Polemiche, polemiche, polemiche…uffa!

“No, dichiarare l’emergenza sanitaria il 31 gennaio non è stato un complotto, ma la prassi quando l’organizzazione mondiale della sanità ha dichiarato lo stato di emergenza per il coronavirus in Cina.

Serviva per mettere in moto quel sistema di sorveglianza che ancora oggi ci sta dando una enorme mano nella gestione della crisi.

La durata di 6 mesi vuol dire che per 6 mesi a partire dal 31 gennaio il Sistema Sanitario Nazionale e la protezione civile sono in stato di massima allerta per il Covid-19.
Il chè è una cosa sacrosanta.

Mi auguro che chi sta diffondendo il panico e i complotti con video fuffa sia prima o poi chiamato a rispondere delle sue azioni nelle sedi più opportune.
E mi auguro per lui di non trovarmelo davanti.”

Questo è quanto scriveva ieri in un post su Facebook l’onorevole Giuditta Pini per confutare le numerose accuse che venivano rivolte al governo circa i ritardi con cui sarebbe intervenuto per fermare il coronavirus.

Mi pare di capire che:

  1. effettivamente il 31 gennaio è arrivato l’avviso dell’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per allertare i governi sulla epidemia;
  2. è logico pensare che questo avviso sia stato mandato a tutti i governi, visto che ancora non si sapeva dove l’epidemia si sarebbe sviluppata uscendo dalla Cina; aveva la stessa valenza di “un avviso ai naviganti”
  3. come si poteva immaginare allora che proprio l’Italia sarebbe stata la prima dei paesi europei ad essere colpita?
  4. Come si poteva immaginare dove sarebbe sorto il primo focolaio?
  5. Bisognava bloccare allora tutta l’Italia? Su quali basi scientifiche?
  6. Se alla introduzione della prima zona rossa (su dati epidemiologici concreti) è successo un pandemonio di critiche durissime per allarme eccessivo, cosa sarebbe successo con un intervento ancora più precoce?
  7. Se quell’allarme della OMS doveva essere inteso come ordine di mettere in campo provvedimenti restrittivi, forse avremmo dovuto assistere a ordinanze generalizzate in tutti i paesi del mondo per costringere la gente a stare a casa, invece si sono mossi tutti peggio dell’Italia e con gravissimo ritardo….

Come Giuditta anche io mi arrabbio molto quando in questi giorni si vuole buttare fango a tutti i costi sull’operato di questo governo, che avrà pure commesso qualche sbavatura, ma che, ricordiamocelo, sta operando in una situazione mai verificatasi da cent’anni a questa parte e che ha avuto come palla al piede la resistenza degli imprenditori a fermare le imprese.

 

Berlusconi: è’ proprio un bel gesto?

I social sono pieni di post inneggianti al “bel gesto” di Berlusconi che si dice abbia donato 10 milioni di euro alla Regione Lombardia.

Sarei d’accordo anche io , se però ne avesse donato altri 358 di milioni, proprio quelli che ha sottratto al fisco italiano e per i quali è stato condannato alcuni anni fa.

Se avesse pagato il giusto, forse ora la regione avrebbe più ospedali, più medici, più posti in rianimazione.

Ecco perchè quello di Berlusconi non può essere definito un “bel gesto”, visto che resta un buco enorme tra quello che ha donato e quello che ha sottratto alla collettività.

Le tasse sono belle.

Ieri, in un post, la Littizzetto ringraziava il personale sanitario che in questi giorni lotta contro l’epidemia con grande dispendio di energie e con grandi sacrifici e poi ringraziava quelli che hanno sempre pagato le tasse perchè hanno consentito l’organizzazione e il funzionamento di tutto il nostro sistema sanitario, che è tra i migliori al mondo.

E’ proprio vero: in certe situazioni si scopre qual è il significato vero dello stare insieme: contribuire tutti quanti al bene comune e il pagare le tasse è il primo dovere di chi vuole appartenere a una comunità. Ebbene, se negli USA per accedere alle cure devi dimostrare che sei assicurato, qui da noi dovremmo chiedere di mostrare la ricevuta della consegna della dichiarazione dei redditi e chi non fosse in grado di produrla dovrebbe vedersi recapitare il conto delle spese sanitarie.

Ma si dovrebbe fare altrettanto quando si iscrivono i figli nelle scuole di ogni ordine e grado, o quando si denuncia un furto o un reato di cui si è rimasti vittime.

Singolarmente potremmo affrontare un evento come questa epidemia? No di certo.  Insieme però si possono fare cose straordinarie, quindi sosteniamo la collettività in ogni momento, adempiendo fino in fondo ai nostri doveri di cittadini.  Qualche tempo fa un ministro, allora in carica, (forse Prodi ? O Padoa Schioppa?) diceva che le tasse sono belle: aveva ragione, le tasse sono belle perchè da esse dipendono la sicurezza e il benessere  di tutti.

Pur se nei guai, non siamo autorizzati a restare indifferenti…

Stiamo certamente vivendo un momento di gravi disagi e difficoltà del tutto nuove anche per chi ha parecchi anni alle spalle, ma, se non siamo tra quelli che stanno combattendo contro il coronavirus in una corsia di ospedale, possiamo avere una vita dignitosa e confortevole: riparati dal freddo, con la possibilità di riposare  e  di alimentarci  regolarmente, potendo essere informati da radio e Tv, avendo a disposizione molti modi per passare serenamente il tempo che pare essersi improvvisamente dilatato.

E’ vero, abbiamo tanti guai, ma questo non deve farci perdere il senso delle proporzioni e non deve farci restare indifferenti a ciò che sta capitando a poca distanza da  noi: riusciamo a immedesimarci nella povera gente che sta scappando dalla Siria, che vede i suoi bambini morire di freddo, che si vede spinta dai Turchi verso l’Europa e trova ad accoglierla i gas lacrimogeni dei Greci?

Pensando a loro sento un nodo che mi chiude la gola e mi chiedo cosa stia aspettando l’Europa a intervenire una buona volta per far finire quella guerra infinita e oltremodo crudele….

Contorsioni per la sopravvivenza.

Dev’essere duro vedere i sondaggi impantanati in un deprimente 4-5%, quando hai ancora negli occhi un luminoso 41% di qualche anno fa…. Bisogna capirlo Renzi …. non sa rassegnarsi a un presente poco glorioso, ma lui dovrebbe capire, visto che ha raggiunto l’età della ragione, che il mondo non deve necessariamente ruotare attorno a lui. Ha perorato per primo la nascita di questo governo e subito dopo ha cominciato a mettergli i bastoni tra le ruote. E’ evidente che deve dare l’impressione di essere vivo, ma ogni tanto potrebbe anche pensare al bene di questo paese che sta languendo…..

Il valzer delle candele per dirsi addio.

Mi piace rivedere il momento in cui gli eurodeputati inglesi, contrari alla Brexit, hanno salutato ieri i  colleghi del Parlamento europeo. E’ un momento carico di emozione, di malinconica tristezza, che fa pensare a ciò che poteva essere e non è stato. Certo l’Europa sarà un po’ più povera senza il Regno Unito, ma è ancora più certo, a mio parere, che il Regno Unito sarà più povero lontano dall’UE.

Davos: la fiera dell’ipocrisia?

Cosa si staranno dicendo 53 capi di stato e circa 2900 grandi capitalisti a Davos nel segreto del loro convegno?

Si dice che parleranno dei cambiamenti climatici e della ingiusta distribuzione delle ricchezze sulla terra, cioè si parla dei problemi che essi stessi hanno in buona parte causato e lo faranno dopo essere giunti in Svizzera coi loro jet privati!!!!

Per risolvere questi problemi dovrebbero decidere di seguire il monito evangelico rivolto al giovane ricco: “Va’ , vendi quello che hai e seguimi” …… C’è qualcuno che ci crede? Io no.

La città che muore.

Ieri  sulla pagina Facebook de “Il Dieci”, giornale di informazione gratuito cittadino, è stata pubblicata una foto di un complesso di stabili in grave stato di abbandono a commento di un articolo che parla di Erba come città che muore . La foto ritraeva uno scorcio di un comune in provincia di Trapani, ma nessuno dei moltissimi visitatori della pagina si è chiesto  che angolo di Erba fosse ritratto in quell’immagine, nemmeno io, che la attribuivo a una viuzza vicino alla stazione.

Questo significa a mio avviso che molti erbesi vedono ogni giorno lo stato di degrado di molte aree dismesse,  anche nel centro cittadino, e  hanno dato per scontato che da qualche parte ci fosse proprio quel complesso di edifici cadenti che la foto mostrava.

Forse  ci stiamo abituando a vedere la nostra città in stato di abbandono  e non ci chiediamo nemmeno se sia possibile cambiare questo stato di cose. Erba che può vantare un passato glorioso come meta preferita dell’élite milanese, che può vantare una posizione geografica che la pone al centro di un territorio di grande bellezza, non può essere lasciata morire nell’indifferenza di tutti.

Mi chiedo: se un immobile abbandonato diventa col tempo un pericolo potenziale per la comunità, non può essere espropriato? Quali mezzi ha la collettività per tutelarsi?