Notte d’insonnia.

Il caldo  impedisce agli occhi stanchi di chiudersi;
Improvviso un ricordo di sensazioni
non più provate da tanto tempo…
Una voglia di tenerezza soffocata da anni ….
Desiderio di cancellare i brutti ricordi
per recuperare i momenti più dolci
che riescono ancora ad accarezzare l’ anima

Ma tutto è inutile ormai.
Nulla si può più rivivere o cambiare
quando il tempo si ferma per sempre

Temporale notturno.

E’ notte.
Il brontolio quieto di un tuono lontano
 spezza il silenzio che avvolge
 il mondo addormentato.
E’ il primo temporale di settembre,
  e segna la fine del caldo.
 Ma  l’ estate fu piena
 di incontri e momenti sereni
non potevo sperare nulla di più
. Quando verrà l’ autunno,
 lo accoglierò come si accoglie
 un vecchio amico un po’ noioso,
 ma atteso e gradito.
Anche quando verrà la fine del mio tempo
guarderò serenamente la morte negli occhi
Non potrà cancellare
i giorni vissuti amando la vita.

Sere d’ inverno.

Sono queste le notti
più lunghe dell’ anno;
il buio divora le ore di luce
ogni giorno di più. Le strade
viscide di pioggia riflettono
le luci fredde dei fanali
e gli alberi  restano neri
e immobili in attesa,
mentre una nebbia leggera
li avvolge pietosa…

Sera di Marzo.

Stasera  canta gagliardo il torrente

dopo la pioggia scrosciante

del giorno appena finito.

Nel cielo, tornato sereno,

molte stelle scintillano vivide,

mentre si odono gli ultimi stridi

degli uccelli nei nidi.

Io resto in ascolto e respiro

l’aria che sa di primavera.

10 febbraio 2011

Oggi è il suo compleanno ed è anche il giorno in cui più palese si è fatta l’ imminenza della fine.

Non so quanti giorni (o mesi?) sto trascorrendo qui chiusa in casa, spiando i gemiti  e il ritmo del respiro.

Negli ultimi giorni è stato un veloce tracollo, che mi lascia pietrificata:.

Nel giorno della memoria.

Guardando i documenti e ascoltando le testimonianze dei sopravvissuti…..

Il filo spinato non serve a trattenere l’ orrore, l’ odore nauseante, il fumo acre dei camini …. Dietro al filo spinato appaiono larve umane avvolte in stracci luridi, gelide baracche allineate, stipate di corpi vilipesi dal freddo , dalla fame, dalle umiliazioni.

Fuori dal campo: viltà e  indifferenza che diventano complicità con gli assassini.

Oggi si impone il dovere di lottare contro le discriminazioni di ogni genere, contro i soprusi verso i più deboli e indifesi, che ci passano accanto.

31 Dicembre.

Un altro anno se ne va.
L’ ho visto trascorrere
giorno per giorno,  come tutti gli altri anni,
mentre quelle rughe
ai lati della bocca diventavano
un po’ più profonde.
Ogni età  porta con sè abbastanza fardelli
da non farmi rimpiangere
i giorni passati.
Voglio solo proseguire il cammino
che mi resta
continuando a gioire
per le cose belle
e accogliendo con serenità
quelle che non posso cambiare.