Buon lavoro, ragazze!

Non solo belle…..

Chi volesse conoscere più da vicino le sette donne che Renzi ha voluto nella segreteria PD può cliccare sul link qui in alto. E’ stata una mossa inattesa ( o forse inatteso è solo il numero delle donne che il neoeletto segretario ha voluto come collaboratrici), ma che vuole avere un significato di concreto cambiamento di stile.

Devo dire che hanno tutte un bel curriculum alle spalle, nonostante la loro giovane età e spero che sappiano dare un impulso nuovo a questa Italia che si è impantanata in una palude da cui pare non poter più uscire. Sono preparate e sono anche molto belle e con facce pulite e simpatiche…..il che non guasta.

Avevo ed ho ancora una certa diffidenza nei confronti di Renzi, che a volte è un po’ troppo bravo a parlare e anche un po’ troppo guascone; spero che mi convinca sempre di più con le sue mosse e la prima mi pare proprio azzeccata. Buon lavoro , ragazze!

Appello alle persone di buona volontà di Erba e dintorni.

Come ho già avuto occasione di raccontare, qui a Erba , alla Casa della Gioventù, funziona una scuola di italiano per stranieri grazie anche al sostegno della Caritas parrocchiale.  Gli insegnanti sono volontari, uomini e donne (in stragrande maggioranza), che si fanno intermediari tra culture diverse al solo scopo di dare una mano a chi è venuto tra noi a cercare  un’ opportunità, una possibilità di futuro.

I volontari sono casalinghe, insegnanti in pensione, impiegate/i; ognuno si mette in gioco e fa del suo meglio, ma ognuno ha anche una vita fatta di impegni familiari e professionali e a volte capita che eventi imprevisti  o anche prevedibili rendano più  difficile il proseguimento del volontariato intrapreso.

Per questo rivolgo un accorato appello a tutti quelli che hanno la bontà di leggere queste  pagine :  chi avesse la possibilità di rendersi disponibile per lavori di segreteria, per la sorveglianza dei bambini che le mamme portano con sè o anche per insegnare nelle varie classi è pregato di  recarsi alla Casa della Gioventù negli orari di lezione:

LUNEDI’                        dalle 20.45    alle 22.30

MERCOLEDI’               dalle    9          alle 10.30    e dalle  14.15   alle 16

GIOVEDI’                      dalle    9          alle 10.30    e dalle 20.45   alle 22.30

VENERDI’                      dalle  14.15    alle 16

Ringrazio fin da ora chi volesse rispondere a questo appello con generosità : non c’ è dono più bello che regalare il proprio tempo.

Cara vecchia amica auto….

Ieri sera, dopo una giornata passata in cucina, stavo per andare a messa. Salita in macchina , ho girato la chiave ed ho avuto una spiacevolissima sorpresa: invece del solito baldanzoso scoppiettare del motore della mia vecchia 307, è uscito dal cofano solo un malinconico gorgoglio, quasi un rantolo…..

– Dev’ essere la batteria- mi son detta con un certo sgomento. -E’ da parecchi anni che non la cambio e già una volta stava per abbandonarmi….( Ricordi? L ‘ avevamo cambiata insieme guardando le istruzioni trovate sul computer….) –

Sono rientrata in casa: era troppo buio e troppo freddo per uscire a piedi. Durante la lunga serata che è seguita, ho avuto modo di pensare che avere a disposizione un’ auto su cui poter contare è per me molto importante: mi permette di essere indipendente e autonoma nello sbrigare ogni tipo di incombenze e mi permette anche di essere d’ aiuto a chi invece non ha a disposizione un mezzo proprio: come farei ad andare a prendere la mia amica L. per andare insieme a fare la spesa? come farei ad andare a prendere la mia amica R. per portarla con me all’ UTE? come potrei dare qualche passaggio alle vicine in varie occasioni? La mia vecchia auto mi permette di essere indipendente nei brevi spostamenti come in quelli più impegnativi (quando vado a trovare i niptini) e mi consente anche di tenere in vita rapporti di amicizia importanti.

Stamattina per prima cosa ho chiamato l’ officina meccanica qui vicino, ma era troppo presto; ci ho riprovato dopo il rientro dalla lezione di inglese ed ecco che in un batter d’ occhio il meccanico è arrivato con una batteria nuova e nel giro di pochi minuti me l’ ha cambiata. Gioia grande!!!!

Ora giro la chiave e risento il motore che canta : è un po vecchio, ma è ancora arzillo, proprio come me!

 

Un altro blog?

Segnalo a chi passa di qua questo link :Social o non social.

E’ un articolo che ho scritto su “PER LUNGA VITA” , un sito che si occupa di problematiche connesse con la vita di chi non è più giovanissimo, ma vuole mantenersi efficiente e vitale il più a lungo possibile. E’ un sito su cui scrivono persone autorevoli ,titolate, con esperienze culturali e professionali di alto livello.

E io cosa ci faccio lì? Non lo so. So solo che l’ amica Lidia (conosciuta solo grazie alla rete, anche se siamo nate a pochissimi chilometri l’ una dall’ altra), ha insistito perché aprissi una rubrica (o forse è meglio dire un blog?) sul suo sito e alla fine ho accettato, ma non so con quali risultati. Consiglio a tutti di fare un clic sul link in alto, non solo per leggere il mio post, ma soprattutto per conoscere un sito che può essere fonte di preziose informazioni.

Grande Anna!

Non avevo saputo della sua malattia e quando mi capitava di vedere Solenghi o Lopez , i suoi vecchi compagni di lavoro, mi domandavo come mai di lei non si sentisse più parlare.

Poi ieri sera a “Che tempo che fa” sento annunciare il suo nome( sto parlando di Anna Marchesini) come primo ospite della serata e subito mi dico : ” Ah, rieccola finalmente!!!” Poi viene inquadrata, prima appena per un attimo, e quasi mi vien da pensare che si tratti di un’ altra persona,  invece quando la telecamera indugia più a lungo su di lei riconosco gli occhi grandi e lo sguardo intelligente che si è arricchito di una nuova dolcezza.  Il viso  ha perso un po’ della sua straordinaria mobilità che le consentiva di accentuare in modo così divertente la caratterizzazione dei personaggi del suo repertorio e le mani portano i segni più evidenti dell’ artrite  che l’ ha colpita.

Mi si stringe il cuore , ma poi lei comincia a parlare e allora la compassione scompare per lasciare il posto all’ ammirazione: non una sola parola di autocommiserazione, ma solo una grande voglia di vivere, di sperimentare e la solita straordinaria autoironia. Parla del suo libro, che si intitola “Moscerine” e dice che scrivere è per lei un enorme piacere, che riempie la sua vita.

Credo che molti spettatori si siano commossi come me a vedere il suo coraggio nel reagire alle avversità e nel vedere anche la sua umiltà e anche la sua fierezza : non ha temto il giudizio del pubblico nè il confronto con il ricordo che ognuno di noi conserva di lei.

Non vedremo più la “signorina Carlo” o la sessuologa , nè i personaggi femminili che lei interpretava nei rifacimenti di soap opera  o romanzi famosi, ma credo che farà molto bene a tutti noi continuare a seguirla attraverso i suoi libri. Intanto credo che tutti dobbiamo ringraziarla per il divertimento sempre intelligente e mai volgare che ci ha regalato per tanto tempo.

Chi volesse rivedere la sua intervista di ieri sera può cliccare QUI

 

Moda tra 800 e 900.

'800: abiti molto impegnativi; da notare il color mauve, il primo colore sintetico nato per errore durante un esperimento finito male.

Gli abiti ottocenteschi  evidenziavano il vitino di vespa  per mezzo di tremendi bustini con stecche di balena e  avevano gonne amplissime sostenute dalla crinolina. Durante la Belle Époque si passò a poco a poco ad abiti  meno ampi, che tuttavia mettevano in grande evidenza i drappeggi posteriori per mezzo di un ‘ imbottitura detta “cul de Paris”.

Il perfezionamento delle macchine da cucire da parte di Singer, la scoperta dei colori sintetici in Inghilterra, la standardizzazione delle taglie e la diffusione dei grandi magazzini , diedero inizio alla moda prêt-à-porter , gli abiti fatti in serie. Essi presentavano forme  più semplici e linee morbide . Continuavano però a furoreggiare i cappelli: erano vistosi, importanti , quasi uno status-symbol cui solo le più povere rinunciavano.

Ai primi del secolo nascono il tailleur per il mattino, gli abiti per lo sport e i costumi da bagno.

Certo la grande nobiltà e i reali non potevano accontentarsi degli abiti dei grandi magazzini e nacque così l’ alta moda parigina con i grandi sarti  Worth, Poiret, Fortuny.

BOLDINI: La signora in rosa.

Un piatto per le cene invernali in famiglia.

In questo ultimo week end sono venuti a farmi visita figlio e figlia con relativi consorti e familiari a carico (i miei nipotini). In queste occasioni cerco di cucinare sempre qualche cosa di speciale e il piatto che meglio mi è riuscito è stato il coniglio in salmì con polenta.

In genere per la preparazione di questo piatto tutte le migliori ricette consigliano una marinatura di carni, verdure e aromi di almeno 12 ore nel vino ( lambrusco secco); io però avevo notato ultimamente che alla fine il piatto risentiva troppo del sapore del vino e ho apportato qualche piccola variazione.

Infatti ho ridotto il tempo di marinatura a 4-5 ore e poi, dopo aver rosolato per bene le carni ho abbassato il fuoco e proseguito la cottura; nel frattempo ho cotto a parte le verdure e il fegato nello stesso liquido di marinatura e poi ho passato il tutto con il passaverdure (disco coi fori grandi) e l’ ho versato nella padella in cui il coniglio era ormai quasi cotto. Ho aggiunto qualche cucchiaiata di pomodoro e ho lasciato cuocere ancora un po’ (credo che in tutto la cottura si sia prolungata  per un paio d’ ore).

Ho accompagnato il piatto con polenta fatta con farina bramata (non quella precotta) e ho portato in tavola. Credevo di aver fatto troppa polenta e pensavo già che avrei congelato quella che sarebbe avanzata, invece in un batter d’ occhio coniglio e polenta sono spariti allegramente.

Carni e sughetto erano saporiti al punto giusto e l’ aroma del vino aveva solo arricchito il sapore delle carni senza prevaricarlo. Provare per credere!

Una vecchia foto.

Ho rivisto una foto di tanti anni fa.

Ci sono i miei tre figli. allora piccoli, in un cortile piuttosto squallido, dove la speculazione edilizia non aveva lasciato spazio neanche per un filo d’ erba.
Paolo appare come un tenero orsacchiotto biondo, dalle guanciotte paffute; Giovanna,  coi capelli a caschetto e la frangetta, ha la solita aria scanzonata in un viso dolcissimo  e Grazia ha un sorriso appena accennato e un atteggiamento quasi materno verso Paolo, mentre i soliti riccioli ribelli le ricoprono la fronte.

Le giornate allora non erano mai abbastanza lunghe, tante erano le cose da fare. Ricordo che mi affacciavo dal balcone per controllare che fossero ancora lì tutti e tre coi loro amichetti e subito riprendevo il lavoro. Non erano momenti facili, ma li avevo tutti vicini e sapevo che avrei fatto qualunque cosa per essere loro d’ aiuto in caso ne avessero avuto bisogno.
Ora ho tanto tempo, ma loro sono lontani  e l’unico aiuto che posso dare è una parola detta al telefono e una visita di tanto in tanto…