A Milano, a Palazzo Marino, un TIZIANO da non perdere. Viene chiamato “Sacra Conversazione” questo dipinto che il grande pittore eseguì quasi cinque secoli fa (1520) per un ricco mercante di Dubrovnik, ritratto inginocchiato in basso a destra in abiti scuri. La luce sembra sgorgare dal quadro, tanto i colori sono ancora vividi e brillanti.
Mons. Delpini al CIF.
Stamattina a Milano, al congresso regionale del Centro Italiano Femminile è intervenuto il neo-arcivescovo Mario Delpini.
Sua Eccellenza ha esordito dicendo di aver accettato senza pensarci due volte l’invito a partecipare a questo Congresso, perchè, avendo vissuto sempre tra preti e seminaristi, ha bisogno di imparare dalle donne a conoscere i loro problemi, le loro peculiarità nell’agire sull’ambiente sociale, il loro modo di essere. Questo suo esordio ha subito conquistato l’uditorio che poi ha continuato a pendere dalle sue labbra quando ha proposto a tutte noi, come a tutti i cristiani, di riscoprire “l’arte del buon vicinato”, la capacità cioè di farsi prossimo con chi abita accanto a noi, anche quando ha abitudini e origini molto diverse dalle nostre. Solo così si può vincere la solitudine che è il male oscuro delle città grandi e piccole del nostro tempo.
Dopo la sua breve riflessione, l’arcivescovo si è prestato allegramente a farsi fotografare con i vari gruppi presenti, mentre tutte le partecipanti al congresso gli si affollavano intorno per stringergli la mano e scambiare un saluto.
E’ sempre un piacere ascoltare le parole semplici, ma sapienti del nostro arcivescovo, perchè esse rivelano l’autenticità di chi le pronuncia.
Un CIF da riscoprire (e il detersivo non c’entra…).
Era il 1944. L’Italia era in piena guerra civile e, mentre gli uomini combattevano con le armi in pugno, le donne non stavano certo alla finestra ….C’erano le donne che lavoravano nelle fabbriche o sui mezzi pubblici, quelle che facevano parte dei gruppi partigiani e quelle che pensavano già al dopo, a quando la guerra sarebbe finita….
In quella situazione nacque il CIF (Centro Italiano Femminile …..da non confondere col noto detersivo….). Un gruppo di donne, di ispirazione cattolica, si riunì per dare vita a un’associazione che aveva come obiettivo la collaborazione con qualunque istituzione o associazione si prefiggesse di ricostruire materialmente , moralmente, politicamente e socialmente questo nostro paese distrutto da tanti anni di guerra e di dittatura.
Il CIF si diffuse in tutte le regioni e si dedicò all’assistenza di reduci e orfani di guerra, a promuovere tra le donne la coscienza dei propri diritti e del proprio valore sociale, a partecipare attivamente al dibattito politico in campo nazionale e internazionale.
Al mio arrivo a Erba ebbi notizia delle molteplici attività svolte dal CIF cittadino, poi il mondo anche femminile cominciò a correre vorticosamente e del CIF non sentii più parlare a lungo. Qualche tempo fa però, venni a sapere che se a Erba funziona tanto bene la benemerita Università della Terza Età si devono ringraziare soprattutto il Cif e le sue aderenti, che hanno profuso energie e ingegno senza risparmiarsi.
Oltre a questo, a Erba il CIF comunale e quello di Como organizzano e sostengono i corsi di “Volontariamo”, rivolti ai ragazzi delle Scuole superiori, sensibilizzando i giovani verso quel mondo di associazioni che si dedicano al sostegno di quelli coi quali la vita è stata piuttosto avara e che per questo hanno bisogno della solidarietà altrui.
Fosse anche solo per questo, il CIF merita di continuare a vivere e di essere riscoperto.
Italia – Olanda: gemellaggio tra scuole.
E’ come se la valigia fosse scoppiata!!!- dice mia figlia tornando dalla stanza dove ospita la teen-ager olandese venuta per uno scambio-gemellaggio tra la scuola di mia nipote e quella di una città dei Paesi Bassi dal nome difficile da ricordare.
La ragazzina è veramente deliziosa: biondissimi capelli lunghi, occhi azzurri, colorito roseo, sempre sorridente e gentile, ma evidentemente, come tutte le sue coetanee, ha troppe cose cui badare per poter pensare a mettere in ordine gli abiti o per raccogliere le calze sporche…… fortunatamente ha una stanza tutta per sè, con bagno annesso e può sbizzarrirsi quanto vuole.
Mia nipote si trova molto bene con lei e insieme parlano fitto fitto in inglese con grande facilità ….. è bello vederle tanto affiatate anche se si conoscono da pochi giorni.
Oggi pomeriggio, ragazzi ospiti e ospitanti hanno intrattenuto i genitori con uno spettacolo comprendente i video e le drammatizzazioni realizzati da loro e aventi per filo conduttore le Favole di Fedro: volpi, lupi, cicogne e asini parlavano in latino, in inglese e in italiano: molto divertente!
Domani i ragazzi italiani e i loro ospiti olandesi andranno a Bologna, staranno insieme tutto il giorno prima di lasciarsi domenica mattina.
Queste lodevolissime iniziative nascono grazie alla passione per l’insegnamento di docenti ammirevoli, che oltre a voler trasmettere la loro disciplina vogliono costruire i nuovi cittadini dell’Europa e del mondo.
Solo i vecchi votano la Brexit o la secessione catalana: i giovani sanno che il mondo diventa sempre più un villaggio in cui è meglio imparare a conoscersi per poter vivere in pace.
Grande Bebe!
Volete leggere una storia meravigliosa?
E’ una storia da far conoscere ai nostri ragazzi, che a volte si sentono depressi e “sfigati” (come dicono loro) per problemi che non sono certo paragonabili a quelli che ha dovuto affrontare Bebe Vio: una piccola grandissima donna.
C’era da scommetterci.
-Che fantastica idea! Non poteva succedere che a Bologna! – questo mi son detta domenica, subito dopo mezzogiorno, quando il Papa si apprestava a entrare in S. Petronio per pranzare con i poveri della città e la regia televisiva ha fatto una carrellata sui tavoli allestiti nella navata della Basilica!
A quanto pare però qualcuno ha avuto da ridire e c’era da scommetterci; ma cosa c’è di più sacro che stare accanto ai poveri….e la prima “messa” (Ultima Cena) non è stata forse un pasto consumato da Gesù, povero tra i poveri, con alcuni pescatori? E nessuno di loro indossava paramenti preziosi o l’abito della festa…
Volontariamo.
“Non saranno solo la genetica o l’educazione o gli eventi esterni a determinare che tipo di adulti diventerete, ma molto dipenderà dalle vostre scelte consapevoli. Ciascuno di voi può diventare l’uomo o la donna che ha scelto di essere, mettendo in atto i cambiamenti utili a perseguire il proprio sogno di felicità, intesa non come successo o come ricchezza, ma come valorizzazione delle proprie risorse individuali.”
Le parole della brava psicopedagogista scendono nei cuori dei ragazzi presenti (quasi 70), che ascoltano come incantati. Sono alunne e alunni dell’Istituto C. Porta, che hanno scelto di iscriversi al corso di volontariato, dimostrando così di non temere due ore di impegno in più, dopo l’orario scolastico normale.
C’è stato anche il momento per la discussione e le domande e con i loro interventi alcuni ragazzi hanno condiviso coi compagni le loro emozioni con un coraggio e una sincerità ammirevoli.
Le testimonianze che verranno loro proposte durante il corso di conferenze di “Volontariamo” , potrà consentire a questi ragazzi di conoscere qualcosa in più di se stessi, e offrirà un’opportunità di riflettere e comprendere tante situazioni col cuore e non solo con la razionalità e con l’istintività.
Da villa del padrino a centro di solidarietà.
“Mosaico di pace” è un sito che visito spesso per le sue prese di posizione non conformiste e improntate sempre a profonda onestà e coerenza.
Anche questa volta vi ho trovato un articolo che vale la pena di segnalare: l’assegnazione di una villa sequestrata ai Casamonica a un’associazione di genitori di bambini autistici.
Naturalmente, essendo una buona notizia, non ha fatto molto clamore, ma mi pare un ottimo punto messo a segno dalla Giustizia contro la criminalità.