Una bella lezione di storia

Oggi nella trasmissione “Tante Storie” su Rai3 è intervenuto il prof. Barbero per parlare delle cause della “Guerra di Secessione” americana. Ha puntualizzato in modo molto chiaro e preciso che il problema dell’abolizione della schiavitù non sia stata la sola causa del conflitto e come l’abolizionismo dei nordisti avesse ben poco di etico.

I contrasti tra nord e sud erano cominciati relativamente alle tasse doganali: il nord industriale voleva imporre delle imposte sulle merci di importazione per difendere i propri prodotti, il sud agricolo si opponeva a queste misure perché aveva bisogno di rendere  facili e snelli gli scambi commerciali con l’Inghilterra e l’Europa; il sud poi teneva bassi i prezzi dei propri prodotti utilizzando gli schiavi, invece al nord quelli che lavoravano nelle fabbriche non potevano accettare che gli schiavi li sostituissero, precipitandoli nella miseria.

L’imposizione  dell’abolizione della schiavitù fu quindi mal accettata dal sud e al nord i neri liberati venivano comunque visti come scomodi concorrenti e la situazione si trascina anche ai giorni nostri; le leggi infatti sono cambiate, ma il modo di pensare della gente stenta a cambiare.

Concerto di Natale all’Excelsior.

Questo è un anno speciale per tutto il mondo della cultura, che riparte dopo due anni di grandi difficoltà. Ma l’UTE di Erba, che non si è mai arresa, riparte in un modo veramente speciale: il tradizionale concerto di Natale si trasforma in un evento cittadino di grande richiamo per il valore dei protagonisti, tra i quali spicca il nome del violinista di fama internazionale Matteo Fedeli con il suo prezioso violino Guarneri del 1709.  Il 17 Dicembre all’Excelsior alle ore 20:45, siamo tutti invitati per contribuire a un’iniziativa benefica pro “La Nostra Famiglia” e per sostenere la stessa UTE in gravi difficoltà dopo la pandemia.

Ecco la locandina con tutti i particolari dell’evento .

locandina stamp 2

Teste da ricondizionare.

Una storia già sentita troppe volte: una ragazza si ribella alle leggi tribali della propria famiglia e per questo viene picchiata e seviziata perchè si sottometta a un matrimonio imposto e a una vita che lei non accetta.

La polizia, intervenuta, ha arrestato il padre e sanzionato il fratello, ma basterà questo a impedire che questa ragazza faccia la fine di tante altre?

IN questi casi, ma anche in quelli in cui i denunciati sono italiani, occorrerebbe forse fare come accade in certi paesi: istituire dei campi di rieducazione,  in cui  i detenuti vengono rinchiusi per anni e “ricondizionati” come si fa per certi dispositivi elettronici.

 

Poesia: Bambino (A- MERINI)

22-agosto-278x250Bambino, se trovi l’aquilone della tua fantasia
legalo con l’intelligenza del cuore.
Vedrai sorgere giardini incantati
e tua madre diventerà una pianta
che ti coprirà con le sue foglie.
Fa delle tue mani due bianche colombe
che portino la pace ovunque
e l’ordine delle cose.
Ma prima di imparare a scrivere
guardati nell’acqua del sentimento.

Molto bella la metafora che rappresenta la fantasia come un aquilone  che deve seguire il cuore, perchè è unicamente questo legame che gli consente di continuare a volare.

UTE: limiti al diritto di proprietà.

Il diritto di proprietà è tutelato dalla nostra Costituzione, ma deve essere gestito in modo  da risultare utile per la collettività e può essere limitato se ostacola l’interesse della stessa. In caso di contrasto tra proprietà privata e interesse generale, si può arrivare all’espropriazione dietro indennizzo.

I beni demaniali  (spiagge, golfi, monumenti artistici) non sono vendibili, nè usucapibili,  ma vengono dati in concessione ai privati con modalità che devono tenere conto dell’interesse della collettività (anche se non è sempre così).

I beni pubblici invece (palazzi  o beni immobili di proprietà dei comuni, delle regioni, dello Stato) restano pubblici finchè non cessa l’uso pubblico; in questo caso può essere venduto ai privati.

A queste nozioni è seguita una serie di domande dei presenti, sempre molto interessati alle lezioni del nostro bravissimo prof. Spagnuolo.

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Per una serie di contrattempi la prof. Beretta non ha potuto essere presente e la sua lezione verrà rinviata al nuovo anno.

 

Ute: Dostoevskij e il “Grande Inquisitore – I “cattivi” dei nostri prati e boschi.

Nel capolavoro di Dostoevskij “I fratelli Karamazov” è di grande interesse la figura del Grande Inquisitore, nel cui apologo lo scrittore tratteggia la sua religiosità, intrisa di profonda spiritualità.

Anche in questo suo ultimo romanzo Dostoevskij prende spunto da fatti di cronaca nera e giudiziaria, attorno ai quali intreccia poi una trama verosimile, seguendo i canoni del realismo di metà ‘800.

Uno dei fratelli Karamazov, Ivan, l’ateo, racconta vari apologhi e tra questi il più significativo è l’incontro tra Gesù, chiuso in un silenzio assoluto, e il Grande Inquisitore che lo accusa di aver lasciato agli uomini la libertà di seguirlo o meno, anziché dominarli col fascino dei suoi miracoli.  E’ un racconto incalzante col quale lo scrittore vuole dimostrare come il male è presente nel mondo, ma l’uomo in forza della sua libertà può attraversare il male senza esserne sopraffatto, proprio come fece Gesù. Il Grande Inquisitore rappresenta la Chiesa di potere, gerarchica, giuridica, che spesso ha tradito il messaggio più autentico di Gesù. Negando Dio, non c’è più ragione di porre limiti al male.

Con questa lezione don Ivano conclude il ciclo dedicato al grande scrittore Russo.

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Il prof. Sassi parte da una doverosa premessa: in natura non si può parlare di animali buoni o cattivi perchè solo l’uomo è in grado di porsi il problema della moralità delle sue azioni.

Criptocephalus Renatae
Criptocephalus Renatae

Detto questo il nostro docente ha iniziato a proporci una bella serie di immagini, la prima delle quali ci mostrava, in tutto il suo splendore (il dr. Sassi un innamorato dei piccoli abitatori dei prati) un Cryptocephalus Renatae, da lui scoperto qualche anno fa e dedicato alla moglie Renata.

E’ stata poi la volta di una serie di immagini dedicate agli scorpioni, la cui pericolosità è più frutto di leggende metropolitane che di fatti verificati. Gli scorpioni possono rallentare tanto il loro metabolismo da riuscire a stare senza mangiare anche per mesi interi. Delle 1900 specie di scorpioni conosciute solo pochissime che vivono in paesi esotici sono pericolose.

La paura dei ragni è diffusa in ogni parte del mondo; essi sono tutti  velenosi, perchè è col veleno che uccidono la preda di cui nutrirsi, ma  le loro punture non sono quasi mai pericolose per l’uomo, tranne nel caso del ragno noto come “vedova nera” europea  o del Latroductus-13guttatus il cui morso provoca la necrosi delle cellule circostanti con possibili danni permanenti.

Passando a parlare delle zecche, inaspettatamente il dr. Sassi esprime una certa ostilità verso questa specie che può trasmettere varie malattie, tra cui il morbo di Laim causato da un battere che subito può dare sintomi influenzali tali da non impensierire, ma se non curato con antibiotici col tempo può provocare danni anche gravi. La zecca può anche trasmettere un virus che provoca la meningite.

Molto frequente negli ultimi tempi nel nostro territorio sono gli acari autunnali, piccolissimi e rossi che possono provocare fastidiosi eritemi.

Certo questo mondo di piccoli esseri viventi suscita in molti di noi una certa repulsione, ma è innegabile che è affascinate pensare come siano così perfetti in ogni loro minuscola parte ed è sorprendente sapere che  esiste una quantità enorme di speci conosciute, ma che molte di più non sono mai state scoperte e classificate.

 

 

UTE: Le nuove sfide dopo il bosone di Higgs (Sintesi di Diana) – Le immagini di Dio nelle religioni mediterranee- (sintesi di A. D’Albis)

Ai primi del 900 Einstein aveva osservato che certi fenomeni erano inspiegabili con le conoscenze scientifiche disponibili, e si applicò nella ricerca fino a ipotizzare un nuovo modo di leggere e comprendere la realtà sintetizzato nella sua teoria della relatività, nella quale alla categoria “TEMPO” viene sostituito il concetto di “SPAZIO-TEMPO”.

E’ degli anni ’30 del secolo scorso la teoria della “meccanica quantistica”.

Entrambe queste due teorie vengono sempre più confermate dalle scoperte successive.

Vent’anni dopo fu elaborata la teoria della meccanica quantistica e, nel 1964, il fisico Higgs ipotizza l’esistenza del bosone (particella senza massa), teoria che fu confermata solo 50 anni dopo dagli scienziati del CERN guidati dall’ italiana Fabiola Giannotti.

Obiettivo della scienza attuale è spiegare con poche formule matematiche tutto ciò che possiamo osservare, ma, come ha spiegato il prof. Galoppo con un’efficace metafora, è come se fossimo giunti sulla riva di un enorme oceano tutto da esplorare.

Quali sono i misteri che gli scienziati cercano ancora di svelare?

  1. Materia oscura
  2. Energia oscura
  3. Asimmetria materia-antimateria
  4.  Inflazione cosmica
  5. Gravità.

Si fanno ipotesi sull’origine dell’universo  e una di queste prende nome di teoria del “Big Bang” : una grande esplosione avrebbe dato origine a cosmo che da quel momento è in continua espansione. Sarebbe logico pensare che la sua velocità di espansione stesse diminuendo, invece è stato accertato che sta aumentando e pertanto la distanza tra le galassie e tra una stella e l’altra continua ad aumentare. Non si sa ancora da dove derivi l’energia che provoca questa accelerazione.

Naturalmente la materia di questa lezione è piuttosto complessa e di difficile comprensione, per questo ho inserito molti link utili per chi volesse approfondire le proprie conoscenze.

Sì, è una materia molto complessa, ma  certamente molto affascinante: grazie prof. Galoppo!

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La lezione della professoressa Russo dal titolo:” Le immagini divine nell’antica religione mediterranea”, ci catapultano indietro di 10,000, 15.000 anni.

La professoressa ci parla, infatti, della religione rinvenibile nelle aree del mediterraneo, prima dei Greci e dei Latini. Le immagini di questa religione rimandano al simbolismo materno della fertilità e della sessualità e contengono un messaggio che si ritrova ancora ai nostri tempi.

La professoressa sottolinea che, per capire bene queste immagini, bisogna conoscere e capire la cultura e la società che le hanno generate. Nelle religioni dell’antico mediterraneo, il dio è una DEA (POTNIA). Questa dea è padrona di tutto ed è super potente perché è in grado di generare un uomo. Essa si identifica con la “GRANDE MADRE TERRA” ed è una divinità tipica delle società MATRIARCALI che hanno per centro la “donna” e non l’uomo. La Grande Madre Terra o Dea Madre viene rappresentata, spesso, con la faccia nera, perché la terra è nera, o con figure “steatopigie”, cioè con grandi o più seni, incinte, e con glutei e cosce abbondanti.

In passato, troviamo società matriarcali dalla Puglia alla Sardegna, sulle coste africane e dell’Anatolia (attuale Turchia). Oggi sopravvive in alcune tribù della Cina.

La docente ci parla poi di DEMETRA e CERERE e del Mito delle Stagioni. Nella mitologia greca, DEMETRA è la dea del grano e dell’agricoltura, mentre CERERE è la figura equivalente nella mitologia romana. Nel mito delle stagioni è evidente il rapporto tra vita e morte: spesso succede che dalla morte si generi la vita!

Con l’avvento del Cristianesimo, il culto della “Grande Madre” si perpetua nella venerazione della Vergine Maria. La religione mediterranea permane nelle aree del mediterraneo fino al II millennio A.C., quando arrivano gli INDOEUROPEI.

Essi sono un popolo barbaro che, non solo non hanno la cultura dei popoli mediterranei, ma possiedono armi di ferro e amano la guerra. All’arrivo di questi conquistatori, la società dei popoli mediterranei, da “matriarcale” diventa “patriarcale” e la Grande Dea Madre viene spodestata dal re degli dei (Zeus o Giove).

Poi la docente ci parla delle divinità tutelari o tribali, cioè quelle divinità che proteggono un popolo o una città (Atena – Atene; Marte – Roma).

L’ultimo argomento proposto è la correlazione tra mito, rito e magia, caratteristica della religiosità degli antichi Romani. Essi, infatti, hanno un tipo di religiosità che bada più ai riti che ai miti e hanno tante divinità, una per ogni azione della vita. La religiosità dei Romani è, anche, piuttosto magica, perché, con riti e preghiere, si vuole costringere la divinità ad esaudire ciò che si chiede.

La docente conclude la sua lezione leggendo una “preghiera” di Orazio.

 

 

 

 

UTE: Non è un mondo per vecchi (sintesi di A. D’ALBIS) – Domotica (sintesi di DIANA)

Non è un mondo per vecchi”

Il professor Porro usa come titolo della sua lezione, quello di un libro scritto da un filosofo e scrittore francese e ci presenta il suo autore: Michel Serres, che ha avuto la fortuna di conoscere in varie occasioni e di tradurre alcuni suoi libri.

Michel Serres è nato nel 1930 a Agen, nel sud della Francia, nei territori catari.

I Catari erano un gruppo religioso, ritenuto eretico, che venne sterminato, ai primi del 1200, per volontà della Chiesa Cattolica.

Ciò che caratterizza questa religiosità catara è il senso acuto della presenza del male nel mondo. Questo male si esprime attraverso la forza, la violenza, la logica guerresca del potere.

Michel Serres fa presto l’esperienza della guerra con la guerra civile in Spagna che scoppia quando lui ha 6 anni e dura 3 anni. Questa guerra è atroce e cruenta. Continue reading “UTE: Non è un mondo per vecchi (sintesi di A. D’ALBIS) – Domotica (sintesi di DIANA)”