La fatica di avere un fratellino….

ragazzo-suo-fratellino-be_4a65f57c74ef6-pA Giovanni (tre anni tra poco), che pure aveva atteso con ansia la nascita del fratellino, erano bastati due giorni per capire quale pericolo rappresentasse il nuovo arrivato per la sua tranquilla, serena routine quotidiana, frutto di oltre due anni di sforzi di adattamento.

Infatti già al momento di portare a casa Gioele, il fratellino, dopo il breve ricovero ospedaliero per il parto, lui aveva espresso chiaramente il suo pensiero : Non sarebbe stato meglio lasciare quel fagottino urlante in ospedale?…. Nessuno gli aveva dato retta e così ecco che era cominciato un periodo terribile: la mamma non aveva più tempo per giocare con lui e aveva sempre tra le braccia quel fratellino che addirittura se la mangiava, la mamma !!!!  Una cosa veramente scioccante!  E il papà? Lui che prima immortalava con la sua bella macchina fotografica ogni gesto di Giovanni, ora faceva le foto anche al fratellino … E’ vero che si metteva spesso a giocare con Giovanni o a leggergli le storie, ma Giovanni capiva che era tutta una mossa per distrarlo, mentre la mamma accudiva Gioele.

E fu così che il povero Giovanni ( sempre ammirato da tutto il parentado per la sua parlantina sciolta e ricca di vocaboli come non è facile trovare in un bimbo maschio così piccolo) si è ritrovato a balbettare: le parole gli si inceppavano in gola e a volte non trovavano la strada per uscire .

Questo, sommato a tutto il resto, lo innervosiva parecchio e lui ha cominciato a protestare vivacemente a volte senza sapere bene il perchè…. Ora sono passati quasi sei mesi e il fratellino comincia a mangiare le pappe, non proprio come quelle di Giovanni, ma mangia dal piattino e col cucchiaio!! Poi Gioele, il fratellino, a volte si diverte a guardare Giovanni che gioca e Giovanni ci prende gusto a fargli vedere come si fanno le cose…. Giovanni ora balbetta molto meno….

UTE: Omaggio a Puccini.

con Illica
Illica e Puccini

Oggi alle 16 in Sala Isacchi ha avuto luogo un evento straordinario: il m. Alessandra Zapparoli  ci ha introdotto alla comprensione dell’opera lirica, guidandoci a individuare le tecniche musicali adottate da Puccini per “rivestire di note” le parole sempre belle di Luigi Illica nelle opere di Bohème, Tosca e Butterfly.

Il maestro al pianoforte evidenziava i momenti espressivi più intensi poi il soprano Silvia Conti eseguiva dal vivo il brano che si stava analizzando; il tutto era completato dai bellissimi filmati montati ad hoc dal prof. Francesco Pintaldi.

In questo modo abbiamo potuto apprezzare, come forse mai prima d’ora, la bellezza di brani già sentiti tante volte, ma mai assaporati fino in fondo : la freschezza di Mimì che si presenta in tutta la sua semplice sincerità, l’appassionata preghiera di Tosca piena di dolore , l’insensata illusione di Butterfly che vuole ad ogni costo aggrapparsi a una speranza che appare vana a tutti tranne che a lei, la dolcezza del coro a bocca chiusa che suona come una tragica, dolcissima ninna-nanna.

Alla fine tutti i presenti hanno indirizzato la proverbiale “standing ovation” sia al maestro Zapparoli per la sua dotta  lezione, sia al soprano Silvia Conti che si è cimentata in una prova di grande difficoltà, dovendo eseguire i vari brani interrompendosi di volta in volta per lasciare spazio alle spiegazioni del maestro. Un particolare plauso va anche al coro e al prof. Francesco Pintaldi per i filmati che prepara appositamente per le lezioni dell’UTE.

Purtroppo la paura della neve e del ghiaccio ha tenuto lontani dall’UTE molti soci, che non hanno potuto così vivere un momento di grande intensità e bellezza.

Hanan al Hroub: una donna per la pace.

Hananal HroubIl Corriere.it dedica un ampio servizio alle 100 donne più importanti di questo 2016 che sta per finire. Tra di esse c’è una donna palestinese, Hanan al Hroub, che nel marzo scorso si è aggiudicata il premio da un milione di dollari, offerto da Papa Francesco , come migliore insegnante dell’anno.

Diventata insegnante per la necessità di istruire i suoi figli , che  dopo aver visto uccidere il loro papà erano talmente terrorizzati da non voler più uscire di casa, si è inventata un metodo di insegnamento basato sul gioco, che ha restituito un po’ di serenità ai suoi figli e anche ai loro amichetti. E’ su donne come questa che può ancora resistere la speranza per una possibile pace in Palestina….

UTE: Buon Natale con Giotto!

Ieri Samuele ha preso a calci il camino e non poteva indossare le scarpe, per questo non siamo potuti andare all’UTE ad assistere all’ultima lezione. Dev’essere stata molto bella! Il tema era “la natività nell’arte”.

Giotto nativitàCredo che i nostri docenti , don Colombo e Manuela Beretta, non abbiano potuto prescindere dalla famosa “Natività” di Giotto che si può ammirare nella Cappella degli Scrovegni.

E’ diversa dalle altre :  c’è San Giuseppe accovacciato a terra e molto pensoso; alle sue spalle la Madonna che ha appena partorito e che si occupa del Neonato. San Giuseppe, pur essendo in primo piano, appare isolato, quasi estraneo a quello che sta accadendo dietro di lui:  è un uomo ed è difficile per lui capire il mistero che si sta compiendo.

La Madonna, sdraiata, sta ricevendo dalle mani di chi l’ha aiutata nel parto il Bambino già avvolto in fasce alla maniera d’un tempo: con braccia e gambe legate attorno al corpo; intanto i pastori ascoltano l’annuncio degli Angeli. C’è l’asinello con l’immancabile bue, secondo la tradizione popolare.

E’ una natività poco oleografica, che ridà umanità ai protagonisti di un evento misterioso e unico.

Con questo post auguro a tutti un sereno Natale e un nuovo anno pieno di cose buone per tutti, anche a nome di noi tutti dell’UTE di Erba.

Ganimede e l’aquila.

Guardate la meraviglia di questa aquila, che compare nella tela di Rubens. Ritrae Ganimede che viene rapito da Zeus , trasformatosi in aquila, per diventare il coppiere degli dei.

La meraviglia di questo quadro sta nell’iper-realismo della riproduzione dell’aquila, che vista da vicino è davvero strabiliante. Rubens si dedicava alla figura umana, mentre per eseguire pitture di animali si valeva di un collaboratore specializzato……e che specializzazione!!!! Peccato che la foto qui sotto non possa dare che una pallida idea della maestria del pittore.

Ganimede e l'aquila di Rubens

UTE: Un pomeriggio con Rubens.

ecco il ritratto della figlia di Rubens , non destinato alla vendita e quindi non rifinito.
ecco il ritratto della figlia di Rubens , non destinato alla vendita e quindi non rifinito.

Quando si dice di qualcosa che è “barocca” si vuole sempre dare un significato un po’ dispregiativo, volendo indicare qualcosa di manierato, di superficiale, di ridondante.

Se però guardiamo i quadri di Rubens a me  viene in mente solo un’idea di grande bellezza e grande maestria. Noi dell’ UTE oggi siamo stati a vedere la mostra del pittore fiammingo a Palazzo Reale a Milano.

E’ stata un’immersione  nel colore e nella luce di opere straordinarie di un artista che ha tratto ispirazione e insegnamento dalla cultura classica e dai nostri pittori. E’ stato  interessante scoprire come  Rubens abbia voluto operare con trasparenza , proponendo ai suoi committenti tre diversi tipi di quadri: quelli eseguiti completamente da lui, quelli eseguiti da lui con la collaborazione di altri artisti, quelli eseguiti solo dai suoi collaboratori sotto la sua supervisione. Nella mostra si può ben cogliere la differenza fra queste diverse opzioni.

Rubens inoltre era bravissimo nel ritrarre le figure umane, ma chiedeva l’intervento dei suoi collaboratori specializzati nel ritrarre animali  o strutture architettoniche. In questo si può dire che Rubens abbia intuito un’idea che poi ebbe molto successo in ogni campo: si ottengono risultati migliori con la specializzazione , restringendo il proprio campo d’azione e approfondendone lo studio.

Rubens non fu un artista dalla vita tormentata, anzi ebbe da subito molto successo ed era anche un ottimo diplomatico, ottimamente inserito tra i potenti del suo tempo.

Festa in famiglia!

Domani celebreremo il Battesimo di Gioele, l’ultimo arrivato nel nostro clan. E’ un’occasione che ci troverà tutti insieme a festeggiare e questo è motivo di grande gioia per me.  ma poichè la gioia più viene condivisa più è grande, invito chiunque si trovi a leggere  questa pagina a immaginare di vedere scritto il proprio nome  su questo bigliettino di invito e a fare festa insieme a noi.

biglietto per il battesimo

L’ape e la lantana.

ape su lantanaUn lieve ronzio  ha attirato la mia attenzione nel silenzio che avvolgeva l’eremo di S. Salvatore e mi ha distolto dalla contemplazione del magnifico panorama che si può ammirare da quel luogo di pace: un’ape stava accuratamente esplorando i fiori di una lantana camara.

Osservando il piccolo insetto intento nel suo lavoro, mi sono chiesta come sia possibile che  possa sopravvivere durante l’inverno.  Ho trovato Qui la risposta, che una volta di più mi fa constatare quanto sia meravigliosa la Natura, anche negli aspetti meno appariscenti.