Ute: Estinzioni di massa – La paura del diverso: il vampiro.

Dalla formazione del nostro pianeta ad oggi, si sono susseguite molte estinzioni di massa; le più importanti sono avvenute nell’Ordoviciano, nel Devoniano, nel Permiano, nel Triassico e nel Cretaceo. La più importante avvenne nel Permiano, circa 250 milioni di anni fa.

Dalla comparsa della vita sulla Terra fino a 600mila anni fa, i batteri erano gli unici esseri viventi sul Pianeta. Poi le specie aumentarono via via sempre più rapidamente e si può dire che il mondo non è mai stato così ricco di specie diverse come oggi.

Per sterminare una specie (per provocare cioè un’estinzione di massa)è necessario determinare un’enorme strage di individui appartenenti a quella specie. Ma come è possibile affermare che milioni di anni fa si è verificata un’estinzione di massa? I paleontologi studiano le rocce sedimentarie, che conservano le tracce fossili degli esseri viventi che esistevano allora e che oggi non esistono più.

Le cause di quelle estinzioni furono indagate per la prima volta da Georges Cuvier nei primi anni dell’800. Egli affermò che esse erano state causate da grandi catastrofi che avevano modificato le condizioni di vita sul nostro pianeta (teoria del catastrofismo). Charles Lyell pensava invece che le forme di vita si fossero evolute lentissimamente nel tempo, teoria sviluppata poi da Darwin.

Questa teoria fu messa in discussione dagli Alvarez (padre e figlio) che nei pressi di Gubbio trovarono nelle rocce una concentrazione insolita  di iridio,  metallo nobile presente nei meteoriti. Da questo essi dedussero che molti milioni di anni fa la Terra fu colpita da un meteorite di 10 Km. di diametro, il quale provocò il sollevamento di enormi quantità di polveri che si sparsero nella stratosfera impedendo ai raggi del sole di riscaldare la Terra : le temperature si abbassarono notevolmente e scomparvero i dinosauri; da quel momento ebbero un enorme sviluppo i mammiferi.

nemesis2Nel 1980 lo studioso Richard Muller formulò un’ipotesi (oggi non più ritenuta valida) denominata Nemesis, dal nome di un’ipotetica stella-compagna (stella-nana) del Sole che periodicamente provocherebbe una “pioggia di comete” sulla Terra e ciò spiegherebbe la periodicità delle estinzioni di massa verificatesi sul nostro pianeta. (Resoconto di Diana)

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Alle 16.00 il professor Galli inizia una serie di lezioni su un argomento molto interessante e originale: La paura del “diverso”: il personaggio letterario del “vampiro”.

Il professore fa un paragone tra i “diversi” (cioè le persone che hanno paradigmi e morale diversi dalle nostre) e la superstizione del “vampiro”. Sottolinea che la paura è la stessa. Noi abbiamo paura del “diverso” perché mette in crisi le nostre certezze, ci crea insicurezza, ci fa sentire fragili e, di conseguenza, o lo rifiutiamo o lo sacrifichiamo. E’ così che nasce il mito del “capro espiatorio”: cioè dell’essere che prende su di sé tutte le colpe della comunità e le espia.

E’ questo il meccanismo che sta alla base di tutti i rifiuti delle “diversità”, ci spiega il professore. Poi, continua parlandoci di quando e come è nata la leggenda dei “vampiri”.

vampiro-disegnoL’origine della leggenda dei vampiri è molto antica.

Nasce già con i Babilonesi, i Greci e i Romani, sotto forma di mostri e demoni. Essa è diffusa anche nei paesi dell’est e nei Balcani, dove nasce l’idea del vampiro che succhia il sangue. In effetti la parola “vampiro”, in slavo, significa “demone che beve” sangue.

Queste leggende diventano famose agli inizi del XVIII secolo, proprio grazie ad alcuni scritti apparsi nel mondo slavo sui vampiri. Tuttavia, queste non sono ancora tradizioni letterarie. Solo nell’800, le superstizioni sul vampiro vanno scemando per far posto al personaggio letterario.

Nel “vampiro letterario” si fondono le due tradizioni: quella dei demoni greco-romana e quella dei vari testi balcanici sui vampiri. Nel 1797, il grande poeta tedesco Goethe, dopo aver trascorso tre anni in Italia, compone la ballata “La sposa di Corinto”, che il professore ci legge.

Poi elenca altri scrittori che trattano, nelle loro opere, questo argomento, come Byron, Polidori, Shelley. E’ molto famosa l’opera della moglie di Shelley “Frankenstein”; ha anche un notevole successo il romanzo di Bram Stoker “Dracula”, che rappresenta lo straniero che vuole colonizzare il mondo civilizzato inglese. Il professore, però, rimanda tutto alla prossima lezione.

Grazie professor Galli, lezione veramente interessante! (Resoconto di Angela D’Albis)

 

 

 

A Vezzolano e Torino.

Quanti tesori nascosti può vantare il nostro paese!

abbazia-di-vezzolano-facciataNon avevo mai sentito parlare della  Canonica di S. Maria in Vezzolano nell’astigiano e stamattina per me è

Pontile interno alla chiesa con altorilievi di grande pregio.
Pontile interno alla chiesa con altorilievi di grande pregio.

stata una  sorpresa molto piacevole scoprire la bellezza e la particolarità di questo antichissimo luogo di culto (costruito intorno all’anno mille) in uno splendido stile romanico e decorato con affreschi ancora in parte ben conservati. All’andata la nebbia piuttosto fitta ci aveva impedito di ammirare il paesaggio, ma nel pomeriggio, il sole era riuscito a fugarla e colline  e vallate ci si sono spalancate in tutta la loro bellezza: viti ordinate in perfetti filari ornavano le alture più esposte al sole, tra prati  e boschi verdeggianti sì, ma in cui si intravvedevano già le prime sfumature dei colori dell’autunno appena iniziato.

torino_-_piazza_san_carloDopo un piacevolissimo pranzo,  abbiamo potuto passeggiare per le vie del centro di Torino e ammirare le sue belle piazze circondate dai palazzi che ricordano i tempi in cui la città era governata dai Savoia. Il tempo stringeva, ma abbiamo potuto anche ammirare alcune chiese barocche, compresa quella in cui viene custodita la Sacra Sindone, che ora non è esposta, ma ne abbiamo potuto ammirare una versione fotografica su tela.

A guidarci in questa visita c’era un brillante ed arzillo ex-insegnante ottantenne dallo spirito arguto, che però è riuscito a far innervosire alcuni del nostro gruppo con le sue frecciatine ai comaschi.

E’ stata una bella giornata tra arte, storia, cultura e buona compagnia.

P.S. : Una curiosità: sapete perchè si dice “andare a ramengo?” Perchè vicino a Vezzolano, si trova un piccolo paese (forse un tempo piuttosto sperduto tra le colline astigiane) chiamato ARAMENGO, in cui venivano confinati i condannati per debiti.

 

Si riparte dall’Oasi.

oasi-di-erba-_-casa-accoglienzaNella sede dell’Oasi Francescana “S. Maria degli Angeli” abbiamo celebrato la tradizionale messa con cui ha inizio il nuovo anno accademico dell’UTE,

Oggi la Chiesa ricorda S. Teresa del Bambino Gesù e don Ivano ne  ha tratto spunto per farci ripercorrere le tappe della vita di questa giovane claustrale, patrona delle missioni, mettendone in risalto la straordinaria spiritualità.

All-focus
All-focus

Alla fine del rito, molto coinvolgente anche per il ricordo dei soci che ci hanno lasciato nel corso dell’anno, ci ha accolto nel parco antistante la villa dell’Oasi un gustoso buffet con torte, bibite e tisane varie. Abbiamo così avuto il piacere di rivedere e di salutare gli amici e di riallacciare dialoghi interrotti durante l’estate.

Nel congedarci ci siamo dati appuntamento a Venerdì prossimo per la prima lezione del Nuovo Anno Accademico. Molti di noi hanno atteso con ansia questa ripresa delle attività della nostra associazione.

Buon Anno Accademico e Buona UTE a tutti noi!

L’acqua è solo una materia prima come le altre?

L’acqua può essere considerata una materia prima alla pari del ferro, del carbone, del petrolio?

Se ponessimo questa domanda al capo della Nestlè, questi  risponderebbe di sì, come si evince dalla lettura di questo articolo corredato da un video inequivocabile (datato 2013 ma forse ancora non superato).

Forse bisognerebbe ricordare a questo strapagato manager che l’uomo non ha sempre avuto la possibilità di usufruire del ferro, o del carbone o del petrolio o di qualsiasi altra materia prima, ma ha sempre avuto bisogno, per sopravvivere, di avere la possibilità di accedere all’acqua, anche perchè questo elemento costituisce la maggior parte della nostra massa corporea.

Credo che dobbiamo tutti stare in guardia per difenderci da chi vuole mettere le mani su un bene sempre più prezioso come l’acqua o i nostri nipoti dovranno a poco a poco pagare anche per respirare.

Io intanto non compro più acqua in bottiglia: uso quella del rubinetto o quella della casetta dell’acqua: è vero anche quella si paga, ma si paga il costo della distribuzione, non l’acqua come oggetto di mercato.

Là dove è possibile, sottraiamoci a chi specula su un bene primario così vitale.

Auguri Samuele!

Happy Birthday 12 years kids greeting card

Esattamente 12 anni fa a quest’ ora della notte, ero in grande ansia: stavo aspettando la tua nascita in un ospedale in cui nessuno parlava la mia lingua e io, allora, non sapevo una sola parola di inglese, a parte quelle ormai entrate anche nella nostra lingua.

La tua mamma (che aveva a lungo combattuto con forza per convincere i medici che era il momento di farti nascere: eri in ritardo di parecchi giorni rispetto alle previsioni) era entrata in sala parto e io aspettavo tremando di paura …. Finalmente mi dissero che eri nato, che tutto era andato bene e che avrei potuto vederti: che sollievo e che gioia!

Ricorda sempre che sei stato molto amato fin dai primi istanti della tua vita.

Auguri, Samuele!

Son passati 59 anni..

Quanto sono lunghi 59 anni?

Sono per mia sorella Vanna una vita intera trascorsa  tra le mura di un convento di clausura…. l’8 settembre 1960 infatti  entrava, a 17 anni, nel convento di Carpi delle Clarisse Cappuccine e da lì, 8 anni dopo , partiva per un’ avventura straordinaria nei conventi della Tailandia.

Quando sono andata a trovarla l’anno scorso, mi sono resa conto di quanto siano grandi l’affetto e la stima da cui è circondata per la dedizione alle sue comunità e per l’opera straordinaria che ha saputo svolgere in terra Thai.

Al momento dei saluti alla fine della nostra visita, ci rattristava il pensiero della lontananza che ci avrebbe di nuovo separate, ma ci consolava la certezza che la devozione e le premure delle sue consorelle non le sarebbero mai mancate.

Auguri, Vanna!  E continua per molti anni ancora ad essere per noi tutti esempio di vita e punto di riferimento costante.

 

The dog and the eagle

The dog and the eagle
There was a dog, called Silver. His owner was not like a usual owner because he was a mean and nasty man. He weighed a hundred kilo’s and lived in a huge, massive and marvellous house. One Friday afternoon he decided to book a flight to Barcelona. He then realised he did not know where to put his unloved dog Silver. Instead of bringing him to a pet store he left him in the country side next to a massive mountain. At first Silver chose to go to people’s houses and get some help. But of course, they were empty because everyone went on holiday! He then sat down a thought for a moment, looking around him.
“Think Silver, think…Yes! I’ve got it! I’m going to climb that mountain and bark for help. Silver’s plan didn’t work as he thought it would. Silver climbed up the mountain for at least six hours and finally reached the top. Suddenly he saw an Eagle! Silver was terrified and panicked. This time something very unusual happened, the Eagle darted next to Silver and said “what are you doing in my territory?” in a kind of Spanish accent.
“I’m looking for my owner that went on holiday, and I’m trying to find him walking to the airport”, said Silver in a very shy way. The Eagle looked very surprised.” Well, would you like me to help you?” As soon as Silver heard those words come out of the Eagles pecky beak, he wagged his tail happily and gave a huge bark! “By the way, I’m called Flashy”, said the fine Eagle. Silver and Flashy ran and flew but then Silver stopped in his tracks. “Flashy come see this!” barked Silver. Flashy flew to the ground like an arrow hot by Arnold Schwarzenegger. “Look, it says there’s a boat for cats, dogs, and birds!” shouted Silver. “And it leaves at 8:15 and now it is 8:05! We got to hurry!” The two animals hurried to find the boat and finally found it and were just about to go when they both jumped on like two jumping rabbits! Silver and Flashy settled back in one nest and one in a doggy basket. After a while an announcement was on duty and said,” We are heading to Spain, and from here it will only take five or ten minutes. Have a safe trip.” (After ten minutes) “We have arrived in Spain everybody!” shouted a lady from the microphone.
Silver and Flashy were the first to get out because they were confident that Silver’s owner was in Spain. They ran to nearby tree and looked over the whole beach and finally, Flashy saw the owner sun bathing. He called Silver and there they saw him. They sneakily tried to go through all the people but suddenly, Silver’s owner put on his swimming trunks and ran as fast as his little legs could bring him and his belly was bobbing up and down! They both thought of going in the water but neither of their species liked going in the water. Not even Silver!
The two animals waited for a very long time, watching Silver’s owner having the time of his life. Finally the man got out of the salty powerful water and headed to his umbrella. This was Silver’s and Flashy’s opportunity to run to his umbrella and sit there. The two animals ran to the umbrella and sit patiently. When the fat man saw Silver and Flashy, he started to say, “You came all this way just to stay with me?” The dog nodded and pointed to Flashy. “You also brought a friend to help you.” Silver nodded again. The man started to feel the love. After a while Silver’s owner decided to keep Silver and Flashy. Finally the two animals and owner lived happily ever after!
(The moral of this story is to never leave your dog alone!) THE END!!
By Sam Hogan.

Letture: Vino e pane.

All’UTE don Ivano parla spesso di Ignazio Silone e questo mi ha spinto a prendere dalla libreria di casa: VINO E PANE. Credevo di averlo già letto, ma non era così.

pane-e-vinoAlcuni amici gli procurano documenti falsi e abiti da prete; per tutti, alla locanda dove alloggia, è don Paolo e sotto queste vesti si guadagna l’affetto e la stima degli abitanti del paese. Riesce ad allacciare a un certo punto i rapporti coi compagni di partito che lavorano nell’ombra per la futura rivoluzione comunista che dovrà liberare il paese dalla dittatura e dalla miseria che opprime la popolazione. Si scontra però con una realtà che lo turba:

.-la gente pare accettare acriticamente la dittatura ed è favorevole  anche alla guerra coloniale, perché plagiata dalla propaganda che fa credere che essa sia un’occasione per migliorare le proprie condizioni di vita attraverso la spogliazione delle terre da conquistare ” Forse solo gli inglesi hanno diritto di rubare?” dice il cocchiere a don Paolo;

-i suoi compagni di partito sono appiattiti su posizioni politiche imposte dall’alto e don Paolo avverte che in questo non c’è molta differenza con il servilismo imposto dal fascismo;

– il compagno Uliva esprime il pensiero di Silone (prima comunista e poi radiato dal  partito) quando dice che l’eventuale progresso derivante da una rivoluzione dovrà inevitabilmente servirsi di un “punto d’appoggio a una dottrina ufficiale obbligatoria, a una ortodossia totalitaria che si servirà di tutti i mezzi, dal cinema al terrore, per distruggere ogni eresia……All’attuale inquisizione nera succederà un’ inquisizione rossa…….. perchè tutte le rivoluzioni….sono cominciate come movimenti di liberazione e finite come tirannie?”….

Nel romanzo spicca poi una figura che direttamente compare pochissimo nelle varie vicende narrate, ma che si avverte come presenza costante: è quella del vecchio professore di Pietro, don Benedetto, un prete tenuto ai margini per la sua avversione al regime. E’ lui che da lontano segue le  vicende dell’antico allievo  prediletto, che, con la sua lotta contro il totalitarismo becero, secondo don Benedetto è più vicino a Dio di quanto lui stesso non possa immaginare.

C’ è poi una scena impressionante: il padre di Murica, un ragazzo morto sotto tortura, facendone l’elogio funebre, distribuisce ai presenti il vino e il pane che sono il frutto del lavoro del figlio e pronuncia le parole della messa….prendete e mangiate …prendete e bevete …. ma non suonano come blasfeme, perchè anche  Murica, come Gesù ha dato la sua vita per gli altri…

Ci sarebbero molte altre cose da dire, altri personaggi da considerare, ma non voglio dilungarmi troppo. Una cosa però devo sottolineare: il titolo VINO E PANE  richiama la simbologia cristiana, ma anche la consuetudine, nelle classi povere del nostro paese di qualche decennio fa, di offrire agli ospiti il vino e il pane, non avendo altro. Nel libro viene poi spesso raccontato come i protagonisti siano soliti inzuppare il pane nel vino ed è una cosa che ricordo anch’io; a volte anche nella minestra in brodo gli uomini versavano  mezzo bicchiere di vino: era forse un modo per arricchire un po’ i loro piatti sempre troppo poveri.