che le ritraggono , sole o in compagnia, mentre  sorridono e ridono  gaiamente.

La sfida è proseguita  alcuni giorni dopo e ora sono le foto delle loro ciabatte a riempire i social. Questo mi ha fatto pensare che le donne turche stiano cercando di rompere la cappa patriarcale che le opprime da secoli, usando i moderni mezzi di comunicazione e mi ha fatto sperare che questa tendenza dilaghi anche negli altri paesi in cui alle donne non è riconosciuta parità di diritti.

Oggi ho trovato conferma a questi miei pensieri in questo articolo: Le donne nei media arabi (che è anche il titolo di un libro) . Vi si dice che le donne che hanno partecipato alle rivolte della primavera araba non hanno ottenuto nessun miglioramento  legislativo della loro condizione , ma i media paiono più vicini alle donne. D’ altro canto le giovani più acculturate stanno usando i media con molta spigliatezza e libertà, ma c’ è il grande inghippo dell’ analfabetismo ancora molto diffuso tra le donne .