Oltre l’arcobaleno…

Sempre bellissima questa vecchia canzone:

Somewhere over the rainbow, way up high
There’s a land that I’ve heard of once in a lullaby.
Somewhere over the rainbow, skies are blue
And the dreams that you dare to dream,
Really do come true.

Someday I’ll wish upon a star
And wake up where the clouds are far behind me.
Where troubles melt like lemon drops,
Way above the chimney tops,
That’s where you’ll find me.

Somewhere over the rainbow, blue birds fly
Birds fly over the rainbow
Why then, oh why can’t I?

Somewhere over the rainbow, blue birds fly
Birds fly over the rainbow
Why then, oh why can’t I?

TRADUZIONE
Da qualche parte oltre l’arcobaleno, molto, molto in alto
C’è un paese di cui ho sentito parlare una volta in una ninna-nanna
Da qualche parte sopra l’arcobaleno, i cieli sono blu
e i sogni che osi sognare, diventano realtà per davvero

Un bel giorno esprimerò un desiderio ad una stella e mi sveglierò in un posto dove avrò lasciato le nuvole assai lontane alle mie spalle,
(un posto) dove i problemi si sciolgono come gocce di limone, (un posto) molto più in alto dei comignoli
Mi troverai là

Da qualche parte sopra l’arcobaleno, ci volano uccellini azzurri
Gli uccelli sanno volare sopra l’arcobaleno
Perchè, oh perchè io no?
Se i felici uccellini azzurri volano aldilà dell’arcobaleno,
perchè, oh perchè io no?

Da villa del padrino a centro di solidarietà.

consegna_villa_casamonica_scopi_sociali_nz“Mosaico di pace” è un sito che visito spesso per le sue prese di posizione non conformiste e improntate sempre a profonda onestà e coerenza.

Anche questa volta vi ho trovato un articolo che vale la pena di segnalare: l’assegnazione di una villa sequestrata ai Casamonica a un’associazione di genitori di bambini autistici.

Naturalmente, essendo una buona notizia, non ha fatto molto clamore, ma mi pare un ottimo punto messo a segno dalla Giustizia contro la criminalità.

8 settembre 1960.

Oggi è giorno di festa in famiglia: oltre a ricordare il decimo compleanno di Samuele, dobbiamo ricordare anche il 57° anno di entrata in convento di mia sorella Vanna.

Aveva appena 17 anni, ma da molto tempo aveva fatto la sua scelta e la sua tenacia fu tale da convincere anche papà e mamma, che erano stati molto contrari alla sua decisione.

Poi quel pomeriggio dell’8 settembre 1960 la accompagnammo a Carpi, nel monastero delle Clarisse Cappuccine e da lì prese avvio una straordinaria avventura che l’ha portata così lontano da noi (Tailandia), pur restandoci sempre accanto: è a lei che noi tutti in famiglia ricorriamo  quando abbiamo qualche difficoltà e la sola certezza di essere ricordati nelle sue preghiere ci è di grande conforto.

Grazie, Vanna! Ti abbraccio con affetto grande da lontano, nella speranza di poterlo fare presto da vicino.

I due centurioni.

img-20170829-wa0002Stiamo salendo verso il Pincio e vediamo sul sentiero due figuranti vestiti da centurioni. Mia figlia, abituata a vedere a Londra simili personaggi offrirsi gratuitamente al pubblico dei turisti per le foto d’occasione, si  avvicina con entusiasmo.

-Possiamo fare qualche foto con voi? –

– Certo!!! Siamo qui per questo …- risponde uno dei due con il suo strascicato accento romano e un fare da “vecchio del mestiere”. Ecco che subito spuntano finte corone di alloro in plastica dorata, elmi con cimieri, mantelli e spade di legno. Si sarebbe potuto udire il classico “Ciack! si gira!”visto che siamo stati tutti e cinque inquadrati in varie pose: pollice su, pollice giù, spade puntate al collo del figurante, spade sguainate, ecc. Il tutto è durato forse 5 minuti? O forse 3? Non saprei dire….. so solo però che, come mi aspettavo, si è manifestata la richiesta pecuniaria dei due finti centurioni: – Dieci e dieci !!!- Per un attimo infinitesimale ho pensato : “Dieci euro e dieci cosa? ” Ma immediatamente dopo ho capito: volevano dieci euro da me e altri dieci da mia figlia …e noi, come due allocchi, non abbiamo nemmeno tirato sul prezzo… Chissà le risate che si son fatti alle nostre spalle!!! …….. ma i bambini erano contenti e ciò ci ha fatto sentire meno forte il bruciore della piccola beffa.

A Roma ….con stupore.

fontana-di-treviRoma lascia nel cuore di chi ha avuto modo di viverci, una gran voglia di ritornare, magari solo per poche ore, per potersi sentire ancora una volta rapiti dalla sua magia.

E’ per questo che mia figlia ha programmato questa “toccata e fuga” cominciata domenica mattina e conclusasi oggi pomeriggio. Sono stati solo due giorni, in cui  Grazia, Elisa, Davide , Samuele ed io, abbiamo attraversato Roma a tappe forzate: piazza S. Pietro, piazza Navona, Campidoglio, Ara Pacis, Colosseo, Fori Imperiali, Piazza del Popolo, Pincio, Villa Borghese, Via Veneto e Piazza di Spagna.

Dopo un primo spiacevole impatto, all’arrivo, con le strade sporche della domenica sera, devo dire che poi le zone più frequentate dai turisti erano abbastanza dignitose; purtroppo per la siccità i prati dei parchi erano del tutto secchi e gialli e anche nei nostri alloggi si è fatta sentire la crisi idrica della città.

Avevo visto più volte la Capitale in passato, ma sono passati più di vent’anni da quando l’avevo visitata l’ultima volta e devo dire chein questi due giorni

Roma mi è apparsa molto più bella: i monumenti principali come il Colosseo e Fontana di Trevi e la stessa Piazza S. Pietro, ripuliti dallo sporco accumulatosi sulle loro superfici, sono apparsi più luminosi e più incantevoli che mai.  Meritano in pieno l’ammirazione degli innumerevoli visitatori che affollano la città.

Bisogna ritornarci, avendo cura di prenotare per tempo l’ingresso ai monumenti e ai musei più prestigiosi.

 

Il nostro cuore è a Barcellona

barcellonaIl secolo breve, il secolo insanguinato, che è terminato da poco, ha lasciato una scia spaventosa di guerre “locali” e dimenticate, di migrazioni epocali di masse affamate, di attentati imprevedibili là dove può essere  più grave il danno in vite umane e più vasta l’eco sui media internazionali.

Oggi è toccato a Barcellona … per ora tredici morti  e molti feriti. Ma ogni attacco è un attacco all’Europa tutta e tutti gli Europei devono sentirsi uniti nel dolore e nella resistenza. Questa notte il cuore dell’Europa è a Barcellona.