UTE: Leonardo – Gandhi.

Oggi la nostra docente Manuela Beretta ci ha accompagnato con sapienza dentro al mondo di Leonardo da Vinci e in particolare dentro la sua opera più famosa: l’Ultima Cena, custodita nel refettorio annesso alla basilica di S. Maria delle Grazie a Milano.

Leonardo arriva a Milano all’età di 30 anni, già famoso, su invito di Ludovico il Moro, che, per alcuni anni però non gli commissiona nessuna opera, non avendo molta fiducia nelle sue capacità.  La sua prima opera milanese fu la “Vergine delle Rocce”, commissionatagli da una Confraternita cittadina. Nel 1494-1495 viene chiamato dai Domenicani a decorare il refettorio del loro convento  attiguo alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, destinata ad ospitare le tombe degli Sforza.

. In ogni refettorio domenicano erano tradizionalmente rappresentate la Crocifissione e, sul lato opposto, l’Ultima Cena: a Leonardo fu affidata quest’ultima. L’impostazione dell’opera risente certamente delle indicazioni teologiche ed iconografiche date all’artista dall’abate del convento, Vincenzo Bandello.

cenacolo-vinciano-1Nella tradizione fiorentina erano già presenti altre opere di pittori famosi sullo stesso tema, ma Leonardo è un innovatore e stravolge i canoni fino ad allora seguiti: * la scena è situata ad altezza del primo piano perchè chi aveva locali da affittare in Palestina, affittava proprio il  piano superiore, sopra la parte abitata abitualmente dai proprietari; *i personaggi non sono a grandezza naturale, ma più grandi e si pensa che Leonardo usasse proiettare le sagome dei soggetti da dipingere tramite l’accensione di lanterne; *le figure degli Apostoli sono tutte in movimento, raggruppate a tre a tre e quelli più vicini a Gesù reagiscono in modo più deciso e vivace alle  parole ” Uno di voi mi tradirà ” , mentre i più lontani pare non abbiano ben capito quello che sta accadendo; *innovativo è anche lo studio degli effetti della luce del sole su personaggi e oggetti.

Purtoppo il Cenacolo non è stato dipinto con la tecnica dell’affresco, molto resistente alle ingiurie del tempo, perchè il modo di lavorare di Leonardo mal si conciliava con le tempistiche di questa tecnica pittorica, di conseguenza già dopo 20 anni si cominciarono a vedere i primi danni. Numerosissimi furono i restauri nel corso dei secoli e solo ultimamente si è riusciti a riportare alla luce quanto di autentico resta del capolavoro di Leonardo. Quel che possiamo vedere oggi può solo darci una pallida idea dello splendore originario di quest’opera.

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La professoressa Mariella Russo ha cominciato oggi a parlarci di “Violenza e non-violenza”” partendo da uno dei personaggi più carismatici del secolo scorso: Mahatma Gandhi.

gandhiDopo alcuni cenni sui suoi primi anni di vita e sul suo precocissimo matrimonio, la nostra docente ci ha illustrato il suo percorso formativo: gli studi universitari a Londra e la conseguente occidentalizzazione, il ritorno in India e il trasferimento in Sud Africa per esercitare il suo mestiere di avvocato a difesa dei suoi connazionali schiavizzati dai coloni inglesi. Nell’esercizio della sua professione cerca sempre di comporre le controversie, nella convinzione che nessuno possiede tutta la verità e che  si deve sempre cercare di capire il punto di vista dell’altro inteso come fratello.

Da non-credente quale era sempre stato, viene molto colpito dalla lettura del Vangelo, nel quale riconosce le parole dei religiosi che la madre invitava a casa per leggere i libri sacri delle varie religioni indiane e ne dedusse che Dio ha parlato a tutti i popoli secondo le loro condizioni e secondo la loro cultura. Conoscendo il Cristianesimo (così tradito dai colonizzatori), Gandhi riscopre la religione dei suoi padri.

E’ a questo punto che si spoglia delle sue ricchezze e impone alla sua famiglia scelte molto dure, perchè ormai la sua famiglia è la comunità indiana. Quando vengono promulgate leggi razziste e discriminatorie , Gandhi non ricorre al terrorismo, come alcuni  suoi connazionali, ma propugna la necessità di una resistenza non-violenta: disobbedire  alle leggi ingiuste, accettando la prigione o i lavori forzati. Quando riesce ad ottenere un accordo col generale Smuts, Gandhi subisce un attentato, ma non denuncerà il suo assalitore, riconoscendo che questi aveva agito per ignoranza, non riuscendo a capire il valore dell’accordo raggiunto.

E’ stato un pomeriggio splendido: sono state due lezioni veramente appassionanti. La sala era gremita e, uscendo, tutti manifestavano il loro vivo apprezzamento per quanto era stato proposto alla loro attenzione.

UTE: Manzoni tra classicismo e romanticismo – Come è fatto il cervello.

manzoniore 15: Don Ivano Colombo ci presenta il Manzoni degli inizi, il Manzoni meno noto. Dopo aver tratteggiato le vicende della sua vita (a questo proposito il nostro docente ci ha svelato anche particolari piuttosto piccanti, e a me sconosciuti, riguardanti la famiglia Manzoni) e la sua formazione giovanile,  don Ivano ci ha fatto rilevare come la critica del De Santis, a lungo ritenuta la più autorevole, pecchi di un limite macroscopico: quello di ritenere che con l’avvento del romanticismo, si fosse creata una scissione netta col periodo precedente del classicismo. E’ facile invece constatare dagli scritti manzoniani come il carme “In morte di Carlo Imbonati” (e come anche nel Foscolo) la formazione culturale classica continui a permeare tutta l’opera del Manzoni, anche quando diventa più forte l’influsso degli ideali romantici

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cervello-umano

ore 16: Il dr. Alberto Lissoni, con la sua consueta chiarezza e semplicità di linguaggio e con l’aiuto di molte diapositive, ci ha introdotto nell’ affascinante e sorprendente anatomia del cervello umano.

Conoscerne le varie parti e le loro funzioni è stato molto interessante e si rimane veramente strabiliati nel rendersi conto di quale meravigliosa “macchina” esso sia…. Per questo dobbiamo averne la massima cura e acquisire tutte quelle abitudini e quei comportamenti che consentono di preservarne più a lungo la funzionalità.

Grande pubblico alla mostra!

Ieri sera abbiamo finalmente inaugurato la mostra che ha preso spunto dalla fine della Grande Guerra.

Alle nove il Concerto della corale “CONVIVIA MUSICA”,  diretta dal M.° Marco Testori, ha veramente commosso tutti i presenti con i canti che ricordano la guerra vista dal punto di vista delle donne. Una grande sensibilità trapelava da ogni esecuzione.

Il Sig. Donzelli, sua mogle Milena e il parroco don Claudio.
Il Sig. Donzelli, sua mogle Milena e il parroco don Claudio.

Al termine, abbiamo inaugurato la nostra mostra intitolata “MAI PIU’ LA GUERRA!”: erano esposti oggetti e cimeli dell’epoca, rigorosamente autentici, messi a disposizione da un appassionato collezionista della nostra parrocchia: il Sig. Donzelli,  a cui va il nostro sentitissimo grazie!

C’è stato poi un lungo lavoro di raccolta di foto e documenti, di costruzione del video abbinato alla mostra, di catalogazione del materiale e infine dell’allestimento dell’evento.

A giudicare dalla reazione dei tanti presenti all’evento, credo si possa dire, senza falsa modestia, che il lavoro è stato molto apprezzato. E’ stata anche gradita l’iniziativa di dedicare la visita alla mostra alla memoria di un familiare caduto in guerra.

E’ poi da notare con commozione quanto sia diversa la guerra raccontata nella sua atroce realtà dai reporter,img_20180922_224735_resized_20180923_094815924 da quella raccontata dai soldati alle loro famiglie; dalle cartoline e soprattutto dalle foto scattate nei momenti di pausa, traspare evidente l’intenzione di rassicurare i parenti in ansia per la loro sorte.

La mostra resterà aperta tutto il giorno oggi, sabato pomeriggio 29 e tutta la domenica 30 settembre; a richiesta potrà essere aperta anche durante la settimana. Già ci sono pervenute richieste da parte delle scuole.

 

Due pinguini in pericolo!!!

Ricevo da Avaaz

“Lo scorso inverno, in una colonia di pinguini in Antartide, sono nati 18mila bellissimi pulcini. Ma ne sono sopravvissuti solo due.

Tutti gli altri sono morti di fame e la pesca industriale e il cambiamento climatico minacciano innumerevoli altre specie polari. Per gli scienziati l’unico modo per salvare l’Oceano Antartico è proteggerlo al più presto e ora basta il “sì” di altri 2 paesi per creare un’enorme rete di aree marine protette.”

Per aderire alla petizione per salvare l’Oceano Antartico cliccate qui.

Caro casellante….

Caro casellante,

che gestisci la terza uscita riservata alle carte di credito del casello di Melegnano, due giorni fa alle 13 circa ero felice di essere arrivata lì in orario con altri impegni che mi attendevano.

Ho visto solo due utenti davanti a me e mi son detta “meno male! Faremo in fretta!” Vedo però il motociclista impegnato al pagamento del pedaggio ….è in difficoltà e ho pensato che non fosse tanto pratico. Dopo molti tentativi andati a vuoto gli viene rilasciato un biglietto e se ne va.

Tocca ora a un turista straniero…anche lui armeggia ripetutamente e dopo molte peripezie si vede rilasciare un biglietto….Quando tocca a me non riesco a inserire la carta di credito e sento una voce che mi  chiede da dove vengo e, dopo avermi fatto urlare per un po’, rilascia anche a me lo stesso biglietto per mancato pagamento, dicendomi che forse è colpa della mia carta di credito!!!

Ma mi hai preso per scema? E gli altri prima di me avevano anche loro carte di credito non riconoscibili dal tuo sistema? Perchè invece non riconosci che era tuo dovere disattivare quella uscita dato che la macchina era evidentemente guasta?

So che la tua società, Autostrade per l’italia, ha ora gatte da pelare ben più gravi, ma questo non ti autorizza a prendere per i fondelli gli utenti…

Un’automobilista arrabbiata.

 

Rimborsi-benzina ….cui prodest?

So che il prezzo della benzina cambia ogni giorno, ma mi pare che cambi anche da zona a zona e i motivi di tale variabilità mi sfuggono, però ho notato con certezza una cosa….

Prima di partire ho fatto il pieno a Erba e ho pagato 1,71 euro/litro; sono arrivata in Emilia e ho visto che nei vari distributori il prezzo varia tra 1.50 e 1.60 euro/litro.

C’ è da precisare che Erba usufruisce dello sconto benzina (10% circa) rimborsato dalla Regione Lombardia per chi abita nelle zone vicino al confine con la Svizzera. Detto questo e fatto un breve calcolo, si può capire che alla fine io ho pagato ogni litro 1.54 euro, esattamente come tutti la pagano qui.

Ora mi chiedo: perchè alzare i prezzi in modo ingiustificato per poi applicare uno sconto? A chi vanno i soldi che la regione rimborsa attingendo dalle tasse regionali? Alle società petrolifere?  Queste società hanno proprio bisogno di questo “favore”?

Se qualcuno può aiutarmi a capire, gliene sarò veramente grata.

Un premio strameritato.

Per quali meriti è stata premiata a Venezia Elisa Isoardi? Qualcuno me li sa indicare? Io ci ho riflettuto a lungo ma riesco a darmi una sola risposta: è stata premiata perchè da un po’ di tempo è la compagna (la terza, credo) dell’attuale vice-premier Salvini. Dapprima mi sono indignata per il servilismo di chi ha conferito il premio forse per ingraziarsi i nuovi potenti, poi invece ho capito che il premio è ampiamente meritato: coricarsi tutte le sere di fianco a Salvini  ….. ci vuole coraggio!!!

Land-grabbing.

land-grabbingLand-grabbing = furto di terra.

E’ un problema gravissimo, che affligge soprattutto l’Africa, ma anche altri paesi in via di sviluppo ed è forse la causa maggiore (anche più delle guerre) della massiccia fuga dall’Africa cui assistiamo da parecchi anni. Ecco qui alcuni stralci di questo articolo, che ben spiega come non sia sufficiente aiutarli in casa loro…come dicoono alcuni

“E perchè non li aiutiamo a casa loro?
Casa loro?

Andiamoci piano con le parole. Perchè la loro casa è in vendita e sta divenendo la nostra. Per dire: il Madagascar ha ceduto alla Corea del Sud la metà dei suoi terreni coltivabili, circa un milione e trecentomila ettari. La Cina ha preso in leasing tre milioni di ettari dall’Ucraina: gli serve il suo grano. In Tanzania acquistati da un emiro 400mila ettari per diritti esclusivi di caccia. L’emiro li ha fatti recintare e poi ha spedito i militari per impedire che le tribù Masai sconfinassero in cerca di pascoli per i loro animali. La loro vita.
E gli etiopi che arrivano a Lampedusa, quelli che Salvini considera disgraziati di serie B, non accreditabili come rifugiati, giungono dalla bassa valle dell’Omo, l’area oggetto di un piano di sfruttamento intensivo da parte di capitali stranieri che ha determinato l’evacuazione di circa duecentomila indigeni. E tra i capitali stranieri molta moneta, circa duecento milioni di euro, è di Roma. Il governo autoritario etiope, che rastrella e deporta, è l’interlocutore privilegiato della nostra diplomazia che sostiene e finanzia piani pluriennali di sviluppo. Anche qui la domanda: sviluppo per chi?

…… In Africa i titoli di proprietà non esistono (la percentuale degli atti certi rogitati varia dal 2 al 10 per cento). Si vende a corpo e si vende con tutto dentro. Vende anche chi non è proprietario. Meglio: vende il governo a nome di tutti. Case, villaggi, pascoli, acqua se c’è. Il costo? Dai due ai dieci dollari ad ettaro, quanto due chili d’uva e uno di melanzane al mercato del Trionfale a Roma”