Esattamente 34 anni fa, nel giorno di S. Giovanni (24 giugno 1980) andavamo ad abitare in quella che è stata la casa della nostra famiglia. Era un periodo piovosissimo e abbiamo fatto quasi tutto il trasloco con una Peugeot familiare di cui non ricordo il modello….
Era una delle nove casette a schiera che sorgevano in una zona della città abbastanza vicina al centro, ma che non era mai stata abitata prima ed era circondata da prati e da un boschetto di robinie, che ora è scomparso per fare posto ad altre costruzioni.
Eravamo nove famiglie con bambini piccoli, che trovavano nell’ ampio cortile condominiale uno spazio sicuro per i loro giochi ed era bello vederli divertirsi insieme nei momenti di libertà dalla scuola e dagli studi.
L’amicizia tra i bambini non favoriva però l’ instaurarsi di rapporti altrettanto amichevoli tra gli adulti: tutti alle prese con la fatica di far fronte alle esigenze familiari e lavorative, nessuno aveva troppo tempo da dedicare ai vicini e , anzi, non era raro che sorgessero le solite questioni derivanti dalla difficoltà di convivere fianco a fianco.
Poi i figli diventarono grandi e a poco a poco lasciarono il cortile e si sparpagliarono per il mondo inseguendo le loro strade. Il cortile divenne silenzioso, troppo grande e vuoto….finchè non arrivarono dei nipotini a ravvivarlo saltuariamente…
Ora siamo tutti in pensione e alcuni se ne sono andati per sempre. Tra di noi, quelli che hanno la fortuna di vivere ancora in coppia, continuano la loro esistenza di sempre, invece chi è rimasto solo ( o meglio sola, infatti siamo oramai in quattro ad essere rimaste vedove) scopre le proprie nuove fragilità e la necessità di riorganizzare le proprie esistenze e le proprie relazioni .
E’ così che si sta formando una specie di condominio solidale, in cui, dimenticati gli eventuali piccoli contrasti dei tempi passati, si cerca di darsi una mano quando è possibile.
C’ è chi non usa l’automobile e a volte ha bisogno di un passaggio o di essere accompagnata da qualche parte per fare le proprie commissioni; a volte ci si confronta per districarsi nelle pratiche burocratiche; chi utilizza il computer cerca informazioni utili sulla rete per risolvere i problemi più disparati; se si va in vacanza si lasciano le chiavi alla vicina che si occuperà di innaffiare orti e giardini o di controllare che tutto sia in ordine. Se capita di avere qualche indisposizione ci si telefona e ci si offre reciprocamente la disponibilità ad accorrere in aiuto in caso di bisogno e si cerca di trovare ogni tanto un momento per tenersi compagnia e scambiare quattro chiacchiere.
Ho sentito che in alcune città si stanno sperimentando condomini solidali in cui famiglie con difficoltà varie si trovano a offrire la loro disponibilità ad assistere nelle piccole incombenze di ogni giorno i coinquilini più anziani . Noi , nel nostro piccolo lo stiamo facendo spinte solo dalla constatazione della nuova realtà che ci sta di fronte, consapevoli che , come sempre, l’ unione fa la forza…