Mamme contro la dislessia.

Donne in campo contro le carenze della scuola.

Tra il dire e il fare si sa…come dice il proverbio  c’ è di mezzo il mare. Sulla carta sono scritte tante belle leggi per il diritto allo studio di tutti, per il sostegno a chi si trova in difficoltà, per assicurare a tutti percorsi scolastici che possano  valorizzare le potenzialità di ognuno.  In realtà però poi a dettare veramente legge sono i mezzi finanziari a disposizione e tutto viene demandato alla buona volontà degli insegnanti (quando questa buona volontà c’è) e allo spirito di servizio e di abnegazione delle famiglie , in modo particolare delle mamme.

E’ il caso delle due mamme di cui si parla al link riportato sopra: i loro figli sono dislessici, un disturbo non particolarmente tragico, ma che complica la vita scolastica .

Di fronte alla scarsità degli interventi statali ecco queste due donne rimboccarsi le maniche per organizzare eventi  e interventi al fine di diffondere la conoscenza della dislessia e delle strategie che possono essere adottate proficuamente per agevolare il percorso scolastico dei ragazzi che presentano questa difficoltà.

Di questa storia mi piace il fatto che queste due donne non si limitano ad aiutare i propri figli, ma si prodigano per migliorare la capacità della scuola e del personale scolastico ad accogliere tutti  i ragazzi un po’ meno fortunati : esse vivono una maternità  “estesa”, che sa preoccuparsi dei figli di tutti.

 

Due madri.

Il dolore di una madre…. 

Vedersi strappare una figlia sedicenne in un modo così barbaro (bruciata viva), dev’ essere un dolore inimmaginabile……credo che una madre senta le proprie carni bruciare ogni volta che il pensiero riporta  alla mente le immagini della fine….. Sento profonda solidarietà per questa donna e spero che la giustizia possa punire chi le ha arrecato un simile oltraggio.
Ma il mio pensiero va anche alla mamma del carnefice di Fabiana, è una mamma cui i giornali non prestano attenzione per ora…….Credo che anche lei stia vivendo un incubo straziante: come capacitarsi di avere un figlio, ancora poco più che un bambino, e capace di una tale mostruosità?
Credo che io sarei annientata per il mio fallimento come madre, per il male causato dal figlio, per il dolore di sapere che per lui  la vita sarà d’ ora in poi solo una lunga interminabile pena, qualunque sia l’ evoluzione di questa vicenda….
Stasera prego per entrambe queste povere madri…

Buona vita, Elisa!

Oggi Elisa ha compiuto 11 anni ! Non sembra vero! Mi pare ieri quando l’ ho presa in braccio per la prima volta e mi sembrava che tutta la mia vita acquistasse significato: in quel piccolo essere meraviglioso c’ era anche un po’ di me…..che bella sensazione! Grazie, piccola principessa! E tanti auguri perché la tua vita sia sempre serena, ma se qualche volta sopraggiungesse qualche difficoltà, sappi che ci sono attorno a te tante persone che ti vogliono bene e a cui puoi rivolgerti con fiducia.  Buona vita, Elisa!

Brava, Piccolapini!!!

La Piccolapini, così si chiama su Twitter, ha fatto il suo primo intervento alla Camera per ricordare i terremotati dell’ Emilia. Giuditta Pini (è questo il suo vero nome) ha 27 anni ed è tra i giovani eletti nelle file del PD. Lei ha tutti i titoli per parlare di terremoto, visto che in quei giorni terribili ha dato , insieme a tanti altri giovani, il suo contributo per aiutare i cittadini così duramente colpiti.

Ecco qui di seguito il link che parla di lei e del suo intervento che ha riscosso l’ applauso dell’ assemblea. anniversario-sisma-pini-ricorda-le-vittime-applausi-alla-camera_34327#.UZtT_bWeNuV

P.S. comunicazione riservata ai lettori di famiglia : Giuditta è la figlia di Maria di Modena.

Per non diventare complici…..

200 fabbriche chiuse in Bangladesh

I nomi delle case di moda .

Credo che tutti ricordino il crollo del palazzo di Dacca (già dichiarato inagibile) in cui sono morte più di mille persone, in maggioranza giovani donne.

Da quel momento la gente è scesa in piazza per chiedere migliori condizioni di lavoro e risarcimenti. Questo ha indotto il governo a chiudere 18 fabbriche, ma soprattutto ha indotto alla fuga i grandi marchi: è di oggi la notizia che 200 fabbriche hanno chiuso i battenti.

Nell’ articolo di “UNIMONDO” (secondo link) figurano i nomi di alcune delle case di moda coinvolte in questo sfruttamento abietto e tra esse figura la Benetton , che nega.

Dovremmo abituarci a guardare bene le etichette dei capi di vestiario che compriamo per non diventare complici .

Sentirsi italiani

Sulla pagina Facebook di Magdi Cristiano Allam compare  a caratteri cubitali l’ invito ad aderire a una petizione finalizzata alle dimissioni della ministra Kienge, perchè ha dichiarato di sentirsi italiana e congolese e pertanto non può tener fede al giuramento fatto di perseguire l’ interesse esclusivo del nostro paese.

Ho scritto al giornalista Magdi Allam che se è questa la motivazione, non vedo perhè non abbia mai chiesto le dimissioni di Bossi , o di Maroni, o di Calderoli, quando erano ministri: loro rinnegavano apertamente la loro italianità e hanno pubblicamente e ripetutamente offeso i nostri simboli nazionali….contro di loro però nessuno ha mai raccolto firme per chiederne le  dimissioni.

Consiglierei alla Kienge di parlare di meno, di essere meno presente sui media nazionali per offrire meno occasioni ai razzisti di casa nostra per poterla attaccare; quanto a Magdi Allam  credo che abbia colto quest’occasione per acquistare visibilità, per far parlare di sé, facendo leva sul razzismo strisciante e crescente di casa nostra.

 

A volte basta una firma per migliorare il mondo ….

Ricevo via mail e copio qui questa notizia, perché è importante convincersi che vale sempre la pena di prendere posizione per affermare i diritti delle persone.  Anche con una firma su un sito internet si può contribuire a migliorare questo mondo.

Grazie a te abbiamo ottenuto un’altra vittoria

Mondelez (ex Kraft Food) si è unita a Mars e Nestlé e ha deciso di agire per migliorare i diritti delle donne che lavorano nella sua filiera del cacao
. Abbiamo fatto tripletta! Gli impegni presi da queste tre compagnie sono un esempio per il resto dell’industria alimentare: i consumatori sono sempre più attenti alle conseguenze delle scelte delle aziende sulle comunità dei paesi in cui le aziende operano.
La tabella di marcia degli impegniOxfam è pronta a lavorare con Mondelez, Mars e Nestlé per assicurarsi che mantengano gli impegni presi nei confronti delle donne: anche tu puoi fare in modo che queste aziende rimangano sulla giusta strada. Controlla la nostra tabella di marcia che mostra le promesse fatte da queste aziende, e la data entro la quale si sono impegnate a cambiare le cose.Questa vittoria è importante, ma è solo un inizio

La Resistenza di Irma….

La Resistenza ha avuto molte donne come protagoniste, ma siccome sono solitamente gli uomini a scrivere la storia, non hanno mai ritenuto degne di menzione tutte quelle loro compagne di lotta che svolgevano ruoli magari non sempre e non prettamente militari, ma ugualmente importanti. Una di queste eroine fu Irma Bandiera; ecco alcune note copiate da Wikipedia.
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Irma Bandiera (Bologna8 aprile 1915 – Bologna14 agosto 1944) è stata una partigiana italianaMedaglia d’oro al valor militare (alla memoria)..Di famiglia benestante, divenne staffetta partigiana nella VII brigata GAP Gianni Garibaldi di Bologna col nome di battaglia di Mimma.Catturata dai fascisti dopo aver trasportato armi alla base di Castelmaggiore della sua formazione, venne torturata e infine fucilata al Meloncello di Bologna il 14 agosto 1944. Il suo corpo fu esposto dai fascisti sulla strada adiacente alla sua abitazione per un intero giorno

In suo onore, nell’estate del 1944, una formazione di partigiani operanti a Bologna prese il nome Prima Brigata Garibaldi “Irma Bandiera”.

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Ecco la motivazione per cui fu insignita della medaglia d’ oro al valore militare:«Prima fra le donne bolognesi a impugnare le armi per la lotta nel nome della libertà, si batté sempre con leonino coraggio. Catturata in combattimento dalle SS. tedesche, sottoposta a feroci torture, non disse una parola che potesse compromettere i compagni. Dopo essere stata accecata fu barbaramente trucidata e il corpo lasciato sulla pubblica via. Eroina purissima degna delle virtù delle italiche donne, fu faro luminoso di tutti i patrioti bolognesi nella guerra di liberazione[1].»

— Meloncello, 14 agosto 1944

Anche a lei andrà il nostro pensiero e la nostra gratitudine nel giorno in cui celebriamo la conquista della libertà.

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La carissima nonna Mimma, che mi fa l’ onore di seguire questa pagina, mi ha segnalato un episodio della Resistenza accaduto a Diano Marina e che gli alunni della locale scuola  hanno ricordato in questo 25 Aprile. Sulle lapidi i nomi dei caduti che, col loro sacrificio, hanno pagato il prezzo per la nostra libertà.

Per non dimenticare.