Pellegrinaggio annuale nelle terre di S. Paolo VI

Come ogni anno, stiamo preparando il pellegrinaggio quaresimale, che quest’anno, il 18 marzo, ci porterà nelle terre di S. Paolo VI, a Brescia e dintorni.

La prima tappa prevede la visita e la sosta in DuomDuomo-Vecchio-31o Vecchio, una chiesa antichissima con una struttura architettonica piuttosto singolare: un grande anello circolare sovrasta la navata centrale.  Con una passeggiata di circa 15 minuti ci porteremo poi sulla collinetta dominata dal complesso architettonico del Santo Corpo di

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Cristo (Santo Cristo) una chiesa ormai sconsacrata e stupendamente affrescata. Qui potremo anche consumare il pranzo al sacco ospitati da un accogliente salone o, chi vorrà, potrà recarsi alla “Trattoria Ma'” dove si potrà consumare un pranzo a base di casoncelli, manzo all’olio e contorno.

abbazia-olivetana-san-nicolaDopo la pausa pranzo, ci si recherà al pullman che ci porterà all’abbazia olivetana di Rodengo, a pochi chilometri da Brescia, riportata all’antico splendore, dopo un periodo di abbandono, per volontà di Paolo VI.

Essendo un pellegrinaggio e non una gita turistica, ogni tappa prevede una riflessione e una preghiera guidata da don Claudio.

Per le prenotazioni e le informazioni rivolgersi alla segreteria parrocchiale di Arcellasco.

 

L’eredità dei giusti.

È “L’eredità dei giusti” (titolo della serata di ieri sera, partecipata nonostante il vento freddissimo) che essi hanno lasciato a tutti noi : battersi e operare x la giustizia, perdonare il nemico, anche il più feroce, donare le proprie energie e pronunciare parole buone, per costruire un mondo migliore, tutto ciò con Amore, l’ultima parola che David Sassoli ha ripetutamente pronunciato morendo.

Questo è il commento della mia amica C.F. che ha assistito, come me, alla seconda serata del “mese della Pace”.  Si è trattato di un recital dell’attore Simone Severgnini e del Giardino delle Ore, imperniato sul “ricordo” di alcuni  giusti dei nostri giorni: Gino Strada, Desmond Tutu,  Thich Nath Hahn, Luca Attanasio, David Sassoli.

Sono uomini che hanno dedicato la propria vita a rendere migliore il mondo in cui viviamo, ognuno ha operato in campi diversi: Strada come medico là dove le guerre seminano dolore e morte; Desmond Tutu, in Sudafrica, contro l’apartheid; Thich Nath Hahn, monaco buddista noto per il suo impegno per la pace; Luca Attanasio, il giovane ambasciatore gentile ucciso durante una missione di solidarietà; David Sassoli, l’uomo che ha nobilitato il mestiere della politica con il suo impegno nella costruzione di un’Europa più forte, con la sua onestà, con la forza delle sue idee e dei suoi affetti.

Sono persone che ci  hanno lasciato come preziosa  eredità il loro esempio; se ognuno di noi si impegnerà a seguire le orme dei loro passi, certamente il mondo diventerà un luogo migliore per noi e per i nostri figli.

 

Povero lillà!!

Nel mio orto, da oltre quarant’anni c’è un albero di lillà, che per molti anni ha prosperato regalando ogni anno molti grappoli profumati. Ora langue e sembra vicina la sua fine.

Il clima insolito di questi giorni deve aver risvegliato in lui la voglia di resistere, di reagire al declino e, ingannato dal sole caldo, ha fatto fiorire due ciuffetti sul ramo più alto.

Povero lillà, disorientato e confuso! Spero che con questo suo exploit non abbia voluto dirmi addio per sempre….IMG20221102111844

Il riciclo che non ti aspettavi.

Leggendo questo articolo di Avvenire si resta un po’ confusi: tra tante brutte notizie che riempiono i giornali, possibile trovarne una che ti fa respirare un po’ meglio?

Tante statistiche ci confermano ogni giorno come siamo ormai al punto di non ritorno per salvare il pianeta Terra e ti senti svanire la speranza, ma ecco che un progetto italiano può contribuire a dare una mano nello smaltimento delle plastiche e nel risparmio di materie prime e tutto questo si sta testando ora sull’autostrada Milano- Torino. Un asfalto innovativo riciclerà le plastiche dure (giocattoli), le mescolerà ad altri materiali e avremo le pavimentazioni stradali più sostenibili della storia!

E’ consolante sapere che mentre tanti indirizzano il loro genio per creare armi sempre più distruttive, ci siano anche tanti ricercatori che si applicano per obiettivi che mirano a salvare la vita futura su questa Terra.

Aperta, inclusiva, affettuosa.

Aperta, inclusiva, affettuosa: così il ministro Bianchi ha definito il suo ideale di scuola intervenendo alla festa ormai tradizionale che si tiene all’inizio dell’anno scolastico. E dalle numerose realtà scolastiche portate sul palco, che testimoniavano la ricchezza di iniziative nate ovunque in Italia per rendere la scuola sempre più inclusiva, veniva proprio da pensare che, nonostante tutti i suoi limiti, il nostro sistema scolastico è un patrimonio prezioso da difendere e da tramandare alle nuove generazioni perchè lo rendano ancora migliore.

Certo la scuola è fatta di persone, a volte non tutte entrate in quel mondo per la passione di insegnare, ma perché è stata per loro l’unica occasione per avere uno stipendio. Nonostante ciò molti tra questi trovano poi il modo di appassionarsi al loro mestiere e di diventare ottimi insegnanti. Una minima parte invece si ostina a ricoprire il suo ruolo senza capirne l’importanza vitale per i ragazzi con cui si devono relazionare.

Anche io sono stata un’insegnante e quando sono entrata in ruolo mi sentivo molto inadeguata, non avevo nessun sacro fuoco dentro di me, ma poi il contatto coi bambini, con i colleghi più disponibili, vedendo i “miracoli” che a volte accadevano, mi sono sempre più sentita al mio posto e, pur con tanti limiti che ora a ripensarci individuo chiaramente, posso dire di aver fatto del mio meglio.

Ho invece conoscenza diretta di qualche insegnante che ha rischiato di tarpare per sempre le ali a un bambino, che aveva sì qualche difficoltà, ma anche un mare di potenzialità che nessuno per molto tempo ha voluto sondare e portare alla superficie. Per fortuna quel bambino è ora un ragazzo con tanti interessi che riscuote gli elogi dei suo insegnanti in una scuola finalmente aperta, inclusiva e affettuosa.

 

 

Quanto tempo è passato…

Sembra ieri quando li tenevo in braccio e cercavo di consolare il loro pianto cantando qualche canzoncina … ora sono più alti di me e sono loro ad aiutarmi …Vi voglio un gran bene Davide e Samuele!nonna e nipotoni

 

In questa immensità…

james webb telescopioNon so se sia così per tutti o se solo io stento a concepire nella mente l’idea dell’infinità dell’universo che ci viene testimoniata dalle immagini diffuse dagli USA.

Pensando alla distanza di 13miliardi di anni luce, pensando che nell’immagine che ci è pervenuta vediamo ciò che è accaduto 13miliardi di anni fa, pensando di moltiplicare questa distanza per la velocità della luce (300.000 Km/sec -la luce del sole arriva a noi in pochi minuti), la mia mente si smarrisce e, come dice in maniera sublime il Leopardi, ” … mi sovvien l’Eterno….e in questa immensità s’annega il pensier mio…” ..Ma questo “naufragare” non è per me dolce,  mi sbigottisce, mi fa sentire così tremendamente piccola e mi “impone” di  credere a un Essere superiore che ha creato un equilibrio armonico tra mondi infinitamente distanti tra loro.

Di fronte a questi pensieri mi pare così grottesca, così tragicamente ridicola, l’idea che tra noi, trascurabili entità viventi in questo Cosmo, possa ancora essere concepita l’idea della guerra.

Concerto d’estate.

E’ stato forse un brevissimo quanto violento temporale (proprio all’ora di inizio dell’evento) a trattenere in casa gli Erbesi ieri sera.

La tanto agognata pioggia ha infatti inzuppato mio nipote Davide e me mentre dal parcheggio ci recavamo al Teatro Excelsior. Il contrattempo però non ci ha impedito di goderci il bellissimo concerto offerto da ben tre scuole di musica diverse dirette ottimamente da una direttrice, di cui mi sfugge il nome.

Erano tanti ragazzi di età diverse, ma sembravano “navigati” professionisti e i brani di musica classica eseguiti (Mozart, Salieri, Delibes, Bartok ..) non erano certo semplici.

Gli applausi entusiastici del pubblico (come già detto piuttosto scarso per l’importanaza dell’evento) hanno sottolineato il gradimento e l’apprezzamento dei presenti per un momento veramente piacevole, che fa ben sperare per il mondo della musica.

Davanti a noi erano sedute due bambine di forse 8/9 anni: hanno seguito il concerto con grande attenzione: mi hanno detto che anche loro suonano uno strumento e che sperano presto di poter salire anche loro su un palco e suonare insieme a tanti amici.