Elena Grifoni….chi è costei?

E’ una notizia che non ha fatto molto rumore, ma è una bella notizia e, di questi tempi, vale la pena evidenziarle (le buone notizie) visto che sono molto rare…

E’ una donna italiana  il nuovo capo-gabinetto dell’ ESA, l’Agenzia Spaziale Europea; mai nessun italiano aveva avuto questo ruolo e la prima ad averlo è una donna, Elena Grifoni Winters: ne sono molto felice.

L’ho sentita in un’ intervista alla radio lodare la scuola italiana, che sa dare un’eccellente preparazione a tanti ragazzi che vanno a ricoprire posti di grande responsabilità  in campo internazionale; l’ho sentita anche esprimere un forte timore per le sorti di questa Europa acciaccata e forse disorientata: cosa accadrà a istituzioni come l’ ESA (che ha ottenuto risultati clamorosi), che vivono di fondi europei? La ricerca è sempre una scommessa e in certi campi richiede tempi tanto lunghi che chi la promuove forse non potrà nemmeno vederne i risultati, ma la politica non può accontentarsi di guardare sempre e solo alle prossime elezioni…Questo diceva Elena Grifoni.

Sono consapevoli i paesi europei, e gli euroscettici in particolare, che le sfide della ricerca, della sicurezza, dell’immigrazione, del terrorismo,della difesa dell’ambiente e quella della lotta alle variazioni climatiche non possono essere sostenute, nè tanto meno vinte, dalle singole nazioni? Sanno quanto potremmo essere forti se unissimo le nostre forze? Io spero che questa consapevolezza si faccia strada, perché il sogno di un’Europa, “casa comune”, non può e non deve diventare un miraggio.

Cose belle.

Ci sono delle cose belle in questi europei di calcio: c’è ad esempio la piccola Islanda che riesce a battere l’Inghilterra, c’è la, sottovalutata da tutti, nazionale italiana che riesce a battere la Spagna in forza di uno spirito di squadra che supplisce all’assenza di “fenomeni” e poi c’è Conte, che alla fine di ogni partita corre verso gli spalti ad abbracciare la moglie e la sua bambina. E questo amore familiare manifestato così semplicemente e apertamente fa bene al cuore, almeno al mio….

 

Ma perchè le campane????

Dal “Chronicum” della Parrocchia dei SS. Pietro e Paolo di Arcellasco.

1943 : Oggi, giorno 12 maggio 1943, la ditta Carlo Ottolina di Seregno, per comando del Sottosegretario di Stato per la fabbricazione di guerra, ha tolto, dal campanile, le due campane maggiori per portarle altrove onde fonderle e preparare cannoni per la guerra. L’atto fu da tutti, anche da coloro che non praticavano la religione, disapprovato e il malcontento fu generale. Le campane, poste nel 1806, pesavano la prima q.li 13 e  la seconda q.li 10.

1947 : In questo giorno, 26 dicembre 1947, in parrocchia vi fu una solennità oltremodo grande perché furono consacrate da Sua Em. il veneratissimo nostro Card. Arcivescovo, Schuster, le nuove belle cinque campane forniteci dalla ditta Comm. Luigi Ottolina di Seregno. La cerimonia, non mai prima veduta, attrasse non solamente tutta la popolazione alla chiesa, ma moltissime altre persone dai paesi vicini.

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Le cinque campane in bronzo pesano Kg. 4.028. Le due maggiori, tolteci durante la guerra per formare cannoni, furono fuse in bronzo donato dal Ministero della Guerra, le altre tre minori furono fuse con il bronzo delle tre campane esistenti.

Da questo documento trae il titolo la mostra fotografica che abbiamo allestito in parrocchia.

La follia della guerra aveva ammutolito le campane; la pace le ha riportate al loro posto  per ritornare ad essere  simbolo  di gioia e mezzo per invitare la comunità alla partecipazione e alla condivisione dei momenti più importanti .

L’applauso, o per meglio dire, la “standing ovation”  ” del “Gruppo culturale G. Lazzati” va alla nostra Luciana che con competenza , tenacia e abilità si è dedicata alla elaborazione computerizzata del materiale fotografico.

Grandissima Luciana!!!!

Rinnovo l’invito a visitare la nostra mostra nel prossimo fine settimana:

Sabato dalle 17 alle 22  – Domenica dalle 11:30 alle 13  e poi dalle 15 alle 22.

Semplice bellezza.

WP_20160510_12_44_59_ProIn mezzo alla siepe di lauro  che delimita il mio giardino , è cresciuta una pianta di rosa canina,  che io amo in modo particolare : prima di tutto perchè è un dono di qualcuno dei merli , numerosi, che hanno colonizzato gli spazi condominiali e poi perchè apprezzo in questa pianta la sua capacità di sopravvivere  immutata forse da milioni di anni. E’ la progenitrice di tutte le rose di questo mondo,  che certo sono più appariscenti, più profumate, ma non hanno la sua semplice primordiale bellezza.

Sala argento.

Avevo già parlato dell’idea di invitare le signore del circondario a ritrovarsi il lunedì pomeriggio per stare in compagnia e fare delle cose suggerite via via dalle ricorrenze e dalle necessità.

L’idea è andata avanti grazie all’impegno della mia amica Bruna, che non si è scoraggiata di fronte alle difficoltà iniziali. Il luogo di incontro è stato chiamato “Sala Argento”.

WP_20160509_16_22_55_ProOggi eravamo un bel gruppetto e, sotto la guida di un’amica molto abile e creativa, ci siamo date all’allestimento di catene e fiori per addobbare il piazzale della chiesa per la festa patronale. Abbiamo diviso i compiti secondo i criteri del lavoro a catena e ci siamo date un bel da fare, ma intanto chiacchieravamo piacevolmente e forse ogni tanto eravamo un po’ troppo rumorose, perchè le amiche appassionatissime di burraco ci hanno zittito ripetutamente.

Bruna ed io ne abbiamo approfittato anche per cominciare a selezionare il materiale fotografico col quale vorremmo allestire una mostra e qui colgo l’occasione per invitare tutti gli Arcellaschesi (spero si possa dire) a ricercare, tra gli album dei ricordi, foto, poesie e scritti che testimonino la vita dei nostri avi in questa terra di Brianza e a portarli alla segreteria della parrocchia o a scannerizzarli e inviarli a questo indirizzo mail: arcellasco.mostre@gmail.com. Speriamo di poter raccogliere tante belle testimonianze.

Viva internet!!!!.

Oggi si fa festa per i trent’anni di internet in Italia. Al momento di quel primo “ping” , credo, si accorsero in pochi dell’importanza di questo evento che tanto doveva influenzare poi la vita di tutti noi.

Io rimasi a lungo all’oscuro di questo nuovo modo di comunicare , fino a che la lontananza dei miei figli mi costrinse a imparare a spedire e a ricevere delle mail, il che consentiva di risparmiare sui costi elevatissimi delle telefonate verso l’estero.

Poi spinta dalla curiosità , anni dopo, un giorno trovai il coraggio di iscrivermi al forum di un quotidiano e lì imparai cosa significassero alcuni termini come “username”, “password”, “link”, ” login- logout “…..e fu per me una meraviglia poter commentare notizie e dibattere con utenti che abitavano in tutte le regioni d’Italia . Poi scoprii il “Sudoku” on line e infine la possibilità di aprire un blog……e di vedere attraverso Skype i nipotini lontani o mia sorella in Thailandia…..

Internet ha cambiato la nostra vita,. ma come ogni altro mezzo, è positivo se usato in modo consapevole e responsabile, è negativo se usato per diffondere corruzione, calunnie e fanatismo.

Tutto sommato però io resto tra quelli che oggi dicono “Viva Internet”

A Monza.

Oggi, con il gruppo della Terza Età di Arcellasco, sono tornata dopo molti anni aMonza  per visitare il duomo , in particolare la cappella di Teodolinda in cui si può ammirare la corona ferrea, e il museo annesso.

La cappella del 1400 è detta di Teodolinda, perchè in essa si trova una serie impressionante di dipinti che raccontano la storia della regina dei Longobardi che fece convertire il suo popolo al cristianesimo.

Corona_ferrea,_monzaAl centro della cappella, in una specie di tabernacolo è racchiusa la corona ferrea con la quale furono incoronati Carlo Magno e Napoleone. E’ un oggetto di grande suggestione, sia per la sua oggettiva bellezza, sia per la storia che racchiude.Il duomo, eretto su una preesistente chiesa fatta costruire da Teodolinda, ha una bellissima facciata  e un interno con pareti e volte completamente ornate di dipinti : tra questi notevole è un albero della vita dipinto dall’Arcimboldo.

Nel museo desta particolare interesse il tesoro, che Teodolinda volle donare alla città di Monza .

Nel nostro paese non è necessario andare lontano per trovare cose belle da vedere; anche vicino a casa nostra c’è senz’altro qualche tesoro che vale la pena di riscoprire e ammirare.

Sotto il cedro…

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Sotto il cedro oggi, primo giorno di primavera
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Sotto il cedro nel mese di novembre.

In questo strano inverno ormai finito, almeno secondo il calendario, le primule non hanno mai smesso di fiorire….. forse l’ inverno non è mai cominciato….