Oggi Rai Movie ha ritrasmesso un vecchio film . Era il 1981 quando Henry Fonda e sua figlia Jane, affiancati da una già tremolante , ma sempre stupenda Kathryn Hepburn, interpretavano il film ” Sul lago dorato”. Ho letto recensioni contrastanti su questo film: accanto all’ unanime apprezzamento per gli interpreti, c’ è chi accusa la sceneggiatura di sentimentalismo mieloso.
Io sono rimasta colpita da due sequenze in particolare. La prima è quella in cui viene detto dalla Hepburn, per giustificare il comportamento sgradevole del marito, che i vecchi leoni hanno bisogno ogni tanto di ruggire per convincersi di essere ancora in grado di farlo. Ho visto anch’ io alcuni comportarsi così: consapevoli della fine imminente, l’ orgoglio li portava a nascondere l’umiliazione di dover dipendere dagli altri e la paura, che li attanagliava, dietro atteggiamenti quasi aggressivi e provocatori.
Alla fine del film poi la morte viene descritta come qualcosa di freddo, sì, ma non così terribile. Credo che dopo una lunga vita trascorsa secondo i propri convincimenti, venga spesso in mente l’ idea che la morte in fondo è come una sorella pietosa che pone fine alle sofferenze e alla solitudine.
Nonostante le critiche non sempre benevole, questo film mi emoziona sempre e mi fa gioire della recitazione di attori eccezionali.