Teatro : Notre Dame de Paris.

Oggi al teatro Linear Ciack di Milano si rappresentava “Notre Dame de Paris”  di Cocciante. Chi non ricordasse la trama, che è piuttosto intricata, può rinfrescare la memoria cliccando su queste righe colorate.

Notre DameVedendo lo spettacolo si capisce perchè da quasi vent’anni esso continui ad avere grande successo di pubblico: un gioco di luci molto sapiente movimenta la scenografia ; il corpo di ballo è strepitoso e riempie il palcoscenico di acrobazie ed evoluzioni mirabolanti; le voci dei protagonisti sono tutte eccezionali e poi ci sono le musiche di grande effetto.

Solo un piccolo appunto: l’acustica non era perfetta e a tratti il volume della base musicale registrata risultava troppo forte e un po’ fastidioso.

Direi che  è molto attuale il tema dello straniero che chiede asilo e che viene guardato con diffidenza: lo straniero è per forza cattivo, è facile accusarlo di ogni nefandezza, lo straniero è in balia di quelli che detengono il potere , siano essi guardie o religiosi in preda al fanatismo e alla superstizione. Poi c’è Quasimodo , il gobbo, il deforme, l’emarginato, quello che tutti prendono in giro, ma che ha un’anima nobile e sensibile.

Alla fine , dopo che il sipario si è chiuso sui cadaveri dei protagonisti, è scattata una lunga standing ovation ed è stato chiamato in scena lo stesso Cocciante che ha cantato a cappella alcune battute dell’ultimo pezzo del musical: è stato un bellissimo momento.

Se si vuole vedere un brano dello spettacolo Cliccare su questo link.

 

Pomeriggio a teatro: Mister Green.

IMG-20170209-WA0001Oggi al teatro Grassi di Milano ho assistito insieme ad alcuni amici dell’Università della Terza Età alla rappresenrazione del lavoro teatrale “Mister Green”

Mister Green è anziano ebreo rimasto vedovo da poco; un giorno attraversando la strada viene buttato a terra da un’automobile alla cui guida è il giovane Ross. Per punirlo della sua guida poco prudente, il giudice condanna il ragazzo a visitare una volta la settimana Mister Green e a portargli aiuto. L’anziano però rifiuta a più riprese la mano tesagli , anche se non volontariamente , da Ross: lui è orgoglioso, non ha bisogno di nessuno lui, lui vive bene nella sua casa disordinata….Ma Ross DEVE continuare a fargli visita e a poco a poco il vecchio si addolcisce un po’ soprattutto quando viene a sapere che anche il giovanotto è ebreo e si lascia andare a qualche confidenza su Ester, la moglie perfetta che ha vissuto accanto a lui per 59 anni. Ma proprio quando sembra che l’accordo tra i due sia a portata di mano ecco che Ross confessa di essere gay e di vivere la pena del rifiuto della sua famiglia per quella sua condizione.

Il vecchio rimane sconcertato: un ebreo non può essere gay, l’omosessualità è contro la religione , contro i comandamenti, contro natura…Mister Green si arrabbia moltissimo e in preda all’ira si lascia sfuggire che Ross è proprio come sua figlia!!!! Lui aveva sempre detto di non avere avuto figli….. Sotto  l’incalzare delle domande di Ross racconta che, sì, aveva una figlia di nome Rachele, ma per lui è come morta da quando ha voluto sposare un uomo non ebreo….Sarà Ross a risolvere la situazione ….

Allo spettacolo erano presenti moltissimi ragazzi delle superiori e credo che esso potrà offrire molti spunti di discussione:

  • Mister Green, che ricorda con dolore la persecuzione subita nei pogrom russi a causa dei pregiudizi sugli ebrei, non è immune da pregiudizi derivantigli dalla sua cultura e dalla sua religione.
  • La solitudine inasprisce e inselvatichisce chi è costretto a viverla.
  • Mister Green ricordando la moglie Ester   magnifica il perfetto accordo che regnava tra di loro, ma poi scopre che lei di nascosto intratteneva rapporti regolari con la figlia che invece lui aveva rinnegato : può dirsi un’unione perfetta quella in cui non si litiga, ma si è costretti a nascondere i propri sentimenti?
  • L’omosessualità non è una scelta, ma una condizione da vivere spesso con sofferenza , pertanto merita comprensione e rispetto.

Sono stati veramente molto bravi i due interpreti della pièce: Massimo de Francovich e Maximilian Nisi, che hanno saputo emozionare il pubblico presente con una recitazione misurata ed efficace.

Tutti a teatro!

Il mese di gennaio è dedicato alla pace e, per riflettere su questo bene fondamentale giovedì sera al teatro Excelsior potremo assistere allo spettacolo “LA SCELTA” di cui copio e incollo di seguito la presentazione che ho trovato sulla rete….

“……. ascolterete quattro storie vere provenienti da uno dei conflitti più atroci, sanguinosi e assurdi che l’essere umano abbia mai combattuto. Nei libri di storia la chiamano ‘Dissoluzione della Ex-Repubblica Federale Socialista di Jugoslavia’… ma sui muri di Sarajevo trovi una definizione molto più semplice Welcome to Hell’, ‘Benvenuti all’Inferno’. Raccolte durante il conflitto bosniaco dalla dottoressa Svetlana Broz e affidate alla voce di Marco Cortesi e Mara Moschini, queste quattro storie rappresentano straordinarie testimonianze di eroismo, coraggio e umanità.

Storie vere di uomini e donne che hanno avuto il coraggio di rompere la catena dell’odio e della vendetta, persone che hanno avuto la capacità di vedere oltre il loro egoismo e di rischiare la loro vita per salvare quella di altri. Storie vere, autentiche, genuine. Storie effettivamente raccolte con un piccolo registratore sui campi di battaglia… Con oltre 450 repliche tra Italia, Europa e Stati Uniti “La Scelta” è uno spettacolo di teatro civile capace di scuotere e illuminare le coscienze.”

Credo che sarà uno spettacolo dalle grandi emozioni….non perdiamo questa occasione !!!

Un pomeriggio in musica alla Scala.

WP_20170116_14_53_18_Pro
Palco reale

La Scala di Milano, per avvicinare alla musica anche quelli che non possono permettersi il lusso di partecipare ai grandi eventi, organizza concerti pomeridiani per studenti e anziani.

Ieri si esibiva il “SETTIMINO ITALIANO”, sette valentissimi orchestrali della Scala che hanno formato un complesso per musica da camera, composto da due violini, una viola, un violoncello, un contrabbasso, un fagotto e un’arpa.

La star del gruppo è l’arpista, una musicista di fama internazionale, che sa trarre dal suo strumento delle incredibili, freschissime cascate di note limpide e dolcissime. E’ stato interessante anche scoprire la voce dolce e un po’ “scura” del fagotto, strumento che difficilmente riusciamo a “isolare” nel contesto dell’orchestra Il fagottista si è esibito con brio in un brano che Verdi, da giovane, aveva composto proprio per mettere in evidnza le particolari caratteristiche del fagotto. Durante l’esecuzione del “capriccio” lo strumentista accompagnava col corpo la musica che usciva dal suo strumento: si capiva che per lui suonare è divertimento e piacere. L’accostamento tra le note argenine  dell’arpa e quelle più sommesse del fagotto creava un contrasto insolito ma molto piacevole.

La bellezza della musica, la maestria di tutti i musicisti e il fascino del teatro più famoso d’Italia (e tra i più famosi nel mondo) hanno contribuito a creare un pomeriggio magico per il pubblico che occupava ogni odine di posti.  A proposito del pubblico, devo annotare come i palchi fossero quasi interamente occupati da studenti, che hanno seguito il concerto con una compostezza ammirevole.

 

 

UTE: “In difesa di Danilo Dolci”

Dopo una breve presentazione del prof. Porro per dare alcuni cenni storico-biografici di Calamandrei , autore dell’arringa, e Dolci, pacifista italiano per cui l’arringa è stata pronunciata,  Christian Poggioni ha dato inizio alla sua lettura scenica.

dolci-tra-gli-scioperantiLa sua declamazione ci ha trasportati idealmente in quell’aula di tribunale dove Dolci e alcuni disoccupati sedevano sui banchi degli imputati per aver aggiustato gratuitamente una “trazzera” abbandonata da tempo. Questo gesto compiuto per protesta per la mancanza di lavoro e per l’indifferenza dello stato nei loro confronti difficilmente ora potrebbe essere  definito “reato”, ma allora costò a Dolci e ai suoi compagni lunghi mesi di detenzione.

Calamandrei con la sua lunga, dotta e appassionata arringa puntò molto sull’articolo della Costituzione che garantisce a tutti il diritto al lavoro e, contestualmente , riconosce a ognuno il dovere di lavorare per essere utile alla comunità.

La lettura di Poggioni è stata , come sempre, magistrale e la sua voce ci ha affascinato e incantato per oltre un’ora, senza nessuna interruzione.

E’ stato un pomeriggio importante per ognuno dei presenti perchè ci ha fatto richiamare alla mente la bellezza della prima parte della nostra Costituzione e ci ha fatto capire come sia stato non privo di ostacoli il suo cammino soprattutto nei primi anni  del secondo dopoguerra.  Ma abbiamo anche capito che molti bellissimi principi enunciati nella nostra Carta siano ancora ben lontani dall’essere realizzati.

Teatro: L’affare Kubinski.

Ieri sera nel salone della parrocchia di Arcellasco, la compagnia teatrale di Albavilla ha rappresentato una divertentissima commedia: L’AFFARE KUBINSKI.

La vicenda è ambientata negli anni che seguirono la crisi del 1929, ma potrebbe benissimo riferirsi alla situazione attuale. Un disoccupato di lunga data, tale Wiesinger, si intrufola tra il personale di una banca e finge di essere un impiegato. Per attirare l’attenzione dei superiori e avere una legittimazione si inventa ” l’affare Kubinski” , un affare di cui nessuno naturalmente sa nulla , ma per il quale tutti devono fare riferimento a lui che, a quanto pare è l’unico a saperne qualcosa. Tutto va per il meglio fino a quando si arriva a  concludere l’affare, ma nessuno riesce a trovare il dossier relativo ….Le cose andrebbero sicuramente molto male, se non intervenisse la figlia del Presidente della banca, la quale nel frattempo si è innamorata di Wiesinger. Il lieto fine è immancabile, ma la commedia fa ridere tantissimo, ma fa anche riflettere sulla condizione di chi perde il lavoro, sulla necessità per ogni persona di potersi sentire utile per non perdere il rispetto di se stessi.

L’affare Kubinski, nato per la fantasia di Wiesinger, a poco a poco diventa reale solo perchè tutti coloro che lo sentono nominare non possono e non vogliono ammettere di non saperne nulla: farebbero una pessima figura con i superiori……è lo stesso meccanismo psicologico preso di mira nella storia di “Il Re Nudo” che abbiamo sentito raccontare da bambini.

Gli attori sono tutti dilettanti, ma bravissimi e il pubblico ha partecipato con grande divertimento e lunghi applausi finali.

A teatro: Peter Pan goes Wrong.

Peter Pan Goes wrong  è il titolo della commedia che  abbiamo visto stasera al teatro Apollo in Piccadilly Circus. E’ stato il nostro modo di festeggiare il compleanno di mia figlia.

Peter Pan è un gran pasticcione e va sì da Wendy e dai suoi fratelli, ma questi sono ormai cresciuti e non sanno volare molto bene, anche perchè Peter Pan stesso è piuttosto maldestro e combina disastri a non finire. Il filo conduttore è la favola di Barrie, ma viene stravolta dalle trovate di una sceneggiatura che gioca molto sulla voluta cialtroneria dei protagonisti e sull’incerto funzionamento delle macchine di scena e degli impianti del palcoscenico.  Alla fine tutte le scene sono a pezzi e tutti i personaggi sono  incerottati e malconci il tutto però avviene in modo piacevole e intelligentemente autoironico.

Purtroppo  non capivo molto le battute (anche Samu e Grazia trovavano difficoltà) ma le situazioni erano esilaranti e Samu si è fatto un sacco di risate.