UTE: a teatro ricordando GOVI.

l'ingegner casciaballSi sa che la vita dei bugiardi è molto complicata e non tutti sono in grado di sostenere a lungo quel ruolo, perché prima o poi il tempo, che è sempre galantuomo, si occupa di smantellare il castello di bugie faticosamente messo in piedi.

E’ un po’ questa la morale della commedia ” L’ingegner casciaball”, tratta da un testo di Gilberto Govi , di cui ricorre il cinquantenario della morte. Chi non è più tanto giovane, ricorda forse quando la TV trasmetteva le commedie dell’impareggiabile capocomico genovese. Io  ero una ragazzina e ricordo quando tutta la famiglia si disponeva davanti al televisore per vedere Govi (ma anche Baseggio). Ricordo bene come mio padre e mia madre assistessero con grande divertimento alle sue commedie, sia per le situazioni comiche sia e soprattutto per la recitazione di Govi,  per il suo modo di porgere le battute, per la sua mimica facciale, per i suoi sguardi ammiccanti, per il suo modo di stare in scena e per la sua gestualità.

Bene, non voglio esagerare, ma il protagonista della versione italiano-brianzola (tradotta e adattata da Marinetta e Cesare) della commedia rappresentata oggi, mi ha ricordato molto quel Govi. E anche tutti gli altri interpreti si sono veramente fatti onore.

Gli applausi a scena aperta sono scrosciati a ripetizione e alla fine non finivamo più di applaudire e complimentarci con gli interpreti e con Cesare, il bravissimo regista.

La compagnia si esibirà fra una settimana ad Arcellasco e durante l’estate a Valbrona, ma sono certa che riceveranno molti altri inviti.

Se potete, non lasciatevi sfuggire l’occasione di vedere questo spettacolo: l’ingegnere casciaball vi conquisterà.

Teatro: L’opera da tre soldi.

opera da tre soldiSolo all’ultimo momento abbiamo potuto decidere di prenotare l’ultimo spettacolo cui ci dava diritto l’abbonamento sottoscritto a Natale, quindi non mi ero documentata su ciò che avremmo visto al “Piccolo”. E’ stato perciò un po’ destabilizzante per me assistere al primo atto di “L ‘ opera da tre soldi” , famosissima pièce di Bertolt  Brecht e Kurt Weill.

La situazione rappresentata mi pareva troppo surreale, i personaggi parevano di volta in volta vittime e carnefici allo stesso tempo; poi nel secondo tempo tutto si è chiarito: la denuncia della corruzione ad ogni livello, dello sfruttamento dei poveri e dello strapotere del danaro, al cui fascino nessuno, povero o ricco che sia , intende sottrarsi. Ogni valore viene calpestato per danaro: amore, amicizia , lealtà, onestà, senso del dovere.

Ho molto apprezzato la recitazione dei protagonisti, soprattutto quella di Peppe Servillo, che conoscevo come musicista, ma che se la cava benissimo anche sulla scena. Uno straordinario effetto ottico veniva creato dal sipario fatto di lunghissime strisce verticali dorate, che creavano inaspettati effetti di luce ad ogni movimento, il che creava un contrasto netto con la semplicità  , direi quasi povertà, delle scene.

Capisco benissimo il successo avuto da questa opera teatrale ai tempi di Streheler e ora, pur se i tempi sono notevolmente cambiati, il messaggio dello sfruttamento di una parte dell’umanità sull’altra resta sempre valido, anzi il problema si è forse ingigantito  con la globalizzazione.

 

Un pomeriggio a teatro: QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO.

Questa-sera-si-recita-a-soggetto-Lo-Cascio-4-175x300” Molti teatri sono (infatti) contenuti in questo testo: il teatro brechtiano, quello naturalistico (e i due lottano l’uno con l’altro), la farsa, il dramma sentimentale, l’opera lirica (continui i riferimenti operistici anche nella trama), nella terza parte si presagisce addirittura il teatro di poesia di Eliot e Pasolini.”

Questo si legge nella presentazione dello spettacolo “QUESTA SERA SI RECITA A SOGGETTO” di Pirandello, alla cui rappresentazione  ieri ho potuto assistere. Raccontarne la trama credo sia superfluo vista la notorietà di quest’ opera che viene rappresentata da quasi un secolo in tutti i teatri. Vale forse la pena di sottolineare che la si può intendere come un trattato su cosa sia il teatro, su cosa sia il lavoro del regista e su come intendere la recitazione.

Io ho gradito molto soprattutto il primo atto, dove l’ironia faceva da filo conduttore al dialogo tra i personaggi, mentre il secondo atto mi è parso piuttosto pesante, anche perché troppo lungo il monologo di Mommina. In questa pièce, come nelle altre della Trilogia  pirandelliana, rimane sempre stimolante il gioco dei personaggi  (gli attori conservano i loro veri cognomi), che entrano ed escono in continuazione dal loro ruolo di scena.

Mi ha fatto un enorme piacere ammirare dal vivo la recitazione di Luigi Lo Cascio (nel ruolo del regista), attore che avevo potuto apprezzare in vari film : è veramente molto bravo e sa usare voce e corpo in modo mirabile. Tutta la compagnia ha comunque offerto un’ ottima prova , soprattutto di Massimo Verdastro nei panni di Sampognetta, che ha saputo interpretare il suo personaggio tragicomico con intelligenza, ironia e leggerezza.

Pomeriggio a teatro con le marionette.

il-gatto-con-gli-stivali-la-caccia-reale-620x310Costumi secenteschi riprodotti fin nei minimi particolari in tessuti di pregio, tanti personaggi e scene suggestive: questi gli aspetti che più colpiscono nello spettacolo di marionette “Il gatto con gli stivali” che è andato in scena oggi al teatro intitolato a Mariangela Melato.

Un’ora e un quarto per tornare ad assaporare la meraviglia di una forma di spettacolo sempre attuale: i bambini restano colpiti dalle scene , dai colori e dalle musiche; gli adulti apprezzano il lavoro difficilmente quantificabile per allestire tanti personaggi e per muoverli assecondando l’ azione scenica e la colonna sonora.

 

 

 

Un pensiero per Luca.

L’ avevo visto giovanissimo recitare in TV al fianco del padre, quando ancora la RAI si permetteva di trasmettere spettacoli di qualità. Quando nel programma del Piccolo Teatro (quattro spettacoli 66 euro – prezzo ridotto per anziani) ho visto comparire anche uno spettacolo della compagnia di Luca De Filippo, mi son detta: – Questo non lo voglio perdere!- e ho convinto l’ amica che mi fa compagnia in queste occasioni a prenotare per la domenica 15 novembre.

Al momento dell’ acquisto del biglietto però ci hanno informato: un’ indisposizione costringe Luca de Filippo a farsi sostituire. Sembrava che tutto rientrasse nelle normali vicissitudini di inizio della  stagione fredda, da come la notizia veniva diffusa.

Purtroppo invece ieri è giunta notizia che Luca De Filippo è morto dopo una breve malattia.

Credo sia un grave lutto per il teatro italiano e a me rimane il rimpianto di non aver potuto vedere sul palcoscenico almeno uno degli ultimi discendenti di quella  famiglia di cui Eduardo resta il simbolo,  conosciuto sia in Italia che nel mondo.

Riposi in pace, signor Luca ! La conforti il pensiero che chi la sta sostituendo sulle scene lo fa in modo egregio.

Accade a Erba: nei prossimi giorni….

Settimana densa di appuntamenti interessanti; ne segnalo alcuni:

3 novembre: ore 15 -17 : Ute : la prof Meggetto ci intratterrò sul “De rerum natura” di                                                       Lucrezio  – il prof. Sassi ci parlerà di catastrofisti e attualisti in                                                     geologia.

4 novembre: ore 10.00 : messa  nell’ ambito delle celebrazioni  per l’ Unità nazionale –                                                      seguirà una breve cerimonia al monumento ai caduti.

6 novembre: ore 15-17: Ute: Il dr. Creuso parlerà di natura madre e matrigna – a seguire la                                              prof. Russo parlerà su : C’è abbastanza cibo per tutti?

7 novembre: ore 21  presso la parrocchia di Arcellasco, si terrà lo spettacolo                                                    “Virginia” ispirato a vicende vere legate alla Prima                                                         guerra Mondiale  . la rappresentazione è realizzata                                                           dal gruppo teatrale di Albavilla

 

C’ è solo la difficoltà della scelta….. Buona settimana ….

      “ VIRGINIA” -STORIA E CANTI DI UNA DONNA E LA GUERRA-
                                                             SABATO 7 NOVEMBRE- ORE 21
Lo spettacolo è messo in scena dal TEATRO GRUPPO POPOLARE di Albavilla ed è scritto
e interpretato da C. CAZZANIGA con la SCHOLA CANTORUM CORALBA. La regia è di G.GIUSTI.

Una sera a teatro: Galà di balletto.

Ieri sera sono andata con due amiche al teatro Excelsior di Erba a vedere il Galà di balletto con la partecipazione di Liliana Cosi e coreografie di Stefanescu.

Abbiamo assistito a esibizioni di grande delicatezza e bravura da parte di tutto il corpo di ballo, che interpretava musiche di Listz, Ciaikovskij, Beethoven , Albinoni e altri che non ricordo.

I costumi erano tutti molto belli , sia quelli con i colori più tenui e sfumati, sia quelli più vivaci e spiccavano benissimo sulla scena completamente nera.

Ciò che mi stupisce nei balletti classici, oltre alla grande forza fisica che richiedono certi movimenti, è la capacità di mascherare la fatica e lo sforzo dietro una delicatezza e morbidezza che sono certo frutto di anni e anni di disciplinato e ferreo esercizio. In particolare mi colpisce sempre il movimento delle braccia delle ballerine, che non sono più arti di carne e ossa , ma ali sinuose ed eteree.

E. Degas : La stella.

Il teatro non era al gran completo, forse anche per il cattivo tempo che avrà indotto parecchi a non lasciare le proprie case, ma i presenti hanno molto apprezzato le esibizioni degli artisti e non sono mancati applausi a scena aperta.

Pomeriggio a teatro….

Ingredienti:  Raffaele, un vedovo in difficoltà economiche; il cognato  pieno di spirito di iniziativa; la fedele domestica, pettegola, un po’ svampita, ma dal cuore d’ oro;  il fratello e la cognata avidi di denaro e senza scrupoli; la padrona di casa, single per forza in cerca di un compagno e altri personaggi secondari, ma esilaranti.

Mescolate il tutto e condite con una straordinaria vincita al lotto, che attira uno stuolo di opportunisti; per smascherare i finti amici il protagonista si finge sordo e così scopre la malafede dei parenti. Naturalmente non manca il colpo di scena finale….

Gli interpreti, particolarmente a proprio agio sul palco dell’ UTE a loro tanto familiare e davanti al pubblico che li conosce da anni e li ama, hanno dato il meglio di sè :disinvolti, spontanei, efficaci , espressivi .

Numerosissimi gli applausi a scena aperta e, alla fine, il pubblico, in piedi, ha applaudito a lungo attori, registi e collaboratori per l’ allestimento delle scene. Quanto a me ho riso spesso fino alle lacrime…