Narciso (D.B.)

NarcisoCanta, o Venere, la storia di Narciso/ che con la sua bellezza attirava / le donne più belle, /ma lui le respinse tutte con estrema superbia/ lasciandole nel dolore e nella solitudine.

Narciso amava solo la sua immagine,/ ma la sua superbia fu punita da Giove:/ Narciso cadde nel ruscello/ in cui si stava specchiando/ e annegò.

Poesia: Quelli che …

 

La mia carissima amica Piera, mi ha fatto un altro dei suoi preziosi doni: una poesia che rivela tutta la sua sensibilità e attenzione per il mondo esterno, ma anche e soprattutto per quello interiore…..

QUELLI CHE….

Quelli che al mattino avanzato//si posano e ripartono//or l’uno or l’altra//sull’antenna della TV//e si allontanano// e tornano// e si avvicinano//e si allontanano // e si invitano a vicenda// verso qualche appoggio….                                                                       … sono due tortorelle.

FarfalleQuelle che tremolanti// si girano intorno// a vicenda// creando tra di loro// grandi cerchi,// quelle che giocano volando// e spostandosi velocemente// senza mai lasciarsi,// quelle che ricamano nel cielo// con gioia// dando energia a chi le osserva ….               ….sono due piccole farfalle bianche.

Quella che pare sia la prima volta// che fa suo un momento della natura// quella che guarda con meraviglia attimi fuggevoli// e sa trasformare tanta tenerezza// in grande comprensione…                 ….quella sono io

che condivido (con la Tamaro)// la consapevolezza che solo le piccole cose// sanno dare le vertigini dell’infinito.

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Grazie, Piera!!!

Condividere una poesia è stabilire una comunione di pensieri e di sensazioni che   fanno sentire vicine anche le persone  lontane.

 

Poesia: Pensieri notturni (A. Rossini)

Ecco un altro dono prezioso: Andrea Rossini, pseudonimo che nasconde l’identità di una mia carissima amica, mi ha consentito di pubblicare questa sua poesia, pervasa da una malinconia profonda e toccante.

PENSIERI NOTTURNI.

Nel cupo e triste silenzio
di questa notte senza luna,
penso agli abbracci mancati,
alle speranze sopite,
alle lacrime racchiuse
in un cuore troppo stanco
anche solo per piangere……
mare di nottePenso ad un sorriso lontano,
ad una mano tesa, invano,
al mormorio di un’ onda
che sussurrava solo per me,
mentre il tuo nome si perdeva
nella realtà di un’ inutile illusione.

Grazie, Andrea! Spero che presto tu possa vivere momenti meno travagliati, e che la musicalità dei tuoi versi possa finalmente esprimere serenità e gioia.

 

Poesia: Sirene e ancora sirene

Da un po’ di tempo la mia amica P. non mi inviava più i suoi scritti, le sue poesie o, come lei li chiama, i suoi “sfoghi”.

Ma oggi, con mia grande gioia, ecco che nella cassetta della posta ho trovato il suo dono che io trascrivo qui.

Quegli intensi suoni prolungati delle sirene // che taSirena-dell-ambulanza-se-le-altre-auto-non-si-fermano-chi-responsabile-del-sinistro-370x230gliano l’aria ed il cuore.

Quel silenzio così pesante// e stranamente rumoroso che ti immobilizza in un clima surreale.

cielo e soleQuel cielo tanto azzurro // e quel sole forte ed indifferente che ti invitano a stupirti.

Quel vento così improvviso // da non lasciarti capire se il suo passaggio// ti lascia uno schiaffo o una carezza.

Mentre respiro il mio mondo // sul balcone di casa, avverto l’aria, mai così pulita

e una piccola lucertola inconsapevole// che immobile cerca luce e tepore sul davanzale.

Nel silenzio senza confini// il tempo si dilata e ti disorienta.

Tra tanta atmosfera di attesa// si cercano in ogni modo

gli affetti più cari e le cose più semplici.

 

Grazie, amica P! Hai saputo ben rievocare l’atmosfera terribile dei giorni passati, che contrastava con  la bellezza della natura: il cielo, il sole, il vento, la lucertola continuavano a fare  quello che hanno sempre fatto, senza curarsi delle nostre paure e la loro imperturbabilità un po’ ci rassicurava: la vita continuava e avrebbe trionfato sulla morte…… Intanto capivamo che  era il momento di dare importanza alle cose essenziali e a ciò che più conta: l’amore delle persone a noi care.

Grazie, ancora, amica carissima! Ti giunga un abbraccio affettuoso e virtuale.

 

La mia amica Carmela scrive…..

Questa epidemia, pur se profetizzata da Bill Gates cinque anni fa, ha colto tutti di sorpresa e tutti gli ospedali , italiani e stranieri, hanno dovuto affannarsi ad adeguare l’offerta di posti letto e di attrezzature per far fronte a un afflusso mai visto prima di ammalati.

Ieri su facebook ho condiviso un post che informava di quanto fosse stato fatto a Roma per allestire nuovi reparti-covid senza che a questo fosse stata data la stessa risonanza mediatica ottenuta invece da quanto era avvenuto a Milano per allestire posti di rianimazione nell’ex-fiera. A questo post ha risposto una mia collega (devo dire ex visto che io non insegno più da anni e lei invece è ancora sulla breccia?), con la quale ho potuto condividere un breve periodo di lavoro, ma che ricordo sempre con grande affetto e stima. Ecco cosa ha scritto.

Carmela Scamardella Buongiorno, Diana! Non ho sentito per questo tanta enfasi come è accaduto per l’ospedale della fiera di Milano.
Si fa un gran parlare di come saremo migliori dopo tutto questo. Io ci credo poco, guardando le polemiche e le strumentalizzazioni di questi giorni: sembra che il governo non stia facendo nulla e che i virtuosi siano solo i governatori del nord. L’ altro giorno il sindaco del mio paese ha diffuso un video in cui dava le istruzioni alle famiglie bisognose per accedere ai buoni spesa avendo il Comune ricevuto 300.000 euro dal governo.

Ieri la mia scuola ha inviato alle insegnanti un modulo per segnalare i bambini che finora non hanno potuto usufruire della didattica a distanza, in quanto saranno forniti di dispositivi acquistati con fondi ricevuti dal governo.

L’ Inps pare stia ricevendo migliaia di richieste di bonus che, pur con gli intoppi che si stanno verificando, dovrà esaudire. Io non ho vissuto periodi di emergenza come questo e non posso fare confronti, ma immagino che questo governo stia facendo tutto quello che può, vista la situazione economica non certo florida.

Ieri sentivo Salvini che parlava di disastro e chiedeva le dimissioni del governo. Io non so di quale disastro parlasse. Avranno commesso degli errori, ma chi non ne ha commessi? Ho visto Report qualche giorno fa, non mi pare che la tanto decantata sanità lombarda ne sia uscita molto bene, ma di quegli errori non ne ho sentito parlare altrove. Come non ho sentito parlare, tranne che su un video che gira in rete, delle eccellenze che ci sono anche nella bistrattata (nessuno dice che riceve molto meno fondi rispetto a quella del nord) sanità del sud: un servizio di Sky inglese girato all’ospedale Cotugno di Napoli (vergognoso come il primario è stato trattato in TV, pur avendo la ragione dalla sua parte) ne elogiava il merito di essersi preso cura in modo eccellente dei malati, senza avere alcun contagiato tra il personale sanitario.
Ma le cose non cambieranno dopo l’epidemia, i leghisti lo hanno già sottolineato l’altro giorno al Senato: “non si usi la pandemia come scusa per far tornare la sanità allo Stato”.
Bisogna continuare a dare tutti i soldi al nord e a finanziare i privati. Scusa lo sfogo.

https://www.facebook.com/obrian61/videos/10222863372513051/
Qui è il video menzionato da Carmela.

Che rispondere a Carmela? direi che l’informazione è finanziata da chi ha certi interessi e non riesce a fotografare obiettivamente la realtà. Inoltre direi che se è vero che la sanità del sud riceve meno finanziamenti, ma non sono informata in materia, bisogna anche dire che la classe dirigente del sud ha spesso speso male i soldi che le sono pervenuti o a volte non ha saputo proprio spenderli. Sono tante le cause di questo divario tra nord e sud e dal suo superamento dipenderà il futuro di questo paese. Sono contenta di sapere che si stanno donando degli strumenti tecnologici a chi ne è sprovvisto per seguire le lezioni scolastiche: era proprio questo il dubbio che mi era venuto quando si è saputo dell’uso di lezioni on line.
Anche io credo che questo governo stia facendo bene il suo difficile compito e mal sopporto certe critiche pretestuose. Inoltre temo anche io che finita l’emergenza dimenticheremo i buoni propositi: la storia ci insegna che non riusciamo a imparare dai nostri errori. Grazie, Carmela!

UTE: F.I.L. e Life skills (sintesi di A. D’Albis)

La dottoressa Todaro ha presentato due argomenti veramente interessanti. Nella prima parte, ha spiegato che cosa è il F.I.L. (Felicità Interna Lorda) e nella seconda parte ha chiarito cosa sono le Life Skills (Competenze Vitali) e ci ha indicato come il loro sviluppo possa farci raggiungere un certo grado di felicità.

Esaminiamo prima che cosa è il F.I.L.

Il F.I.L. è un nuovo concetto di felicità, concreto e possibile per tutti, ma non automatico. Il F.I.L. è possibile per le persone che lo conoscono e lo coltivano.

Il concetto filosofico di felicità, invece, è teorico, valido per tutti, ma irraggiungibile (concetto di Chimera).

Queste ricerche evidenziano quali sono gli elementi perché una persona possa ritenersi felice. Sono parametri oggettivi, che poi vengono rivisti  soggettivamente, cioè ognuno di noi percepisce questi parametri oggettivi come più o meno importanti.

La felicità interna lorda è un concetto per cui la felicità umana è possibile non perché si creano delle condizioni così favorevoli che corrispondono al nostro concetto di felicità, ma perché, a prescindere da quello che ci capita nella vita, abbiamo la capacità di saper godere di quello che si ha. Questo non è un accontentarsi, ma dare un senso a quello che si ha tanto da essere appagati e non soffrire per quello che manca. E’ una predisposizione interna.

La dottoressa ci illustra ora le 5 dimensioni della felicità:

Valori, cura di sé, tempo, progetti, relazioni.

Poi illustra le 6 caratteristiche chiave che, secondo i ricercatori, sono condivise dalle persone felici. Continue reading “UTE: F.I.L. e Life skills (sintesi di A. D’Albis)”

UTE: Leopardi – A. De Gasperi. (sintesi di Angela D’Albis)

infinito-leopardiAlle 15.00 Don Ivano Colombo ci ha parlato del Leopardi riferendosi agli scritti del biennio 1817- 1819.
Non tutti sanno che 200 anni fa sono apparsi nell’edizione a mano gli “Idilli” che rappresentano il pensiero poetico più che filosofico del grande Leopardi.
Questi “Idilli” sono conosciuti da noi perché li abbiamo studiati a scuola.
Essi sono il meglio della produzione leopardiana, ma anche della nostra letteratura. Nel biennio 1817-1819 Leopardi compone due “piccoli” idilli:
“L’ Infinito” e “Alla luna”, scritti a mano. Essi verranno stampati nel 1831 e a “Alla luna” verranno aggiunti di pugno del poeta due versi (il 13 e il 14) nel 1835. Leopardi morirà nel 1837.
Il problema sottolineato da Leopardi in queste poesie è la ricerca della “salvezza”.
Quando parliamo di salvezza di solito intendiamo la fuoriuscita da una condizione esistenziale di malessere per il rotto della cuffia. La salvezza, invece, è, per Leopardi, la realizzazione del vivere.
Leopardi vive in una famiglia che lo soffoca. Si trova a vivere anche geograficamente in una periferia estrema di uno stato, quello pontificio, a Recanati, un paesino in provincia di Macerata.
Anche il periodo storico che vive è quello della Restaurazione che vuole cancellare i segni e i ricordi delle nuove idee nate dal furore rivoluzionario e dalle campagne avventurose di Napoleone.
Confinato in questa famiglia e in questo contesto storico-geografico-esistenziale, Leopardi, che aveva solo 21 anni nel 1819, si sente soffocato, tenta la fuga, ma fallisce.
Il poeta ha una visione del mondo grandiosa, cerca l’amore, ma anch’esso rimarrà sempre platonico.
Ha un’educazione “sensista”, ma capisce che non può rimanere legato ai sensi e arriva all’intuizione che deve uscire dal soffocamento e librarsi nell’infinito, infinito che è “natura”: al di là della siepe c’è l’immensità della natura.
Leopardi intuisce anche che l’uomo è fatto per essere libero interiormente; la vera libertà si costruisce dentro. La “salvezza” sta nell’”immaginazione” e nel “ricordo”, che aiutano l’uomo ad uscire da un presente soffocante per spaziare oltre il presente, verso la vera libertà che è quella interiore.
Questo esercizio di ricerca della libertà interiore, che il Leopardi intraprende con le sue poesie, è un esercizio valido per tutti gli uomini. Il POETA, quindi, è colui che riesce a travalicare i tempi, per cui la sua poesia è valida per tutti i tempi e per l’intera umanità.
Il docente passa ora a spiegare la bellissima poesia “L’Infinito”, dove Leopardi condensa la sua visione della vita, maturata nel1819.
La lirica è scritta in endecasillabi sciolti; ricorrono spesso le lettere nasali (M e N), che ci immergono nell’infinito come un respiro, e le lettere “liquidi” (R-L) che ci cullano come le onde del mare.
Don Ivano passa poi alla spiegazione della poesia “Alla luna”. La lirica è scritta in 16 versi endecasillabi sciolti, di cui il 13 e 14 sono stati aggiunti dal poeta in seguito.
La poesia si svolge tra l’evocazione iniziale “O graziosa luna” e quella del verso 10, “O mia diletta luna”.
In questa poesia l’immersione nella natura circostante è raggiunta con l’ammirazione della luna.
Il poeta si rispecchia alla sua luce e allevia, così, la condizione dolorosa della vita.
Molto bella questa lezione sul grande Leopardi. Grazie Don Ivano!

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alcide_de_gasperi_2Alle 16.00, il prof. Cossi conclude il ciclo delle sue lezioni su Alcide De Gasperi. Purtroppo, il tempo non è stato sufficiente per portare a termine il programma che si era proposto di svolgere. Confida di poterlo terminare in un altro momento.
In questa lezione ci parla del secondo governo De Gasperi del 1946.
Nella scorsa lezione ci aveva già anticipato che in questo governo i poteri di De Gasperi aumentano. Oltre a essere Primo Ministro e Ministro degli Esteri, diventa anche Ministro dell’Interno. E’ un periodo delicato per l’Italia. Il paese esce distrutto dalla guerra, povero, anche perché non abbiamo le risorse. Anche la situazione internazionale è precaria, come è stato già spiegato nella scorsa lezione.
Nel ’46, la DC è ancora in coabitazione con il Partito Comunista. C’è qualcuno, però, che non vuole questa coabitazione con i comunisti. Non solo la Chiesa non la vuole, ma anche alcuni esponenti democristiani, per esempio Gronchi.
Alle elezioni amministrative del 1946, la DC perde voti che vanno a un nuovo partito: il Partito dell’Uomo Qualunque. Questo partito si presenta soprattutto nel Centro e nel Mezzogiorno. I voti sono soprattutto quelli della Chiesa. Il Partito dell’Uomo Qualunque durerà poco e si scioglierà già nel 1948. Chi lo ha votato, lo ha fatto come scelta temporanea e punitiva. Tuttavia, questa scelta rafforza la destra.
Nel frattempo, alla fine del ’46 e agli inizi del ’47, De Gasperi riceve un invito ad andare negli Stati Uniti.
De Gasperi accetta l’invito e si reca negli U.S.A. per fare delle richieste. Chiede agli Stati Uniti degli aiuti economici che vadano almeno fino all’estate del ’47.
Gli Stati Uniti vogliono la garanzia che la DC resti al potere. De Gasperi non può garantire niente, ma nel gennaio del ’47 c’è una scissione all’interno del Partito Socialista. Si forma il PSDI. C’è la crisi di governo e De Gasperi chiede a Saragat di partecipare al governo, ma Saragat non se la sente di rompere totalmente con i socialisti. Si forma così il terzo governo De Gasperi, appoggiato ancora dai comunisti. Il ministro dell’interno è Mario Scelba.
C’è ancora il problema del disarmo interno perché sia la sinistra sia la destra hanno dei militanti armati. A causa delle condizioni economiche difficili, potrebbe scoppiare una rivoluzione. Per scongiurare questo pericolo, Scelba fa una riforma della pubblica sicurezza. Promuove l’epurazione di tutti i partigiani della pubblica sicurezza sia con incentivi economici (la buona uscita) sia con trasferimenti mirati che provocano dimissioni volontarie.
Ma c’è ancora il grosso problema economico da risolvere.
Vengono decisi dei provvedimenti per tagliare la spesa pubblica e per abbassare l’inflazione.
La sinistra è d’accordo su questi provvedimenti, ma vorrebbe una certa gradualità.
De Gasperi capisce che bisogna rompere con i comunisti, ma né lui, né i due partiti di sinistra vogliono fare il primo passo.
A questo punto, De Gasperi si dimette. E’ aperta ufficialmente la crisi che porterà all’esclusione delle sinistre dal governo nazionale.
ll capo provvisorio dello Stato, Enrico De Nicola, avvia le consultazioni per l’assegnazione dell’incarico per la  formazione del nuovo Governo e incarica Francesco Saverio Nitti.
Fallito il suo tentativo di formare un governo di larga coalizione, Nitti rinuncia al mandato che viene assegnato a Vittorio Emanuele Orlando che, incontrate le stesse difficoltà, rinuncia.
Infine, l’incarico sarà di nuovo assegnato a De Gasperi.
Nasce così il IV governo De Gasperi, il primo senza i comunisti.
Il docente si ferma qui perché il tempo è terminato, ma promette di trovare un altro momento per concludere questo argomento che ci ha veramente interessato e appassionato.

E penso…..

serenitaCerco il silenzio, // desidero il silenzio,// per trovare me stessa// e il senso del vivere// e penso….

Cerco la serenità,// desidero la serenità,// l’ho trovata facendo// una scelta forte e pesante// e penso….

Stanno cambiando i valori,// si ritagliano i contorni,//rimane un senso di pulito,// si fa più profondo il respiro,// ti accorgi che puoi sorridere agli altri// e penso….

Perdi ogni motivo di giudizio,// prendono radici affetto e comprensione// non esiste discrimine// perché c’è un filo che ci unisce e ci accomuna// e penso…..

Questa svolta // mi rende serena,// capace di assaporare e approfondire//momenti felici e momenti amari, // decisa a non più giocare con la vita//e penso…

Mi sento pronta // a camminare //lungo un sentiero// che sta finendo //e penso….

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E’ questo il regalo di Natale più caro che ho potuto ricevere quest’anno; l’ho trovato  solo ieri nella posta al mio rientro a casa dopo una lunga assenza.

La mia amica P.  mi ha regalato questo suo scritto, che lei chiama “sfogo”, ma che io preferisco chiamare poesia.  Dalle sue parole traspare una grande serenità  e un senso di riconciliazione con la vita e con il mondo conquistati con tenacia superando momenti di difficoltà piccole e grandi.

Il tuo esempio, cara amica, mi dà coraggio e per questo ti dico il mio più sentito e affettuoso “Grazie!!”