Papa Francesco da quattro anni insieme a noi……

Papa Francesco si inchina al patriarca Bartolomeo
Papa Francesco si inchina al patriarca Bartolomeo

Quattro anni di Papa Francesco, quattro anni in cui ci siamo dovuti abituare (con sorpresa e con piacere)  alla sua semplicità , a quel suo sentirsi prima di tutto uomo tra gli uomini, ai suoi gesti che inquietano tanti benpensanti. Leggo e trascrivo da Agi.it

Gesti che rivelano la determinata volontà di Papa Francesco di abbassarsi per raggiungere davvero tutti con un messaggio di pace e di spogliare se stesso e la Chiesa Cattolica da trionfalismi e identitarismi. Questo chinarsi – infatti – è il “segno” del Pontificato di Jorge Mario Bergoglio, gesuita 80enne ma molto moderno nella sua visione di una Chiesa non piramidale….

Leggendo le parole di don Battista Rinaldi per “Fondazione Melazzini”       ( un foglio segnalatomi dall’amica Luciana) mi ha colpito in particolare quanto vado trascrivendo:

“….mi pare che papa Francesco si trovi sulla scena come Gesù nel cortile del Tempio, in mezzo a quel gruppo di scribi e farisei che gli portano una donna adultera per metterlo alla prova ed avere di che accusarlo . Anche allora , come oggi, l’apparato del Tempio è molto agguerrito nel mormorare.  E……….non mancano neppure alcuni sedicenti saggi che pongono a papa Francesco delle domande precise, in attesa di risposta. ….E anche Francesco, come Gesù, risponde con un ostinato silenzio.

Io sono convinta che papa Francesco sia davvero un dono dello Spirito e auguro a lui, ma soprattutto a noi, ancora lunghi anni alla guida della Chiesa di Roma…

 

Galliano e Lentate

Una giornata in pellegrinaggio per dare un’impronta alla Quaresima scoprendo le bellezze artistiche della Brianza, retaggio di una religiosità semplice e profonda. img-20170311-wa0003

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A Lentate un gioiello non abbastanza conosciuto

Oratorio Santo Stefano di Lentate

Cenni storici

santo stefano lentate piccolaL’oratorio è stato costruito nel 1369 su commissione del conte Stefano Porro, personaggio molto potente ed importante, uomo di fiducia dei fratelli Gian Galeazzo e Bernabò Visconti , signori di Milano, ed ambasciatore di questi presso la corte dell’Imperatore Carlo IV di Boemia..

I motivi che spingono il nobile all’edificazione della cappella sono presumibilmente due: il primo è che voleva avere un posto privilegiato di preghiera, secondo la moda del tempo di avere un luogo di culto privato. Il secondo motivo, è che lo stesso sentiva l’esigenza di riconciliarsi con Dio perché nel 1252 due suoi antenati avevano pianificato col capo degli eretici (i catari) della zona, un certo Confalonieri di Agliate, l’omicidio del predicatore domenicano Pietro da Verona, inquisitore inviato dal Papa per combattere l’eresia.

L’oratorio di Santo Stefano, cappella di epoca medioevale, dopo un periodo di restauro è stato riaperto al pubblico il 21 ottobre 2007.

 

Gli affreschi.Lentate_sul_Seveso,_Oratorio_di_Santo_Stefano_006 crocefissione

santo stefano di lentate internoIl più importante affresco dell’oratorio è la Crocefissione di Anovelo da Imbonate, della scuola di Giovanni da Milano (che fu discepolo di Giotto), il quale dipinge anche le vele e l’Imago pietatis posta sulla lunetta del portone d’entrata. Gli affreschi di Anovelo richiamano così tanto il pittore fiorentino che si è a lungo creduto fossero di quest’ultimo

 Gli altri affreschi sono opera di un gruppo di pittori chiamati per convenzione Maestri di Lentate.

Il ciclo di affreschi dedicato al Santo si compone di 43 riquadri disposti su due registri.  Gli affreschi narrano vicende legate alla vita del Santo prima e dopo la sua morte.

 

In archivio….

libri antichiIeri per la prima volta ho potuto sfogliare dei libri di 600 anni fa: i fogli erano spessi, coi bordi un po’ bruni , ed erano pieni di parole scritte in caratteri strani …difficilmente decifrabili per una inesperta come me. Però riuscivo a capire qualche parola qua e là potendo anche intuire grosso modo il significato globale dello scritto ; era come captare una voce che proveniva dalle profondità del tempo…..che emozione straordinaria!

Unità dei Cristiani

abbraccio papa FrancescoCinquecento anni fa Martin Lutero dava inizio alla Riforma Protestante e questa ricorrenza rende più importante la tradizionale settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Oggi tutti, credo, siamo convinti più che mai che lo scandalo della divisione non abbia più senso e quindi siamo tutti chiamati a impegnarci perchè si realizzi la preghiera di Gesù “Ut unum sint”, mettendo al centro della nostra azione il tanto che ci accomuna.

In questi giorni si stanno realizzando in zona molte iniziative che vedono riuniti in preghiera cattolici , protestanti e ortodossi…..iniziative del genere dovrebbero ripetersi molte volte durante l’anno e non solo in occasione della settimana per l’Unità dei cristiani.

Un pomeriggio in musica alla Scala.

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Palco reale

La Scala di Milano, per avvicinare alla musica anche quelli che non possono permettersi il lusso di partecipare ai grandi eventi, organizza concerti pomeridiani per studenti e anziani.

Ieri si esibiva il “SETTIMINO ITALIANO”, sette valentissimi orchestrali della Scala che hanno formato un complesso per musica da camera, composto da due violini, una viola, un violoncello, un contrabbasso, un fagotto e un’arpa.

La star del gruppo è l’arpista, una musicista di fama internazionale, che sa trarre dal suo strumento delle incredibili, freschissime cascate di note limpide e dolcissime. E’ stato interessante anche scoprire la voce dolce e un po’ “scura” del fagotto, strumento che difficilmente riusciamo a “isolare” nel contesto dell’orchestra Il fagottista si è esibito con brio in un brano che Verdi, da giovane, aveva composto proprio per mettere in evidnza le particolari caratteristiche del fagotto. Durante l’esecuzione del “capriccio” lo strumentista accompagnava col corpo la musica che usciva dal suo strumento: si capiva che per lui suonare è divertimento e piacere. L’accostamento tra le note argenine  dell’arpa e quelle più sommesse del fagotto creava un contrasto insolito ma molto piacevole.

La bellezza della musica, la maestria di tutti i musicisti e il fascino del teatro più famoso d’Italia (e tra i più famosi nel mondo) hanno contribuito a creare un pomeriggio magico per il pubblico che occupava ogni odine di posti.  A proposito del pubblico, devo annotare come i palchi fossero quasi interamente occupati da studenti, che hanno seguito il concerto con una compostezza ammirevole.

 

 

Ero straniero …

Chi non ricorda questo brano evangelico…..

Allora i giusti gli risponderanno:

“Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”.

E il re risponderà loro:

“In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.

E’ per coerenza con queste parole e per rispondere all’invito di Papa Francesco che qui ad Arcellasco verranno resi abitabili alcuni locali della parrocchia per ospitare temporaneamente, in attesa di sistemazione definitiva, una famiglia (o forse due) di profughi. La decisione deve essere ratificata dal Consiglio Pastorale interpellato su questo problema dalla Caritas cittadina.

I locali in questione sono vuoti o sottoutilizzati e mi sembra logico poterli destinare a chi non ha ancora trovato una sistemazione dignitosa e vive in condizioni di disagio e di precarietà.

Ogni parrocchia era stata invitata ad attivarsi in questa direzione e ora anche Arcellasco potrà rispondere all’appello con fatti concreti: sono orgogliosa di appartenere a questa comunità.

La fatica di avere un fratellino….

ragazzo-suo-fratellino-be_4a65f57c74ef6-pA Giovanni (tre anni tra poco), che pure aveva atteso con ansia la nascita del fratellino, erano bastati due giorni per capire quale pericolo rappresentasse il nuovo arrivato per la sua tranquilla, serena routine quotidiana, frutto di oltre due anni di sforzi di adattamento.

Infatti già al momento di portare a casa Gioele, il fratellino, dopo il breve ricovero ospedaliero per il parto, lui aveva espresso chiaramente il suo pensiero : Non sarebbe stato meglio lasciare quel fagottino urlante in ospedale?…. Nessuno gli aveva dato retta e così ecco che era cominciato un periodo terribile: la mamma non aveva più tempo per giocare con lui e aveva sempre tra le braccia quel fratellino che addirittura se la mangiava, la mamma !!!!  Una cosa veramente scioccante!  E il papà? Lui che prima immortalava con la sua bella macchina fotografica ogni gesto di Giovanni, ora faceva le foto anche al fratellino … E’ vero che si metteva spesso a giocare con Giovanni o a leggergli le storie, ma Giovanni capiva che era tutta una mossa per distrarlo, mentre la mamma accudiva Gioele.

E fu così che il povero Giovanni ( sempre ammirato da tutto il parentado per la sua parlantina sciolta e ricca di vocaboli come non è facile trovare in un bimbo maschio così piccolo) si è ritrovato a balbettare: le parole gli si inceppavano in gola e a volte non trovavano la strada per uscire .

Questo, sommato a tutto il resto, lo innervosiva parecchio e lui ha cominciato a protestare vivacemente a volte senza sapere bene il perchè…. Ora sono passati quasi sei mesi e il fratellino comincia a mangiare le pappe, non proprio come quelle di Giovanni, ma mangia dal piattino e col cucchiaio!! Poi Gioele, il fratellino, a volte si diverte a guardare Giovanni che gioca e Giovanni ci prende gusto a fargli vedere come si fanno le cose…. Giovanni ora balbetta molto meno….