SENSAZIONE – Arthur Rimbaud

  Nelle azzurre sere d’seraestate, andrò per i sentieri,
punzecchiato dal grano, a pestar l’erba tenera:
trasognato sentirò la sua frescura sotto i piedi
e lascerò che il vento mi bagni il capo nudo.
Io non parlerò, non penserò più a nulla:
ma l’amore infinito mi salirà nell’anima,
e me ne andrò lontano, lontano come uno zingaro,
nella Natura, – lieto come con una donna.

Arthur Rimbaud

Qui Rimbaud esprime la “sensazione” che si prova a essere immersi nella natura, fino a diventarne parte, fino all’annullamento delle proprie angosce per lasciare posto all’amore universale. La sorpresa della frase finale  dice molto sulle sofferenze di uno che viveva in modo tormentato la sua identità.

 

Poesia: Ho bisogno di silenzio (A. Merini)

Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.

Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
disorietate dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.

Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri
allegri, tristi, dolci, amari,
ce ne sono tanti dentro ognuno di noi.

Gli amici veri, pochi, uno?
sanno ascoltare anche il silenzio,
sanno aspettare, capire.

Chi di parole da me ne ha avute tante
e non ne vuole più,
ha bisogno, come me, di silenzio.


Poesia: Caracola (conchiglia) di F.G. Lorca

conchigliaMi hanno portato una conchiglia. Dentro canta
un mare di carta.
Il mio cuore
si riempie d’acqua
con pesciolini
d’ombra e d’argento.
Mi hanno portato una conchiglia

Gli oggetti hanno il potere di riportare alla mente ambienti, atmosfere, sensazioni che abbiamo vissuto. Per questo sono nati i souvenir: da ogni posto che visitiamo, cerchiamo di portare via qualche cosa che ci ricordi i giorni che vi abbiamo trascorso, le persone che abbiamo incontrato, i profumi, i sapori che abbiamo conosciuto. Anche io come il poeta guardando le conchiglie che mi sono portata dalla Thailandia, rivivo  i templi scintillanti,  i sorrisi della gente, l’accoglienza gentile e generosa, le spiagge sterminate e le tiepide acque dell’oceano…

Dedicato a Morricone …Quando muore un artista.

Gli artisti non muoiono mai: restano nella memoria di tutti con le opere che hanno lasciato in dono all’umanità; così è stato per i grandi dell’arte e della musica di tutti i tempi e sarà così anche per Ennio Morricone.

Quando muore un artista, non la tomba
gli servirà per esser ricordato:
la voce rimarrà, sua, che rimbomba
nelle opere d’arte che ha creato.

Si disperdano pure sopra l’onda
le ceneri del corpo ormai bruciato:
resterà la sua fama, assai profonda,
se noi vediamo ciò che ci ha lasciato

(Antonio Terracciano)

Poesia: Pensieri notturni (A. Rossini)

Ecco un altro dono prezioso: Andrea Rossini, pseudonimo che nasconde l’identità di una mia carissima amica, mi ha consentito di pubblicare questa sua poesia, pervasa da una malinconia profonda e toccante.

PENSIERI NOTTURNI.

Nel cupo e triste silenzio
di questa notte senza luna,
penso agli abbracci mancati,
alle speranze sopite,
alle lacrime racchiuse
in un cuore troppo stanco
anche solo per piangere……
mare di nottePenso ad un sorriso lontano,
ad una mano tesa, invano,
al mormorio di un’ onda
che sussurrava solo per me,
mentre il tuo nome si perdeva
nella realtà di un’ inutile illusione.

Grazie, Andrea! Spero che presto tu possa vivere momenti meno travagliati, e che la musicalità dei tuoi versi possa finalmente esprimere serenità e gioia.

 

Poesia: Sirene e ancora sirene

Da un po’ di tempo la mia amica P. non mi inviava più i suoi scritti, le sue poesie o, come lei li chiama, i suoi “sfoghi”.

Ma oggi, con mia grande gioia, ecco che nella cassetta della posta ho trovato il suo dono che io trascrivo qui.

Quegli intensi suoni prolungati delle sirene // che taSirena-dell-ambulanza-se-le-altre-auto-non-si-fermano-chi-responsabile-del-sinistro-370x230gliano l’aria ed il cuore.

Quel silenzio così pesante// e stranamente rumoroso che ti immobilizza in un clima surreale.

cielo e soleQuel cielo tanto azzurro // e quel sole forte ed indifferente che ti invitano a stupirti.

Quel vento così improvviso // da non lasciarti capire se il suo passaggio// ti lascia uno schiaffo o una carezza.

Mentre respiro il mio mondo // sul balcone di casa, avverto l’aria, mai così pulita

e una piccola lucertola inconsapevole// che immobile cerca luce e tepore sul davanzale.

Nel silenzio senza confini// il tempo si dilata e ti disorienta.

Tra tanta atmosfera di attesa// si cercano in ogni modo

gli affetti più cari e le cose più semplici.

 

Grazie, amica P! Hai saputo ben rievocare l’atmosfera terribile dei giorni passati, che contrastava con  la bellezza della natura: il cielo, il sole, il vento, la lucertola continuavano a fare  quello che hanno sempre fatto, senza curarsi delle nostre paure e la loro imperturbabilità un po’ ci rassicurava: la vita continuava e avrebbe trionfato sulla morte…… Intanto capivamo che  era il momento di dare importanza alle cose essenziali e a ciò che più conta: l’amore delle persone a noi care.

Grazie, ancora, amica carissima! Ti giunga un abbraccio affettuoso e virtuale.

 

Poesia: Nuove melodie (Emily Dickinson)

Mia mamma lo chiamava “l’uslen dal fred” (l’uccellino del freddo) ed è vero: i pettirossi si fanno vedere solo in inverno, o all’inizio della primavera, quando faticano a trovare cibo e devono avvicinarsi alle case.  Qui nel mio orto li vedo appoggiarsi sulla recinzione, con le piume gonfie e arruffate, guardare sospettosi verso la casa e scendere con un breve volo sul praticello, per poi volare via in un breve frullo d’ali.

Ecco cosa scrive Emily Dickinson in proposito (da “Poesie sull’albero”)

NUOVE MELODIE

I have a Bird in spring
Which for myself doth sing—pettiroso__rudzik2
The spring decoys.
And as the summer nears —
And as the Rose appears,
Robin is gone.

Yet do I not repine
Knowing that Bird of mine
Though flown —
Leareth beyond the sea
Melody new for me
And will return.

Traduzione di Valentina Meloni

In primavera un uccello arriva
e per me sola innalza un canto —
Primavera chiama.
E non appena l’estate è vicina —
e la Rosa appare
Pettirosso se ne va.

Eppure non mi lamento
pur sapendo le sue ali
esser volate altrove —
di là dal mare apprende
melodie che non conosco
e so che tornerà.

Poesia: Le stelle (Mahvash Sabet)

Casualmente, navigando su internet, mi sono imbattuta in una poetessa che non conoscevo.
Mahvash Sabet è iraniana ed è stata condannata  per la sua appartenenza a una fede minoritaria nel paese. Dalla sua prigionia durata 9 anni, ha continuato a scrivere poesie. Ne pubblico una, copiata da questo sito.
                                Le stelle
stelleIl mio cuore soffre per il silenzio delle stelle,
per l’angosciosa sete del deserto
che anela allo scroscio della pioggia.
Il mio cuore soffre per il soffio del vento,
che spira sulle acque deserte.
La luna illumina il prato, nel livido tremore del lago.
La piana s’accende di una vivida luce.
Dov’è la folta chioma del salice dormiente,
che si chinava sulle verdi spalle delle acque?
Dov’è la penetrante fragranza della rosa rossa,
che impregnava il dorato giardino della gioia?
Perché trascorre nel dolore questa vita
e nel buio della notte non sorridono le stelle?
Quanta struggente malinconia traspare da questi versi! Il richiamare alla mente le cose belle della natura provoca nell’autrice, chiusa in una buia cella, un dolore profondo: lei ne è stata privata…..