Un piatto per le cene invernali in famiglia.

In questo ultimo week end sono venuti a farmi visita figlio e figlia con relativi consorti e familiari a carico (i miei nipotini). In queste occasioni cerco di cucinare sempre qualche cosa di speciale e il piatto che meglio mi è riuscito è stato il coniglio in salmì con polenta.

In genere per la preparazione di questo piatto tutte le migliori ricette consigliano una marinatura di carni, verdure e aromi di almeno 12 ore nel vino ( lambrusco secco); io però avevo notato ultimamente che alla fine il piatto risentiva troppo del sapore del vino e ho apportato qualche piccola variazione.

Infatti ho ridotto il tempo di marinatura a 4-5 ore e poi, dopo aver rosolato per bene le carni ho abbassato il fuoco e proseguito la cottura; nel frattempo ho cotto a parte le verdure e il fegato nello stesso liquido di marinatura e poi ho passato il tutto con il passaverdure (disco coi fori grandi) e l’ ho versato nella padella in cui il coniglio era ormai quasi cotto. Ho aggiunto qualche cucchiaiata di pomodoro e ho lasciato cuocere ancora un po’ (credo che in tutto la cottura si sia prolungata  per un paio d’ ore).

Ho accompagnato il piatto con polenta fatta con farina bramata (non quella precotta) e ho portato in tavola. Credevo di aver fatto troppa polenta e pensavo già che avrei congelato quella che sarebbe avanzata, invece in un batter d’ occhio coniglio e polenta sono spariti allegramente.

Carni e sughetto erano saporiti al punto giusto e l’ aroma del vino aveva solo arricchito il sapore delle carni senza prevaricarlo. Provare per credere!

Una vecchia foto.

Ho rivisto una foto di tanti anni fa.

Ci sono i miei tre figli. allora piccoli, in un cortile piuttosto squallido, dove la speculazione edilizia non aveva lasciato spazio neanche per un filo d’ erba.
Paolo appare come un tenero orsacchiotto biondo, dalle guanciotte paffute; Giovanna,  coi capelli a caschetto e la frangetta, ha la solita aria scanzonata in un viso dolcissimo  e Grazia ha un sorriso appena accennato e un atteggiamento quasi materno verso Paolo, mentre i soliti riccioli ribelli le ricoprono la fronte.

Le giornate allora non erano mai abbastanza lunghe, tante erano le cose da fare. Ricordo che mi affacciavo dal balcone per controllare che fossero ancora lì tutti e tre coi loro amichetti e subito riprendevo il lavoro. Non erano momenti facili, ma li avevo tutti vicini e sapevo che avrei fatto qualunque cosa per essere loro d’ aiuto in caso ne avessero avuto bisogno.
Ora ho tanto tempo, ma loro sono lontani  e l’unico aiuto che posso dare è una parola detta al telefono e una visita di tanto in tanto…

28 ottobre 1970

E` ancora notte fuori, quando mi sveglio con brividi violenti che mi scuotono tutta. La febbre sale vertiginosamente … “Oh, no” – mi vien da pensare subito – ci risiamo!!”

Poi subito mi rendo conto che non sara` come le due volte precedenti , perche` mancano solo una decina di giorni al termine della gravidanza. Sveglio mio marito e in fretta prendiamo la valigia gia` pronta da qualche giorno e andiamo all`ospedale che dista poche centinaia di metri.

Segue ricovero immediato …. poi verso mattina  …vengo portata in sala travaglio, dove dopo alcune violente contrazioni vengo presa da una specie di strana sonnolenza. Mi riprendo quando l`ostetrica di turno mi invita a passare in sala parto e li` mi accorgo che qualche cosa sta preoccupando chi mi assiste ….pochi minuti dopo due braccia robuste mi schiacciano come fossi un tubetto di dentifricio ed ecco che si sentono i primi vagiti. E` nata! E` una femmina! Pesa quasi 4 chili! Era quello che avevo desiderato, una femminuccia!  Ero diventata mamma!

(Le donne fanno meno fatica ad accettare i misteri della fede, perche` sperimentano dentro di se` il miracolo e il mistero della vita, cosi` almeno e` per me…).

E` successo proprio 43 anni fa: era nata mia figlia Grazia . Oggi le ho preparato una tortina celiaca del tutto sperimentale, sia per gli  ingredienti, sia per gli attrezzi di fortuna usati. Quando Samuele verra` a casa da scuola, prepareremo insieme un`atmosfera di festa per augurarle:

BUON COMPLEANNO!!!  

DonnEuropa.

E` in edicola un nuovo giornale dedicato alle donne . Si chiama “DONNEUROPA”.

Ho appena dato una sbirciatina al primo numero e mi pare interessante. La cosa che piu` mi ha sorpreso e` stato trovare buone notizie: strano!! Di solito i giornali puntano su ci0` che fa scandalo o scalpore, invece qui ho trovato la notizia di una giovane donna che, dopo aver vinto il cancro al seno, gira per il mondo fotografando altre donne che ce l`hanno fatta facendo loro indossare una parrucca rosa. Ancora ho letto di un chirurgo di Roma che opera gratuitamente in Africa e in India le donne malate di cancro, che non potrebbero permettersi cure a pagamento.

Ci si trovano anche tante storie di donne famose o sconosciute che hanno qualcosa da raccontare alle altre donne del nostro tempo.

 

Do you Know Ninja Stars? (Conosci le Ninja star)

In questo momento Samu ed io siamo in casa, cioe` stiamo vedendo questo albero proprio davanti alla nostra finestra.

La giornata e` stata particolarmente laboriosa: abbiamo quasi completato il “Libro delle Ninja stars”. Mi son fatta una cultura in proposito visto che abbiamo dovuto attingere a computer e dizionario. Abbiamo disegnato, colorato e ritagliato : questo lavoro ha richiesto un  grande impegno. Ora ci stiamo concedendo un po` di meritato riposo.

Gesti rivoluzionari di donne coraggiose.

Ci sono gesti che sembrano confinati nell` ambito della vita privata e che invece diventano il grimaldello che scardina tabu` secolari.

Ricordate il gesto di rosa parks che nel 1955 in Alabama rifiuto` , lei nera, di cedere il posto sull`autobus a un bianco? Da quel gesto ebbe inizio una grande battaglia per la rivendicazione di pari diritti da parte degli afro-americani , che porto` alla fine dell`apartheid (anche se il cammino per l`effettiva uguaglianza e` ancora incompiuto).

In Sicilia poco piu` tardi ci fu una ragazza che si oppose alle tradizioni tribali che opprimevano le donne della sua isola e non solo. Bastava rapire una ragazza per costringerla a un matrimonio non desiderato per evitare di essere esposta al pubblico ludibrio. Franca Viola allora si oppose: non ne volle sapere di sposare il suo sequestratore e con l`aiuto dei suoi familiari lo fece arrestare.

Da quel momento le donne , seguendo il suo esempio, si ribellarono sempre piu` ai matrimoni forzati e pochi anni dopo anche le leggi italiane cancellarono la norma vergognosa secondo cui un matrimonio riparatore cancellava il reato di sequestro e stupro.

C`e` una petizione in rete per chiedere di inserire il nome di Franca Viola nei libri di scuola. Io l`ho firmata, perche` darebbe modo ad insegnanti e studenti per discutere di rispetto per la dignita` delle donne e Dio solo sa quanto ce ne sia bisogno al giorno d` oggi.

Chi volesse rinfrescare meglio il ricordo di questa vicenda e firmare la petizione puo` cliccare QUI

Milano ricorda Lea.

Milano ricorda Lea.

Lea Garofalo, una donna calabrese che si e` ribellata alle leggi della `ndrangheta per amore di sua figlia, ha pagato con la vita la sua scelta di liberta`. E` stata sequestrata e uccisa a Milano  e Milano l` ha ricordata stringendosi intorno a sua figlia che vive sotto protezione.

I Milanesi sanno che non sono immuni dal contagio della criminalita`, anzi sanno che la “malattia” li ha raggiunti e tenta di avere il sopravvento sull`economia pulita e l`esempio di Lea e di sua figlia deve dare a tutti il coraggio di opporsi proprio per le stesse motivazioni che hanno spinto Lea: l` amore per i propri figli. Dipende dai cittadini di oggi costruire il tipo di societa`, in cui vivranno i nostri figli e i nostri nipoti domani.

Chi volesse rivedere la storia di Lea Garofalo puo` leggere QUI

Arrivare di sabato sera….

Il viaggio e` stato particolarmente lungo questa volta.

Arrivare di sabato sera non e`  proprio stata una bella idea : c` era molta gente in aeroporto,  forse turisti del week end e il controllo dei documenti e` andato per le lunghe. A proposito: l`addetto ai controlli mi ha fatto capire che sarebbe ora che mi facessi rilasciare un passaporto: i controlli sarebbero piu` rapidi. Devo ricordarmene.

. Ho fatto  in tempo a prendere il primo pullman al volo, ma poi a meta` percorso, entrati in citta,` il traffico era talmente intenso che si procedeva a singhiozzo e a passo d`uomo. Non avevo mai visto tanto traffico a Londra!!! Forse perche` durante la settimana la gente prende i mezzi pubblici per andare a lavorare , mentre per andare a divertirsi usa di piu` l`auto privata per poter far tardi senza problemi per il rientro.

Ci abbiamo impiegato un`ora e mezza per un percorso che di solito si copre in quarantacinque minuti, ma alla fine sono arrivata alla stazione di Stratford dove mi aspettavano Sam e la sua mamma e insieme abbiamo fatto l`ultimo pezzo di viaggio in treno.

E` una sera piuttosto ventosa, ma il vento, anche se robusto, non e` freddo e poi c`e` una luna favolosa che mi ha fatto compagnia durante il lungo e noioso viaggio in pullman