Abbiamo fatto S. Martino.

fare S, MartinoUna volta si diceva “fare S. Martino” per indicare i traslochi, perchè era per S. Martino, 11 novembre, alla fine dei raccolti, che scadevano i contratti agrari e  chi non aveva potuto ottenerne il rinnovo doveva cercarsi un altro padrone e un’altra fattoria.

Al giorno d’oggi invece si può fare S. Martino anche a Giugno ed è così che l’UTE  ha trasferito il suo sito su Host.it. Non è ancora del tutto  definito nei particolari, ma è pienamente funzionante  anche se ancora in via di perfezionamento. Pertanto do appuntamento a tutti i soci su

www.ute-erba.it

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Una mostra per un parroco.

Si avvicina la festa patronale e, come tutti gli anni, si cerca di solennizzarla al meglio. Quest’anno sarà però una festa del tutto particolare sia perchè arriva nel momento in cui stiamo uscendo faticosamente dalla pandemia, sia perchè coincide col 40° di sacerdozio di don Claudio, che guida la nostra parrocchia da 8 anni.

Il tempo dell’isolamento ci ha impedito di realizzare nuovi eventi, pertanto siamo appena riuscite a raccogliere da varie fonti fotografie di vari eventi ispirati da don Claudio e di vari momenti di vita della comunità parrocchiale. Con queste immagini abbiamo costruito un breve video al quale saranno affiancate le vecchie  foto  di famiglia esposte in una mostra di  qualche anno fa. Riusciranno gli abitanti di Arcellasco a vincere la paura e a venire a rendere omaggio al loro parroco locandina mostra 2020

loc. jpg cammino

 

 

 

 

Le regole di Giovanni.

E’ molto difficile per i bambini convincersi che è necessario restare tutta la notte nel proprio letto, senza andare a rifugiarsi tra le coperte rassicuranti del lettone.

Giovanni non fa eccezione, ma deve aver capito che la cosa non può continuare sempre così ed ecco che coraggiosamente ha formulato tre regole che impegnano lui e la sua mamma a un comportamento coerente e responsabile. Ecco le regole che Giovanni ha sintetizzato in modo estremamente eloquente:

Foto da Diana Catellani (12)1^ regola: La mamma non va nel letto di Giovanni (la mamma è caratterizzata dai capelli ricci)

 

Foto da Diana Catellani (11)2^ regola: Giovanni non va nel letto della mamma.

 

 

 

 

 

 

3^ regola: non si salta tra un letto e l’altro (quelli di Giovanni e  Gioele).

Se Giovanni è riuscito a formulare queste regole così chiare e perentorie, certamente sarà in grado di osservarle scrupolosamente. Il problema sarà controllare se ci riuscirà  la mamma !!!!  Paola stai in campana, ti terremo d’occhio!

I tempi cambiano, ma i problemi sono gli stessi…

Veramente nel tempo sono cambiati soltanto i mezzi tecnologici a disposizione, ma il modo di pensare della gente è rimasto uguale…

In questi giorni sto leggendo “Le Confessioni” di S. Agostino (dopo averne letto numerosi frammenti e innumerevoli citazioni) e subito, nelle prime pagine, mi sono un po’ meravigliata: il Santo attribuisce alle letture dei classici di Omero il germe della corruzione che ha caratterizzato i suoi primi anni di vita. Per noi oggi sono una lettura di formazione: rappresentano le nostre radici culturali più profonde.

Qualche tempo fa, leggevo invece “Cani perduti senza collare”, ambientato alla fine della seconda guerra mondiale, e qui uno dei protagonisti inveiva contro le pellicole cinematografiche, colpevoli di prospettare ai più giovani modelli comportamentali devianti.

Quando i miei figli erano piccoli, spesso mi toccava sgridarli per distoglierli dallo schermo televisivo e me la prendevo soprattutto con certi cartoni intrisi di violenza, che, a mio dire, dovevano certamente nuocere alle loro menti e alle loro intelligenze, ma a vederli adesso , che sono diventati bravissimi genitori, direi  non hanno subito danni  evidenti.

bambini e cellulari

 

 

 

 

 

 

I genitori di oggi, infine, se la pigliano coi videogiochi e coi telefonini, che effettivamente sembrano ipnotizzare i nostri bambini e i nostri ragazzi, e vedono invece con minore ostilità i programmi TV.

Chissà con quali diavolerie se la piglieranno i genitori del 22° secolo….!!!

Morale della favola: noi adulti abbiamo sempre bisogno di individuare un nemico, che ostacola il nostro compito educativo, ma forse, in condizioni ambientali  normali,  nel cervello dei bambini ci sono degli anticorpi che a un certo punto entrano in azione e neutralizzano gli eventuali possibili danni subiti dall’ ambiente.

A tutti gli amici…

Ieri ho compiuto 74 anni e sono state tante le persone a me vicine e quelle conosciute solo sulla rete che si sono soffermate a farmi gli auguri: auguri tutti graditissimi che mi hanno fatto sentire circondata dal calore di tante persone gentili che rendono più bello continuare il cammino in questa vita non sempre facile.

A tutti voi amici dedico questa canzone.

Grazie a tutti!

L’ ora di Braga…

Ieri sera una interessante videoconferenza ha dato modo di avere un quadro dell’attuale situazione. Ne riferiva da Roma l’on. Chiara Braga del PD, che ha illustrato ampiamente gli innumerevoli provvedimenti deliberati a favore di famiglie, imprese, lavoratori autonomi, per la riqualificazione edilizia ed energetica, per preparare la scuola alla riapertura autunnale, per facilitare la trasformazione del sistema dei trasporti incentivando la mobilità individuale sostenibile … e molto altro. E’ stata un’impresa gigantesca, mai affrontata prima d’ora, ma certo potrà essere migliorata nei prossimi passaggi parlamentari.

E’ poi intervenuto un rappresentante dei commercialisti e dei consulenti del lavoro, che ha dato voce al “grido di dolore” che viene dal mondo delle imprese e del lavoro autonomo, alle prese con una crisi feroce e con una burocrazia che non riesce a  comprendere le esigenze di tanti che sono in attesa che i provvedimenti approvati vengano calati nella realtà concreta.

Il Segretario Provinciale, Federico Broggi, ha sottolineato positivamente il gran lavoro fatto dal governo in questi mesi, ma ha ribadito che i temi più scottanti sono ora la liquidità e e la scuola: le famiglie non potranno continuare a lungo a far fronte alle conseguenze della chiusura delle scuole, ma d’altro canto va ripensata tutta l’edilizia e l’organizzazione scolastica e non è problema facilmente risolvibile.

L’on. Braga ha poi sottolineato quanto l’Europa abbia cambiato atteggiamento in questo frangente e l’aiuto che ci può venire dalla  UE sarà determinante. Tutti hanno individuato nella burocrazia un ostacolo alla ripartenza veloce del Paese.

Gli amministratori locali hanno denunciato l’aumento esponenziale di domande di aiuto alimentare da parte delle famiglie, lo scarso coordinamento tra i gestori delle risorse erogate, la mancanza di sussidi telematici per le lezioni a distanza e la difficoltà di intravvedere una strategia chiara nei provvedimenti a pioggia del governo, le difficoltà dei comuni di assicurare i servizi di scuolabus, di mense scolastiche, di spazi per l’avvio del prossimo anno scolastico

Fase 2.

Da ieri è cominciata la Fase 2 e possiamo muoverci più liberamente….. ma ci sentiremo liberi di fare finta che tutto sia risolto?

coronavirus-fase-2-riaperture-625x350Credo che sarebbe un grave errore. Il pericolo si è attenuato, non è scomparso. Chi può restare in casa deve farlo, non sentendosi in prigione, ma sentendo questa sua rinuncia a un po’ di libertà come un atto di rispetto verso se stesso e verso gli altri, come un atto di solidarietà verso chi ha combattuto e combatte ancora in prima fila contro la pandemia: evitando di ammalarci risparmiamo loro fatiche e pericoli ulteriori.

La libertà non è poter fare ciò che si vuole, ma accettare le regole che la convivenza civile e solidale impone.

Per parte mia uscirò per le commissioni indispensabili, ma accetterò di buon grado di limitare le mie uscite e sarò contenta di contribuire così, nel mio piccolo, alla difficile ripartenza di questo Paese.

Giornata Internazionale della famiglia: una videoconferenza interessante.

E’ da poco terminata la videoconferenza  indetta dal “Forum delle famiglie” in occasione della “Giornata internazionale della Famiglia”.

Moderatore dell’incontro era il presidente del Forum, Gigi De Palo, che ha dato subito la parola alla presidente del Senato Alberti Casellati, la quale con il suo bel saluto ha voluto rendere omaggio a tutte le famiglie del nostro Paese e in particolare alle donne. E’ sulle loro spalle infatti che si è riversato il peso maggiore del lockdown di questi mesi ed è soprattutto grazie al loro impegno che il nostro Paese ha mostrato di saper accettare nuove regole e un nuovo modo di vivere la quotidianità.

Ha preso poi la parola il Card. Bassetti, presidente della CEI.  Anche il prelato ha sottolineato come le famiglie siano state l’ammortizzatore sociale più efficace in questa pandemia con la loro opera di cura e assistenza per tutti i componenti delle famiglie stesse e in particolare di quelli più fragili. Ogni famiglia poi è diventata una piccola chiesa domestica e una scuola di catechismo. Ora l’emergenza da sanitaria sta diventando emergenza economica e per questo i governanti devono mettere la famiglia al centro della loro attenzione e della loro azione, assicurando soprattutto che non vengano meno i posti di lavoro. Il Cardinale ha poi chiuso con parole di incoraggiamento e di speranza.

La ministra della famiglia e delle pari opportunità, Bonetti Elena, ha ringraziato le famiglie per il ruolo determinante avuto nel sostenere il peso del lockdown e ha evidenziato come è proprio all’interno della famiglia che va promossa la dignità della donna, valorizzandone il ruolo costruttivo. La denatalità è il sintomo della fatica che il nostro paese dimostra nell’ affrontare il futuro.

E’ intervenuto in seguito il prof. Blangiardo, presidente dell’ISTAT, il quale ha analizzato con schemi e dati quanto mai eloquenti il fenomeno della denatalità in Italia.  Se detto fenomeno era già grave prima della crisi, con questa pandemia non potrà che aggravarsi.

Le donne italiane non trovano sufficienti aiuti nel conciliare lavoro e maternità, per questo sono molte quelle che pensano di non avere figli  o che pensano di poterne avere uno soltanto, ma anche la mancanza di lavoro incide pesantemente sulla denatalità, così come la diminuzione del potere di acquisto. In questi primi mesi il fatturato delle imprese italiane è già calato del 30% e la situazione si aggraverà ancora è pertanto molto importante sostenere le famiglie, ottimizzando le risorse disponibili.

Il moderatore dell’incontro ha rilevato a questo punto che l’azione del governo interviene principalmente sulla povertà, ma per aggredire la denatalità è necessario incentivare le famiglie del ceto medio, che oggi puntano al figlio unico.

Ultimo ad intervenire è stato lo psicanalista Massimo Recalcati, che, da genitore di adolescenti, ha confessato che tutti ci siamo barcamenati alla meglio in questa crisi: nessuno ha ricette miracolose e i migliori genitori sono quelli che sono consapevoli del fatto che il mestiere del genitore è impossibile, non si può non sbagliare. Ha proseguito dicendo che la famiglia è una necessità della vita, il luogo in cui la vita viene accolta e custodita: il bimbo nascendo grida il suo “Eccomi!” e il genitore risponde con l’accoglienza, che rende quella vita unica e insostituibile. Il trauma collettivo  della pandemia ha ribaltato la nostra posizione di potenza a quella di impotenza . Abbiamo sperimentato la privazione della libertà come atto di solidarietà reciproca e abbiamo constatato sulla nostra pelle che non esiste libertà senza vincolo, senza solidarietà: nessuno può salvarsi da solo.

La condizione collettiva di angoscia causata dalla paura del contagio, ci ha cambiato anche il modo di vedere le persone: non ci sono più amici da una parte e nemici dall’altra, ma solo dei possibili portatori di virus. L’angoscia ora  può diventare depressione se si considerano gli effetti devastanti della pandemia e se solitamente il depresso è chi guarda agli insuccessi del passato, ora il depresso è colui che guarda al futuro chiedendosi: ritroveremo ancora il mondo che abbiamo conosciuto? avremo ancora un avvenire? Il genitore ha da sempre aperto le porte di casa perchè il figlio vada verso il suo futuro, ma se non c’è futuro? In questo momento i genitori devono superare la loro angoscia e testimoniare la loro speranza nel futuro; diventare genitori vuol dire accettare che il futuro non si concluda con la propria vita, ma vada oltre, nei figli, che devono poter vedere genitori che sanno ancora progettare l’avvenire, “piantare la vigna” per il futuro. E’ il personaggio biblico di Noè il modello per i genitori di oggi: egli di fronte alla catastrofe imminente costruisce un’arca, progetta la salvezza sua e della sua famiglia. Non servono sermoni, ma testimonianze di forza interiore.

Cosa dire infine ai figli riguardo a ciò che sta accadendo? Anche qui non ci sono ricette, ma tutti sappiamo che non serve nascondere la verità; i nostri figli devono sapere che anche noi abbiamo paura, ma che sapremo affrontarla. Si deve lasciar vedere anche la nostra vulnerabilità e saremo più veri e più credibili.

 

La conferenza è durata un’ora e mezza, ma gli interventi sono stati tutti molto avvincenti e il tempo è volato.