Penso che nessun’altra cosa ci conforti tanto, quanto il ricordo di un amico, la gioia della sua confidenza o l’immenso sollievo di esserti tu confidato a lui con assoluta tranquillità: appunto perché amico. Conforta il desiderio di rivederlo se lontano, di evocarlo per sentirlo vicino, quasi per udire la sua voce e continuare colloqui mai finiti.
Sto per intraprendere un lungo viaggio e mi aspettano nuove esperienze: vedrò paesaggi a me fino ad ora sconosciuti, sentirò profumi, sapori e suoni mai percepiti prima ….. ma in fondo tutta la vita è un viaggio, perchè anche le cose e le persone che ti accompagnano tutti i giorni conservano sempre qualche segreto …. credo che questo sia il senso di questa bella poesia …
Bisogna vedere quel che non si è visto,
vedere di nuovo quel che si è già visto,
vedere in primavera quel che si era visto in estate,
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.
Come sempre Gianni Rodari, sotto un’apparenza giocosa, sa dire cose molto serie e qui non si smentisce: a fine anno gli astrologhi si scatenano in previsioni cervellotiche e fantasiose, ma alla fine sono poche le cose certe, quelle che fanno sì che ogni anno sia simile al precedente….. poi tutto o quasi dipende da ciò che faremo noi, da quello che ogni persona farà, da quello che ogni potente della terra farà..
Facciamo in modo di costruire un anno di pace, di perdono, di comprensione, di generosità e se questo sarà l’impegno di tutti allora veramente il 2018 sarà un BUON ANNO!!!
Chiedo un luogo sicuro dove posso giocare chiedo un sorriso di chi sa amare chiedo un papà che mi abbracci forte chiedo un bacio e una carezza di mamma.
Io chiedo il diritto di essere bambino di essere speranza di un mondo migliore chiedo di poter crescere come persona Sarà che posso contare su di te?
Chiedo una scuola dove posso imparare chiedo il diritto di avere la mia famiglia chiedo di poter vivere felice, chiedo la gioia che nasce dalla pace
Chiedo il diritto di avere un pane, chiedo una mano che m’indichi il cammino.
Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso.
La fine dell’anno è sempre un momento adatto a fare bilanci, che non sempre ci rincuorano, ma a leggere quello dell’Unicef c’è da star male: si ha la misura della violenza che a tutt’oggi viene perpetrata contro i bambini in tutto il mondo e in special modo nei paesi devastati dalle guerre.
Anche qui da noi però non sempre i diritti dei bambini vengono tutelati, infatti sono i più piccoli i primi a soffrire dei fallimenti familiari, delle crisi economiche che lasciano senza lavoro i genitori, del plagio mentale cui vengono sottoposti in ambienti malavitosi per indurli a imbracciare un’arma o a diventare piccoli pusher.
Quante sofferenze inutili! Quante infanzie negate! In fondo un bambino non ha bisogno di molto per essere felice, lo sapeva anche Madre Teresa:
Chiedo un luogo sicuro dove posso giocare chiedo un sorriso di chi sa amare chiedo un papà che mi abbracci forte chiedo un bacio e una carezza di mamma.
Io chiedo il diritto di essere bambino di essere speranza di un mondo migliore chiedo di poter crescere come persona Sarà che posso contare su di te?
Chiedo una scuola dove posso imparare chiedo il diritto di avere la mia famiglia chiedo di poter vivere felice, chiedo la gioia che nasce dalla pace
Chiedo il diritto di avere un pane, chiedo una mano che m’indichi il cammino.
Non sapremo mai quanto bene può fare un semplice sorriso.
Ho trovato questa poesia di Alda Merini ….mi piace molto:
Mi piace chi sceglie con cura
le parole da non dire.
Le parole sono un’arma potente: possono esaltare o distruggere, costruire o demolire, sostenere o abbattere…. misurarle, sceglierle con cura a seconda delle situazioni o dell’interlocutore è segno di intelligenza e di sensibilità. Anche a me piacciono le persone che sanno scegliere le parole da non dire e che sanno capire quando scegliere il silenzio.
Pierpaolo Pasolini Senza di te tornavo Senza di te tornavo, come ebbro,
non più capace d’esser solo, a sera
quando le stanche nuvole dileguano
nel buio incerto.
Mille volte son stato così solo
dacché son vivo, e mille uguali sere
m’hanno oscurato agli occhi l’erba, i monti
le campagne, le nuvole.
Solo nel giorno, e poi dentro il silenzio
della fatale sera. Ed ora, ebbro,
torno senza di te, e al mio fianco
c’è solo l’ombra.
E mi sarai lontano mille volte,
e poi, per sempre. Io non so frenare
quest’angoscia che monta dentro al seno;
essere solo.
Sapere che un’amica o un amico si ricorda di te, fa piacere, sempre, a tutti; ma se questo/a amico/a ti manda delle poesie, scritte così come le sono sgorgate dal cuore mettendoti a parte delle sue emozioni, allora senti che l’amicizia è vera e preziosa. …….E se ti accorgi di aver sbagliato a pubblicare le parole dell’amica, provvedi subito e rimedia!!!
ET… ET … AMEN.
E’ più sincero,//tenero,//commovente
il comportamento naturale // di un piccolo bambino.
AUT
È più carino, // timido, // dolce, // educato
l’atteggiamento di una persona anziana?
Io toglierei l’AUT e anche il punto di domanda; al loro posto inserirei un bel “ET” ed un grosso AMEN