30 anni di lotta alla solitudine

Ieri sera su Rai3, la trasmissione “Presa Diretta” ha parlato della solitudine, il male silenzioso che s’insinua soprattutto nelle città più popolate. Ad esempio a Tokio, che con le zone circostanti arriva a contare più di 30 milioni di abitanti, molti anziani commettono reati, cercando di farsi cogliere sul fatto, per poter andare in carcere: la reclusione è meglio della solitudine disperata di casa propria.

In Italia, è Milano la città in cui più del 50% delle famiglie sono composte da una sola persona e sono tanti i casi di gente che ha avuto una vita normale (perciò non senzatetto) che giace negli obitori per mesi senza che nessuno ne reclami la salma per darle una sepoltura dignitosa.

In Inghilterra, il problema ha attirato l’attenzione delle autorità e in alcune città si stanno mettendo in atto iniziative per combattere il fenomeno dell’isolamento che coinvolge soprattutto gli anziani.

Qui a Erba abbiamo la fortuna di avere molte associazioni di volontariato in cui gli anziani possono impegnarsi per essere d’aiuto agli altri e a sé stessi e tra queste associazioni, certamente occupa un posto d’onore l’UNIVERSITA’ della TERZA ETA’, che il 25 ottobre prossimo festeggerà i suoi primi 30 anni di attività.

Sono stati trent’anni all’insegna dell’aggiornamento culturale, della solidarietà e soprattutto dell’accoglienza: ognuno in Sala Isacchi può sentirsi a casa, trovare un sorriso di benvenuto e ascoltare parole amichevoli o essere ascoltato con empatia e rispetto.

I festeggiamenti si apriranno alle 12:30 con il pranzo all’hotel Leonardo da Vinci a cui parteciperanno soci, docenti e persone amiche dell’UTE e si concluderanno la sera nella sala polivalente di Via Alserio (ex-tribunale), dove valenti cantanti e musicisti si esibiranno in splendide arie tratte dalle opere di Puccini. L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti.

E’ facile capire che sarà una bellissima serata a cui io non vorrò mancare; e voi?

Teatro: La bayadère.

Ieri , serata di gran gala (!!) al teatro LA Scala: era in scena il balletto “La Bayadère”.

La trama del balletto contiene tutti gli elementi cari al romanticismo ottocentesco: ambientazione esotica, storia romantica, tradimenti, esoterismo…

I due protagonisti principali sono la ballerina del tempio (la bayadère) e il guerriero Solor, che le giura amore eterno, salvo poi accettare di sposare la figlia del Rajah (mai fidarsi dei giuramenti degli uomini!!!). Le due donne si affrontano, ma a soccombere è la ballerina che viene morsa da un serpente velenoso nascosto in un mazzo di fiori. Solor allora fuma un veleno particolare che lo fa entrare nel mondo delle ombre dove ritrova la sua amata ballerina.

Qui finisce il terzo atto e qui è finito lo spettacolo di ieri sera, ma la versione originale del balletto prevede un quarto atto in cui, durante le nozze di Solor con la figlia del Rajah, il tempio crolla seppellendo tutti i protagonisti della storia.

Stare nel teatro della Scala è per me sempre un’emozione grande perchè non posso fare a meno di pensare a quanti grandi personaggi della nostra storia vi si sono soffermati, a quanti grandi artisti vi si sono esibiti ed è per me un grande privilegio poter sedere su quelle poltrone.

Il teatro era affollatissimo e lo spettacolo davvero splendido: ballerini che parevano non avere nulla di umano: parevano non sentire la forza di gravità tanto le loro movenze erano aggraziate e “leggere”. I costumi poi erano bellissimi e di grande eleganza e la musica veramente molto bella.

Che magia sa creare il balletto!!

Tutti all’opera!

Ieri, alla Scala, andava in scena un concerto che sul filo rosso della rievocazione della vita e della carriera artistica di Maria Callas, ci ha dato modo di ascoltare e apprezzare molti giovani artisti (tenori, baritoni, bassi, soprani e contralti) che interpretavano arie non notissime di Verdi, Rossini, Donizetti, Bellini.

Erano stati invitati pensionati e studenti delle scuole medie e superiori, che hanno ascoltato i vari pezzi di non facile comprensione in religioso silenzio.

Mi ha sorpreso constatare come tanti giovani stranieri (la maggior parte provenienti dall’Estremo Oriente) si appassionino tanto al modo di cantare all’italiana (bene immateriale dell’Unesco) da lasciare il proprio paese per venire a Milano all’accademia di perfezionamento. E devo dire che i risultati sono davvero entusiasmanti: abbiamo potuto ascoltare con ammirazione voci stupende, capaci di virtuosismi vocali sorprendenti e di espressività raffinata. Durante la presentazione dei brani, tutti riferiti ad opere interpretate dalla Callas, mi veniva alla mente la voce sublime di questa cantante e mi è parso di di risentirla in uno dei suoi cavalli di battaglia “Casta Diva”

Se posso fare un appunto all’organizzazione, direi che sarebbe stato auspicabile poter seguire meglio i testi dei brani eseguiti, visto che la tecnologia odierna lo consente.

A parte ciò, è stato un pomeriggio veramente unico.

L’UTE per il sociale.

Fa parte del DNA dell’UTE di Erba mettersi in ascolto  delle richieste di sostegno che vengono dal territorio e  accoglierle cercando di rispondere con iniziative ad hoc.

E’ in questo contesto che il 1° Dicembre prossimo si terrà un concerto con la partecipazione del M.° Fedeli, della sua formazione musicale e  del suo preziosissimo Guarneri, che da quasi tre secoli ci regala la sua voce ineguagliabile.

Saranno sul palco anche i gruppi musicali della locale scuola media Puecher con i propri bravissimi insegnanti, il cui lavoro è stato più volte segnalato e premiato anche in campo nazionale.

Il ricavato della serata  verrà devoluto al progetto OASI per ragazzi autistici del territorio erbese. Si auspica una partecipazione numerosa e “generosa”!!!

concerto natale 2023

 

Serata entusiasmante in concerto.

Come ho già avuto modo di rivcordare, la nostra UTE è sempre pronta ad ascolate ed accogliere le richieste di aiuto che vengono dal territorio e anche ieri sera se ne è avuta la conferma con il bellissimo concerto che si è tenuto nella sala polivalente dell’ex-tribunale. Era pervenuta una richiesta di aiuto dalla scuola media cittadina per reperire fondi da destinare alla realizzazione di interventi di pet-terapy a favore dei ragazzi con difficoltà particolari.

Il pianista Scaioli e il violinista Fedeli si sono prodotti in pezzi di Mozart, Mascagni, Bazzini, Hoffstetter (alla maniera di Haydn) dando prova di grandissime abilità tecniche e squisita sensibilità interpretativa. Cosa dire poi dei cantanti lirici? I “nostri” Maria Rosaria Cannatà (soprano) e Vincenzo Petrucci (baritono) erano fiancheggiati dal mezzosoprano Giada Gallone. Insieme ci hanno deliziato con arie di Cilea, Mascagni, Rossini. Offenbach e Mozart.  Di quest’ultimo hanno rappresentato gran parte del secondo atto da “Le nozze di Figaro”.

Il pubblico presente ha salutato ogni pezzo con calorosissimi applausi e la  meritatissima “standing ovation” finale ha sancito il successo di questa serata, di cui dobbiamo ringraziare la nostra UTE (il presidente Filippi) e i nostri carissimi e bravissimi cantanti-docenti.

Concorso letterario”Giovanni Segantini”

Come è noto, Segantini ha passato un periodo della sua vita qui in Brianza e, in particolare, a Pusiano e alcune sue opere ritraggono proprio momenti di vita rutale sulle rive del lago.

Per ricordare questo suo illustre cittadino (anche se solo per un periodo), a Pusiano è sorta  l’associazione “Promoterre” che si pone il fine di far conoscere sempre più l’opera di Segantini. E’ nell’ambito di queste attività che è stato indetto un concorso letterario. I partecipanti dovevano inviare poesie, racconti e saggi ispirati ai quadri del pittore. Gli elaborati inviati sono stati poi raccolti e pubblicati in un libro dal titolo : “Giovanni Segantini -Concorso letterario”,  che  è stato presentato  ieri, a Palazzo Beauharnais,  nella sala Civica di Pusiano.

Sono state proiettate alcune diapositive riproducenti le opere dell’artista e intanto un pianista, un clarinettista e un violinista commentavano le immagini con le loro note. A condurre la presentazione c’era il prof. Creuso, che si è rivelato anche un buon flautista e un attore appassionato.

La sala era affollatissima e si è reso necessario aggiungere molte sedie a quelle predisposte in anticipo; molti tra i presenti erano gli autori dei testi pubblicati: scrittori già conosciuti, ma anche persone semplici e alunni delle scuole dei paesi vicini.

E’ stato un bel momento e per me anche un’occasione per conoscere un po’ di più Palazzo Beauharnais.

Io ho inviato questo racconto : nella stalla ++

 

 

L’eredità dei giusti.

È “L’eredità dei giusti” (titolo della serata di ieri sera, partecipata nonostante il vento freddissimo) che essi hanno lasciato a tutti noi : battersi e operare x la giustizia, perdonare il nemico, anche il più feroce, donare le proprie energie e pronunciare parole buone, per costruire un mondo migliore, tutto ciò con Amore, l’ultima parola che David Sassoli ha ripetutamente pronunciato morendo.

Questo è il commento della mia amica C.F. che ha assistito, come me, alla seconda serata del “mese della Pace”.  Si è trattato di un recital dell’attore Simone Severgnini e del Giardino delle Ore, imperniato sul “ricordo” di alcuni  giusti dei nostri giorni: Gino Strada, Desmond Tutu,  Thich Nath Hahn, Luca Attanasio, David Sassoli.

Sono uomini che hanno dedicato la propria vita a rendere migliore il mondo in cui viviamo, ognuno ha operato in campi diversi: Strada come medico là dove le guerre seminano dolore e morte; Desmond Tutu, in Sudafrica, contro l’apartheid; Thich Nath Hahn, monaco buddista noto per il suo impegno per la pace; Luca Attanasio, il giovane ambasciatore gentile ucciso durante una missione di solidarietà; David Sassoli, l’uomo che ha nobilitato il mestiere della politica con il suo impegno nella costruzione di un’Europa più forte, con la sua onestà, con la forza delle sue idee e dei suoi affetti.

Sono persone che ci  hanno lasciato come preziosa  eredità il loro esempio; se ognuno di noi si impegnerà a seguire le orme dei loro passi, certamente il mondo diventerà un luogo migliore per noi e per i nostri figli.

 

Teatro: U Parrinu”.

Sabato sera è stato un teatro gremito in ogni ordine di posti ad applaudire con grande commozione la fine dello spettacolo “U PARRINU” scritto e interpretato da Christian Di Domenico.

Un monologo, che ha come temi la legalità, la capacità di perdonare e di chiedere perdono, ha catturato l’attenzione degli spettatori,  in prevalenza  studenti delle scuole medie inferiori e superiori della città e del circondario.

Per quasi un’ora e mezza un silenzio assoluto ha accompagnato la performance dell’attore che ha raccontato come la sua vita sia stata intrecciata in vari momenti alla vita di don Puglisi  e ha messo in risalto il coraggio di un piccolo prete che ha trovato nella fede e nell’amore del prossimo la forza di sfidare la violenza mafiosa con la consapevolezza dei rischi cui andava incontro. Quel colpo di pistola che lo ha freddato crudamente davanti alla porta di casa non è arrivato certo inaspettato.

La scelta di mettere in scena questo monologo mi pare doppiamente indovinata;  infatti oltre a rendere onore alla memoria del beato don Puglisi, fa toccare con mano la crudeltà e la pervasività della mafia, in un momento in cui statistiche ben documentate testimoniano come la criminalità organizzata stia assediando anche queste nostre zone, un tempo estranee a questi fenomeni