Premi a punti …non solo al supermercato…

Quando i miei tre figli erano piccoli non potevo certo permettermi di contrastare i loro capricci per comprare ciò che attirava la loro attenzione e perciò, prima di entrare nei negozi, facevo loro un bel predicozzo:- La mamma sa quel che deve comprare ..voi non chiedete nulla e, se posso , penserò io a comprarvi qualcosa che vi piace…-
Questo sistema funzionava e all’ uscita, se erano stati bravi, cercavo sempre di poter loro offrire la caramella o il dolcetto preferito…Non si parlava certo di giocattoli, che allora nei negozi di alimentari non c’ erano.
Oggi invece vai a fare la spesa e non puoi evitare di passare davanti al reparto giocattoli, che è sempre in posizione strategica proprio per scatenare le voglie e i capricci dei bambini, così i genitori, che non hanno spesso né tempo né voglia di mettersi a discutere tra uno spintone e l’ altro degli altri avventori, cedono ai capricci innescando una nociva spirale di acquisti di giochi destinati a restare dopo pochi minuti inutilizzati in fondo a uno scatolone.

Per ovviare a questi piccoli drammi all’ interno dei supermercati e per educare i bambini a capire che bisogna impegnarsi se si vuole ottenere qualcosa, riporto qui un suggerimento che sta funzionando coi miei due nipotini maschietti, veri campioni del :- Mamma, mi compri….-

La mamma disegna su un foglio una stellina o un altro simbolo ogni volta che il bambino si è comportato bene: ad esempio si è vestito da solo, ha preso un bel voto a scuola, ha mangiato senza fare capricci, fa i compiti senza brontolare, ecc. ( prendendo di mira , se occorre, un’ abilità particolare che si vuole incentivare in quel momento) e quando ha raggiunto il numero di “punti” stabilito in precedenza, il bambino può ottenere l’ esaudimento di un desiderio.

In questo modo Samuele ha imparato a vestirsi da solo la mattina e a mangiare da solo, senza farsi pregare, e Davide si impegna a prendere bei voti a scuola…
Richiama un po’ la strategia messa in atto dai supermercati che ti danno la tessera a punti , ma funziona e questo è quel che conta…

Happy birthday, Samuele!

Sabato Samuele ha compiuto 5 anni , data fatidica per lui, perche` riteneva che a 5 anni uno e` mooooolto piu` grande che a 4! Infatti si e` misurato vicino alla scaffalatura del soggiorno e ha constatato con soddisfazione che arriva al secondo ripiano; una cosa pero` lo angosciava: come mai, se il compleanno cadeva di sabato,la festa si sarebbe fatta di domenica? E ci e` voluto un po` di pazienza per spiegargli che la torta ci sarebbe stata comunque e anche gli amici.

Domenica mattina per prima cosa Samuele ha voluto controllare di nuovo la sua statura davanti allo scaffale per vedere se era”ancora 5″- come dice lui traducendo dall`inglese……Deve aver pensato che il mondo e` un po` strano e possono capitare cose ancor piu` strane, ma tutto era in regola e si e` tranquillizzato.

Nel primo pomeriggio ,preparata ogni cosa,siamo andati sul prato del complesso condominiale con coperte, giochi,bibite e snack vari per accogliere gli amici che erano in arrivo. La giornata era splendida e sul prato c`erano molte persone a prendere il sole, ma chissa` come e perche` una volta arrivati i bambini a poco a poco il prato si e` spopolato: forse saranno state le pallonate che non sempre erano ben mirate?

Il papa` di Samuele con altri papa` intratteneva i bambini piu` grandicelli nei giochi, la mamma invece si dava da fare a intrattenere le altre mamme e a servire bibite ed altro. Io ero addetta al rifornimento e al collegamento con la cucina .

A un certo punto, i bambini ormai stanchi hanno chiesto la torta e allora siamo entrati in casa.
Tutto si e` svolto in allegria e con la collaborazione di tutti; i bambini poi sono stati ammirevoli: tutti nella stanza dei giochi si sono organizzati da soli senza litigi o pianti.
Sono rimasta felicemente colpita da due papa` che , da soli, si sono sobbarcati l` impegno di portare i loro due bimbi alla festa : una volta non sarebbe successo!C`e` da dire che uno dei due pareva un po` depresso a dir la verita`, ma mia figlia dice che quello e` il suo standard abituale di espressivita`!!!

E` stata una bella festa e Samuele era molto contento : happy birthday, Samuele!

Brava Minetti: miss, cantante e ora campionessa.

Annalisa Minetti medaglia di bronzo e record mondiale.

Ammirevole questa ragazza, che a 18 anni ha dovuto reinventarsi la vita per la perdita della vista. Ha partecipato a Miss Italia, ha vinto un festival di Sanremo, dimostrando di essere non solo bellissima, ma anche bravissima come cantante…. E ora ce la ritroviamo sul podio delle paralompiadi a 36 anni dopo aver stabilito il record mondiale sui 1500 metri per i non vedenti.
Dimostra una forza di carattere, una voglia di cimentarsi e di vivere veramente straordinaria.

A Paolo Villaggio che ritiene le paralimpiadi uno spettacolo un po` penoso bisogna rispondere che questi atleti , che non potrebbero competere con i normodotati, hanno il diritto di ritrovarsi, di misurare l` efficacia dei loro sforzi e di provare la soddisfazione di vincere.
Credo che il disagio provato da Villaggio sia solo di chi ,vedendo il coraggio di questi giovani provati dalla vita, puo` solo constatare di non avere altrettanto coraggio e altrettanto amore per la vita, nonostante siano stati molto piu` fortunati.

Pensando a Giovanna….

Sul sito della diocesi di Carpi ho trovato questo articolo riguardante mia sorella, suor Giovanna, per la cui salute in questi giorni siamo stati in apprensione tutti noi che la amiamo….
CATELLANI Suor GIOVANNA
(Convent Mater Ecclesia – Bang Seng Arun Thabsake
77130 Pachuab – THAILANDIA)

La mia Vocazione

E’ sempre cosa difficile il tradurre in linguaggio umano una forte esperienza spirituale. E penso che lo sia in modo particolare il poter dire come è nata la propria vocazione
religiosa.
Nel lontano 1958, quando avevo 15 anni di età, il papa Pio XII mandò un riadiomessaggio
ai giovani che io ascoltai con molto interesse. Era il tempo infatti in cui cercavo di capire la volontà di Dio nella mia vita… Un frase mi rimase impressa nel cuore e ricordo ancora il timbro sonoro e angelico della voce del Santo Padre che ad un certo punto disse ai giovani:

“FLORETE FLORES”…,LA VOSTRA VITA ACQUISTERA’ SIGNIFICATO E VALORE DONANDOLA, “UT DETUR”.

Con queste parole che mi risuonavano in cuore incominciai a fare un profondo discernimento PER COMPRENDERE I DISEGNI DI DIO SU DI ME.

Circa due anni dopo mi fu possibile rispondere alla chiamata del Signore entrando in un monastero di Vita Contemplativa : Le Clarisse Cappuccine di Carpi.

In fondo al cuore sentivo forte il desiderio della Missione ma nello stesso tempo mi sembrava che quel “UT DETUR” che mi risuonava in cuore potesse trovare una realizzazione più completa… Dopo pochi anni si presentò la possibilità di una nuova scelta: incrementare la vita dell’Ordine nella Missione della Thailandia dove allora c’era un unico monastero. Mi offersi con tutto il cuore pensando di poter realizzare così in modo più profondo la mia totale offerta al Signore . Era l’anno 1968.

Il 5 Novembre prossimo compirò i miei 37 anni (n.d.r. ora sono 44) di Missione. Missione che ho amato e a cui ho donato tutta me stessa. Il Signore si è servito di questo umile strumento per la diffusione dell’Ordine delle Clarisse cappuccine in questa terra in cui i cristiani sono ancora il piccolo gregge, ma i monasteri ora sono sette con più di 100 suore professe. Ne sia ringraziato il Signore.

Auguro a tanti altri giovani di poter sentire e rispondere generosamente alla chiamata del Signore e di fare della propria vita un DONO per Dio per i Fratelli.

CATELLANI Suor GIOVANNA
(Convent Mater Ecclesia – Bang Seng Arun Thabsake
77130 Pachuab – THAILANDIA)

Cronache da Cucciolandia…

Martedì sera son tornati qui Elisa e Davide perchè la baby sitter era ancora in ferie per questa settimana. Sono stati bravissimi come al solito e ieri hanno trasformato prima i due divanetti in navi corsare poi la cucina è diventata il supermercato dove vendevano ai clienti ( la sottoscritta) una miriade di merci varie raccolte nei più remoti angoli della casa.

Davide nel primo gioco era Capitan Volpe Rossa , dato che avevano trovato un vecchio collo di pelliccia che lui si infilava nell’ elastico dei pantaloni a mo’ di coda . Doveva sembrargli un travestimento eccezionale perchè per tutto il giorno non ha più mollato quel collo di pelo e non so quante volte ho dovuto aiutarlo a risistemarlo. In testa avevano tutti e due due magliette mie allacciate intorno alla fronte.

Quando dalla nave corsara si è passati al supermercato, Elisa ha avuto un gran da fare a preparare le merci da esporre, la cassa, ricavandola da uno scatolone, i cartellini dei prezzi e le fotocopie delle banconote. Elisa ha attrezzato il reparto alimentari e generi vari, Davide , che ora si faceva chiamare sig. Volpe,( sempre per via della coda) gestiva il reparto cartoleria,

In questo modo hanno trascorso buona parte della giornata ed è stato un bene visto che col caldo che c’ era non era molto consigliabile stare all’ aperto.

Ora sono ripartiti, ma sta arrivando Samuele, anzi tra poco partirò per andare all’ aeroporto a prenderlo, poi lunedì andremo insieme al mare per una decina di giorni
E’ stata un’ estate movimentata , ma a me il trambusto non dà fastidio, anzi….

Una città delle donne…

La città delle donne…
Stando all’ articolista parrebbe che l’ idea sia venuta alle donne per offrire a tutte un’ opportunità di occupazione e di indipendenza economica, aggirando tutti (proprio tutti non credo) i divieti che accompagnano la vita delle saudite.
L’ Arabia Saudita è come un unico grande harem con mariti, fratelli e padri come emuli degli antichi Sultani.
Forse la proposta è stata accolta solo perchè ci si è resi conto che rinunciare alla produttività di metà della popolazione è un assurdo sperpero di risorse e di energie, ma spero che il fatto di lavorare e guadagnare possa dare alle donne una qual “coscienza di classe”, le renda più consapevoli dei propri diritti e delle proprie capacità e le incoraggi a pretendere il rispetto dei diritti riconosciuti nel resto del mondo ad ogni essere umano…

Sposa -bambina prigioniera…

Venezia: tredicenne comprata per 3000 euro …

E’ solo l’ ultimo caso di violenza su una donna, ma la particolarità è che la donna in questione ha solo 13 anni e quindi è solo una bambina . Altra circostanza da considerare è che la bambina , macedone, è stata venduta come sposa a una famiglia , pure macedone, residente a Marghera.
La bambina però si è ribellata e allora sono cominciate le violenze (inaudite ) con la complicità della madre dello “sposo compratore”.

Premettendo che il fenomeno della violenza sulle donne si verifica in tutti i paesi, in tutte le culture, in tutte le classi sociali, senza distinzione di religione e di censo, qui si affaccia anche il problema delle usanze disumane ancora in uso in certi paesi e della necessità di impedire che esse continuino a perpetrarsi qui da noi.

Si fa abbastanza per informare i cittadini stranieri che certe pratiche da noi sono reati punibili dalla legge, che le donne non sono “oggetti” da comprare e vendere, e che (udite! udite!) hanno gli stessi diritti degli uomini? Si fa abbastanza per inculcare l’ idea che ogni donna ha diritto a scegliere liberamente il compagno della sua vita, senza dover sottostare alle scelte dei suoi genitori?

In questo campo dovrebbero impegnarsi le istituzioni locali e centrali per informare a dovere i “nuovi italiani” , attraverso opuscoli da distribuire nelle case scritti in varie lingue, ma penso che anche la TV potrebbe fare molto, mettendo in onda programmi di informazione ad hoc o, ancora meglio, programmando fictions e films che riproducano queste problematiche e stigmatizzino certi comportamenti .

S. Chiara.

E’ la foto della chiesa di S. Chiara ad Assisi. Qui è sepolta la santa , che fu conquistata dall’ esempio di S. Francesco.
Oggi il calendario ce la ricorda e io faccio gli auguri a tutte le Clarisse e a tutti gli operatori e a tutti gli utenti delle telecomunicazioni di cui è patrona.