Profumo nelle scuole.

Il ministro Profumo, ministro dell’ Istruzione e dell’ Università, ha cominciato da un po’ di tempo a visitare le scuole: so di sue visite a Brindisi, a Caserta e a Palermo, zone in cui la scuola sta soffrendo in modo particolarmente acuto. Questo testimonia un vero interesse per i problemi che studenti e professori vivono ogni giorno sulla loro pelle e si spera che l’ interesse parta dalla volontà vera di fare qualcosa di concreto per fermare il degrado .
A parole il ministro Profumo dice di voler continuare l’ azione avviata dalla Gelmini, ma spero invece che in realtà fermi lo smantellamento della scuola pubblica avviato dal precedente governo.
Leggevo proprio ieri uno studio sull’ abbandono scolastico : sono più di 400.000 ragazzi ogni anno che la scuola si lascia alle spalle e per i quali si aprirà solo un futuro di marginalità.
Se il ministro vuole veramente dare una svolta alla scuola pubblica deve dare più dignità agli edifici (in gran parte non a norma e non in sicurezza), deve incentivare gli insegnanti all’ autoaggiornamento e prevedere corsi di formazione , deve fare in modo che la scuola diventi un polo di aggregazione di tutte le risorse che il territorio può offrire per una migliore preparazione degli alunni e per favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro.

In un anno (tale sembra il tempo a disposizione del governo attuale) non si possono fare molte cose, ma si può cominciare a segnare un cambio di rotta e di impostazione dei problemi, ridando priorità all’ istruzione PUBBLICA (e non a quella privata privilegiata dalla Gelmini).

Se così sarà potremo dire che si potrà forse respirare un Profumo di novità

Grande Meryl !

Oscar 2012

Mi fa particolarmente piacere che l’ Oscar 2012 per la migliore attrice sia stato assegnato a Meryl Streep, un’ attrice che basta da sola a fare di un film un grande film. La gamma dei personaggi che ha saputo interpretare magistralmente è innumerevole. E’ una donna di grande charme, ma non ha certo puntato sull’aspetto fisico per emergere: le sue doti interpretative sono certamente frutto di molto impegno e di continuo studio, oltre che di talento e sensibilità. Non credo di aver mai sentito parlare di lei se non per motivi legati alla sua professione.
Un bellissimo esempio per le giovani che vogliono intraprendere la carriera nel mondo dello spettacolo e a queste giovani suggerisco di leggere la sua biografia : una vita più lineare e “normale” della sua non è immaginabile, non vi sono tracce di scandali o di mosse a sensazione , eppure è la più brava attrice vivente e la più premiata nella storia del cinema.

Le parole che danno pace al cuore.

Chissà se è andata proprio così….

Quella mattina si era svegliata piuttosto di cattivo umore; il suo attuale compagno non era mai troppo gentile, ma quella mattina era stato particolarmente brusco con lei. Aveva poi visto le donne del villaggio attrezzarsi per andare al pozzo ad attingere l’ acqua per le necessità della giornata. Loro andavano a gruppetti e camminando chiacchieravano allegramente tra di loro; ogni tanto si sentiva lo scoppio di una risata fresca o maliziosa. Anche lei avrebbe voluto unirsi a quelle donne, ma era certa che non l’ avrebbero mai accettata tra loro: troppo trasgressiva era stata la sua condotta e in paese tutti mormoravano dei suoi cinque mariti, che troppo presto l’ avevano regolarmente lasciata, certo anche un po’ per colpa sua.

Era rimasta a ciondolare per la stanza, senza concludere granché, poi aveva sentito le donne rientrare; ecco, adesso poteva andare lei al pozzo. L’ ora era ormai avanzata e faceva un gran caldo, ma non poteva non andare al pozzo : la scorta dell’acqua era finita….. Si incamminò per il sentiero con la sua grossa brocca sottobraccio. Il sole era quasi a picco e non c’ era nessuno in giro, tranne un gruppetto di viandanti che andavano verso il villaggio. Attorno, i campi cominciavano a imbiondire e qua e là spuntavano i primi papaveri. Strada facendo, i pensieri le si affollavano nella testa: in definitiva la sua vita era quanto di più scombinato si potesse immaginare ….

gesu-e-la-samaritanaFinalmente arrivò al pozzo: strano, c’ era un uomo seduto lì accanto.  Come mai stava lì tutto solo a quell’ ora del giorno? Era forse qualche malintenzionato o uno sbandato?… doveva stare molto attenta…toh! era un giudeo: cosa ci faceva lì in Samaria?

Poi una voce profonda, dolce e austera insieme le disse:- Dammi da bere ! – Lei rimase sorpresa (non era conveniente per un uomo rivolgere la parola a una donna per strada e tra Giudei e Samaritani non era mai corso buon sangue!!!), ma incrociando il suo sguardo, si sentì pervadere da una grande dolcezza: quello sguardo aveva l’ amorevolezza dello sguardo materno, che aveva ormai dimenticato da tempo, e la profondità di chi ti legge nell’anima, ma senza pretendere di condannarti; era uno sguardo accogliente.

Lei cercò di prendere tempo per capire meglio e domandò a sua volta:- Come mai, tu che sei giudeo, chiedi l’ acqua a me che sono Samaritana? (Sottintendendo: -Lo sanno tutti che c’ è inimicizia tra le nostre genti )…-

Ma poi il Giudeo cominciò a parlare con un linguaggio misterioso, ma ammaliante e le disse di un’ acqua che disseta per sempre, le parlò dei suoi errori nella vita passata, ma non per mortificarla ….. La Samaritana ascoltò sentendosi invadere da una pace nuova, mentre svaniva quella malinconia che sempre le spegneva l’ anima…

E non ebbe più paura di nessuno e corse al villaggio e parlò a tutti di quell’ uomo che parlando saziava il cuore con parole d’ amore mai udite e ritrovò la gioia di vivere in pace con se stessa.

Femminicidio in Italia.

femminicidio in Italia.

Lo sapevo che il triste fenomeno della violenza sulle donne è una piaga nella nostra società, ma sentir parlare da esponenti dell’ ONU di FEMMINICIDIO per definire la situazione italiana, mi ha fatto impressione.
Si tratta di violenza domestica, cioè una donna ogni tre giorni viene uccisa dal marito o dal partner o da un figlio o comunque da un familiare.
Molto spesso si arriva alla tragedia dopo lunghi periodi di violenze che le donne non denunciano forse perchè non possono pensare che le persone che amano di più possano arrivare a considerarle cose di proprietà delle quali si può disporre a piacimento fino all’ atto di estrema violenza che è l’ omicidio.
A parte qualche caso eclatante che si guadagna l’ attenzione (spesso morbosa) dei mezzi di informazione, la maggior parte dei casi viene presto dimenticata.

Credo che si possa fare qualcosa per migliorare questa situazione, sia a livello legislativo, sia a livello di informazione , sia livello di educazione e qui entriamo in campo noi donne: dobbiamo noi stesse educare i nostri figli maschi al rispetto della figura femminile e a riconoscere la pari dignità delle donne .

U.T.E. : psicopedagogia: l’ adolescenza.

Due ore di psicopedagogia senza annoiarmi, non l’ avrei mai detto!
La relatrice è bravissima non solo per la conoscenza profonda della sua materia, ma anche per il modo avvincente di esporre idee non semplici, calate però sempre nel concreto degli esempi di vita vissuta.
Il punto che più mi è piaciuto è quello in cui ha parlato dell’ adolescenza, l’ età difficile per antonomasia.
Chi ha avuto figli sa quale terremoto comporti l’ adolescenza nei rapporti tra genitori e figli: questi respingono improvvisamente tutto quello che viene dai genitori , ma sanno benissimo di non essere in grado di fare da soli e questo li rende fragili e vulnerabili, propensi a prendere a modello sostitutivo qualunque figura esterna susciti la loro ammirazione , non importa se per motivi poco condivisibili.
A questo punto , diceva la relatrice,scatta la paura dei genitori che credono di aiutare i propri figli ad evitare esperienze negative, sbandierando i pericoli cui potrebbero andare incontro. Niente di più sbagliato: proprio il conflitto che divide i genitori dai figli, indurrà questi ultimi a fare esattamente il contrario di quello che viene loro raccomandato. La migliore strategia per i genitori sarà quella di accettare l’ allontanamento del figlio e di proporgli attività ed esperienze che lo mettano a contatto con modelli di adulti positivi . In questo modo gli sarà offerta la possibilità di scegliere come costruire da quel momento in poi la sua personalità e dipenderà da lui decidere quale persona vorrà essere .

Nel mio piccolo, credo di aver seguito istintivamente questa via, come genitore, tanti anni fa; non so se le mie intenzioni siano state comprese dai miei figli; quello che è certo è che non avrei saputo fare di meglio…. ed è certo anche che i miei figli mi piacciono molto così come sono diventati .

Una cartolina dalla Brianza: Camnago Volta.

Sono andata con le mie amiche a passeggiare tra i boschi che si estendono da Tavernerio a Camnago, il paese natale di Alessandro Volta. Nel piccolo cimitero la parte più in vista è riservata alla tomba dello scienziato comasco e ai suoi familiari.
E’ un bel monumento di forma circolare adorno di sculture e tenuto in perfetto ordine. Vi si possono vedere numerose lapidi che ricordano le visite di studenti di Milano e di studenti inglesi.
La bellezza di questo monumento è esaltata dalla sua collocazione:è in un borgo piccolissimo, circondato dal verde dei boschi e immerso in un silenzio irreale.

Poco distante c’ è anche la Villa in cui Volta amava ritirarsi in autunno, ma non è accessibile o almeno non lo era oggi.
Chi volesse rispolverare la sua conoscenza di questo scienziato senza il quale il mondo moderno sarebbe impensabile, può cliccarequi

Insegnare , mestiere difficile…

270016_cant_strage_di_matematica_allistituto_santelia

Riunione docenti di classi parallele (molti anni fa).
Io – Qualcuna di voi mi sa dare suggerimenti sulle strategie per aiutare i bambini X e Y a superare questa difficoltà ? Ho provato in tanti modi, preparando attività personalizzate, ma non ho ottenuto molto….
Collega – E perché ti poni tanti problemi? Io se la maggioranza della classe mi segue vado tranquilla; vuol dire che quel che sto facendo va bene. Se c’ è chi non segue per motivi suoi non è colpa mia….-
Questo dialogo si svolgeva tra maestre elementari, le quali a mio avviso hanno il preciso obbligo morale e deontologico di stimolare le potenzialità di ogni bambino, che ha il diritto nella scuola dell’ obbligo di non sentirsi emarginato già dai suoi primi passi nella scuola.

Nelle scuole superiori il discorso è notevolmente diverso: chi studia e s’ impegna va premiato, i fannulloni vanno giustamente puniti. Tuttavia se come si legge nell’ articolo, la maggioranza della classe risulta insufficiente credo che non sia solo colpa dei ragazzi che non si impegnano. Credo che ci sia un vizio nell’ impostazione della didattica : l’ insegnante ha testato in modo sufficiente il livello di preparazione della classe per stabilire da quali basi partire per programmare il proprio lavoro?
Se il docente non avrà fatto questa indagine preliminare, rischia di costruire sul nulla e di vedere vanificato il suo lavoro e di fare dei suoi alunni dei frustrati perenni.

La scuola italiana ha molti problemi, ma il primo da risolvere è la preparazione dei docenti: conoscere bene la propria materia non presuppone il fatto di saper insegnare : questo è un mestiere che si impara sul campo , ma bisogna avere la sensibilità e l’ umiltà di mettersi ogni giorno in discussione.

Ospedali nel caos? Non dappertutto.

home_page.php?sez=HOME

Ho avuto molte occasioni di frequentare il Pronto Soccorso di vari ospedali e se nei piccoli centri anni fa non mancavano episodi che mettevano a nudo manchevolezze dovute a scarsa professionalità del personale o a carenze organizzative, nel corso degli anni ho notato via via il miglioramento dei servizi.
Ricordo che una volta sono entrata in un grande ospedale , in un momento in cui l’ epidemia influenzale aveva affollato il reparto di primo intervento.
Ricordo che ne ho avuto un’ impressione di grande efficienza. I medici e gli infermieri presenti sapevano sempre cosa si dovesse fare in ogni momento e i numerosi ricoverati erano assistiti con competenza e tempestivià

Se a Roma gli ospedali più importanti fanno gridare allo scandalo per i disservizi da quarto mondo che vengono denunciati in questi giorni (grazie per questo all’ on. Ignazio Marino) non credo si tratti tanto di carenza di personale (la Polverini infatti dice di aver inviato personale aggiuntivo, che non è mai diventato operativo) ma di sciatteria e disorganizzazione di chi dovrebbe dare i giusti input perchè una struttura tanto importante e complessa possa funzionare al meglio.
Il Ministero annuncia altri controlli e spero che mantenga questa promessa perchè sarebbe anche ora che ognuno risponda personalmente delle proprie responsabilità . L’ Italia è una e se gli ospedali pubblici funzionano in buona parte del territorio devono poter funzionare ovunque: il diritto alla salute è uguale per tutti i cittadini.