W Le donne!!!

Buon 8 marzo a tutte le donne che conosco e a tutte quelle che ogni tanto passano, bonta` loro, a leggere queste pagine. In particolare vorrei ricordare le donne che vivono in situazioni di violenza domestica e cercano di ribellarsi e a quelle che lottano contro la mafia mettendo a rischio la propria vita.
Un augurio affettuoso alle mie figlie a mia nuora :giovani donne che sperimentano ogni giorno la fatica di conciliare famiglia e lavoro; un augurio speciale a mia sorella che mi legge dalla Thailandia e alla quale non ho ancora fatto gli auguri per il suo compleaanno: sono in ritardo di un giorno, ma spero che capira`….
Queste feste contano ben poco se non mettono in moto un vero impegno a garantire piu` servizi sociali e pari opportunita`.

Continuiamo a sperare e…… W LE DONNE!!!

8 Marzo: ricordiamo le donne calabresi che hanno sfidato la criminalità.

tre donne che hanno sfidato la mafia
adesioni all' iniziativa
Il “Quotidiano della Calabria” ha lanciato una lodevole iniziativa : dedicare la giornata dell’ 8 marzo prossimo a tre donne calabresi che hanno sfidato la ‘ ndrangheta cui le loro famiglie appartenevano o forse appartengono.
Sono Lea, sciolta nell’ acido, Maria Concetta che si è suicidata con l’ acido e Giuseppina che sfuggita alla vendetta dei familiari ora ha assunto lo scomodo ruolo di testimone di giustizia.

Mi pare doveroso segnalare questa lodevole iniziativa,che sta raccogliendo molte adesioni : comuni, associazioni e cittadini si stanno mobilitando.
Questo fa sperare che l’8 marzo non sia solo una data in cui regalare una mimosa o per andare a cena fuori con le amiche, ma un’ occasione per riflettere e fare pressione sulle donne che vivono in terra di mafia, affinchè si ribellino e sottraggano i loro figli a un destino orrendo: se saranno in molte a ribellarsi, nessuna dovrà più morire ….

Lombardia Solidale.

Da tempo sostengo un’ associazione per l’ adozione a distanza e stamattina mi è arrivata questa mail, che volentieri pubblico qui per rispondere all’ invito di propagandare un evento importante per l’ associazione :

Carissimi volontari donatori di Italia Solidale in Lombardia,
siamo felici di informare tutti voi che MARTEDI’ 6 MARZO andremo in onda su Telelombardia alle ore 19,30 nel programma “Happy Hour”.
Cercheremo di testimoniare con la nostra esperienza concreta come, salvando un bambino, abbiamo non solo amato, ma anche finalmente iniziato ad amare noi stesse e grazie alla proposta culturale del Volontariato per lo Sviluppo di Vita e Missione …. abbiamo iniziato un serio cammino per uscire dai tanti mali e impegnarci nelle vera carità per noi e per gli altri.

Vi chiediamo di essere presenti lì con noi, cioè partecipare da casa invitando a seguire il programma vicini, amici, parenti, perchè questo movimento possa portare frutto!…..
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Grazie per il vostro animo che vuole vivere e far vivere.

Volontarie di Italia Solidale – Mondo Solidale in Lombardia Solidale
Silvia Andrian e Letizia Petriccione

L’ incredibile e dolorosissima storia di Anna Maria Scarfò.

E’ una storia tristissima di cui avevo già avuto notizia in passato, ma ripercorrerla e vederne gli sviluppi suscita una pena profondissima. E’ possibile che in qualche parte di questo paese possano succedere ancora storie così”?
Una ragazzina di 13 anni in un paese della Calabria, subisce uno stupro ad opera dei ragazzi-bene del paese. Chiede invano aiuto prima al parroco , poi quando la violenza potrebbe coinvolgere anche la sorellina si rivolge coraggiosamente ai carabinieri col solo risultato di sentirsi colpevolizzare : te la sei andata a cercare …. Anche molta gente del paese condanna lei e la sua famiglia e le minacce si susseguono… Finalmente una donna , un avvocato, assume le sue difese e si arriva al processo . Ora si sta celebrando il secondo grado di giudizio e forse la gente comincia a prendere coscienza dell’ ingiustizia di cui è stata vittima Anna Maria Scarfò (che ora vive in una località protetta per le minacce di morte ricevute) e molti semplici cittadini e associazioni si stanno schierando dalla sua parte…per questo la difesa degli imputati chiede di spostare il processo: temono il risveglio delle coscienze .

P.s. Spero che quel parroco che ha ascoltato con indifferenza la richiesta di aiuto di Anna Maria, sia da allora (son passati dieci anni)tormentato dai rimorsi e dalla vergogna e spero che possa trovare l’ occasione per schierarsi dalla parte della vittima e così riscattarsi.

Grande Meryl !

Oscar 2012

Mi fa particolarmente piacere che l’ Oscar 2012 per la migliore attrice sia stato assegnato a Meryl Streep, un’ attrice che basta da sola a fare di un film un grande film. La gamma dei personaggi che ha saputo interpretare magistralmente è innumerevole. E’ una donna di grande charme, ma non ha certo puntato sull’aspetto fisico per emergere: le sue doti interpretative sono certamente frutto di molto impegno e di continuo studio, oltre che di talento e sensibilità. Non credo di aver mai sentito parlare di lei se non per motivi legati alla sua professione.
Un bellissimo esempio per le giovani che vogliono intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo e a queste giovani suggerisco di leggere la sua biografia : una vita più lineare e “normale” della sua non è immaginabile, non vi sono tracce di scandali o di mosse a sensazione , eppure è la più brava attrice vivente e la più premiata nella storia del cinema.

Le parole che danno pace al cuore.

Chissà se è andata proprio così….

Quella mattina si era svegliata piuttosto di cattivo umore; il suo attuale compagno non era mai troppo gentile, ma quella mattina era stato particolarmente brusco con lei. Aveva poi visto le donne del villaggio attrezzarsi per andare al pozzo ad attingere l’ acqua per le necessità della giornata. Loro andavano a gruppetti e camminando chiacchieravano allegramente tra di loro; ogni tanto si sentiva lo scoppio di una risata fresca o maliziosa. Anche lei avrebbe voluto unirsi a quelle donne, ma era certa che non l’ avrebbero mai accettata tra loro: troppo trasgressiva era stata la sua condotta e in paese tutti mormoravano dei suoi cinque mariti, che troppo presto l’ avevano regolarmente lasciata, certo anche un po’ per colpa sua.

Era rimasta a ciondolare per la stanza, senza concludere granché, poi aveva sentito le donne rientrare; ecco, adesso poteva andare lei al pozzo. L’ ora era ormai avanzata e faceva un gran caldo, ma non poteva non andare al pozzo : la scorta dell’acqua era finita….. Si incamminò per il sentiero con la sua grossa brocca sottobraccio. Il sole era quasi a picco e non c’ era nessuno in giro, tranne un gruppetto di viandanti che andavano verso il villaggio. Attorno, i campi cominciavano a imbiondire e qua e là spuntavano i primi papaveri. Strada facendo, i pensieri le si affollavano nella testa: in definitiva la sua vita era quanto di più scombinato si potesse immaginare ….

gesu-e-la-samaritanaFinalmente arrivò al pozzo: strano, c’ era un uomo seduto lì accanto.  Come mai stava lì tutto solo a quell’ ora del giorno? Era forse qualche malintenzionato o uno sbandato?… doveva stare molto attenta…toh! era un giudeo: cosa ci faceva lì in Samaria?

Poi una voce profonda, dolce e austera insieme le disse:- Dammi da bere ! – Lei rimase sorpresa (non era conveniente per un uomo rivolgere la parola a una donna per strada e tra Giudei e Samaritani non era mai corso buon sangue!!!), ma incrociando il suo sguardo, si sentì pervadere da una grande dolcezza: quello sguardo aveva l’ amorevolezza dello sguardo materno, che aveva ormai dimenticato da tempo, e la profondità di chi ti legge nell’anima, ma senza pretendere di condannarti; era uno sguardo accogliente.

Lei cercò di prendere tempo per capire meglio e domandò a sua volta:- Come mai, tu che sei giudeo, chiedi l’ acqua a me che sono Samaritana? (Sottintendendo: -Lo sanno tutti che c’ è inimicizia tra le nostre genti )…-

Ma poi il Giudeo cominciò a parlare con un linguaggio misterioso, ma ammaliante e le disse di un’ acqua che disseta per sempre, le parlò dei suoi errori nella vita passata, ma non per mortificarla ….. La Samaritana ascoltò sentendosi invadere da una pace nuova, mentre svaniva quella malinconia che sempre le spegneva l’ anima…

E non ebbe più paura di nessuno e corse al villaggio e parlò a tutti di quell’ uomo che parlando saziava il cuore con parole d’ amore mai udite e ritrovò la gioia di vivere in pace con se stessa.

Femminicidio in Italia.

femminicidio in Italia.

Lo sapevo che il triste fenomeno della violenza sulle donne è una piaga nella nostra società, ma sentir parlare da esponenti dell’ ONU di FEMMINICIDIO per definire la situazione italiana, mi ha fatto impressione.
Si tratta di violenza domestica, cioè una donna ogni tre giorni viene uccisa dal marito o dal partner o da un figlio o comunque da un familiare.
Molto spesso si arriva alla tragedia dopo lunghi periodi di violenze che le donne non denunciano forse perchè non possono pensare che le persone che amano di più possano arrivare a considerarle cose di proprietà delle quali si può disporre a piacimento fino all’ atto di estrema violenza che è l’ omicidio.
A parte qualche caso eclatante che si guadagna l’ attenzione (spesso morbosa) dei mezzi di informazione, la maggior parte dei casi viene presto dimenticata.

Credo che si possa fare qualcosa per migliorare questa situazione, sia a livello legislativo, sia a livello di informazione , sia livello di educazione e qui entriamo in campo noi donne: dobbiamo noi stesse educare i nostri figli maschi al rispetto della figura femminile e a riconoscere la pari dignità delle donne .

U.T.E. : psicopedagogia: l’ adolescenza.

Due ore di psicopedagogia senza annoiarmi, non l’ avrei mai detto!
La relatrice è bravissima non solo per la conoscenza profonda della sua materia, ma anche per il modo avvincente di esporre idee non semplici, calate però sempre nel concreto degli esempi di vita vissuta.
Il punto che più mi è piaciuto è quello in cui ha parlato dell’ adolescenza, l’ età difficile per antonomasia.
Chi ha avuto figli sa quale terremoto comporti l’ adolescenza nei rapporti tra genitori e figli: questi respingono improvvisamente tutto quello che viene dai genitori , ma sanno benissimo di non essere in grado di fare da soli e questo li rende fragili e vulnerabili, propensi a prendere a modello sostitutivo qualunque figura esterna susciti la loro ammirazione , non importa se per motivi poco condivisibili.
A questo punto , diceva la relatrice,scatta la paura dei genitori che credono di aiutare i propri figli ad evitare esperienze negative, sbandierando i pericoli cui potrebbero andare incontro. Niente di più sbagliato: proprio il conflitto che divide i genitori dai figli, indurrà questi ultimi a fare esattamente il contrario di quello che viene loro raccomandato. La migliore strategia per i genitori sarà quella di accettare l’ allontanamento del figlio e di proporgli attività ed esperienze che lo mettano a contatto con modelli di adulti positivi . In questo modo gli sarà offerta la possibilità di scegliere come costruire da quel momento in poi la sua personalità e dipenderà da lui decidere quale persona vorrà essere .

Nel mio piccolo, credo di aver seguito istintivamente questa via, come genitore, tanti anni fa; non so se le mie intenzioni siano state comprese dai miei figli; quello che è certo è che non avrei saputo fare di meglio…. ed è certo anche che i miei figli mi piacciono molto così come sono diventati .