Un secolo di vita in oratorio.

Si sta avvicinando la tradizionale festa patronale di Arcellasco e, come ormai accade da tempo, anche quest’anno sarà possibile visitare una mostra allestita per l’occasione dal Gruppo Culturale Lazzati di cui faccio parte. Il tema scelto ci ha dato modo di ricostruire, attraverso foto, testimonianze scritte, interviste e documenti vari, la storia dell’Oratorio parrocchiale dalle sue origini, alla fine del 19° secolo fino ai giorni nostri.

19 luglio 2017 Cascina SpinaLa quantità del materiale che abbiamo raccolto tra i parrocchiani di tutte le età e sulle pagine on line della parrocchia è stata veramente ingente. E’ forse la prima volta che tante persone si sono sentite coinvolte ed è stata anche la prima volta che siamo riuscite a far partecipare anche i giovani, che stanno realizzando un filmato con le interviste che hanno rilasciato a loro alcuni parrocchiani più anziani, disponibili a collaborare a questo progetto. In fondo la finalità di queste iniziative è proprio quello di rafforzare il senso comunità e di unire tra loro gruppi che tendono a chiudersi nel loro piccolo orticello.

Da tutto il materiale recuperato, abbiamo ricavato oltre venti grandi cartelloni con foto di diverse epoche e di diversi momenti della vita della comunità: è stato necessario un gran lavoro di selezione del materiale pervenuto e di ricerca sulle pagine internet (soprattutto facebook – Arcellasco c’è) e poi altrettanta fatica per assemblare il materiale suddividendolo per temi.

locandina mostra oratorio3La mostra potrà essere visitata solo in questo fine settimana: sabato 25 dalle ore 16 alle 23 e domenica dalle 9 alle 22 con interruzioni nelle ore del pranzo e della messa delle 10:30.

Speriamo tuttavia di poterla riproporre questo autunno all’inizio dell’anno oratoriano.agosto 57 partita a carte

 

Il card. Zuppi a capo della CEI.

Devo riconoscere i miei limiti: non avevo mai sentito nominare il card. Zuppi prima di sentire la sua bella omelia in occasione del funerale di David Sassoli. Ed è proprio da lì che riporto queste poche righe:

Il Vangelo ci parla di Beatitudine. Attenzione, non è diversa dalla felicità umana, anzi è proprio felicità piena, proprio quella che tutti cerchiamo. La beatitudine del Vangelo non è una sofferta ricompensa ultima per qualche sacrificio, ma libertà dalle infinite caricature pornografiche di felicità del benessere individuale a qualsiasi prezzo. Non c’è gioia da soli! La gioia del Vangelo unisce, non divide dagli altri e noi cerchiamo non una gioia d’accatto, ma vera e duratura.

Ieri il card. Zuppi è stato nominato Presidente della CEI e subito si è levato un coro esultante dai tanti che, conoscendolo, hanno avuto modo di apprezzarne la grande fede e la grande umanità, che lo hanno sempre spinto a mettersi accanto ai più deboli e ai più umili.

Un grazie grande va  a Papa Francesco per averlo scelto come guida dei Vescovi italiani: con questa nomina ha voluto indicare il cammino che tutti dobbiamo seguire…

Peonie.

Nel mio giardino è un trionfo di peonie.
Sono sbocciate tutte in questi giorni e sono bellissime. Leggo da internet:
Il fiore incarna l’amore, l’affetto e la prosperità; inoltre è simbolo di onore, valore e nobiltà d’animo. Quando fiorisce, la pianta è simbolo di pace. In Oriente il suo significato cambia: la peonia è simbolo di nobiltà e raffinatezza.

Ho raccolto quelle coi fiori già ben aperti per non farle divorare da coleotteri grigi a puntini bianchi che ne sono ghiotti e ora rallegrano il mio salotto.

Quando fiorisce è simbolo di pace, dice internet, e io mi auguro che veramente siano presagio quella pace che tutti stiamo aspettando.IMG20220514212313

 

Festa a Baan Saeng Arun.

Oggi gran festa a Baan Saeng Arun, località Thailandese in cui sorge il monastero “Mater Ecclesiae” delle suore Clarisse Cappuccine: Madre Giovanna (mia sorella festeggia il 60° anniversario della sua prima professione. Al convento sono arrivati il vescovo, tanti sacerdoti, tanti seminaristi tutti felici di far festa a Madre Giovanna.

Lei ha assistito  e partecipato ai festeggiamenti dalla carrozzina che ormai abbandona solo a tratti, ma questo non le ha tolto il sorriso. E’ commovente vedere l’entusiasmo di tante persone attorno a lei, il rispetto e, oserei dire, la venerazione di cui la circondano. Sarebbe stato molto bello poter andare di persona, ma la Thailandia è veramente lontana…. ringrazio comunque suor Fede (che segue Madre Giovanna in ogni momento) per avermi inviato il filmato della S. Messa e del rinnovo dei voti, dal quale ho tratto questi fotogrammiVanna e s3 seminaristi2022-04-23 Vanna e seminaristi

Buon Compleanno!

Buon Compleanno, Madre Giovanna!

Le tue consorelle ti circondano di affetto in ogni occasione e tu rispondi con il sorriso sempre pronto e con l’umile accettazione delle loro cure. Credo che anche nella condizione di precarietà in cui ti trovi ora, la tua presenza sia preziosa per tutte le tue comunità e per tutti noi che ti vogliamo bene, pertanto voglia il Cielo conservarti ancora per tanti e tanti anni ! Lunga vita, 1646632474286Madre Giovanna!1646631971756

La Buona Samaritana

Credo che tutti conosciamo la parabola evangelica de “Il Buon Samaritano”, quella in cui uno sventurato aggredito e picchiato dai briganti viene curato e assistito non dai passanti che appartengono alla élite israelita, ma da uno straniero di passaggio, appartenente a un gruppo etnico disprezzato e ritenuto eretico.

E’ accaduto anche pochi giorni fa. Un mio familiare se ne stava andando in bicicletta verso Milano per andare al lavoro. Terminata la pista ciclabile, una macchina lo ha urtato e lo ha sbalzato sul bordo della strada. Il casco lo ha protetto, ma ugualmente il malcapitato si è ritrovato a terra in stato confusionale. Ricorda a malapena una voce femminile, certamente italiana, che gli chiedeva come stava e ha poi visto la sua bici ben appoggiata al muro con accanto lo zaino. Ma lui non riusciva a capire cosa gli stesse capitando. Poco dopo è passata di lì una signora nordafricana che accompagnava il figlio a scuola; lei lo ha guardato ed è passata oltre, ma dopo pochi minuti eccola di ritorno per sincerarsi di cosa fosse accaduto a quel giovane che restava ancora lì seduto a terra.

Gli parla e capisce che è molto stordito, che non risponde a tono alle sue domande e chiama l’ambulanza. Mentre il ragazzo viene portato via si prende cura della sua bici e telefona (ha preso il numero dal cellulare) alla moglie per dirle dove potrà recuperarla.

Si fa così presto ad etichettare la gente dal modo di vestire, dal colore dell’incarnato, dall’accento, ma spesso c’è più umanità in quelli di cui la gente diffida che in quelli che sono ritenuti “gente perbene”.

La “buona samaritana” merita certamente un grosso grazie e un gesto di gratitudine.

 

Tornando a casa…

Avevo accettato di partecipare con molte perplessità, ma alla fine mi sono unita al gruppo.

Roma è sempre bellissima e nasconde tesori incredibili. Noi abbiamo privilegiato il patrimonio costituito dalle basiliche e dalle chiese che custodiscono le opere dei vari Caravaggio, Michelangelo, Bernini, Borromini, ecc. …, senza tralasciare il patrimonio immenso custodito nei Musei Vaticani e nell’attigua Cappella Sistina. Si resta quasi annichiliti davanti a tanti capolavori e ci si rende conto che davvero l’uomo ha in sé una scintilla divina che lo fa partecipe della capacità di Dio di creare bellezza.

E’ stato molto emozionante partecipare alla messa in S. Pietro e in San Giovanni: ci si sentiva immersi nell’abbraccio di una Chiesa universale e senza tempo, in cui trovano posto tutti gli uomini che vogliono prendere parte alla sua missione.

Poi c’è stata l’udienza papale in Sala Nervi: lì davvero si è respirata l’universalità della Chiesa per le tante lingue in cui le parole del Papa sono state tradotte. La voce di Papa Francesco risuonava come al solito dolcemente paterna, ma il messaggio era chiaro e preciso.

Uscendo dall’udienza, ci parevano così assurde e senza fondamento le critiche quotidiane rivolte a Papa Francesco e soprattutto parevano del tutto pretestuose le critiche alla sua partecipazione alla trasmissione televisiva di Fazio: il Pontefice non è certo in cerca di visibilità per se stesso, non ne ha bisogno, è in cerca di visibilità per il messaggio di amore e di pace del Vangelo. C’è chi dice che non sia stato opportuno partecipare a una trasmissione di intrattenimento, perché la sua figura e il suo ruolo perdono di sacralità, ma io so che Gesù Cristo si è mescolato sempre agli umili e ai reietti della società del suo tempo senza temere  per la sua “sacralità” ed era Gesù…