A Monza con Francesco….

img-20170326-wa0001Ieri c’ero anch’io a Monza, alla Messa di Papa Francesco: eravamo in tantissimi. Era la prima volta che partecipavo a un evento di questo genere ed è stato molto bello, anche se la speranza di poter vedere da vicino il Papa è andata delusa: era in ritardo e non è passato lì dove noi di Erba ci eravamo appostati.

Mi ha fatto un’enorme impressione vedere il numero sterminato di posti occupati dai disabili!!! Quanta gente vive in condizioni di estrema difficoltà, quanta gente è impegnata nella loro cura e nella loro assistenza! E’ un esercito di persone che percorre silenziosamente ogni giorno la via del Calvario ed è pensando a loro che dovrò tapparmi la bocca ogni volta che mi verrà voglia di lamentarmi.

Sono state belle le parole del Papa, che incita sempre ad avere coraggio , ad andare verso i più bisognosi, ad accogliere chi è in difficoltà, a dialogare con chi professa fedi diverse. E se a qualcuno venisse in mente di chiedere come si può fare tutto questo, Papa Francesco risponde coi gesti concreti: ha visitato i poveri, ha visitato una famiglia musulmana, ha abbracciato i carcerati.

E’ stata anche una grande dimostrazione di efficienza e di “potenza” da parte della Chiesa Ambrosiana e dei servizi di sicurezza: tutto ha funzionato alla perfezione (solo qualche perplessità sul funzionamento dei servizi igienici). L’accesso al Parco è stato semplice perchè scaglionato durante la mattinata e il primo pomeriggio, mentre il deflusso di una folla così enorme (si parla di oltre un milione di persone!) è stato inevitabilmente più lento e complesso. Era una marea umana che si muoveva lungo i sentieri che portavano ai pullman, che una volta messi in moto formavano un interminabile serpente in lento, lentissimo movimento.

Ci sono volute più di tre ore per tornare a casa e la stanchezza si è fatta sentire, ma sono contenta di aver vissuto un momento che ricorderò per sempre.

 

 

Papa Francesco da quattro anni insieme a noi……

Papa Francesco si inchina al patriarca Bartolomeo
Papa Francesco si inchina al patriarca Bartolomeo

Quattro anni di Papa Francesco, quattro anni in cui ci siamo dovuti abituare (con sorpresa e con piacere)  alla sua semplicità , a quel suo sentirsi prima di tutto uomo tra gli uomini, ai suoi gesti che inquietano tanti benpensanti. Leggo e trascrivo da Agi.it

Gesti che rivelano la determinata volontà di Papa Francesco di abbassarsi per raggiungere davvero tutti con un messaggio di pace e di spogliare se stesso e la Chiesa Cattolica da trionfalismi e identitarismi. Questo chinarsi – infatti – è il “segno” del Pontificato di Jorge Mario Bergoglio, gesuita 80enne ma molto moderno nella sua visione di una Chiesa non piramidale….

Leggendo le parole di don Battista Rinaldi per “Fondazione Melazzini”       ( un foglio segnalatomi dall’amica Luciana) mi ha colpito in particolare quanto vado trascrivendo:

“….mi pare che papa Francesco si trovi sulla scena come Gesù nel cortile del Tempio, in mezzo a quel gruppo di scribi e farisei che gli portano una donna adultera per metterlo alla prova ed avere di che accusarlo . Anche allora , come oggi, l’apparato del Tempio è molto agguerrito nel mormorare.  E……….non mancano neppure alcuni sedicenti saggi che pongono a papa Francesco delle domande precise, in attesa di risposta. ….E anche Francesco, come Gesù, risponde con un ostinato silenzio.

Io sono convinta che papa Francesco sia davvero un dono dello Spirito e auguro a lui, ma soprattutto a noi, ancora lunghi anni alla guida della Chiesa di Roma…

 

Galliano e Lentate

Una giornata in pellegrinaggio per dare un’impronta alla Quaresima scoprendo le bellezze artistiche della Brianza, retaggio di una religiosità semplice e profonda. img-20170311-wa0003

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A Lentate un gioiello non abbastanza conosciuto

Oratorio Santo Stefano di Lentate

Cenni storici

santo stefano lentate piccolaL’oratorio è stato costruito nel 1369 su commissione del conte Stefano Porro, personaggio molto potente ed importante, uomo di fiducia dei fratelli Gian Galeazzo e Bernabò Visconti , signori di Milano, ed ambasciatore di questi presso la corte dell’Imperatore Carlo IV di Boemia..

I motivi che spingono il nobile all’edificazione della cappella sono presumibilmente due: il primo è che voleva avere un posto privilegiato di preghiera, secondo la moda del tempo di avere un luogo di culto privato. Il secondo motivo, è che lo stesso sentiva l’esigenza di riconciliarsi con Dio perché nel 1252 due suoi antenati avevano pianificato col capo degli eretici (i catari) della zona, un certo Confalonieri di Agliate, l’omicidio del predicatore domenicano Pietro da Verona, inquisitore inviato dal Papa per combattere l’eresia.

L’oratorio di Santo Stefano, cappella di epoca medioevale, dopo un periodo di restauro è stato riaperto al pubblico il 21 ottobre 2007.

 

Gli affreschi.Lentate_sul_Seveso,_Oratorio_di_Santo_Stefano_006 crocefissione

santo stefano di lentate internoIl più importante affresco dell’oratorio è la Crocefissione di Anovelo da Imbonate, della scuola di Giovanni da Milano (che fu discepolo di Giotto), il quale dipinge anche le vele e l’Imago pietatis posta sulla lunetta del portone d’entrata. Gli affreschi di Anovelo richiamano così tanto il pittore fiorentino che si è a lungo creduto fossero di quest’ultimo

 Gli altri affreschi sono opera di un gruppo di pittori chiamati per convenzione Maestri di Lentate.

Il ciclo di affreschi dedicato al Santo si compone di 43 riquadri disposti su due registri.  Gli affreschi narrano vicende legate alla vita del Santo prima e dopo la sua morte.

 

In archivio….

libri antichiIeri per la prima volta ho potuto sfogliare dei libri di 600 anni fa: i fogli erano spessi, coi bordi un po’ bruni , ed erano pieni di parole scritte in caratteri strani …difficilmente decifrabili per una inesperta come me. Però riuscivo a capire qualche parola qua e là potendo anche intuire grosso modo il significato globale dello scritto ; era come captare una voce che proveniva dalle profondità del tempo…..che emozione straordinaria!

Unità dei Cristiani

abbraccio papa FrancescoCinquecento anni fa Martin Lutero dava inizio alla Riforma Protestante e questa ricorrenza rende più importante la tradizionale settimana di preghiera per l’unità dei cristiani

Oggi tutti, credo, siamo convinti più che mai che lo scandalo della divisione non abbia più senso e quindi siamo tutti chiamati a impegnarci perchè si realizzi la preghiera di Gesù “Ut unum sint”, mettendo al centro della nostra azione il tanto che ci accomuna.

In questi giorni si stanno realizzando in zona molte iniziative che vedono riuniti in preghiera cattolici , protestanti e ortodossi…..iniziative del genere dovrebbero ripetersi molte volte durante l’anno e non solo in occasione della settimana per l’Unità dei cristiani.

Un pomeriggio in musica alla Scala.

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Palco reale

La Scala di Milano, per avvicinare alla musica anche quelli che non possono permettersi il lusso di partecipare ai grandi eventi, organizza concerti pomeridiani per studenti e anziani.

Ieri si esibiva il “SETTIMINO ITALIANO”, sette valentissimi orchestrali della Scala che hanno formato un complesso per musica da camera, composto da due violini, una viola, un violoncello, un contrabbasso, un fagotto e un’arpa.

La star del gruppo è l’arpista, una musicista di fama internazionale, che sa trarre dal suo strumento delle incredibili, freschissime cascate di note limpide e dolcissime. E’ stato interessante anche scoprire la voce dolce e un po’ “scura” del fagotto, strumento che difficilmente riusciamo a “isolare” nel contesto dell’orchestra Il fagottista si è esibito con brio in un brano che Verdi, da giovane, aveva composto proprio per mettere in evidnza le particolari caratteristiche del fagotto. Durante l’esecuzione del “capriccio” lo strumentista accompagnava col corpo la musica che usciva dal suo strumento: si capiva che per lui suonare è divertimento e piacere. L’accostamento tra le note argenine  dell’arpa e quelle più sommesse del fagotto creava un contrasto insolito ma molto piacevole.

La bellezza della musica, la maestria di tutti i musicisti e il fascino del teatro più famoso d’Italia (e tra i più famosi nel mondo) hanno contribuito a creare un pomeriggio magico per il pubblico che occupava ogni odine di posti.  A proposito del pubblico, devo annotare come i palchi fossero quasi interamente occupati da studenti, che hanno seguito il concerto con una compostezza ammirevole.