Cactus…..cactus…cactus!!

Anni fa, mi hanno regalato un vasetto di piante grasse, che ho tenuto in casa per molto tempo senza che dessero segno di un benchè minimo sviluppo: sembravano di plastica.

Un’ estate però dovendo assentarmi a lungo da casa, mi decisi a metterle all’ esterno e al mio ritorno ….. miracolo!!!! Erano cresciute in modo impressionante (a parte una che non aveva retto allo choc ed era defunta).

Da allora ogni anno, quando la primavera si faceva più tiepida, mettevo le piantine fuori all’ aperto e le ritiravo prima che facesse freddo. Due di quei cactus divennero talmente alti che non potei più ad un certo punto tenerli in casa : potevano costituire un pericolo con le loro spine e una gelata invernale segnò il loro destino; l’ altro invece cominciò a produrre nuove piantine , che io staccavo torcendole piano piano e, adagiate appena su un poco di terriccio, attecchivano e crescevano senza difficoltà .

Così in autunno, da 15 anni a questa parte, quando devo ritirare i vasi in casa , dato che non ho tanto spazio, preparo dei vasetti da regalare ad amici e parenti con soddisfazione della donatrice e dei destinatari del dono.

 

Costruttori di ponti

Ieri sera si è tenuta la riunione dei volontari che si dedicheranno all’ insegnamento della lingua italiana agli stranieri. I presenti erano più di 30, ma la squadra conta un numero superiore di aderenti.

Ognuno dei presenti ha manifestato la propria disponibilità secondo le proprie possibilità, tenendo conto di impegni di lavoro o di famiglia.

Si è sottolineata la necessità di un coordinamento e di una linea di programma concordata per rendere più efficace, e quindi meno dispersivo, l’ insegnamento.

Mi piace qui sottolineare la preponderante presenza delle donne; ci sono anche alcuni uomini, ma sono una risicatissima minoranza. Ci sono molti insegnanti , alcuni ancora in servizio e altri invece già in pensione, ci sono studentesse universitarie e anche persone senza titoli specifici per l’ insegnamento.

Le cose da fare sono tante: oltre all’ insegnamento nelle classi, bisogna curare la parte amministrativa (compilazione dei registri, formazione dei gruppi , cura dei materiali didattici, ecc.) , ci si deve occupare dei bambini che le mamme portano con sè e ci sono anche coloro che si dedicano all’ assistenza nei compiti per i ragazzi stranieri inseriti nelle scuole dell’ obbligo o nelle scuole superiori. 

Chiunque abbia provato ad andare in un paese di cui non conosceva la lingua, può ben immaginare le difficoltà di questi nostri compagni di viaggio che questi  tempi inquieti hanno catapultato così lontano dalle proprie abitudini e dalle proprie radici: porgere loro una mano vuol dire “costruire ponti tra le culture” , come diceva tempo fa la nostra coordinatrice, vuol dire  costruire le premesse per una convivenza pacifica, per oggi e per il futuro, e  porre le basi per un arricchimento reciproco.

Anche qui è il caso di dire che “la messe è molta, ma gli operai sono pochi”, pertanto invito chiunque senta l’ importanza di questa attività a farsi avanti , presentandosi alla Casa della Gioventù.

 

Forse non tutti (i Comaschi) sanno che…

In altra occasione ho parlato della nuova biblioteca di Erba, una struttura funzionale e accogliente, la cui dislocazione ha consentito un notevole aumento degli utenti; oggi voglio evidenziare anche la efficienza dei servizi on line della rete bibliotecaria provinciale.

Infatti è possibile da casa propria, consultare il catalogo, prenotare libri, DVD , CD, CDROM in qualsiasi biblioteca della rete provinciale , scegliendo in quale biblioteca riceverli.

E’ possibile rinnovare i prestiti, controllare la propria scheda utente e altro ancora.

Bisogna naturalmente essere iscritti a una biblioteca della rete e registrarsi sul sito: opac.provincia.como.it  e cliccare su “servizi on line” e quando vi verrà chiesto il Vs. numero di tessera, dovrete digitare il Vs. codice fiscale.

Ho sperimentato in questi giorni il funzionamento del servizio: ho prenotato un libro che risultava nella disponibilità della sede di Como e ieri un SMS della biblioteca cittadina mi ha avvertito che il libro è arrivato. Oggi vado a ritirarlo. Meglio di così!!!

Avete già provato? Se la risposta è no direi di non perdere tempo: un buon libro è sempre un’ ottima compagnia …

 

La forza dell’ amore.

Alcune amiche-facebook di Modena hanno postato questa foto, che mi ha molto colpito.

E’ una tomba scoperta durante alcuni scavi intorno alla città e risale al V secolo dopo Cristo, un periodo in cui non doveva essere troppo facile vivere: l’ Impero Romano era ormai in completo sfacelo , le incursioni barbariche si susseguivano con gli inevitabili orrori legati ad avvenimenti del genere. Ci si immagina un clima di paura, di violenze, di inselvatichimento generale eppure c’ era chi in mezzo a questo bailamme riusciva a restare umano, a nutrire sentimenti delicati e profondi…. La foto dei reperti trovati nella tomba è commovente: vi appaiono gli scheletri di un uomo e di una donna, entrambi giovani, sepolti insieme e si tengono per mano ….così nella morte come era stato in vita.

Il fatto che siano stati sepolti insieme mi fa pensare che siano anche morti insieme, forse durante un’ incursione cruenta o per una malattia, e che chi li ha sepolti abbia voluto comporli in quel gesto per tramandare nei secoli un messaggio che vale sempre: l’ amore è più forte della violenza, delle guerre, dell’ odio e può superare ogni barriera, anche quella del tempo.

Ubuntu: non posso essere felice se gli altri sono tristi.

Per molti la parola UBUNTU richiamerà solo il nome di un software, ma ho scoperto navigando su internet che è molto di più ……

 

Un antropologo ha proposto di fare un gioco ad un gruppo di bambini di una tribù in Africa. Lo scienziato ha messo un cestino pieno di frutta vicino ad un albero e ha lanciato una sfida: “chi arriverà per primo vincerà la frutta!”. Appena dato il via alla gara, i bambini si sono presi per mano, hanno corso insieme e, all’arrivo, si sono seduti a godersi la frutta. Lo scienziato, allora, ha chiesto loro spiegazione sulla scelta fatta, dato che, se avessero gareggiato individualmente, uno di loro avrebbe potuto avere l’intero cesto tutto per sé. I bambini, prontamente, hanno risposto – “…ubuntu”, come è possibile che uno sia felice se tutti gli altri sono tristi?”
“Ubuntu” nel loro linguaggio significa – io esisto perche’ noi esistiamo.

Questa storia, che ho trovato su internet esemplifica l’ idea forte che viene portata avanti dalla corrente filosofica africana, che si chiama proprio UBUNTU e che Wikipedia spiega così.

Spero che   si affermi presto questa filosofia che pone al cemtro di tutto la solidarietà e il rispetto; se questo avverrà, l’ Africa , ora lacerata da mille conflitti, depredata da avvoltoi famelici, diventerà il nuovo Eden e nessuno sentirà più l’ urgenza di fuggire via…. Utopia?  Forse.

I Cuccioli e il mare.

Il primo giorno in spiaggia si doveva prendere contatto con l’ elemento mare.

I bambini sul bagnasciuga immergevano i piedi nell’ acqua, scrutavano l’ arrivo delle onde di un mare un po’ imbronciato e al loro arrivo scappavano divertiti per non farsi investire.

Il gioco durava finchè non si abituavano alla temperatura dell’ acqua, poi si inoltravano un po’ di più dove l’ onda arrivava a coprirli e  li vedevi riemergere sbuffando.  Infine ingaggiavano una vera e propria lotta: prendevano  a schiaffi la cresta spumosa dell’ onda , prima di lasciarsi travolgere in un gioco in cui anche il mare pareva divertirsi.

Dopo alcuni giorni, i preliminari avevano sempre meno spazio: ormai si era stabilita una certa confidenza e ci si poteva abbandonare a capriole , tuffi e tentativi di nuoto vero e proprio.  L’ ultimo bagno dell’ ultima sera, in un mare caldo e placido è stato un tranquillo e un po’ malinconico saluto tra amici che si separano dopo un breve, ma intenso incontro.

A cavallo per i boschi…..

Tommy Nicoletti prova l' attrezzatura per la cavalcata nei boschi....

Ho già avuto modo di parlare di Gianluca Nicoletti e del suo libro “Una notte ho sognato che parlavi”, in cui egli racconta la sua esperienza di padre di un ragazzo autistico. Ora mi si ripresenta l’ occasione per riprendere l’ argomento, vista la nuova iniziativa che il giornalista e scrittore sta per intraprendere : dieci papà (uno di essi è proprio Nicoletti) con i relativi figli autistici si apprestano a vivere una settimana a cavallo tra i boschi del Lazio e dell’ Umbria sia per offrire ai propri figli l’ occasione di vivere un’ esperienza straordinaria sia per dimostrare quante cose possano fare questi ragazzi, che, una volta cresciuti, non possono più contare su alcun tipo di assistenza e di aiuto.

Sono ammirevoli questi genitori, che mettono in comune le proprie professionalità e le proprie competenze per sopperire alle lacune del servizio pubblico e per venire incontro alle difficoltà di chi combatte quotidianamente le stesse loro difficoltà di vivere con un handicap per molti versi sconosciuto .

L’ obiettivo ambizioso di questi eroici genitori è quello di realizzare una cittadella per ragazzi autistici, in cui essi possano realizzare le possibilità di felicità cui hanno diritto, nonostante la loro condizione. Spero che questa “CITTA’ FELICE” (così verrà chiamata)non resti solo un sogno.