E’ un lungo, interessantissimo articolo in cui Aminata Traorè, scrittrice e sociologa del Mali, spiega come un Nobel alle donne africane possa apparire solo una mossa ipocrita per nascondere la rapina selvaggia che si sta operando nei confronti delle ricchezze del continente nero.
Responsabile di questo stato di cose, che porta alla fame e costringe a fuggire dall’ Africa i suoi figli , sono prima di tutto la globalizzazione senza regole e il capitalismo spietato , che dopo aver messo in ginocchio l’ Africa ora sta facendo lo stesso con la Grecia. E’ sempre questo modo di intendere i rapporti economici che porta alla fame: il cibo non è più un diritto , ma una merce e sta rincarando sempre più. La stessa logica predatoria porta le multinazionali a sottrarre ai popoli le terre da coltivare e a fare la guerra in Libia per poter avere il controllo sul suo petrolio.
C’ è da dire (e questo lo aggiungo io) che in tutto questo ha la sua parte di responsabilità la classe politica africana, che anzichè difendere i diritti dei propri cittadini, si allea spesso e volentieri con chi li vuole depredare..
Il mondo si dibatte in questi problemi epocali e noi ci siamo impantanati in un vicolo cieco per assecondare la megalomania di un uomo che vuole essere al di sopra di ogni legge umana e morale in virtù dei suoi soldi….. e a pagare la nostra miopia saranno i nostri figli.