Gite scolastiche: un positivo ridimensionamento.

Gite scolastiche in calo.

Non mi sono mai piaciute molto le gite scolastiche: da studente non ne parlavo mai a casa , sapevo che non era il caso di prospettare spese aggiuntive a quelle che la famiglia sosteneva per farmi studiare; da madre di famiglia quando arrivava il periodo delle gite per i tre figli non era certo uno scherzo consentire a tutti di partecipare; da insegnante erano una fatica incredibile, una responsabilità enorme in cambio di ….nulla!

Ora pare che molti si stiano allineando al mio modo di vedere la questione: per l’ istruzione dei nostri figli l’ ambiente  in cui la scuola sorge offre quasi sempre, nel nostro paese, spunti culturali notevolissimi: valorizziamoli!!!  Avremo insegnato ai nostri figli il rispetto e l’ apprezzamento dovuto all’ ambiente in cui si vive , non avremo imposto a nessuno sacrifici economici  inutili o quasi e soprattutto non avremo imposto a nessuno l’ umiliazione di non poter partecipare.

Un ” ordine” atroce.

Auschwitz: un luogo in cui regnava l’ ordine…!!!!!!???!!! Questa è la frase con cui una prof. di una scuola romana si giustifica per aver rivolto un rimprovero razzista a una ragazza ebrea.

  • Cosa intende per ordine questa donna vicina alla pensione? Forse ordine per lei significa eliminare donne , anziani , bambini nei forni crematori? O forse significa ridurre milioni di persone innocenti a scheletri semoventi  a furia di stenti, fame e freddo ? Allude forse all’ ordine dei tavolacci a più piani adibiti a giacigli nelle camerate o alle file di internati ben allineati  per ore sotto  pioggia o  neve sui piazzali dei lager?
  • Come è possibile che una persona con queste idee sia arrivata a insegnare in una scuola della Repubblica? Non sarebbe bene sottoporre gli aspiranti insegnanti anche a un test attitudinale che evidenzi la loro sensibilità e la loro sicura adesione ai valori della democrazia e del rispetto dei diritti umani?
  • Per fortuna in questa vicenda i giovani, i compagni della studentessa ebrea, si sono comportati in modo ammirevole: non hanno fatto finta di non sentire le parole sconcertanti della prof., non hanno avuto paura di eventuali sue rappresaglie sulla pagella, ma si sono schierati al fianco della loro compagna e hanno dato inizio a una protesta che è sfociata in un provvedimento disciplinare (forse troppo indulgente)

L’ episodio è certo sconcertante, ma l’ atteggiamento dei giovani ci autorizza ad avere fiducia nel futuro…..

Un’ idea interessante…

Stasera ho sentito alla radio una proposta molto interessante (rubrica radiofonica “Smart City” su Radio24): perchè non prevedere in ogni scuola un ambiente da affittare a privati per organizzare feste di compleanno o per altre occasioni ? Oggi è molto diffusa l’ usanza di festeggiare i compleanni dei figli non in casa propria , ma in strutture esterne di solito molto costose. Mettere a disposizione un locale della scuola potrebbe rappresentare un risparmio per le famiglie, ma anche un’ opportunità di guadagno per le scuole , sempre più a corto di risorse economiche…..Da un po’ di tempo non sono più nella scuola e quindi non so valutare la fattibilità di questa proposta, ma chi è ancora sul campo potrebbe esprimere un parere….

Piccoli robot.

Accade in Germania

Una volta c’ era il maestro  con licenza di bacchettare gli alunni più rumorosi, meno attenti, quelli che si lasciavano incantare più dal volo di una mosca che dalle lezioni di storia o matematica . Quando crescevano e uscivano dalla scuola, spesso questi alunni avevano più successo nella vita di tanti “sgobboni” habitués del dieci e lode.

Ora, per fortuna, i maestri non hanno più la bacchetta, ma  per avere alunni tutti ben omologati al modello standard chiedono aiuto alla medicina (???!!!??) e alla chimica. In Germania, si legge al link qui sopra, ci sono ben 250.000 bambini sottoposti a trattamento farmaceutico perché iperattivi, turbolenti o disattenti. Il farmaco consente loro di avere migliori risultati a scuola, ma crea dipendenza.

E’ giusto trattare come malati bambini che avrebbero bisogno invece di veder analizzato meglio il loro disagio per trovare vere soluzioni ? A volte un bambino fa fatica a stare attento, ma basta tenerlo vicino quando si spiega l’ esercizio da eseguire, a volte non è ben seguito a casa e perciò non trova motivazioni all’ impegno,a volte è la troppa TV che lo disturba o potrebbe anche essere irrequieto per una dieta sbagliata, per una intolleranza alimentare….

Spero che gli insegnanti italiani non si lascino tentare dalla “moda” tedesca, che garantisce vita facile ai docenti, ma crea dei piccoli robot schiavi della chimica.

 

 

 

 

Monti e le vacanze estive…

Monti: Un mese di vacanza estiva per le scuole

Nella ridda di proposte che Monti sta sfornando ogni giorno a me è piaciuta quella di accorciare le vacanze estive e di ridurle a un mese solo azichè due come ora.

Forse il mio gradimento dipende dal fatto che non insegno più e vedo le cose più da cittadino – utente del servizio scolastico che da operatore, ma l’ idea, che la scuola possa occuparsi dei miei nipotini lontani per un mese in più e che i loro genitori non siano più costretti a fare i salti mortali per coprire i tre mesi estivi, non mi dispiacerebbe proprio e penso che farebbe molto felici molte famiglie in un paese così carente di servizi come il nostro.

Naturalmente tutti gli insegnanti e i loro sindacati sono insorti, difendendo a spada tratta lo status quo , ma la proposta, se attuata, potrebbe creare nuovi posti di lavoro di cui i nostri giovani sono affamati, visto che Monti ha precisato che il provvedimento non prevede nessun aggravio per il personale docente attualmente impegnato nella scuola pubblica.

Io non voterò Monti, ma ciò non toglie che possa apprezzare questa sua proposta, che mi pare realizzabile e molto utile.

Alunni speciali.

Alunni speciali.
Un’ insegnante di scuola secondaria superiore parla, in un libro, della sua esperienza con gli alunni portatori di handicap, mettendo in risalto come l’ integrazione in un gruppo classe di un alunno con disabilità non debba essere considerato come un peso per alunni e insegnanti, ma come un’ occasione di crescita umana e di formazione.

A dire la verità mi è parso di rileggere quanto si scriveva oltre trent’ anni fa prima che entrassero in vigore le leggi che regolano l’ inserimento di alunni con handicap e mi pare strano che si senta il bisogno di ripetere ancora oggi che è giusto offrire possibilità di inserimento anche a chi è meno fortunato: pare talmente ovvio tutto ciò… Posso capire che solo ora, forse, il problema si sta ponendo anche a livelli scolastici che prima non erano interessati dalle problematiche dell’ inserimento e che quindi si ritenga necessario proporre temi di discussione un po’ stantii.

Seppure a livello di scuola elementare, ho avuto sempre a che fare con l’ handicap e ho potuto sperimentare quanto sia stimolante doversi confrontare con problemi di apprendimento che richiedono la ricerca di nuove strade per comunicare , per rendere accessibili, in modo semplice, concetti e tecniche complessi, per adeguare alle capacità individuali gli obiettivi educativo-didattici, per ripensare l’ organizzazione della classe e delle strutture e questo alla fine è andato sempre a vantaggio anche dei ragazzi senza problemi. Vantaggi che non sono solo a livello di socializzazione e di sviluppo di una sensibilità umana e di una solidarietà più elevata, come parrebbe dall’ articolo linkato, ma anche e soprattutto a livello di qualità di apprendimento.

Studenti congelati, ma patriottici.

Scuole al freddo…ma patriottiche.

Il governo taglia i fondi alle Province; queste tramite il loro portavoce minacciano di tagliare i servizi come spalare la neve dalle strade o lasciare le scuole al freddo.
Mentre leggevo queste notizie, ne è uscita un’ altra che mi ha colpito: nelle scuole italiane sarà obbligatorio insegnare l’ Inno di Mameli.
A parte il fatto che mi pare logico che i nostri ragazzi imparino l’ inno nazionale a scuola (io l’ ho sempre insegnato ai bambini di quinta , quando si studiava il Risorgimento) non mi pare che questo sia il problema maggiore della scuola in questo momento…. e questo provvedimento che ha fatto tanto arrabbiare la Lega farà innervosire non poco anche molti operatori della scuola che avrebbero preferito leggere notizie di ben altro tipo.

Vorrà dire che i nostri studenti, quando congeleranno nelle aule non riscaldate per mancanza di soldi nelle casse degli enti locali, si metteranno a marciare intorno ai banchi, battendo forte i piedi per riscaldarsi e cantando patriotticamente l’ inno nazionale….

Si può fare sempre qualcosa….

Scuola in Aspromonte.

Ho ancora negli occhi le immagini di certe nostre scuole, che sarebbero più adatte a essere adibite a ripostigli più che a luoghi di educazione e istruzione. Ora sappiamo che questa situazione è in gran parte dovuta non a mancanza di finanziamenti , ma al cattivo uso che si fa del danaro pubblico e viene la tentazione di rassegnarsi, di dire “…non c’è niente da fare….”
Nell’articolo che si può leggere cliccando sul link qui sopra, si racconta invece una storia che riaccende la speranza. Una dirigente scolastica, nominata in una sede difficile come S. Luca in Aspromonte, scrive come è riuscita a rendere bella ed accogliente la sua scuola coinvolgendo tutte le risorse economiche ed umane che l’ ambiente poteva offrire e come da lì è potuta partire anche una nuova impostazione dell’ attività educativa rivolta ai ragazzi.
Questo fatto sta a testimoniare che anche nelle situazioni più difficili si può sempre fare qualcosa per migliorare l’ esistente; quello che ci vuole è un grande amore per la scuola e per i ragazzi, che ad essa chiedono di essere per loro una base di lancio verso un futuro dignitoso.