Notte di solstizio…e di poesia.

E’ notte di solstizio. Voglio salutare l’estate che arriva con due belle poesie di due grandi poeti:

notte d'estate

Ardono le sementi.

Ardono le sementi, //scricchiola il grano, //insetti azzurri cercano ombra,// toccano il fresco.

E a sera// salgono mille stelle fresche// verso il cielo cupo:// son lucciole vagabonde. // Crepita senza bruciare // la notte d’estate. (P. Neruda)

Estate .

Cicale, sorelle, nel sole// con voi mi nascondo //nel folto dei pioppi//e aspetto le stelle. ( S. Quasimodo).

Più passa il tempo e più amo le poesie brevi , brevissime come haiku o poco più. Quelle che si prolungano rischiano di diluire l’emozione che vogliono comunicare. Queste qui sopra sono come rapide pennellate sulla tela di un pittore molto sapiente….

Giorni di fine primavera.

Diluvio-a-Roma-un-forte-temporale-con-grandine-si-e-abbattuto-sulla-CapitaleQuesta primavera è ormai agli sgoccioli e  non ha certo smentito il  carattere turbolento e imprevedibile che tutti le attribuiamo da sempre.

In queste ultime settimane ogni giorno c’è stata pioggia abbondante  o temporali anche violenti o violentissimi come quello di oggi pomeriggio. Verso le cinque , dopo alcuni brontolii di tuono, si è abbattuto un acquazzone  fortissimo e poi  in breve la pioggia si è mutata in grandine, che ha continuato a flagellare rumorosamente ogni cosa per almeno un quarto d’ora. Fortunatamente i chicchi non erano troppo grossi e non hanno danneggiato la mia auto, nè il mio orticello , per i quali ero stata un po’ in apprensione.

Ora fa freddo….l’estate pare molto lontana anche se il calendario dice un’altra cosa.

 

L’ortensia

WP_20160614_09_11_18_ProSono passati ormai molti anni da quando andavamo a passeggiare con Chico, il nostro piccolo intelligente e affettuoso yorkshire. Spesso lo portavamo nel prato antistante uno dei tanti laghetti della zona.

Mentre il cagnolino scorrazzava felice, scomparendo a tratti tra l’erba alta e a tratti riemergendone a balzi, come se avesse le molle sotto i piedi, noi guardavamo il lago, i fiori, il paesaggio.. e  un giorno sotto un cespuglio di ortensie ho visto un rametto piccolo (venti centimetri al massimo) con qualche gemma (era la fine dell’inverno).

L’ho piantato in un vaso , fino a farlo irrobustire un po’ e ora dopo tanti anni è così come nella foto. Saranno state le piogge , saranno state le potature di qualche tempo fa o il concime che gli ho dato a inizio primavera, non lo so, ma non è mai stata così rigogliosa la mia ortensia…..

 

 

Letture: Storia di chi resta e di chi fugge.

Ebbene sì! In questi giorni trascorsi in attesa del ritorno da scuola di Samu, mi sono dedicata alla lettura in modo intensivo ed è così che ho già letto anche il terzo volume della quadrilogia  di Elena Ferrante ” L’amica geniale” intitolato :”Storia di chi resta e di chi fugge”.

Riassumerne in breve la trama non è così semplice; tanti sono i capovolgimenti nella vita di Lila e Lenù : la prima dopo il matrimonio che la sottrae alla miseria e le dà l’agiatezza, lascia il marito e il rione per amore di un ragazzo che poi la lascerà e lei si vedrà costretta ad andare a lavorare in condizioni disumane in un salumificio. Qui viene a contatto con un mondo sindacale troppo lontano dai problemi concreti di chi lavora e verrà coinvolta , forse suo malgrado, in contestazioni sempre più violente: sono gli anni di piombo e il sangue scorre a più riprese nel rione e fuori. A darle una mano c’è un vecchio amico d’infanzia, col quale si inventerà un lavoro nuovo dopo aver studiato di notte con lui le basi dell’informatica. Questo la indurrà a ritornare nel rione e a riallacciare i rapporti con le vecchie conoscenze. Lenù invece , dopo il suo primo successo letterario si sposa e ha due figlie. Vive a Firenze e ha solo sporadici rapporti con le vecchie conoscenze. La sua vita è piena , tranquilla….forse troppo tranquilla e le incombenze casalinghe rischiano di spegnere in lei la sua vena di scrittrice. Si appassiona ai temi dibattuti iin quegli anni dal femminismo più battagliero, dal movimento studentesco e  finisce per sentire la sua famiglia e il suo matrimonio come una gabbia.

Mi ha interessato molto, perchè a mio modo di vedere  dipinge ciò che è veramente accaduto,  la descrizione di come  sia cambiata in fretta la mentalità della gente : là dove una volta pareva inaccettabile e scandalosa ogni trasgressione a regole secolari, in breve queste vengono messe da parte , dimenticate . L’ansia di riscattarsi dalla miseria fa accettare senza particolari scrupoli situazioni di compromesso anche con chi è notoriamente coinvolto col malaffare e col crimine: i soldi soffocano valori, ideali, onorabilità.

Credo che dovrò per forza acquistare anche il quarto volume…..

Alla fermata dello scuola bus.

i pullman in uso fino a 10 anni fa
i pullman in uso fino a 10 anni fa.

Al mattino alle sette e un quarto accompagno il nipotino alla fermata dello scuola-bus. E’ un’ora di grande traffico  e  veicoli di ogni tipo formano un fiume che scorre in continuazione, interrotto soltanto dal periodico stop imposto dai semafori.  Ci passano vicino persone di svariatissime provenienze : quelli che potrebbero apparire autoctoni sono certamente una esigua minoranza.

Nei pochi minuti di attesa,  passano e si fermano davanti a noi tantissimi pullman, quelli rossi a due piani, che sono un po’ il simbolo di Londra e che vantano una storia di quasi due secoli. Il servizio dei route master data infatti dal 1829, quando erano trainati dai cavalli. Poi un secolo fa circa furono meccanizzati conservando però la loro forma tradizionale.

Solo da una decina d’anni sono stati cambiati per agevolare i disabili, le mamme con passeggino o gli anziani, che naturalmente hanno posti riservati a loro nel piano inferiore.

Per saperne di più si può leggere Qui

 

Specchio, specchio delle mie brame….

specchio magicoNon solo le vetrine (come dicevo nel post precedente) fanno brutti scherzi a una certa età, riflettendo un’immagine di noi che non riconosciamo…..a me capitano cose strane anche con gli specchi.

Quello del bagno di casa mia ad esempio mi ritrae quasi sempre  in un modo che direi accettabile: le rughe sempre al loro posto, le palpebre un po’ cadenti, così come anche le guance, ma tutto sommato ormai ci ho fatto l’abitudine…..Basta però che salga in auto e mi cada lo sguardo sullo specchietto retrovisore perchè salti agli occhi  qualche macchiolina della pelle o qualche peluzzo cresciuto abusivamente sopra al labbro superiore o sulla punta del mento…lo specchio del bagno non me lo aveva rivelato!!!

Per non parlare poi degli specchi delle parrucchiere: a mio avviso sono predisposti in modo da evidenziare e ingigantire ogni difetto di chi si siede davanti a loro, forse per indurre le clienti a comprare più prodotti di bellezza o a richiedere trattamenti aggiuntivi per cercare di ovviare al disastro della scomparsa del contorno del viso o a quelle borse sotto gli occhi o al diradamento dei capelli…

Ricordate  lo specchio della matrigna di Biancaneve? Aveva il vizio di raccontare sempre delle verità spiacevoli …proprio come quegli specchi nei quali mi imbatto io…Non so se la matrigna  abbia fatto a pezzi il suo, ma, se lo avesse fatto, avrebbe tutta la mia solidarietà.

I ricordi fanno compagnia….

bosisiolago4 tramontoQuesta notte compirò 70 anni !!! Se potessi non guardarmi mai allo specchio , forse non mi renderei conto  del tanto tempo che è passato…. perchè tante sono ancora le cose che vorrei imparare, conoscere, sperimentare…. A volte, se cammino per la strada soprappensiero e mi vedo riflessa nella vetrina di un negozio, per qualche istante non mi riconosco , perchè nel mio cervello è rimasta un’immagine di me diversa da quella che sono ora….ma poi subito mi rendo conto che  sono proprio io……una che ha ormai più ricordi che speranze o progetti e mi va benissimo così , visto che mi ritengo una donna fortunata.

Ecco : i ricordi….per me sono importanti, mi fanno compagnia….proprio come succede al poeta Tomas Tranströmer, premio Nobel 2011 per la letteratura:

I RICORDI MI VEDONO.

Un mattino di giugno, troppo presto
per svegliarsi, troppo tardi
per riprendere sonno.

Devo uscire nel verde gremito
di ricordi, e mi seguono con lo sguardo.
Non si vedono, si fondono totalmente
con lo sfondo, camaleonti perfetti.

Così vicini che li sento respirare
benché il canto degli uccelli
sia assordante.

 

Aggiungo qui quanto mi ha scritto mia sorella , ricordando quella notte di 70 anni fa:

Ricordo quella notte di  tanti anni fa, quando bussavi alla porta per far parte di questo mondo, che ,allora ,nonostante le difficoltà era certamente meglio di adesso. Io lo ricordo molto bene: mi hanno portato a dormire con Alberta ed è stata una festa, poi verso mattina la notizia : – Sai questa notte ti è nata una sorellina! – Momenti indimenticabili………e che ricordano momenti felici della mia vita

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Letture: L’isola del giorno prima.

Rivedendo la storia dei meridiani mi sono ricordata di un libro che ho letto qualche tempo fa: L’ISOLA DEL GIORNO PRIMA di Umberto Eco.

l'isola del giorno primaUn giovane piemontese, tal Roberto  de la Grive, inviato da Richelieu a scoprire i misteri che si credeva si celassero agli antipodi , fa naufragio e, unico sopravvissuto, trova rifugio su un relitto incagliatosi da tempo a poca distanza da un’isola misteriosa . Tra il relitto e l’isola passa la linea del cambiamento di data (da qui il titolo). Roberto nella sua solitudine, rivede la sua vita , mentre tenta di sopravvivere.. I suoi flash-back danno modo a Eco di dare sfoggio di una cultura impressionante, tanto pare sconfinata.

Questo è senz’altro un titolo di merito dell’opera, ma a mio parere anche il suo limite : l’autore è più preoccupato di mostrare il suo sapere che di tenere desta l’attenzione del lettore, almeno se quel lettore assomiglia a me. ….infatti io a pochi capitoli dalla fine del libro non sono più riuscita a proseguire nella lettura  e perciò se non svelo il finale non è  per non togliere ai potenziali lettori il gusto di scoprirlo, ma perchè proprio non lo conosco.