Un solo cuore….

C’era chi voleva dividere l’Italia : un ‘Italia a nord del Po e un’altra a sud del “sacro fiume”, oggetto anche di riti piuttosto pittoreschi (eufemismo).

E forse costui contava sul fatto che noi riusciamo  a dare vita a fazioni irriducibilmente in conflitto e a dividerci su qualunque argomento, fosse anche solo una questione di sport o di gastronomia.

Ma il nostro è anche un paese in cui le tragedie, i disastri, ricorrono con straordinaria frequenza, data anche la particolare fragilità e la particolare posizione geografica del nostro territorio (a questo si deve aggiungere anche l’insipienza, piuttosto generalizzata, di chi  ignora la prevenzione).

Quindi inevitabilmente le catastrofi accadono e le conseguenze sono terribili :centinaia di vittime, interi paesi distrutti in pochi attimi e le grida di dolore si levano alte e strazianti.

A questo punto questo popolo “sparpagliato” si ritrova a “sentire” con un solo cuore e non ci sono più terroni e polentoni, nè nord o sud: le iniziative di solidarietà si moltiplicano in ogni angolo del paese ad opera di gente di ogni credo politico e di ogni ceto sociale. Ci scopriamo Italiani e basta!

E’ ciò che sta accadendo in queste ore….

Minatori in cambio di carbone.

Ieri ricorreva il 60° anniversario della strage di Marcinelle, il disastro minerario in cui morirono centinaia di minatori  per la maggior parte italiani.. In questo articolo del sito di Radio Popolare si ricorda come alla fine della seconda guerra mondiale venissero scambiati lavoratori italiani con carbone. Reclutati con false promesse, venivano alloggiati in baracche fatiscenti e mandati a lavorare a mille metri di profondità senza nessuna misura di sicurezza, dato che gli operai belgi non accettavano più di fare quel lavoro.

Certamente il momento storico era terribile; il nostro paese era devastato,  e in più oppresso dalla povertà e  dalla disoccupazione, ma può bastare questo a far perdonare ai politici di allora la disumanità di certi contratti, che andavano ad arricchire le tasche delle società minerarie a discapito della salute e della vita di tanta povera gente?

Bambini che migrano, bambini che scompaiono….

bambini soliQuesto articolo risale al 14 giugno scorso. Tratta di un problema gravissimo : la sorte dei molti bambini che arrivano in Italia e in Europa da soli. Il fenomeno è veramente macroscopico ed è tremendamente tragico se si pensa che di molti di loro si perdono le tracce, non se ne sa più nulla…..e le ipotesi prospettate nell’articolo fanno venire i brividi.

Credo che dovremmo parlare ogni giorno di questi bambini , invece le notizie che li riguardano scompaiono presto dai notiziari e dalle pagine dei giornali…..

Leggendo l’articolo che ho linkato sopra, mi sono ricordata di un film, ““VAI E VIVRAI”; in particolare ricordo una scena che mi ha commosso : una madre spinge suo figlio a partire da solo per offrirgli una possibilità di sfuggire alle privazioni e alla morte nei campi profughi africani. Negli occhi e nel viso di quella donna c’era un dolore immenso…..chissà quante madri hanno detto ai bambini che arrivano qui “Vai e vivrai”….ma per molti di loro la conclusione del viaggio non è quella che sognavano….

Lettera di un musulmano ai musulmani.

Oggi un’altra lettera merita spazio e diffusione: è  la lettera ai fratelli musulmani  scritta da un musulmano di Francia. Ne riporto qui un breve passaggio:

………se vogliamo ……. dimostrare che l’Islam non è sgozzare un sacerdote, allora dobbiamo scendere in massa nelle piazze e unirci attorno a uno stesso messaggio: liberiamo l’Islam dalle grinfie di Daesh….

Queste sono le parole che vogliamo sentire ripetere ogni giorno dai più autorevoli rappresentanti dei musulmani. Nella lettera c’è anche l’invito a denunciare chi nelle comunità islamiche si è votato alla violenza e al terrorismo ed è  ciò che ci si aspetta da chi intende continuare a vivere nei nostri paesi: qui non c’è posto per chi non condivide i valori che sono alla base della nostra convivenza civile.

Predoni.

Dopo gli articoli pubblicati nel maggio e aprile scorsi sulle società-cassaforte utilizzate per finalità di evasione o elusione fiscale, PanamAfrica ora spiega come le offshore vengono utilizzate per spogliare il Continente nero delle sue ricchissime risorse, mentre milioni di uomini, donne e bambini africani sono costretti a vivere in condizioni disumane, tra fame, miseria, disastri ambientali, terrorismo e guerre spesso collegate a inconfessabili moventi economici.

Sono solo poche righe di un articolo riportato dall’Espresso on line, che ha il merito di cercare di spiegare i motivi dell’attuale fuga dall’Africa di tanti uomini, donne e bambini ridotti alla disperazione, mentre le ricchezze dei loro paesi vengono depredate giorno  dopo giorno.

Sui giornali si parla solo degli immigrati e dei problemi legati a questo triste fenomeno dei nostri giorni, ma difficilmente si va a fondo: bisogna smascherare i predoni, bisogna denunciare le complicità politiche a livello  locale e internazionale per questo mi pare doveroso segnalare questo articolo, sperando che inneschi un circolo virtuoso dell’informazione di inchiesta.

Che fastidio!!!

Mi è appena arrivata on line la bolletta di luce e gas del mese di luglio e, come preannunciato vi ho trovato la prima tranche dell’abbonamento TV, pari a 70 euro.  E’ certo stato scelto questo mese, perchè di solito il consumo energetico nel periodo estivo diminuisce (i riscaldamenti sono spenti, visto che la fonte naturale di calore supera spesso il fabbisogno….) e forse anche perchè a luglio sulle pensioni e sugli stipendi vengono accreditati i rimborsi risultanti dal 730.

Io pago da 46 anni il canone TV e non mi dispiace pagarlo a rate e senza dover andare in posta ; sono anche contenta che così saremo molti di più a pagare e non sempre e solo noi poveri fessi; mi dispiace però constatare come vengano spesi i nostri soldi. Non solo mi sembrano troppo elevati i compensi dei funzionari a vari livelli, ma sapere che anche chi non ha più incarichi continua a percepire assegni di oltre duecentomila euro mi dà proprio fastidio….

Là dove metà popolazione è prigioniera….

C’è chi vive tutta la vita agli arresti domiciliari senza aver commesso nessun reato.!!! E’ quello che accade alle donne in Arabia Saudita.

Se fossi una saudita io dovrei sottostare a mio figlio o a mio fratello per andare a fare la spesa, per decidere di andare a trovare le mie figlie e potrei farlo solo se accompagnata visto che non potrei guidare, pena l’arresto. Addirittura dovrei chiedere il permesso per poter andare dal medico e farmi curare!!!!!

Possibile che le donne possano sopportare ancora questo stato di cose? E gli uomini sauditi non si vergognano di tenere prigioniere le proprie donne? Ne hanno così tanta paura?