Una sera a teatro: Variazioni enigmatiche (di E. E. Schmitt)

E’ una strana storia , la cui protagonista principale non entra mai in scena, e nella quale , quando si pensa di aver capito come stiano le cose, tutto cambia all’ improvviso, facendo intravedere scenari e realtà impensate.

Uno scrittore famoso e misantropo vive da solo su un’isola sperduta e parrebbe dedito a fugaci passioni carnali, invece si viene a scoprire che ha scelto la solitudine per preservare dall’ usura della quotidianità un  amore giovanile per una donna con la quale ha intrattenuto un pluriennale rapporto epistolare molto intenso. Un giornalista viene a fargli un’ intervista, ma poi si scopre che non è un giornalista , ma un maestro di musica che ha sposato la donna di cui lo scrittore è innamorato. Ogni colpo di scena viene anticipato dall’ ascolto di un disco intitolato appunto “Variazioni enigmatiche” e il dialogo tra i due personaggi  diventa sempre più incalzante fino a far scoprire verità impreviste , che portano a concludere che l’ amore ha infinite varianti e variazioni, ma è sempre degno di rispetto e di apprezzamento quando è  sincero e disinteressato.

Gli interpreti mi erano del tutto sconosciuti, ma ora posso dire che Saverio Marconi e Gian Paolo Valentini sono due bravi attori teatrali.

A teatro: Giulietta e Romeo – balletto.

Pomeriggio al Teatro alla Scala per assistere al balletto “Giulietta e Romeo” , musiche di Prokofiev e coreografia di Kenneth MacMillan.

Temevo che mi sarei un po’ annoiata, visto che lo spettacolo si annunciava piuttosto lungo : quasi tre ore! Devo invece dire che è stato un bellissimo spettacolo: i costumi stupendi creavano composizioni di colori fantastiche soprattutto nelle scene in cui sul palco si affollavano molti personaggi; il corpo di ballo ha fornito un’ esibizione impeccabile e i due primi ballerini, entrambi giovanissimi, ci hanno incantato per la loro leggerezza ed eleganza. La musica  poi riusciva a sottolineare e, direi , a descrivere ogni situazione ed ogni emozione con una raffinatezza sbalorditiva; l’ orchestra era diretta da ZHANG XIAN, una donna cinese: un direttore d’ orchestra donna è una vera rarità.

Io e alcune mie amiche eravamo sedute in un palco  di fianco al palco reale e la vista  da lassù era veramente mozzafiato. Il teatro era stracolmo e, come accade sempre in occasione di queste rappresentazioni pomeridiane, il pubblico era composto per la maggior parte da anziani e da studenti. Tra questi ce n’ erano anche di giovanissimi e tutti hanno seguito il lungo spettacolo in religioso silenzio per poi esplodere alla fine in lunghi applausi pieni di entusiasmo: questo può solo far piacere e fa ben sperare per il futuro del teatro….

Serata in musica.

Dopo due mesi o giù di lì, trascorsi tra arrivi e partenze, questa era la prima serata da sola….per fortuna in Prepositura si esibiva la corale di S. Pietro al Monte di Civate. I canti erano tutti ispirati al tema “La ragazza di Nazareth”, in vista della festa patronale dell’8 settembre ed erano inframmezzati da brani tratti da libri di Erri De Luca, M. Marcolini, Tonino Bello e da citazioni di autori vari, tra cui anche Dante e Petrarca.

Mi ha sorpreso felicemente l’ entrata in scena dei coristi: mentre il prevosto faceva una breve presentazione, i coristi sono entrati dal fondo della navata e io che ero davanti non li avevo visti. Quando hanno cominciato a cantare , misono girata e li ho visti sparsi in mezzo agli spettatori: ho avuto l’ impressione di essere avvolta dalle loro voci e dalla loro musica. Molto bello!

Ancora una volta devo dire che il livello delle corali di questa zona è veramente notevole per affiatamento e per l’ armonizzazione perfetta delle voci, alcune veramente notevoli. L’esibizione è stata seguita nel più profondo silenzio e solo alla fine gli ascoltatori presenti (non moltissimi in verità) sono esplosi in un lunghissimo applauso.

Incollo qui di seguito la prima parte dell’ inno alla Vergine del Petrarca, che abbiamo riletto insieme stasera:

  1. Vergine bella 1, che di sol vestita,
  2. coronata di stelle, al sommo Sole
  3. piacesti sí, che ’n te Sua luce ascose,
  4. amor mi spinge a dir di te parole:
  5. ma non so ’ncominciar senza tu’ aita 2,
  6. et di Colui ch’amando in te si pose.
  7. Invoco lei che ben sempre rispose,
  8. chi la chiamò con fede:
  9. Vergine, s’a mercede
  10. miseria extrema de l’humane cose
  11. già mai ti volse, al mio prego t’inchina 3,
  12. soccorri a la mia guerra 4,
  13. bench’i’ sia terra 5, et tu del ciel regina

Infine la famosa terzina di Dante dedicata alla Madonna:

Donna, se’ tanto grande e tanto vali,

che qual vuol grazia e a te non ricorre,

sua disianza vuol volar sanz’ ali.

A conclusione della sua esibizione, la corale ha eseguito questo notissimo e suggestivo canto , “Amazing grace”, che potrete ascoltare cliccando QUI (si possono trovare le parole del testo originale e la relativa traduzione in italiano).

Una serata, che si preannunciava solitaria e un po’ triste, è stata invece piacevolissima e ne ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo evento.

 

 

Fare teatro …

Stasera sono andata a vedere uno spettacolo musicale interpretato da un gruppo di ragazzi e da qualche adulto nel teatro della parrocchia di Arcellasco. A parte qualche momento piuttosto lento, soprattutto all’ inizio, lo spettacolo è stato gradevole e i numerosi spettatori lo hanno dimostrato  con i lunghi applausi a scena aperta e alla fine  della rappresentazione.

E’ lodevolissimo l’ impegno di chi si fa carico di portare avanti queste iniziative che trovano il loro valore non tanto nella rappresentazione finale davanti a un pubblico, ma nell’ allestimento: nella lunga preparazione dei dialoghi, nell’ apprendimento dei testi , delle melodie, dei passi di danza, nello studio degli effetti di luce ….Credo che i ragazzi che hanno partecipato a questa impresa abbiano dovuto dedicare molte ore a trovare le soluzioni migliori e, nel frattempo, avranno consolidato la loro amicizia….

 

 

Tutti a teatro!!!

E’ con grande piacere che partecipo a tutti gli amici la notizia dello spettacolo teatrale allestito dalla compagnia dell’ UTE di Erba , di cui ho più volte magnificato la bravura ; il divertimento è assicurato. Ecco la locandina.

Cà PRINA – SALA F. ISACCHI

Piazza Prina – Erba

MERCOLEDI’ 11 GIUGNO 2014

ORE 15.30

Il Gruppo Teatro Università della Terza Età ERBA

                                                              Presenta

IL PADRE DELLA SPOSA

Commedia in tre atti di FRANCO ROBERTO

Adattamento scenico e dialettale di Marinetta Nava

Personaggi e interpreti

GIACOMO TRAVETTI: Riccardo Lombardi

LUISA TRAVETTI: Pinuccia Borgonovo

CINZIA TRAVETTI: Orietta Bosisio

SILVIO MANNUCCI: Silvano Rossi

OLGA VOLPINI: Gilda Monti

ENZO BERTELLI: Alessandro Paredi

LELLA VOLPINI: Piera Gaffuri

ALICE FERRI: Luciana Caldera

ROSA DE ROSSI: Iride Pizzocri

GASTONE DE ROSSI: Adriano Chassagne

Regia: Cesare Cavenaghi, Marinetta Nava

Scenografia: Angelo Redaelli, Pippo Molteni

Direttore di scena: Maria Teresa Evangelisti

 


 

 

UTE: come si viveva nelle trincee.

Cento anni fa scoppiava la Grande Guerra e all’ UTE oggi si è tenuta una memorabile lezione-spettacolo che ha rievocato quell’ immane tragedia costata 750.000 morti solo in Italia: un’ intera generazione cancellata dalla nostra storia.

La lezione, introdotta dal prof. Porro e condotta magistralmente dal prof. Poggioni e dai suoi collaboratori, ha voluto soprattutto soffermarsi non sulle cause politico/economiche o sulla diatriba tra interventisti e neutralisti , ma sulla vita dei soldati .

Attraverso la lettura di poesie , lettere di soldati, pagine di scrittori presenti sul fronte, abbiamo potuto rivivere l’ orrore delle trincee costantemente invase dal fango e infestate dal fetore dei morti e degli escrementi; abbiamo quasi provato la paura di quei soldati che aspettavano con terrore il comando insensato di attacco da parte di superiori che li consideravano alla stregua di carne da macello e li costringevano quotidianamente ad inutili assalti che li esponevano al fuoco nemico; rifiutare di obbedire voleva dire essere fucilati o esporre la propria squadra alla decimazione.

Poesie note e meno note hanno scandito il recital , mentre sullo schermo apparivano foto d’ epoca accompagnate dai più famosi canti di guerra, nati nel fango delle trincee, canti che da sempre io amo moltissimo e che mi commuovono sempre.

A conclusione della lezione è stata letta la lettera del soldato inglese che racconta il Natale 1914 al fronte, (episodio che ha trovato varie conferme) , quando sul fronte tedesco i soldati hanno cominciato a cantare i loro canti natalizi ricevendo l’ applauso dei loro nemici, che a loro volta hanno risposto con altri canti . Il soldato racconta che alla fine dalle opposte trincee sono usciti quei giovani che dovevano considerarsi nemici, ma che invece si sono scambiati strette di mano e piccoli souvenir.

Alla fine molti avevano gli occhi arrossati dalla commozione e gli applausi sono scrosciati a lungo.

 

 

Pomeriggio alla Scala.

Ieri pomeriggio ho assistito a un concerto per pianoforte ed archi che il Teatro Alla Scala  ha dedicato ai ragazzi delle scuole e agli anziani.

Non ero mai stata in quel teatro , che è certo uno dei più famosi nel mondo e mi sentivo un po’ emozionata. Al primo impatto mi è sembrato più piccolo di quanto mi ero immaginata e molto più alto. Mi è venuto subito da pensare a quanti artisti importanti sono passati su quel palcoscenico nel corso dei secoli e a quanti capi di stato, governanti, teste coronate e VIP di vario genere hanno gremito quella platea e quei palchi.

Mi è venuta in mente la scena di un film che ricordava la prima del Nabucco;  la gente  gridava : “Viva Verdi!” per inneggiare al musicista e anche al re d’ Italia, mentre una pioggia di volantini di protesta contro il governo austriaco cadeva sulle teste del vicerè di Milano e sulle autorità che occupavano il palco d’ onore.

Mentre ero presa da questi pensieri, è cominciato il concerto che prevedeva dei brani composti da Ravel in età giovanile, e il suono dolcissimo di una viola mi ha letteralmente incantato. Non sono un’ esperta di quel genere di musica, ma ho apprezzato molto la bravura dei concertisti, dai cui strumenti (al massimo 4) si è sprigionato un diluvio di note che ha riempito il teatro e ha incantato la gente (anche se ogni tanto una testa canuta ciondolava tradendo un cedimento a una pennichella non programmata).

Mi ha fatto un enorme piacere vedere tutti i ragazzi assistere in religioso silenzio alle varie esecuzioni e poi applaudire con entusiasmo . Queste iniziative mi paiono davvero molto apprezzabili, perchè oltre a rappresentare un’ occasione di introiti per il teatro e per i musicisti, offrono la possibilità di passare un bel pomeriggio agli anziani e ai ragazzi l’occasione di entrare in contatto con la musica colta e di imparare ad apprezzarla.

Ho  acquistato un biglietto per un balletto che verrà rappresentato in autunno e già da ora pregusto la gioia di tornare alla Scala. Ringrazio di cuore il Gruppo Terza Età di Arcellasco e le sue animatrici per la bella iniziativa .

Una sera a teatro :” Gl’ innamorati” di Goldoni

Il bello delle commedie di Goldoni sta forse nell’ uso del linguaggio veneziano, almeno così ho pensato ieri sera assistendo alla rappresentazione, in lingua italiana,  de “GL’INNAMORATI”, opera che si incentra esclusivamente sui bisticci di due giovani , innamorati e rosi dalla gelosia.

La compagnia teatrale ha introdotto delle novità : una scenografia che si ispira all’arte moderna (una enorme griglia in legno; rappresenta forse la trappola delle convenzioni sociali in cui tutti i personaggi sono invischiati? ) e che permette agli spettatori di vedere gli artisti mentre cambiano costume di scena per interpretare ruoli diversi; un attore maschio  interpreta un ruolo femminile, mantenendo bene in vista la sua calvizie ;  a tratti gli attori si muovono imitando le movenze tipiche dei burattini e delle marionette o recitano esagerando il birignao in modo farsesco; e poi i tuoni che sottolineano ogni momento di “burrasca” tra i due innamorati.

Tutto questo però non è riuscito a sopperire all’ esilità della trama. Bravissimi tuttavia gli interpreti, fra i quali è da menzionare in particolare la bravissima ISA BARZIZZA (84 anni!!!) che ha recitato magistralmente il suo ruolo con tanta freschezza e con la padronanza di scena di una mattatrice.