FLAT-TAX: ingiusta parità di prelievo.

Parafrasando dal Vangelo:

“La gente entrava nel tempio e depositava la sua offerta. I più ricchi ostentavano con superbia la loro generosità. Poi arrivò una povera vedova che, umilmente, quasi vergognandosi, depositò una sola piccola moneta, l’unica che le restava.

Gesù disse: – Questa donna  ha dato più di tutti, perchè ha donato tutto ciò che aveva, gli altri hanno donato il superfluo”.

Ecco, prendendo spunto da questo brano evangelico si può capire bene quanto sia demagogica e infinitamente ingiusta la proposta della destra della flat-tax (23% uguale per tutti!!!).

Se per un milionario versare il 23% delle sue entrate è come bere un bicchiere d’acqua, per chi ha uno stipendio minimo la stessa tassa va ad intaccare il necessario per vivere.

Senza contare che una tale proposta va contro il dettato costituzionale :

Art. 53. Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacita’ contributiva. Il sistema tributario e’ informato a criteri di progressivita’.

Come al solito le destre strizzano l’occhio alle classi più abbienti, mascherando le proprie proposte con presunti criteri di uguaglianza.

Ma si sa che non esiste ingiustizia più grande di quella che fa parti uguali tra diversi.

TAIWAN: cronistoria di una crisi.

Segnalo questo articolo di “Avvenire”, che aiuta a capire meglio il senso della crisi preoccupante nata attorno al problema di Taiwan.

L’articolista fa un breve excursus storico che spiega come sia nata la Repubblica di Taiwan (quelli della mia età però credo possano ben ricordarlo) e come essa possa  ora diventare un pericolosissimo punto di scontro fra Cina e Stati Uniti. Naturalmente la visita di Nancy Pelosi a Taipei, che  ha implicitamente riconosciuto la legittimità e la sovranità dello Stato di Taiwan, non ha fatto altro che attizzare un fuoco che covava sotto la cenere da moltissimo tempo.

Speriamo e preghiamo perché il buon senso guidi le azioni dei potenti della terra cui sono affidati i destini dell’umanità.

 

Quei saluti inquietanti…

Da fonte affidabilissima sono venuta a conoscenza di un episodio inquietante: qualche giorno fa, ad Arcellasco, alla fine di una cerimonia funebre, quando la bara è stata portata fuori dalla chiesa, un buon numero di presenti, tutti vestiti di nero, si sono schierati ai lati della bara e, mettendo la destra sul cuore hanno gridato in coro: “Salutiamo il camerata … (seguiva il nome del defunto)”

Qualche tempo fa nessuno avrebbe osato arrivare a tale manifestazione chiaramente fascista alla luce del sole. Se ora simili episodi accadono sempre più spesso, la cosa non è senza significato e credo dovrebbe preoccupare tutti coloro che amano la democrazia e i suoi valori.

Harakiri

Sto assistendo al dibattito al Senato sulla crisi del governo Draghi e sto provando lo stesso sconforto di quando Bertinotti affossò il governo Prodi.

E mi chiedo come sia possibile che la nostra classe politica riesca a “bruciare” proprio i leader  più stimati all’estero, quelli che più danno prestigio e credibilità al nostro paese … mi sembra di assistere al “harakiri” in diretta non solo di una classe politica, ma dell’Italia intera.

Crisi, ah la crisi!!

Ma cos’è questa crisi?

Questa vecchia canzonetta, ironica e irridente, interpretata con la solita impareggiabile bravura da Gigi Proietti,  fa sorridere, ma fa anche riflettere…

Si parla spesso di crisi, come di eventi ineluttabili, che capitano tra capo e collo per metterci nei guai, ma a ben pensarci (se si eccettuano i disastri naturali imprevedibili) spesso si può individuare un rapporto di causa-effetto, che il più delle volte è imputabile a comportamenti improntati a mero egoismo, a decisioni prese o mancate, a insipienza, a imbecillità.

Anche l’attuale crisi di governo, così difficile da capire nella situazione attuale, non sfugge alla logica generale: ci sono responsabili ben identificabili, che, per rimediare agli insuccessi elettorali, buttano all’aria le opportunità di resilienza e di ripresa del nostro paese: credo che questa presa di posizione verrà punita dagli elettori, almeno lo spero…

Polemiche? Quando mai…

Il Giornale di Erba ha ripreso il mio post sugli auguri alla vicesindaco neo eletta, dicendo che ha fomentato una serie di polemiche e di commenti; smentisco categoricamente: il post ha avuto certo più di 200 visualizzazioni, ma due soli commenti su facebook: uno che condivide gli auguri alla città, astenendosi da altri commenti e uno di un’esponente della maggioranza che, dopo aver criticato la mia posizione (del tutto rispettosa per la persona, sottolineo), ha però poi messo un like alla mia replica in cui chiedevo di integrare il CV pubblicato dal Comune con le  modifiche intervenute eventualmente nel tempo.

Quindi nessuna polemica e soprattutto il PD non c’entra per nulla: il post è un’iniziativa di nonna on line e basta e il mio obiettivo non era una persona ma un modo di gestire le cariche: si va più per amicizia che per competenze?

P.S. per evitare coinvolgimenti del PD ho rassegnato le mie dimissioni dal direttivo del Circolo di Erba.

 

Auguri alla nuova vicesindaco.

Erba sta registrando la realizzazione del più democratico dei sogni: quello che ogni cittadino possa aspirare alle cariche più elevate, proprio come asserivano i Cinquestelle con il loro tanto denigrato “UNO VALE UNO”.

Ma il fatto è che a Erba non ha vinto il M5s, nossignori! Ha vinto la destra !!

Eppure troviamo alla carica di vicesindaco la signora Sofia Grippo, che nel suo CV, vanta esperienza di faccende domestiche e assistenza agli anziani: mestieri che meritano tutto il nostro apprezzamento (ogni lavoro se svolto con serietà e competenza dà dignità a chi lo fa), ma viene un dubbio: quali competenze può vantare la sig.ra Grippo nell’espletamento delle deleghe che le sono state assegnate?

Caprani ha scelto come vicesindaco Sofia Grippo della Lega che riceve le deleghe di Polizia locale, sicurezza, Protezione civile, sport, gemellaggio, eventi, politiche giovanili. ….21 ore fa (PrimaComo)

E’ comunque doveroso fare gli auguri alla nuova vicesindaco e soprattutto alla città di Erba.

Auguri ai nuovi consiglieri e alla città.

Ebbene sì! Gli Erbesi votano più per abitudine a destra che a ragion veduta, ma dobbiamo accettare il risultato delle elezioni e sperare che la nuova giunta comunale, opportunamente stimolata dall’opposizione , sappia risvegliare la città dal suo lungo torpore.

Un augurio sincero agli eletti e alla città.