Nuovi arrivi in giardino.

salvia indica
salvia argentea

Ho già parlato del mio cedro pendulo, che ora ha più di 40 anni ed ha una chioma che ormai   copre buona parte dell’aiuola e tenta di allargarsi anche sul vialetto.  Dai cinguettii che si sentono la mattina presto, si può dedurre che tra i suoi rami ci sono dei nidi .

Canna indica
Canna indica

 

Sarà forse grazie alla presenza costante di uccellini, che ai piedi del cedro sono nate spontaneamente alcune piante ornamentali , che, per la loro disposizione, non sembrano nate a caso, ma piantate appositamente da un esperto giardiniere.

E’ così che ora sta fiorendo una bella canna d’India (la mia amica Daniela l’aveva riconosciuta), accanto a una salvia argentea

Osmanthus aquifolium
Osmanthus aquifolium

dalle foglie grandissime, e un osmanthus aquifolium.

Un grazie di cuore agli uccellini giardinieri.

Parigi brucia.

La Francia brucia, è messa a ferro e fuoco dopo l’uccisione immotivata di un minorenne da parte di un poliziotto.

Già altre volte le periferie delle città francesi hanno dato prova di essere delle polveriere pronte a saltare in aria e questo terribile abuso di potere non ha fatto altro che dare il pretesto per manifestazioni di  violenza che, pur motivate, non dovrebbero mai verificarsi perché non risolvono certo il problema dell’emarginazione, ma anzi lo accentuano.

Forse che i cittadini, francesi di nascita, guarderanno con più comprensione i ragazzi delle periferie dopo averli visti saccheggiare, devastare, incendiare? Certamente no, anzi crescerà la diffidenza e la volontà di tenerli a distanza …

Creare dei ghetti è sempre sbagliato e qui deve intervenire la politica per creare le condizioni che favoriscano la convivenza e l’integrazione: politiche che facilitino l’accesso al lavoro dignitoso, una politica della casa che calmieri i prezzi degli affitti anche in zone tranquille e una politica scolastica mirata a una effettiva integrazione.

In Italia ancora non si sono verificate situazioni di tanta gravità, ma ciò che accade in Francia oggi potrebbe accadere anche qui da noi se non sapremo prevenirlo con saggezza, spirito di solidarietà e rispetto delle diversità.

Bambini come arma di guerra…

Qualcuno pensa sia solo propaganda antirussa, ma non credo che Papa Francesco avrebbe mandato il card. Zuppi a Mosca a trattare questo problema se non sapesse che è un fatto accertato.

Mi riferisco ai bambini deportati dalle zone ucraine occupate in Russia, di cui si parla anche in questo video .

Che cosa orribile approfittare della propria forza, del proprio potere per imporre a dei poveri bambini un cambiamento di identità, convincendoli che i loro genitori sono morti o che non li vogliono più …

Mi pare che Zuppi abbia ottenuto dalla funzionaria russa, responsabile di questi ostaggi di guerra, l’impegno a restituire ai legittimi genitori che ne facciano richiesta i propri figli. Ma se davvero sono stati sottoposti a un così terribile lavaggio del cervello, cosa ne  sarà di quei bambini?

La guerra riesce a tirar fuori dagli uomini il peggio di sé e, come sempre , le vittime che vengono colpite più crudelmente sono i più inermi, i più innocenti …

 

UTE: Il borgo di Villincino. – “Siamo ciò che mangiamo”: alimentazione e microbioma.

Incino e Villincino sono due zone da sempre ben distinte della città di Erba: Villincino era la zona abitata dalle famiglie più in vista, mentre Incino era  importante per la presenza della Pieve di S. Eufemia e perché vi si svolgeva il mercato, ma era abitata da famiglie di contadini.

Si parla di Villincino già in un documento risalente al 1160 e viene citato anche successivamente in documenti del 1253 e del 1348. Nel XIII secolo, durante la guerra che vide contrapposti  i Visconti e i Torriani, questi ultimi distrussero il borgo (restarono e sono visibili ancora oggi, solo la Torre e la Pusterla) che fu poi abbandonato per un lungo periodo. Continue reading “UTE: Il borgo di Villincino. – “Siamo ciò che mangiamo”: alimentazione e microbioma.”

In quali casi si può richiedere una visita della guardia medica?

Una mia vicina ha il marito (86 anni) ammalato da molto tempo e riconosciuto invalido al 100%; questa notte, questi forse risentiva di una probabile forma influenzale incipiente o chissà per quale altro motivo ha passato una notte molto agitata ed è caduto dal letto più volte: non si reggeva in piedi.

Questa mattina la sua temperatura era salita notevolmente e i familiari, dopo aver provato a chiamare inutilmente i medici di loro conoscenza (ed è comprensibile che non rispondessero), hanno chiamato la guardia medica : e si sono sentiti rispondere di caricare il malato (80 chili??) in macchina e di portarlo alla sede del presidio sanitario, perchè è prevista la visita domiciliare solo per persone allettate.

Io mi chiedo: se uno non si regge in piedi non è da considerarsi allettato? In queste situazioni come ci si deve comportare? chiamare l’autoambulanza e portare il malato alla guardia medica o al pronto soccorso? O è forse l’età del paziente a suggerire la mancata sollecitudine per il paziente? Non esiste più il diritto costituzionale alle cure ad ogni età?

Ute: Giuseppe Pontiggia – La marcia su Roma.

Il prof Galli, venerdì pomeriggio ci ha parlato di un nostro concittadino illustre, a cui è stata recentemente dedicata la Biblioteca Comunale di Erba. Si tratta di Giuseppe Pontiggia, nato a Camerlata (quartiere di Como) nel 1934  e vissuto a Erba fino al 1943, anno in cui suo padre, dirigente fascista, fu ucciso dai partigiani. La famiglia in seguito a tale doloroso evento si trasferì prima a S. Margherita Ligure e poi a Milano.

Qui Giuseppe compì gli studi liceali, ma subito dopo dovette trovare lavoro in banca per poter aiutare la famiglia. Si laureò nel 1959 e pubblicò il suo primo romanzo: La morte in banca.

Nel 1961 lasciò il posto e , per potersi dedicare alla sua passione, scrivere, si mise ad insegnare in un istituto tecnico; contemporaneamente lavorava anche come consulente per alcune case editrici. Nel 1963 si sposò con Lucia Magnacavallo e sei anni dopo nacque il figlio disabile.

Numerose furono le sue pubblicazioni; gli fu assegnato il premio Strega per il libro “La Grande Sera” e ottenne un grande successo di pubblico e critica con “Nati Due Volte”.

Nel 1997 eredita col fratello Giampiero (poeta noto col cognome Neri) una casa ad Incasate (frazione di Erba) e con l’occasione i due fratelli si riavvicinarono dopo un lungo periodo di rapporti difficili. Morì nel 2003 ed è sepolto nel cimitero di Arcellasco (Erba).

Nel suo primo romanzo “La morte in banca” racconta le vicende di Carabba, un giovane impiegato che trova la sua serenità quando abbandona le illusioni ed  accetta la sua condizione di impiegato: il successo non si misura con la ricchezza raggiunta, ma con la propria realizzazione come uomini; il fallimento è rinunciare alla propria vocazione, ai propri valori.

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LA MARCIA SU ROMA.- Il fascismo era già presente nella società italiana; la “marcia su Roma” non è stato che l’attuazione dei suoi obiettivi e la logica conseguenza della situazione politica del momento.

La celebrazione di quell’evento si ha a partire dal 1925, ma in effetti non ci fu mai una vera marcia, infatti solo un manipolo di uomini arrivò a Roma, mentre Mussolini arrivò  comodamente in treno e a mezzogiorno si presentò al Quirinale. Il re Vittorio Emanuele, gli affidò il governo sebbene avesse il 7% dei parlamentari; ebbero un certo peso su questa decisione i consigli della regina Margherita e di Amedeo Filiberto d’Aosta. Il re era propenso inizialmente a dichiarare lo stato d’assedio, ma questa iniziativa voleva dire ingaggiare una prova di forza e alla fine decise per una soluzione più conciliante.

Tutto avvenne secondo i dettami della Costituzione vigente (anche oggi il Capo dello Stato può scegliere chi vuole come primo ministro), quindi non si può parlare di colpo di Stato. Nel suo primo discorso davanti alle Camere, praticamente esautorò il Parlamento, ma la dittatura vera e propria cominciò con il discorso in occasione del delitto Matteotti.

Un altro pomeriggio interessante e stimolante. Grazie, UTE!

 

Domani festa in sala Isacchi: Premiazioni del concorso letterario.

Domani, in Sala Isacchi, avrà luogo una bellissima festa, che vedrà protagonisti i ragazzi delle medie di Erba, premiati per la loro partecipazione al concorso indetto dall’UTE: Scrivi e racconta una storia (sottotitolo: il rapporto con i nonni)

Come ho già avuto modo di dire, sono arrivati tanti componimenti (più di 120, se ben ricordo), tutti interessanti e coinvolgenti; alcuni rivelano anche una spiccata attitudine alla narrativa. Erano previsti all’inizio sei premi, ma, poi ,  siamo riusciti a trovare, in corso d’opera, un altro sponsor e quindi i ragazzi premiati saranno sette.

A consegnare i premi sarà la presidente della giuria, la poetessa, scrittrice e attrice, Rosanna Pirovano, molto conosciuta  non solo nel nostro territorio. A rendere più solenne, festosa e speciale questa giornata contribuirà la presenza del maestro Matteo Fedeli, violinista di chiara fama internazionale, accompagnato da un virtuoso del pianoforte, il maestro Giacomo Corbetta.

I ragazzi riceveranno un buono da spendere in libri e materiale didattico. Con questa iniziativa, la nostra associazione (UTE-Erba APS) vuole manifestare concretamente la sua vicinanza ai giovani, incoraggiando i più meritevoli.

Poesia: Il biancospino (U. Saba)

biancospinoDi marzo per la via
della fontana
la siepe s’è svegliata
tutta bianca,
ma non è neve,
quella: è biancospino
tremulo ai primi
soffi del mattino.

Una bellissima immagine costruita con pochi tratti efficaci: sembra di vederla quella siepe coi fiori appena sbocciati, che tremano appena il vento leggero del mattino li sfiora.

Come è nello stile di Saba la poesia nasce da parole semplici, scarne, ma che rivelano un a grande attenzione e un grande amore per la natura.