UTE: Jang Qing, ultima moglie di Mao Tse Tung – I lasciti testamentari.

La nostra prof. Alberta Chiesa oggi ha concluso il suo ciclo di lezioni sulle donne nella storia della Cina, tratteggiando gli avvenimenti essenziali del secolo scorso e soffermandosi in particolare sull’ultima moglie di Mao.

La situazione dell’impero cinese all’inizio del Novecento era caratterizzata da arretratezza e ingiustizie sociali che portarono la popolazione delle campagne e i componenti dell’esercito a ribellarsi per ottenere migliori condizioni di vita.  Tra i sostenitori della necessità di riforme  c’era Sun Yat-sen (considerato ora il padre della Cina moderna); egli intendeva soprattutto abbattere la dinastia Manciù, che riteneva fosse il maggior ostacolo alla modernizzazione della Cina. Costretto all’esilio, tornò nel suo paese nel 1911 dove fondò il partito Guomintang e si pose a capo della rivoluzione che portò alla fine dell’impero e alla proclamazione della Repubblica, di cui fu acclamato Presidente.

Tuttavia Sun controllava solo una parte del territorio cinese che vedeva ancora vaste zone governate dai “signori della guerra” (governatori che non volevano perdere la loro posizione di potere); per questo la situazione nel 1916 degenerò e Sun fu costretto nuovamente all’esilio, ma l’anno seguente fece ritorno e si alleò con il nascente partito comunista .

Nel 1925 Sun Yat-sen morì e gli succedette Chiang Kai-shek che acquistò enorme popolarità per la sconfitta che inflisse ai “signori della guerra”; due anni dopo, sotto la sua guida, il Guomintang diventa un partito conservatore e combatte i comunisti del Partito Comunista Cinese, guidato da Mao Tse-tung.  Comincia così (1931) una lunga guerra civile, durante la quale Mao con “la lunga marcia” condusse i suoi uomini dal sud verso il nord della Cina con innumerevoli perdite. Quando il Giappone invade la Cina, i due capi politici firmarono un patto di alleanza che ebbe breve durata.

Nel 1946 inizia la seconda fase della guerra civile, che vide la vittoria di Mao e la fuga di Chiang verso Formosa (ora Taiwan) dove governò fino alla sua morte.

Mao ebbe quattro mogli, ma la più importante, quella che influì sulla storia del suo paese fu Jiang Qing (1914-1991),  attrice famosa in tutta la Cina, che Mao sposò nonostante l’opposizione del suo partito, che impose a Jiang condizioni severissime , tra le quali anche il divieto di occuparsi di politica. Tuttavia nel 1963 Mao, ormai in declino fisico e psichico,   affida a Deng Xiaoping la segreteria del partito e alla moglie  la propaganda del partito stesso. E’ con questo incarico che Jiang impone a cinema e teatro di trattare solo temi politici volti alla glorificazione di Mao e del comunismo, ma gli intellettuali mal sopportano questa situazione e per combatterli Jiang si mette a capo della “Rivoluzione Culturale”: gli studenti venivano incoraggiati a riformare il paese. Nascono le “guardie rosse” che si danno a violenze inaudite: 30milioni di perseguitati e un milione e mezzo di morti.

Alla morte di Mao (1976), Jiang Qing e gli altri capi della Rivoluzione Culturale furono arresti e processati. Jiang si difese da sè e non rinnegò nulla del suo operato. Morì suicida.

Con la segreteria del partito affidata Deng Xiaoping la Cina conoscerà un rapidissimo sviluppo economico.

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I LASCITI TESTAMENTARI – Per farci comprendere che importanza possono avere i lasciti testamentari, l’avvocato Carpani, ha ricordato come proprio da un lascito ha preso le mosse un’istituzione molto importante per la nostra città come Casa Prina.

Il nostro docente si è soffermato poi sui vari tipi di testamento che ognuno può fare da solo o con la consulenza di un notaio.

Se è vero che un testamento olografico (scritto di proprio pugno, con data e firma) ha valore legale, bisogna però evitare di fare testamenti comuni tra coniugi (sullo stesso foglio le volontà di tutti e due) o quelli reciproci (io nomino te erede e tu nomini me) perchè possono facilmente essere impugnati.

Alla prof. Alberta Chiesa e al dr. Carpani va la stima e la  gratitudine dei soci UTE per la loro generosità e per l’interesse che riescono sempre a suscitare con le loro lezioni.

Poesia: Sboccia l’alba.

Quando sboccia

l’alba,

La Bruma lieve

disperde i contorni,

s’ampia l’orizzonte.

S’ esalta l’incanto.

Stelle tracciano Alba

i confini dell’infinito

ed il canto degli uccelli

s’eleva

per celebrare

il vortice di luce,

in ogni dove. (Remo Bellesia: da “Orme d’infinito”)

Ho conosciuto Remo quando eravamo ragazzi, ma già s’intuiva in lui una sensibilità particolare, da poeta.

Ora si dedica alle sue tante passioni, tra le quali l’astronomia e la poesia e nel libro “Orme d’infinito”, Remo fonde queste due passioni per cantare la meraviglia che si coglie contemplando lo spazio infinito in cui naviga la nostra Terra.

Mi piace molto l’immagine dell’alba che sboccia come un fiore e inonda di luce a poco a poco tutto il paesaggio, accompagnata dal canto degli uccelli.

Bravo, Remo!

 

 

 

 

 

Ute: Cixi: da concubina a imperatrice – La fisica del tempo

La prof Alberta Chiesa ci ha raccontato la storia sorprendente dell’ultima imperatrice della Cina.

Cixi era una donna molto ambiziosa e  colta, che riuscì a indirizzare la politica della Cina  nell’ultimo periodo dell’impero (dinastia mancese Qing).

La Compagnia inglese delle Indie aveva instaurato forti rapporti commerciali con la Cina, da cui acquistava tè, tabacco, spezie, mentre inondava il mercato cinese di oppio. Il consumo di tale sostanza si era diffuso in maniera preoccupante e il governo cinese ne aveva inutilmente proibito l’uso, in momenti diversi ne aveva poi bruciato grandi quantitativi e tassato fortemente l’uso, provocando gravi perdite alla compagnia inglese.

Scoppiò così la Prima Guerra dell’Oppio (1840) che vide la Cina rinunciare a Hong Kong, che divenne colonia inglese.

E’ in questo contesto che nel 1835 nacque Cixi, da un’ umile famiglia contadina; alla morte della madre, il padre la vendette e la piccola ebbe la fortuna di essere adottata  da un ufficiale che la fece studiare. Nel 1851 fu selezionata per entrare nella città proibita; due anni dopo diede alla luce un figlio maschio e Cixi capì che era necessario farsi amica l’imperatrice madre.

L’affondamento di una nave britannica carica di oppio fornì il pretesto per lo scoppio della Seconda Guerra dell’Oppio (1860) nella quale Francia, Russia e Stati Uniti combatterono al fianco del Regno Unito. La Cina venne sconfitta e Pechino fu saccheggiata tra violenze inaudite.

Poco dopo, alla morte dell’imperatore, Cixi , in nome del figlio erede al trono e ancora bambino, assunse il governo dell’impero accanto  all’imperatrice madre . Questa reggenza durò 12 anni. La Cina era un paese molto arretrato e per tentare di modernizzarlo Cixi impose una tassazione molto pesante che impoverì la popolazione; per reazione sorse la setta dei Taiping, che predicava teorie di tipo comunista ivi compresa la distribuzione delle terre.. Scoppiò una rivoluzione contadina che fu repressa da Cixi con  il terribile costo di 20milioni di morti.

I tentativi per modernizzare il paese trovavano l’opposizione di mandarini e dei notabili cinesi che presero di mira, coi loro attacchi,  obiettivi occidentali.

Dal 1875 al 1889 si ebbe la la seconda reggenza di Cixi (dopo un biennio di governo del figlio). La fine del XIX secolo vide numerosi attacchi alla Cina da parte di paesi europei e del Giappone e il malcontento sfociò nella rivoluzione dei Boxer  e nella guerra delle “Otto nazioni” da cui la Cina uscì sconfitta e ulteriormente indebolita.

Cixi morì nel 1908 e tre anni dopo l’ultimo imperatore Pu Yi abdicò e fu proclamata la repubblica.

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LA FISICA DEL TEMPO-  Il prof. Galoppo ci ha intrattenuto su un argomento molto affascinante su cui si sono cimentati molti pensatori in ogni epoca:

– Cos’è il tempo?. Solitamente intendiamo il tempo come il modo in cui lo viviamo: possiamo misurarlo,  ma nessuno ha mai potuto definire cosa sia il tempo in sé.

I Babilonesi sono stati i primi a misurare il tempo dividendo l’anno in 12 mesi (corrispondenti alle fasi lunari) e i giorni in 12 ore diurne e 12 notturne; divisero le ore secondo il sistema di numerazione sessagesimale, perché avevano dato il nome solo ai numeri fino al 60.

Per Eraclito il tempo è un fiume che scorre : non possiamo mai bagnarci nella stessa acqua; per Aristotele il tempo è ciò che intercorre tra il prima e il poi (cambiamento); per S. Agostino invece il tempo  di per sé non esiste, esiste solo come percezione dell’uomo.

Per Newton  il tempo è assoluto, infatti scorre indipendentemente dalla realtà; questo concetto però viene totalmente ribaltato da Einstein che afferma che il tempo è legato alla velocità, allo spazio (spazio e tempo sono strettamente collegati tra loro) e alla forza di gravità. Questa teoria (teoria della relatività) definisce il tempo come spazio-tempo : Einstein dimostra che salendo  il tempo scorre più velocemente e afferma che la gravità è un meccanismo che attira gli oggetti là dove il tempo scorre più lentamente.

Se volete rinfrescare la vostra memoria sul famoso “paradosso dei gemelli”, cliccate QUI

Per riprendere una bella consuetudine introdotta dal compianto e amatissimo prof. Damiani, anche il nostro docente ha voluto concludere la lezione con una poesia:

Non chiedere, non è concesso saperlo, Leuconoe, il destino che a me e a te hanno dato gli dei; non consultare i calcoli dei Caldei: quant’è meglio accettare ciò che sarà, sia che Giove ci abbia assegnato molti inverni, 5 o per ultimo questo che logora il mare Tirreno contro gli scogli; sii saggia, filtra il vino e tronca nel breve spazio le troppo lunghe speranze; mentre parliamo, sarà già fuggito il tempo invidioso: cogli l’attimo e affidati meno che puoi al domani. (Orazio – ODI 1-11)

 

 

 

Nella nebbia.

Fa freddo in Emilia: la nebbia bassa e fitta fa luccicare l’asfalto, inumidisce ogni cosa e impedisce al sole di apparire.

Mi incappuccio ben bene e mi avvio per la strada quasi deserta in queste ore di un mattino di festa. Sto andando a riprendere la mia auto parcheggiata a lato della strada: la sera prima l’ho ricoperta con un telo antighiaccio e, quindi, giunta sul posto,  mi accingo a rimuoverlo.

Sulla pista ciclabile che corre lì accanto si sta avvicinando una ragazza in bicicletta; anche lei è ben coperta e un pesante basco di lana gialla e marrone le ricopre la testa. Man mano sento più distintamente la sua voce che canta una canzone di Ivan Graziani, che sta ascoltando con le cuffie. E’ una voce piacevole, ben intonata, limpida e istintivamente tralascio per un attimo ciò che sto facendo per ascoltare e rivolgo un sorriso a lei che sta passando davanti a me.

Lei si accorge del mio sguardo e, senza smettere di cantare, alza una mano e mi fa un saluto.

La nebbia c’è ancora, tutto è grigio e freddo, ma quella voce aggraziata e quel saluto mi riscaldano il cuore e mi rallegrano, come se fosse improvvisamente apparso un raggio di sole.

Ute: Wu Zhao, da concubina a imperatore.

Dopo aver brevemente richiamato la storia cinese, ricordando le varie dinastie che si sono succedute al potere, la nostra stimatissima docente, Alberta Chiesa, ci ha illustrato la storia di una donna che , al tempo della dinastia Tang, riuscì a imporsi tanto da conquistare il trono.

 Era un periodo di grande espansione politica, culturale ed economica, durante il quale i Cinesi vennero a contatto con l’Islam.

È in questo contesto che compare sulla scena Wu Zetian (624-705 d. C.). Era nata da una famiglia modesta, ma il padre, intuendo le sue doti, le assicurò una buona istruzione, così che, divenuta concubina dell’imperatore, questi la nominò sua assistente e da quella posizione poté conoscere a fondo le leggi della politica e gli intrighi di corte.

Alla morte dell’imperatore fu allontanata da corte, ma dopo poco tempo fu richiamata dal nuovo sovrano che la sposò e Wu divenne imperatrice e saggio consigliera del marito.

A corte si svolgevano lotte crudeli per raggiungere o conservare il potere e Wu non ebbe nessuno scrupolo a disfarsi di tutti coloro che potevano costituire un ostacolo né a servirsi dell’appoggio dei Buddisti che non osteggiavano la possibilità che una donna potesse governare il paese.

Fece diffondere la voce secondo la quale lei era la reincarnazione di Buddha e fu nominata Imperatore (690d. C.). Nei primi anni fece grandi innovazioni a favore della popolazione, ma poi seguì la decadenza perciò richiamò a corte il figlio che aveva esiliato e morì poco dopo.

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Purtroppo non ho potuto seguire la lezione del prof. Creuso sulla filosofia/saggezza cinese e non posso riferirne.

UTE: S. Francesco Saverio e i gesuiti in Cina – Resistenza: 1943/44

Dopo averci parlato nelle lezioni precedenti di Matteo Ricci e del suo approccio alla cultura cinese (approccio che non era condiviso dalla gerarchia ecclesiastica che intendeva processarlo, se non fosse sopravvenuta la sua morte),  Don Ivano ci ha oggi parlato di S. Francesco Saverio, che aveva preceduto il Ricci in terra di Cina, precisamente a Macao, colonia portoghese.

S. Francesco Saverio è stato insieme a sant’Ignazio di Loyola e a san Pietro Favre il fondatore dell’ordine dei Gesuiti. Mentre i primi due conobbero ben presto gli onori degli altari, Favre è stato canonizzato pochi anni fa da Papa Francesco, dopo quasi cinque secoli dalla sua morte: il motivo è da ricercare nel fatto che in piena Controriforma, Favre aveva sostenuto la necessità del dialogo con i protestanti.

Saverio andò missionario prima a Goa poi a Macao, ma non potè mai entrare in territorio, ma non ottenne mai il permesso di entrare in territorio cinese.

I missionari partivano a quel tempo al seguito delle navi mercantili, per lo più spagnole e portoghesi, senza una strategia, con un approccio molto “ingenuo” e improvvisato. Non capivano l’importanza di conoscere lingua, cultura, usi e costumi dei popoli da evangelizzare e questo fu motivo di insuccessi e di contrasti violenti.

Solo Ricci, dopo qualche decennio comprese che l’evangelizzazione doveva essere preceduta da un lungo studio dell’ambiente in cui si andava ad operare.

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La Resistenza: anni ’43/44.

Dopo la pausa natalizia, il prof. Cossi ha proseguito il discorso sull’analisi degli anni della Resistenza in Italia.

Dopo il 25 luglio 1943, Mussolini era stato arrestato e poi liberato dai Tedeschi che lo posero a capo della Repubblica di Salò. Da quel momento fu necessario scegliere: o continuare la guerra accanto ai Tedeschi o cercare di riscattare l’onore del popolo italiano dandosi alla clandestinità per contribuire alla guerra di Liberazione.

I partiti, durante gli anni del fascismo, erano stati banditi dalla vita politica italiana e avevano continuato ad operare in clandestinità; c’erano: il Partito d’Azione che contava dirigenti illustri, come Parri e Foa, ma aveva scarso seguito tra la gente; il PSIUP con Nenni, Pertini e altri, ma aveva scarsa organizzazione; la DC nata nel ’42 che restava un po’ defilata, in posizione di attesa; il PC  che confidava nella rivoluzione..

Ispirandosi alle idee di questi partiti, nell’ottobre del ’43 si formarono le prime bande partigiane, che raccoglievano quelli che non volevano sottostare ai fascisti della Repubblica di Salò. Si formò così il CLNAI (Comitato di liberazione Alta Italia) con il centro di coordinamento a Milano (da ricordare che in quel momento nell’Italia del Sud erano già arrivati gli alleati). Inizialmente i partigiani apparivano un po’ come gruppi disorganizzati adatti soltanto ad azioni di guerriglia e di disturbo, poi via via migliorarono la loro organizzazione e riuscirono a meritarsi la considerazione degli Americani. Essi infatti avevano capito che, nonostante le loro diversità, avevano in comune  un punto importante: la lotta contro il nazifascismo.

La Repubblica di Salò ordinò il reclutamento di nuove leve, ma questa operazione fallì perché molti giovani andavano ad ingrossare le file dei partigiani. Cominciarono allora i rastrellamenti dei Tedeschi che intendevano sradicare la Resistenza, terrorizzando la popolazione che sosteneva i partigiani, ma questi resistettero valorosamente.

Nel marzo del ’44 ci fu un grande sciopero generale, che mise in luce la debolezza dei fascisti; molti degli scioperanti furono arrestati e deportati nei campi di concentramento in Germania.

Una svolta importante si ebbe con la liberazione di Firenze da parte dei partigiani: gli Americani si convinsero che potevano dare un valido contributo all’esito della guerra.

 

I Magi a S. Bernardino.

Ieri nella parrocchia di Arcellasco si è rinnovata un rito che ha le sue radici nel presepe vivente di alcuni anni fa: la processione che porta i Magi e i personaggi del presepe nelle chiesette delle frazioni di Bindella e  Campolongo per arrivare a S. Bernardino.

Aprivano il corteo i Magi, seguiti da Giuseppe e Maria col Bambino (che era in realtà una bambina appena battezzata) da due angioletti e da alcuni pastorelli; seguivano i fedeli. Il corteo si è ingrossato via via lungo il cammino.

La bimba che impersonava Gesù Bambino è stata bravissima lungo tutto il percorso, ma una volta arrivata alla meta ha fatto sentire energicamente esigenze.

Ecco nella foto i personaggi del corteo sullo sfondo prestigioso degli affreschi dell’ antica chiesetta.

presepe 2024

Si può essere felici a Natale?

Mai come quest’anno sento il contrasto doloroso (stavo per dire scandaloso) tra il Natale di casa nostra con la sovrabbondanza di luci, di dolci, di cibo, di traffico e il Natale di chi vive sotto le bombe, senza casa, al freddo, al buio,  senza cibo e senza acqua e con il sottofondo tragico dei crolli, degli scoppi…del pianto dei bambini terrorizzati e delle madri che perdono i loro figli.

Ci si sente così impotenti, così piccoli di fronte a un’ingiustizia tanto inaccettabile … e si può solo pregare cercando, nel contempo, di fare qualcosa di concreto. Caritas Ambrosiana ha in attuazione un progetto destinato a una comunità cristiana di Gerusalemme che cerca di portare aiuto a quella popolazione. I nostri contributi personali di gente comune sono solo piccole gocce, ma insieme possiamo portare un po’ di sollievo a chi è meno fortunato di noi.

Sarà un modo per poter godere più serenamente della gioia del Natale.