Cade la pioggia di Carlo Michelstaedter

«Cade la pioggia triste senza posa   

 a stilla a stilla

 e si dissolve. Trema

 la luce d’ogni cosa. Ed ogni cosa

 sembra che debba

 nell’ombra densa dileguare e quasi

 nebbia bianchiccia perdersi e morire

 

Mi pare che questa poesia interpreti bene lo stato d’ animo di molti che vedono questo lungo estenuante succedersi di giorni piovosi in questo inverno che pare  un lungo interminabile autunno…

Per le giovani mamme…..

Credo che non ci sia al mondo niente di più bello  di una mamma che allatta il suo bambino. Sono due vite in stretta simbiosi che si danno reciprocamente la gioia di esistere. Siamo fortunate noi donne che possiamo vivere momenti così intensi. Dedico questa poesia alle mie figlie, a mia nuora e a tutte le giovani donne che accolgono con coraggio e amore il dono di una nuova vita…

Per una mamma (Angiolo Silvio Novaro)
Suonano nel tuo cuore
campane di gioia.

Madre e figlio- di Klimt

Il bimbo è nato
dischiuso come fiore
di rinata primavera.
Cullalo tra le braccia
stringilo dolce al cuore
sogna per lui limpidi cieli
tu che hai dato la vita
ad un germoglio d’amore.
……

Che cosa sono le nuvole?

A gentile richiesta della mia amica Piera, ecco la poesia di Pasolini, musicata da Modugno, che abbiamo ascoltato nell’ interpretazione di Beppe Fiorello:

Che cosa sono le nuvole?
di Domenico Modugno e Pier Paolo Pasolini

Che io possa esser dannato
se non ti amo
e se così non fosse
non capirei più niente.
Tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo… così.
Ah, ma l’erba soavemente delicata
di un profumo che dà gli spasimi!
Ah, ah, tu non fossi mai nata!
Tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo… così.

Il derubato che sorride
ruba qualcosa al ladro
ma il derubato che piange
ruba qualcosa a se stesso.
Perciò io vi dico
finché sorriderò
tu non sarai perduta.

Ma queste son parole
e non ho mai sentito
che un cuore, un cuore affranto
si cura con l’udito.
E tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo… così.

Poesia: Farò della mia anima…

Farò della mia anima uno scrigno
per la tua anima,
del mio cuore una dimora
per la tua bellezza,
del mio petto un sepolcro
per le tue pene.
Ti amerò come le praterie amano la primavera,
e vivrò in te la vita di un fiore
sotto i raggi del sole.
Canterò il tuo nome come la valle
canta l’eco delle campane;
ascolterò il linguaggio della tua anima
come la spiaggia ascolta
la storia delle onde.

Kahlil Gibran

Bellissima poesia che sa creare immagini di una dolcezza e di una profondità uniche.

A proposito di Petrarca……

Movesi il vecchierel……..

Movesi il vecchierel canuto e bianco
del dolce loco ov’ha sua età fornita
e da la famigliuola sbigottita
che vede il caro padre venir manco;

indi traendo poi l’antiquo fianco
per l’estreme giornate di sua vita,
quanto piú pò, col buon voler s’aita,
rotto dagli anni, e dal cammino stanco;

e viene a Roma, seguendo ‘l desio,
per mirar la sembianza di colui
ch’ancor lassú nel ciel vedere spera:

cosí, lasso, talor vo cerchand’io,
donna, quanto è possibile, in altrui
la disïata vostra forma vera.

Come un vecchio lascia la sua casa e la sua famiglia per andare a Roma in pellegrinaggio per vedere il volto di Colui che vedrà poi in Cielo, così il poeta cerca nelle altre donne i tratti dell’ amata.

Viene da chiedersi se il mettersi in pellegrinaggio verso Roma , da vecchi,fosse un’ usanza diffusa…e viene da chiedersi anche se ofsse un modo per risolvere il problema degli anziani: da pellegrini potevano contare sull’ assistenza delle persone di buon cuore che incontravano via via e nello stesso tempo toglievano alla propria famiglia il peso di una bocca in più…chissà se era veramente così…non ci avevo mai pensato prima….

Poesia: Il gelo (di Rosalia Calleri)

Il gelo (di Rosalia Calleri)
La terra era squallida e grigia
e grigio e monotono il cielo;
l’inverno riaprì la valigia
e poi disse al gelo:
«Ricama con mano gentile
quest’umida nebbia sottile! ».
Il gelo si mise al lavoro;
sui penduli rami tremanti profuse,
con arte, un tesoro
di perle e diamanti,
e, all’alba del nuovo mattino,
la terra fu tutta un giardino…….

Questa poesia è forse un po’ infantile nella personificazione dell’ inverno e del gelo , ma è molto delicata, distensiva e con un ritmo piacevole, quasi una canzone.

Mentre Novembre sta per finire….

E’ la prima mattina che vedo la brina quest’ anno. Qualche tempo fa, le prime brinate arrivavano all’ inizio di novembre; ora l’ effetto serra ha spostato di quasi un mese questo fenomeno che inargenta la terra e la fa brillare sotto il sole . Quest’ aria fredda e limpida mi richiama alla memoria una poesia del Pascoli, studiata in gioventù.

 

NOVEMBRE (di G. Pascoli)

Gemmea l’aria, il sole così chiaro
che tu ricerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l’odorino amaro senti nel cuore…

Ma secco è il pruno, e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
vuoto il cielo, e cavo al piè sonante sembra il terreno.

Silenzio, intorno: solo, alle ventate,
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cader fragile.
È l’estate, fredda, dei morti.

 

 

Poesia: Canzone d’ autunno.

Chanson d’automne.

 Les sanglots longs
Des violons
De l’automne
Blessent mon coeur
D’une langueur
Monotone.

 Tout suffocant
Et blême, quand
Sonne l’heure,
Je me souviens
Des jours anciens
Et je pleure,

 Et je m’en vais
Au vent mauvais
Qui m’emporte
Deçà, delà,
Pareil à la
Feuille morte.

Paul Verlaine : Canzone d’ autunno. (traduzione)

I singhiozzi lunghi dei violini  dell’ autunno mi feriscono il cuore con un languore monotono. Affannato e pallido quando suona l’ ora, io mi ricordo dei giorni passati e piango. E me ne vado nel vento maligno che mi trascina qua e là come una foglia morta.

                                                   &&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&

Quanta tristezza traspare da questa poesia! ma la musicalità dei versi, me l’ ha resa indimenticabile e fa sì che assomigli a una canzone  più che a una poesia, proprio come dice il titolo.