Forza, ragazzi!!

Qualcuno un giorno mi ha detto:- Dio sa scrivere diritto anche sulle righe storte…- intendendo dire che anche da una cosa negativa può nascere qualcosa di buono.

E’ forse quello che sta succedendo negli USA: dopo l’ultima strage in una scuola della Florida, dove sono rimasti uccisi 17 ragazzi, Trump aveva proposto di armare gli insegnanti e la cosa deve essere sembrata anche agli Americani, come a tanti di noi, la proverbiale goccia che fa traboccare il vaso….. E da quel momento le manifestazioni di protesta in tutto il paese si sono susseguite senza sosta; anche  ieri si sono radunati a Washington circa 800.000 ragazzi per chiedere leggi più restritive sulla vendita delle armi.

I giornalisti dicono che non si vedeva una simile mobilitazione di giovani dai tempi della guerra in Vietnam.

Bravi, ragazzi, non mollate! la vostra è una buona causa e spero che riusciate a vincere l’opposizione dei fabbricanti di armi e di morte….

UTE: Sirene – la vita tra conservazione ed innovazione.

Quello delle sirene è un mito che non è mai tramontato e che da sempre popola il mondo della letteratura e non solo.

ulisse-e-le-sirene
Quando le sirene erano donne-uccello.

Il primo documento di questo mito è quello famosissimo del brano  dell’Odissea: le sirene sono esseri malvagi che vogliono ammaliare l’uomo per annientarlo e Ulisse allora si fa legare al palo della sua imbarcazione perchè vuole sentire il loro canto che promette la conoscenza…..ma porta alla morte.

La sirena in ogni tempo è stata rappresentata sotto forma di creatura bellissima con in mano un pettine e uno specchio o uno strumento musicale; anticamente era per metà donna e per metà uccello, poi diventò metà donna e metà pesce e col passare del tempo si accentuò sempre più la sua caratterizzazione erotico-sensuale.

Nel Medioevo la sirena era uno dei soggetti più rappesentati e se ne trova la definizione nel “Liber Monstruorum”; a quel tempo si identificava nella sirena l’immagine della donna tentatrice che porta alla perdizione.

Anche autori più recenti si sono interessati al mito delle sirene: Rainer Maria Rilke, ad esempio, o Kafka non focalizzano la loro attenzione sul canto delle sirene, ma più sul loro silenzio; altri invece interpretano il loro canto come un lamento per la loro sterilità e per la loro solitudine.

Con questa, la prof. Elena Meggetto ha concluso il suo ciclo di lezioni; l’appuntamento è  per il prossimo anno per ascoltare ancora la sua bella voce che declama con passione i grandi della nostra letteratura. Grazie, prof.!!


Nella seconda ora di lezione, il prof. Damiani ci ha ripreso per mano per aiutarci a comprendere il miracolo della vita, che è intelligenza distribuita nello spazio e nel tempo.

Nella “ricopiatura ereditaria” (riproduzione di esseri della stessa specie) il tasso di errore è bassissimo e le mutazioni non avvengono mai per caso, ma sono determinate da un concorso di fattori anche ambientali.

lago-vostok-300x238 Il nostro docente ci ha detto molte cose sorprendenti come ad esempio che il 95% delle cellule del  nostro corpo non sono nostre, ma appartengono alla flora batterica che abita nel nostro corpo; altra cosa strabiliante: sotto  quattro chilometri di ghiaccio, esiste un lago di acqua dolce, il Lago Vostok, in cui sono stati scoperti particolari tipi di batteri, che da  mezzo milione di anni vivono nascosti sotto l’Antartide; e cosa dire poi della comparazione di una cellula (invisibile ad occhio nudo) ad una città, in cui vengono sintetizzate migliaia di composti in contemporanea in un miliardesimo di litro: la cellula è la camera di reazione di ogni processo vitale.

I processi della vita sono mirabili, sono un miracolo continuo!!!

 Come sempre il prof. Damiani ha concluso la sua lezione con una composizione che rivela ogni volta la sua grande passione di scienziato e la sua profonda sensibilità di poeta.

UTE: Lutero e i Sacramenti – Musica russa pre e post-rivoluzionaria.

Ieri, 13 marzo, Don Ivano ha proseguito la presentazione della Riforma Protestante, tema che ha costituito il filo conduttore delle sue lezioni.

Poichè Lutero ritiene che la sola fonte attendibile sia la Sacra Scrittura,  arriva alla fine anche  a contestare i Sacramenti, che, fino ad allora, non erano mai stati ben definiti dalla Chiesa e che avevano preso via via forma nel corso dei secoli, seguendo  la tradizione. Lutero ne riconosce solo due: il Battesimo e l’Eucarestia. Reagendo alla Riforma luterana, la Chiesa arrivò  a definire numero e significato dei Sacrameni soltanto col Concilio di Trento.

Per quanto riguarda l’Eucarestia tuttavia Lutero non accetta la “transustanziazione” (pane e vino che si trasformano in corpo e sangue di Gesù),  concetto elaborato da S. Tommaso D’Aquino, ma afferma che Gesù è presente nell’ostia in forza delle sue parole.


Nella seconda ora di lezione il Maestro Alessandra Zapparoli e il prof. Francesco Pintaldi ci hanno condotto nel mondo della musica russa pre-rivoluzionaria e post -rivoluzionaria.

Il filmato che ha accompagnato questa bella lezione è cominciato con il valzer n. 2 di Shostakovich, che con la sua sensuale leggerezza riesce a rievocare ancora atmosfere scintillanti,  da Belle Époque.

A seguire abbiamo potuto gustare il brano finale del film “Fantasia” di Disney, la cui colonna sonora è tratta da “Uccello di Fuoco” di Stravinsky e, dello stesso autore, abbiamo visto e ascoltato brani tratti dal balletto intitolato “Petruska”. Già in queste ultime opere si comincia a sentire l’influenza del controllo politico post-rivoluzionario sulla musica, che non deve ricalcare le sonorità dell’occidente decadente, ma deve esaltare la forza e l’unione del popolo, pertanto la musica diventa imponente, monumentale, deve richiamare  i ritmi delle danze e dei canti popolari  … e quando all’arte si mettono dei paletti troppo rigidi, essa non può che soffrirne… La stessa pesantezza si avverte anche nella musica di altri autori: Prokofiev e Shostakovich.

Molto interessante è stato poi il confronto tra due “Lady Macbeth”: quella di Shostakovich e quella di Verdi. La prima più cupa e con sonorità più aspre, più melodica e gradevole quella verdiana. Ma la ciliegina sulla torta è stato il rivedere e riascoltare il “Coro dell’Armata Rossa”, famosissimo in tutto il mondo fino a qualche anno fa e la lezione è finita col ritmo travolgente del canto popolare “Kalinka” che ha trascinato tutti i presenti col suo ritmo incalzante.

Ormai durante queste lezioni, che sono attese da tutti, la sala dell’UTE è sempre al completo e alla fine gli applausi scrosciano spontanei e prolungati per ringraziare i nodtri bravi docenti per il  loro splendido lavoro

UTE: Nuove tecnologie:quale futuro? – Origini della vita ed evoluzione.

Quale mondo si sta preparando per i nostri figli e nipoti?

Stando a quello che ci ha raccontato ieri il dr. Filippi, è difficile persino immaginare quali cambiamenti verranno indotti dalle innovazioni tecnologiche che già si stanno realizzando oggi e da quelle, ancora più strabilianti, che si prevedono per il futuro.

locomotiva-a-vapore-lIl nostro docente ha iniziato la sua lezione facendo un breve sunto della storia dell’industrializzazione, evidenziando come dai tempi della prima rivoluzione industriale (avvenuta in Inghilterra, sfruttando l’energia del vapore), alla rivoluzione industriale 4.0 di oggi (in cui le macchine costruiscono e controllano altre macchine), il mondo ha subito cambiamenti sempre più rapidi.

A Davos, il World Economic Forum, ha discusso sulle conseguenze delle dieci più importanti tecnologie rivoluzionarie sul nostro modo di vivere e di lavorare:

auto-senza-pilota-800x500_c
auto senza pilota

i BATTERI diventeranno fabbriche di sostanze utili; l’OPTOGENETICA sta studiando (con le tecniche dell’ottica e della genetica) i neuroni e questo potrà portare a saperne di più su malattie come l’Altzeimer, il Parkinson e altre malattie del cervello; l’ INTELLIGENZA ARTIFICIALE, che ha lo scopo di produrre macchine per il riconoscimento degli oggetti e anche auto senza guida; le CELLULE SOLARI perovskite che possono sostituire il silicio; i MICROCHIP che simulano funzioni di organi; materiali nuovi come il GRAFENE : più duro del diamante, trasparente, grande conduttore e può sostituire il silicio nei cellulari; le BATTERIE di nuova generazione: utilizzando il grafene si possono creare accumulatori potentissimi.

Ci sono inoltre tecnologie che già hanno cambiato il nostro modo di vivere: gli Iphone con cui non solo comunichiamo, ma possiamo gestire i nostri soldi o azionare gli impianti di casa..; le STAMPANTI in 3D: che consentono di riprodurre qualsiasi oggetto; i DRONI utilizzati già ora in edilizia, nei trasporti, in agricoltura e si pensa di utilizzarli anche per il monitoraggio delle autostrade.

Tutte queste nuove tecnologie porteranno certamente a una notevole riduzione dei posti di lavoro, ma potranno altresì creare interessantissime opportunità per chi avrà conseguito le competenze che consentono di utilizzarle. Da questo consegue l’urgenza di adeguare i programmi di studio delle scuole di ogni ordine e grado se non vorremo che i nostri giovani restino tagliati fuori dal mercato del lalvoro.


Il prof. Damiani, nella seconda ora di lezione, ha proseguito il discorso sulle origini e l’evoluzione della vita sulla terra.

Per comprendere la vita ci serve tutta la fisica che conosciamo, in una visione olistica della teoria dei sistemi.Tutta la vita ha una unità di origine, che resta comunque a tutt’oggi un mistero sempre indagato da scienziati e filosofi senza poter giungere ad alcuna certezza.

Troviamo forme di vita là dove non sarebbe immaginabile trovarla, infatti si trovano microorganismi negli ambienti più inospitali ed essi costituiscono la metà degli organismi viventi sulla terra.

Non è concepibile la vita se non come processo evolutivo, che non avviene per selezione naturale attraverso meccanismi casuali, come sosteneva Darwin, infatti nessuno può dire con certezza come operi l’evoluzione.


Nessuno ne parla….

Così comincia un articolo che ho trovato sul sito di Unimondo:

lavoro-neroCon quasi 108 miliardi di Euro evasi ogni anno in Italia uno si aspetta una campagna elettorale all’insegna dei rimedi all’evasione fiscale, almeno nella réclame. Invece, pare che il morbillo faccia più paura, nonostante i dati allarmanti che emergono dal breve, ma esplicito focus sul lavoro nel Belpaese di Censis e Confcooperative: “Negato, irregolare, sommerso: il lato oscuro del lavoro”. Presentato a Roma lo scorso 31 gennaio il focus fotografa un’evasione tributaria e contributiva che ha raggiunto quota 107,7 miliardi, quattro volte la manovra approvata dal Governo Gentiloni a fine anno, una cifra resa possibile dai moltissimi lavoratori che a causa degli alti tassi di disoccupazione hanno accettato un lavoro in nero ingrossando le fila di quei 3,3 milioni di lavoratori impiegati in tutte le false imprese dei settori produttivi del Paese o tra i 100 mila occupati delle false cooperative, che ricorrendo al lavoro irregolare riducono il costo del lavoro di oltre il 50% mettendo fuori mercato le aziende che operano nella legalità……

Credo che non ci sia bisogno di commentare oltre, solo viene spontaneo pensare che in campagna elettorale nessuno voglia inimicarsi quella larga parte del paese che vive nell’illegalità e questo non può che rattristare …..

Ute: marxismo-leninismo // Musica.

Il leninismo è l’interpretazione teorico-pratica del marxismo, di cui esalta il carattere rivoluzionario, adattandolo a un paese arretrato.

La lezione della prof. Tatafiore ha preso il via dalla biografia di Lenin, il quale, mentre era studente in giurisprudenza, venne espulso dall’università per aver organizzato manifestazioni di protesta. Era un rivoluzionario per vocazione e per portare avanti le sue idee affrontò la prigione, il confino in Siberia, l’esilio a Londra, a Monaco e a Zurigo.

La Russia era ancora un paese molto arretrato alla fine del 19° secolo; contrariamente a quanto era accaduto in Europa, non vi si era mai formata una classe imprenditoriale borghese e non  era mai iniziata una vera industrializzazione del paese. Per questo la popolazione viveva in grande miseria e la situazione si aggravò per la guerra contro il Giappone del 1905 (che fu un vero disastro per la Russia) e per una terribile carestia che si abbattè sul paese.

In questa situazione scoppia una rivolta soffocata nel sangue dalla polizia, ma lo Zar impaurito concede l’istituzione di un parlamento (Duma, che verrà in seguito abolita), mentre nelle fabbriche nascono i SOVIET (sindacati).

Lenin intanto dal suo esilio sostiene che il cambiamento si otterrà solo con l’azione di intellettuali, professionisti della politica che attraverso la rivoluzione sappiano realizzare le riforme utili al benessere del popolo.

Scoppia poi la Grande Guerra, in cui la Russia entra impreparata solo in forza delle alleanze vigenti (Triplice Intesa); le perdite umane e la scarsità di risorse generano molto malcontento e nel 1917, Lenin con l’appoggio dei Tedeschi, rientra in Russia dove con  un colpo di Stato viene proclamato un governo provvisorio e lo Zar viene destituito.

Lenin prende le redini del governo e impone la nazionalizzazione delle fabbriche, delle terre e delle banche, ma ben presto si arrivò alla terribile guerra civile tra armata rossa e armata bianca. Accanto a Lenin emergono due personaggi di spicco: Trotzkij e Stalin, che alla sua morte di disputeranno la successione al potere.

                                                                & & & & & & & & & & &

Dopo l’ora di storia abbiamo potuto assistere a una sorprendente lezione di musica, tenuta dal M.° Alessandra  Zapparoli affiancata brillantemente dal prof. Francesco Pintaldi, che ha montato per noi splendidi filmati con cui accompagnare il percorso dell’evoluzione della composizione musicale, dal gregoriano, al contrappunto, all’ armonia, alla musica dodecafonica.

wp_20180220_16_32_35_pro
Ivana Montani riceve gli applausi del pubblico

Per documentare questa evoluzione abbiamo potuto risentire la splendida voce di un  Pavarotti ancora giovane nell’interpretazione di brani di Stradella (Pietà Signore) di Donizetti (Una furtiva lacrima), di Verdi (Di quella pira..). Quest’ultimo brano era accompagnato dal video di una giovanissima e deliziosa ballerina (di cui non ricordo il nome) i cui genitori erano presenti in sala.

wp_20180220_16_47_38_pro
Silvia Conti nei panni di Tosca

Ma la “chicca” del giorno è stata l’esibizione dal vivo di due giovanissimi soprani, che fanno parte del coro UTE : Ivana Montani che ha cantato un brano da  “La serva padrona” di Pergolesi e un brano da “Le nozze di figaro” di Mozart, e Silvia Conti che ha interpretato “Vissi d’arte” dalla Tosca di Puccini e il sempre struggente “Un bel dì vedremo” dalla Madama Butterfly di Puccini. Una sarta aveva preparato anche i costumi di scena adatti ai vari personaggi interpretati!!

wp_20180220_16_46_48_pro
Silvia Conti ed io in un immancabile selfie.

La sala era al completo e tutti i presenti sono rimasti felicemente sorpresi da questo “happening” imprevisto, che ha reso indimenticabile il nostro pomeriggio. Non credo che sia così facile avere altrove la possibilità di godere di momenti come questo. Grazie al M.° Zapparoli, al prof. Pintaldi e alle due giovani e bravissime cantanti che si sono esibite con bravura in condizioni certamente non ottimali.

 

Viva Carnevale!!!

carnevaleQui il Carnevale è finito sabato scorso, come vuole il rito ambrosiano.

Per Samuele era la prima volta che poteva vedere come lo si festeggia qui da noi. Ho trovato un vestito da cinesino che avevo fatto per mio figlio Paolo e che a Samuele era subito piaciuto tantissimo; avevamo comprato una maschera e un sacchetto di coriandoli: poteva partecipare anche lui alla sfilata insieme ai cuginetti a Cesano M.

Giovanni era vestito da “gecomimetismo” (praticamente da lucertola) e Gioele si pavoneggiava nel suo abito da Peter Pan. Insieme hanno camminato a lungo per le vie della città divertendosi a tirare coriandoli e stelle filanti.

Al rientro erano tutti sfiniti dalla stanchezza, ma soddisfattissimi del loro Carnevale.