Una “Traviata” molto british.

Puo’ esserci una “Traviata”  non ambientata a Parigi e in Provenza, ma sul suolo Britannico? Non l’ avrei mai potuto immaginare e invece ho assistito alla sua rappresentazione.

Stasera infatti al Coliseum, un teatro in cui si rappresentano opere tradotte  in inglese, ho assistito a una “Traviata’ del tutto particolare.

Era ambientata ai nostri giorni ed era cantata in inglese, inoltre era Anche stata ridimensionata come durata. La scenografia era pressoc he’ inesistente: una sedia, un po’ di libri, molti teloni e un número considerevole di comparse che riempivano il palcoscenico con funzione a me non sempre chiarissima.

L’essenzialita’ della messinscena ha certo lo scopo  di contenere I costi e di consentire cosi’ a un vasto pubblico (infatti il teatro ha fatto il tutto esaurito) l’accesso a un patrimonio culturale di alta qualita’.

Mi e’ sembra to strano. non sentire le parole: Parigi, o cara…..oppure  Di Provenza il mar il suol.., ma l’ orchestra  suonava divinamente e gli interpreti hanno dimostrato grande bravura, soprattutto la giovane soprano Americana che ha interpretato Violetta: voce potente, ma molto sensibile.

Non e’ mancato nemmeno un po’ di humour inglese quando per riempire I calici per il famosissimo brindisi si sono presentati quattro uomini vestiti da conigliette , mentre tra gli invitati ballava  romanticamente una coppia gay.

In definitiva UNO spettacolo piacevole  che ha riscosso molti applausi calorosissimi e a me sarebbe tanto piaciuto gridare : Viva Verdi!!!!

Gemme.

Come ogni anno di questi tempi, ho messo le potature più belle e tenere delle mie rose in un bicchiere d’ acqua e sto aspettando che si verifichi il “miracolo” che talvolta è avvenuto: che da quei rametti spuntino delle piccole radici , in modo da ottenere nuove piantine. Intanto però si son dischiuse le gemme nel mio vivaio domestico e trovo molto adatta a descriverle questa breve poesia di Salvatore Quasimodo:

LE GEMME

Ed ecco sul tronco
si rompono gemme:
un verde più nuovo dell’erba
che il cuore riposa…
E tutto mi sa di miracolo

Tre secoli di arte….


Alla scoperta di un tesoro

Oggi pomeriggio, grazie ad un’ iniziativa realizzata dall’ UTE, ho potuto riempirmi gli occhi di bellezza.
Siamo andati (eravamo una quarantina)a vedere il museo di Piazza Scala, dove sono esposte le opere d’ arte di proprietà della Banca Intesa. Vi si possono ammirare stupendi bassorilievi del Canova, quadri di Hayez,di Induno, di Boccioni, di Fontana, Manzoni e molti altri: opere che documentano l’ evoluzione dell’ arte in questi ultimi tre secoli.
Cosa dire poi degli ambienti in cui queste opere possono essere ammirate? Il museo risulta dalla unione di tre palazzi storici di Milano di grande magnificenza: dai colonnati, alle vetrate , ai soffitti era tutto stupendo e anche i pavimenti erano talmente belli che pareva male calpestarli.

Non conoscevo l’ esistenza di questa pinacoteca e forse è così ancora per molte altre persone: siamo talmente circondati da tesori d’ arte, da non dare loro l’ importanza che meriterebbero.
Ringrazio l’ UTE e chi la gestisce per avermi dato l’ opportunità di vivere alcune ore indimenticabili.

(chi volesse saperne di più, può cliccare sul link in alto)

Camminare su una bolla….

La bolla
E’ forse anche questa performance art? ho cercato notizie al riguardo sena trovare risposta, ma c’ è una differenza sostanziale: l’ artista non si espone dentro l’ opera che ha creato . Sono invece gli spettatori a creare forme sempre nuove nella “BOLLA” di Tomàs Saraceno alla Bicocca di Milano.

Cliccando sul link in alto si possono vedere foto molto interessanti riguardo a questo “evento” , però è necessario dare qualche consiglio a chi intendesse visitare “la bolla”:
– dato che il fruitore dell’ opera d’ arte in questione ne è anche “autore” è meglio sincerarsi di essere in buona forma fisica: dev’ essere piuttosto faticoso muoversi su una superficie così mutevole;
– meglio andare sul luogo indossando pantaloni e abbigliamento comodo….

Non aver paura…

Come nasce una canzone? Che cosa può accendere la creatività di un autore e ispirargli parole e musica?

A volte me lo sono chiesta, senza riuscire a trovare una risposta; so però ora come è nata la canzone che potrete ascoltare cliccando qui in alto a destra: Un ragazzo sogna di assistere a un disastro non ben definito, vede solo la gente scappare terrorizzata ,ma accanto a lui compare John Lennon, personaggio mitico per lui come simbolo dell’ artista per antonomasia e del pacifismo, il quale lo incita a non aver paura, mentre risuonano le note di una melodia….
Quel ragazzo si sveglia e subito scrive parole e note sentite nel sogno….sembra incredibile….se poi ci aggiungete che dopo pochi giorni accadde la tragedia del terremoto in Emilia, il tutto assume un alone quasi di presagio…

Con l’ aiuto di amici musicisti, nasce un disco, che , oltre a invitarci alla speranza, pare anche assai gradevole da ascoltare…

Son finite le feste.


Il sole tiepido e una brezza leggera fanno quasi pensare alla primavera. Nell’ orto passeri, pettirossi e merli si danno il turno a becchettare gli avanzi di cibo che lascio su alcuni mattoni ….qui in casa è tornato il silenzio dopo 20 giorni di caos, un silenzio interrotto soltanto dal ronzio del frigorifero e dal ticchettio dei tasti che sto pigiando sulla tastiera.
Elisa se ne è appena andata via con il suo papà: sarebbe dovuta tornare a casa il primo dell’ anno con Davide, ma lei ha voluto restare ancora qualche giorno e ne abbiamo approfittato per fare qualche esercitazione di matematica in aggiunta ai compiti assegnati per le vacanze: la matematica non è certo la sua materia preferita, anche perchè ha cambiato insegnante quasi ogni anno. Negli ultimi giorni si è messa anche ad aiutarmi in cucina ed era un piacere vederla darsi da fare.

In precedenza erano rimasti qui insieme Davide e Samuele, che si sono molto divertiti e hanno imparato a giocare con le racchette, a calcetto, alle pulci.
A tutti e tre è piaciuto molto visitare il presepe di Crevenna, una vera meraviglia sia per la ricostruzione in scala di paesaggi e ambienti, sia per l’ accuratezza dei meccanismi che azionano i personaggi e le riproduzioni delle macchine utensili nei vari ambienti di lavoro. Grande meraviglia ha destato anche quest’ anno la sorpresa finale del panettoncino minuscolo che arriva sulle acque del ruscello .
Ogni giorno dedicavamo qualche momento ai compiti: Ormai Davide sa leggere e scrivere , Samuele sa scrivere anche lui(anche brevi frasi), ma scrivere in inglese è cosa complicata: ogni parola va imparata a memoria e come si fa a spiegare che la stessa vocale può assumere i suoni più diversi ? La matematica invece è una vera passione per Sam , che si diverte a inventare conti anche abbastanza complessi per un bimbo di 5 anni.

La sera c’ era il momento della lettura di una storia e poi Davide voleva sentire la storia di “Cappuccetto Rosso” che raccontavamo insieme impersonando a turno i vari personaggi. Il momento più esilarante era per lui quando Cappuccetto Rosso, incontrando il lupo, si spaventava terribilmente, tanto da cominciar a balbettare e a storpiare le parole…..e dopo , detta una breve preghiera, bastavano pochi momenti per chiudere gli occhi e concedersi al sonno.

Ora, finite le feste, non resta che cominciare a riporre le decorazioni natalizie (tranne il presepe) e aspettare un’ altra occasione per ritrovarsi tutti insieme.

Ahimè, anche a Erba esistono le scuole….

Sono arrivati anche Elisa e Davide, con grande gioia di Samuele che li aspettava con ansia.

Appena si sono incontrati i due cucciolotti si son messi a fare il loro gioco preferito: la lotta.
E’ molto bello vederli mimare mosse di aggressione senza farsi male: sembrano proprio due orsacchiotti in vena di scherzare.
Elisa, più grandicella, si adatta a giocare con loro o a volte si apparta.
Fortunatamente l’ appetito non manca a nessuno e io sono sempre impegnata in cucina, ma va benissimo così.
Davide deve aver riflettuto sul fatto che , quando è qui, nessuno parla di andare a scuola quindi deve aver pensato che questo, dove abito io, deve essere un gran bel paese, per questo mi ha fatto una proposta:
– Nonna, ci stai che io sto sempre qui con te e tu stai sempre con me? – Al che ho dovuto spegnere le sue illusioni, confermandogli che anche a Erba esistono le scuole e che tutti i bambini devono frequentarle…

Donne.

In questi ultimi tempi ho fatto molte nuove conoscenze.
C’ è un gruppo di amiche che vengono insieme a me a studiare l’ inglese : non sono più giovanissime, ma hanno i figli in paesi lontani o hanno solo una gran voglia di viaggiare, così hanno ripreso in mano i libri, per rispolverare nozioni acquisite in tempi lontani . Tuttavia c’ è anche chi, da piccola, ha dovuto lasciare la scuola molto presto e non si spaventa all’ idea di intraprendere lo studio di una lingua straniera del tutto sconosciuta. E’ ammirevole il loro impegno, la loro costanza e il loro entusiasmo. Ci si incontra a lezione e poi a casa dell’una o dell’ altra per studiare insieme e spesso ritornano preziose le mie conoscenze della grammatica, che con mia soddisfazione posso condividere con loro.

Ci sono poi le donne del gruppo per l’ insegnamento dell’ italiano agli stranieri; alcune lavorano ancora, altre hanno una famiglia da accudire, altre sono pensionate e hanno dei familiari bisognosi di cure, ma tutte trovano il modo di regalare un po’ del loro tempo e delle loro conoscenze a chi non potrebbe permettersi il lusso di lezioni a pagamento.

Sono tutte donne assolutamente normali, a nessuno verrebbe in mente di dedicare loro una copertina o un articolo su un giornale, ma credo che è grazie a persone come loro che il mondo è un po’ più vivibile.