Le donne dicono: “Basta!!”

Anche qui come in Tunisia e in Egitto i social network stanno diventando il mezzo di organizzazione del dissenso e della protesta.

In questi giorni su facebook sono tantissimi i gruppi che si stanno formando e che velocemente riscuotono adesioni  per  rivendicare “Rispetto per le donne” . In un momento in cui certe notizie ci umiliano , mettendo in prima pagina ragazze disposte a proporsi come bambole in cambio di cospicui assegni o carriere fulminee, è giusto far sentire la voce delle donne normali , quelle che accettano di portare sulle proprie spalle la responsabilità di  una  famiglia e contemporaneamente anche un lavoro fuori casa, quelle che non dormono mai abbastanza perchè i bimbi si svegliano di notte o perchè c’ è un malato  da accudire, quelle che studiano con volontà ferrea per affermarsi nel lavoro dove, si sa, per una donna la carriera è sempre più ardua che per un uomo.

Con un veloce tam-tam elettronico già sabato pomeriggio a Milano le donne si sono radunate e hanno riempito la piazza davanti alla Scala ; questa è stato solo l’ anteprima: la manifestazione in grande stile è fissata per il  13 febbraio in ogni piazza d’ Italia e lì le donne diranno : BASTA !

E’ importante   dare un messaggio alle nostre figlie e alle nostre nipoti per far loro capire che i modelli proposti loro da certa TV e dallo stile di vita di un premier “in disfacimento politico e morale” sono ingannevoli e falsamente luccicanti.

Donne, per favore, NO!!!

“…. sono le donne che per prime devono farsi forti della loro dignità e della consapevolezza del loro valore  –  senza distinzione di età, credo politico, provenienza geografica  –  per esprimere a voce alta lo sdegno che questa mentalità suscita, ne sono sicura, nella stragrande maggioranza di noi. Qui si può trovare il testo completo: Se credono, gli uomini continuino pure ad ammirare e a sostenere Silvio Berlusconi; le donne, per favore, no.”

Così si conclude la lettera che Giulia Bongiorno ha scritto a Repubblica per esprimere il suo sdegno per il ruolo cui le donne vengono relegate nelle vicende che in questi giorni fanno parlare tutto il mondo. E’ inutile dire che la sottoscrivo e che ringrazio la signora Bongiorno per aver parlato in difesa della dignità di tutte le donne. Qui il testo completo :http://donnedellarealta.wordpress.com/2011/01/21/lettera-di-giulia-bongiorno-a-repubblica-noi-donne-calpestate-non-possiamo-tacere/

Donna è bello!

              Le grandi donne d'ItaliaLe grandi donne d'ItaliaLe grandi donne d'ItaliaLe grandi donne d'Italia

http://www.corriere.it/cronache/10_novembre_16/newsweek-grandi-donne-italiane-francesco-tortora_81487600-f18d-11df-8c4b-00144f02aabc.shtml

Degno di nota è questo articolo che compare sul Corriere.it e che riporta quanto scritto da Newsweek sulle donne italiane più conosciute nel mondo :  non rispondono certo al modello “velina”  reso famoso dalle vicende tragico/grottesche del nostro premier. Tra le donne menzionate (di cui ho copiato alcune  foto), ci sono anche le stiliste dell’ alta moda, la Marcegaglia, la prima femminista che si è battuta per il voto alle donne, attrici famose come Isabella Rossellini, Anna Magnani o Sofia Loren, giornaliste come Rosaria Capacchione e Oriana Fallaci e una preminente figura politica come Sonia Gandhi.

Sono personalità che testimoniano che le donne italiane non sono tutte “a disposizione” del premier (cito qui volentieri la frase della Bindi)  e non rispondono al clichè da lui preferito: sottomesse, vistose, truccatissime e propense al compromesso in cambio di sistemazione in qualche poltrona importante o , se proprio non si può avere di meglio, in cambio di un bel mucchietto di soldi.

Vorrei che tutte le italiane leggessero questo articolo e prendessero spunto per ribellarsi all’ immagine falsa e avvilente che i media danno di loro quotidianamente e finalmente si convincessero che “Donna è bello!!”

Donne (e cristiani) che resistono.

Aung San Suu Kyi  è stata  liberata . In Birmania  la dittatura nilitare l’ ha tenuta prigioniera per 15 anni, ma ora (passate le elezioni-farsa) è tornata  libera anche per la pressione di tanti, che hanno ammirato il suo coraggio e la sua fede nella democrazia e nel diritto. Fino all’ ultimo ha dato prova della sua determinazione: la sua liberazione secondo le autorità birmane doveva essere subordinata al divieto di parlare, ma lei  ha trattato fino alla fine senza cedimenti. E già per domani è atteso il suo primo discorso.

In Pakistan Asia Bibi, una madre di famiglia, è stata condannata a morte per blasfemia per aver difeso la sua fede di cristiana in un paese a maggioranza musulmana: avrebbe potuto tacere, fare finta di cedere  alle argomentazioni delle compagne di lavoro che volevano abiurasse e si convertisse all’ Islam, ma non lo ha fatto e ora è in prigione e rischia la sua stessa vita.

Spero che l’ esempio di queste due donne che si battono per il rispetto dei diritti fondamentali, quali la libertà di pensiero e di parola e la libertà di culto, inducano molti a imitarle e a migliorare così la convivenza pacifica su questo nostro pianeta.

P.S. Esprimo qui la mia vicinanza ai cristiani che in Iraq e in moti altri paesi vivono momenti di persecuzione feroce: stanno pagando  per colpe secolari di colonizzatori che si professavano cristiani mentre depredavano il mondo e di altri cristiani più recenti che hanno preteso di portare la democrazia gettando bombe sulle città: secoli di soprusi non potranno facilmente essere rimossi e intanto gente innocente sta pagando con la vita colpe che non ha commesso.

Moglie (o marito) e buoi ….

http://qn.quotidiano.net/primo_piano/2010/10/30/407398-mamma_coraggio_figli_contesi.shtml

Quando si pensa ai figli contesi fra genitori di diversa nazionalità, si pensa sempre che le maggiori difficoltà si trovino nei casi in cui uno dei conuigi (solitamente l’ uomo) è di origine extraeuropea

Il caso descritto nel link invece si gioca tutto fra cittadini europei: lei è milanese e l’ ex-marito è tedesco e lei si è fatta una notte di carcere per aver cercato di difendere il suo diritto a vedere i suoi figli, dopo una lunga serie di peripezie legali  e non.

Mi sento molto vicina a questa donna che lotta con coraggio , accettando anche di affrontare il carcere, per amore dei  suoi figli , ma nello stesso tempo mi pare assurdo che non si sia ancora arrivati a un’ armonizzazione delle normative dei paesi membri della Comunità Europea in materia di affidamento dei figli.

Per quanto tempo ancora sarà consigliabile attenersi all’ antico adagio che recita  “mogli e buoi dei paesi tuoi” ???? Non sarebbe il caso di darsi una mossa?

15 ottobre: una giornata per le donne.

“Le donNoppaw Campaignne agricoltrici svolgono la maggior parte del lavoro agricolo nei paesi in via di sviluppo, ma spesso soffrono delle condizioni di lavoro peggiori, hanno bassi salari e una protezione sociale molto scarsa o inesistente. Le donne agricoltrici producono la maggior parte del cibo consumato a livello mondiale, eppure sono spesso escluse dalla proprietà di un terreno, così come dai crediti e dagli affari di cui hanno bisogno per migliorare la propria situazione socio-economica. Sono le principali utilizzatrici e custodi delle risorse naturali locali, ma raramente hanno voce in capitolo nell’ambito delle istituzioni nazionali e locali, in cui si decide come gestire tali risorse. Forniscono cure e gestiscono l’economia familiare, ma raramente condividono equamente tali responsabilità con gli uomini, né hanno un potere decisionale all’interno della famiglia”

E’ un brano del messaggio del segretario dell’ ONU Ban Ki-Moon in occasione della ” giornata delle donne agricoltrici” che si celebrerà domani, 15 ottobre.

Lamia segnalazione vuole attirare l’ attenzione sui diritti delle donne nei paesi in via di sviluppo e nel contempo invitare tutte le donne , ma anche gli uomini, a firmare l’ appello per l’ assegnazione del futuro premio Nobel per la pace alle donne africane, vera spina dorsale del continente nero.

Chi volesse firmare potrà cliccare qui:

 http://www.noppaw.net/?page_id=16&lang=it