Cerimonia della premiazione del concorso letterario per le scuole medie.

premiazione concorso 2023Quello di ieri è stato un pomeriggio memorabile: sette ragazzi delle medie hanno ricevuto il premio per la loro partecipazione al concorso indetto dall’UTE di Erba APS sul tema del rapporto con i nonni. Maestra di cerimonie è stata la nota scrittrice (poetessa, attrice) Rosanna Pirovano, alla presenza del Vicesindaco Sofia Grippo, dell’assessore alla cultura Anna Proserpio, della commissione valutatrice e del Presidente UTE, Umberto Filippi.

La lettura dei  racconti dei ragazzi ha suscitato nei presenti qualche risata divertita, ma anche tante lacrime di commozione vera.

1682193023136Sono state poi mirabili le esibizioni dei due musicisti, Matteo Fedeli (violinista) e Giacomo Corbetta (pianista), che ci hanno incantato per la loro bravura. Il momento più emozionante è stata la premiazione di una bambina proveniente dall’Honduras: i suoi nonni , per la prima volta in Italia, erano presenti in aula ed è stata sottolineata con molti applausi  la fortunata coincidenza del tutto casuale.

I ragazzi premiati hanno avuto un buono da 250 euro da spendere in libri e materiale didattico e questo sarà un bell’aiuto per le famiglie all’inizio del prossimo anno scolastico.

 

UTE: Arte astratta russa: Kandinskij – Fermo e Lucia: pagine a confronto.

L’astrattismo è difficile da interpretare, perché è avulso dalla realtà. I pittori russi sono stati i primi a distaccarsi dall’arte figurativa, in prosecuzione dell’arte ieratica e simbolica delle icone. Infatti già nel 1500, quando da noi l’arte imitava la realtà, in Russia le icone avevano un carattere prevalentemente spirituale.

Il termine ASTRATTO significa: che non ha contatto con la realtà; ASTRATTISMO  è quindi la corrente pittorica che non ritrae la realtà; essa nasce nel 1910, secondo i critici e gli studiosi, ma da sempre l’arte ha fatto ricorso, anche se parzialmente, all’ astrazione.

Già Cezanne aveva affermato che tutto si può ritrarre utilizzando solo tre forme geometriche fondamentali: il triangolo, la sfera e il cilindro. Questa ricerca di una nuova forma espressiva dell’arte pittorica era diventata una necessità, perché la fotografia riusciva a ritrarre la realtà meglio di qualsiasi quadro.

Abbiamo così le composizioni di Mondrian, i quadri di Gauguin e Matisse con i loro colori irreali, soggettivi.

Kandinskij dipinge il suo primo acquerello astratto nel 1910; egli cerca la spiritualità,  che elevi l’uomo. La prima ispirazione gli era venuta anni prima, guardando un quadro di Monet: aveva intuito che l’arte non ha bisogno della realtà, il suo scopo è l’armonia dei colori,  che provocano emozioni in chi li guarda  Per questo pittore è la musica l’arte per eccellenza, perché è la più astratta; per sviluppare questa sua idea arriva a stilare il parallelismo tra colori e strumenti musicali: il loro fine è comune: l’armonia. Nella sua produzione artistica ha seguito tre linee guida: le IMPRESSIONI (quadri astratti che nascono da qualcosa di reale), le IMPROVVISAZIONI (che nascono dalla sua fantasia e dalla sua sensibilità), le COMPOSIZIONI, opere meditate alla ricerca di equilibrio tra forme e colori.

Negli anni ’20 Kandinskij insegna alla Bauhaus e le sue opere diventano più “tecniche”.

Gradevolissima questa lezione della bravissima prof. Manuela Beretta. Grazie a lei io (e forse anche qualcun altro tra i soci Ute) ho capito qualcosa di più di una forma d’arte che ho sempre considerato astrusa e incomprensibile.

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FERMO E LUCIA: PAGINE A CONFRONTO.

Con questa lezione il nostro valentissimo Don Ivano conclude il ciclo di lezioni dedicato al confronto tra il romanzo di Manzoni  “Fermo e Lucia” degli anni 20 del 1800, con l’edizione definitiva del romanzo pubblicata vent’anni dopo con il titolo di “I Promessi Sposi”.

Nell’arco di quei venti anni lo scrittore ha continuato a limare, modificare, affinare non solo il linguaggio, ma anche le situazioni, i personaggi e la struttura stessa degli episodi narrati.

Il risultato  lo si può ammirare leggendo (e rileggendo) le sue pagine, dalle quali trapela la sua visione della storia  guidata dalla Provvidenza. Siamo poi passati alla comparazione tra gli episodi più famosi: l'”Addio monti” . “la madre di Cecilia” e la “follia di don Rodrigo”

Per i primi due brani, don Ivano ci ha proposto una scrittura in forma di poesia moderna senza rime e a metrica libera e il risultato è stato davvero sorprendente: quella prosa, già poetica di per sé, ha acquisito un ancora maggiore carica emotiva e una capacità ancora più intensa di commuovere.

Perchè possiate constatare l’effetto dell’artificio proposto da don Ivano , copio-incollo qui solo poche righe  dell'”addio monti”:

Addio,

monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo;

cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi,

e impresse nella sua mente,

non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari;

torrenti, de’ quali distingue lo scroscio,

come il suono delle voci domestiche;

ville sparse e biancheggianti sul pendìo,

come branchi di pecore pascenti;

addio!

Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!

Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente,

tratto dalla speranza di fare altrove fortuna,

si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza;

egli si maraviglia d’essersi potuto risolvere,

e tornerebbe allora indietro,

se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso…..

Grazie, don Ivano!!!

Che pomeriggio fantastico!!!

UTE: Le sanzioni sostitutive – Fotografia, cinema, televisione.

Recentemente è entrata in vigore la riforma del Codice Penale voluta dal ministro Cartabia (governo Draghi), con la quale sono state introdotte le sanzioni sostitutive al carcere breve.

Se prima era il condannato a dover chiedere le sanzioni alternative al carcere, ora è il giudice stesso che all’atto della sentenza può applicare queste sanzioni,  quando lo ritiene opportuno, per pene non superiori ai 4 anni di carcere. Questa riforma è in linea con l’art. 27 della Costituzione, terzo comma: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

Le pene sostitutive previste sono le seguenti: semilibertà e detenzione domiciliare per condanne fino a 4 anni; lavori di pubblica utilità per pene fino a tre anni; pena pecuniaria per pene fino a un anno (la pena va da 5 euro a 2500 euro al giorno di condanna in base al reddito del condannato).

Sempre interessanti e coinvolgenti le lezioni del dr. Spagnuolo.

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FOTOGRAFIA, CINEMA E TELEVISIONE – la filosofia si pone il problema di analizzare le nuove forme di arte prodotte con le nuove tecnologie.

Fotografia significa “scrittura della luce”. Essa nasce a metà dell’Ottocento e consente di fruire di qualche cosa che è avvenuta in uno spazio e in un luogo diverso; riproduce la realtà, ma consente di usare tecniche particolari per ottenere gli effetti voluti.

Già nel 1853 si ebbe il primo reportage dalla guerra di Crimea e così fu poi per la guerra di Secessione americana e per le guerre successive.

Ma se la fotografia è in grado di documentare con certezza gli avvenimenti, è possibile tuttavia operare manipolazioni tali da falsificare la realtà: Stalin ad esempio faceva eliminare dalle foto i suoi nemici  e così altri dittatori (Mussolini e Hitler) utilizzarono la fotografia a fini propagandistici.

Il cinema è “figlio” della fotografia e sono noti esempi di collaborazione tra cineasti e pittori (Salvator D’Alì ad esempio) per creare immagini oniriche, surreali, effetti speciali …  Famoso è il fotogramma in cui si vede un veicolo spaziale che atterra sull’occhio della luna nel primo film di fantascienza.  Tuttavia il cinema può raccontare con molta fedeltà la realtà.

Ultima tecnologia analizzata dalla dr.ssa Tatafiore è la televisione, che, secondo Baudrillard, produce una realtà virtuale in grado anche di uccidere la realtà vera , rendendo impossibile l’individuazione del colpevole (sua opera: “Il delitto perfetto”). A volte la realtà mediatica ci appare più vera della realtà concreta , con implicazioni evidentemente preoccupanti.

Anche questo pomeriggio la dr.ssa Tatafiore ci ha proposto un modo nuovo di vedere ciò che accade attorno a noi.

 

UTE: Il doppio in Stevenson e in Wilde. – Perchè camminiamo e come camminiamo.

La nuova e giovanissima docente, Laura Molinari,  ha continuato ad analizzare il tema del “doppio” nella letteratura inglese, prendendo in esame il libro di Oscar Wilde “Il ritratto di Dorian Gray”.

Nato a Dublino nel 1954, Wilde si trasferì a Londra a 25 anni e lì cominciò a pubblicare poesie, favole per  bambini (Il principe Felice – Il gigante egoista) , opere teatrali (L’importanza di chiamarsi Ernesto).  Ma la sua opera più famosa è certamente “Il ritratto di Dorian Gray” pubblicato nel 1890.  Cinque anni dopo , fu  condannato ai lavori forzati per omosessualità. Da quel momento cominciò per lui un periodo molto triste in cui conobbe l’abbandono e la solitudine. Morì nel 1900 a Parigi. Fu lui a creare la figura del “dandy”: giovane dell’alta borghesia con il culto della bellezza,  dell’eleganza e della ricerca del piacere.

La sua opera più famosa prende spunto da Continue reading “UTE: Il doppio in Stevenson e in Wilde. – Perchè camminiamo e come camminiamo.”

UTE, ponte tra generazioni.

Costruire un ponte tra generazioni che non hanno molte occasioni di incontro è un vanto della nostra UTE di Erba, che coglie al volo ogni possibilità che si presenta e ne “inventa” altre con iniziative proprie.

E’ il caso della collaborazione con l’Istituto Romagnosi per organizzare visite guidate per la conoscenza del territorio. Anche quest’anno infatti gli studenti della sezione turistico-alberghiera ci guideranno alla scoperta di alcuni tesori nascosti: la chiesa dei Ss. Cosma e Damiano a Rezzago (19 aprile); la chiesa di S. Alessandro a Lasnigo (10 maggio); la casa del pellegrino a Civate (24 maggio).  Sono occasioni preziose di sperimentarsi per i giovani del Romagnosi e sono opportunità altrettanto preziose per i soci UTE di approfondire la conoscenza della storia del territorio attraverso i suoi monumenti più significativi.

Ma c’è ancora un’altra iniziativa che prevede l’incontro tra generazioni e questa volta si tratta di un concorso letterario che ha visto coinvolte numerose classi delle scuole medie cittadine: la S. Vincenzo e l’istituto comprensivo Puecher. Saranno premiati sei alunni con buoni-libro da 250 euro l’uno.

Il tema è il rapporto nonno-nipoti. Sono arrivati numerosissimi componimenti che denotano sempre grande preparazione, grande sensibilità e, in qualche caso, vero talento narrativo.

Selezionarli e pensare di indicare qualcuno più meritevole di altri non sarà facile per i componenti della commissione che il 21 aprile consegneranno i premi ai vincitori …

Ute: la Pasqua nella religiosità russa – lezione/concerto

Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa non si sono accordate nemmeno sulla data in cui celebrare la Pasqua: per noi cattolici la festività cade la prima domenica dopo il primo plenilunio di primavera, quella ortodossa di solito cade una settimana dopo, visto che si basa sul calendario giuliano.

Dopo questa premessa don Ivano si è soffermato sulla spiegazione del significato di alcuni termini:

Pasqua= passaggio (per gli Ebrei ricorda il passaggio del Mar Rosso; per i cattolici il passaggio dalla morte alla vita di Gesù);  mistero= fatto così grande da non poter essere contenuto nella nostra mente; geenna= luogo alla periferia della città dove venivano scaricati i rifiuti, che periodicamente venivano bruciati; calvario= monte (piuttosto altura) spoglio detto anche golgota, cioè cranio (e il cranio è sempre calvo). Si pensava infatti che vi fosse nascosto il cranio di Adamo.

Per analizzare il mistero della Pasqua , don Ivano fa riferimento  ai romanzi di Dostoevskij “L’idiota” e “I fratelli Karamazov” e riporta il brano in cui si legge del viaggio della Madonna negli inferi e della sua compassione per i dannati , tanto da indurla a chiedere grazia per tutti e, avendone ottenuto un rifiuto da Dio, incita tutti i santi del paradiso a inginocchiarsi insieme a lei per ottenere quanto aveva chiesto. La Madonna e simbolo di bellezza e da qui deriva la celebre frase dello scrittore “La bellezza salverà il mondo”

La liturgia ortodossa richiama la grande bellezza divina, per aiutare i fedeli a immergervisi. La Resurrezione viene spesso rappresentata nelle icone come la discesa di Gesù negli inferi per portare la salvezza all’umanità che lo aveva preceduto.

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LEZIONE/CONCERTO – alla fine del ‘700 si diffonde in Europa la corrente culturale del Romanticismo, inteso come valorizzazione dei sentimenti in contrasto col razionalismo illuminista. Il romantico è un uomo che soffre, che non può essere felice, ma la musica è via privilegiata per la salvezza.

Dopo questa introduzione della nostra docente Cannatà, lei stessa ha magistralmente interpretato, accompagnata dal maestro Scaioli, alcuni lieder di Schumann su testi del poeta Heine. Si è passati poi a esaminare la musica di un altro autore tedesco, Schubert, più intimista del precedente e con le sue tematiche sentimentali ottenne molto successo a Vienna. Alle stesse tematiche si ispirava anche il pittore Caspar David Friederich, nelle cui opere la natura non viene più vista nella sua realtà oggettiva, ma viene rappresentata col filtro dei sentimenti.

Per darci un saggio della produzione di Schubert, il baritono Vincenzo Petrucci, nostro valente docente, ha eseguito “Il re degli elfi”  e la “Serenata” . Nel primo brano, altamente drammatico, la musica è incalzante, quasi ossessiva e fa intuire il finale tragico della storia (il bambino malato viene strappato dalle braccia del padre dal re degli elfi e muore). Il secondo brano, molto dolce e coinvolgente, ci ha permesso di concludere in bellezza questo straordinario momento di ottima musica dal vivo.

Solo all’UTE si hanno queste opportunità!!! Grazie, Vincenzo e Maria Rosaria !!!!

 

Sieger Koder: La lavanda dei piedi

lavandapiedi_definitivoPiù volte mi è capitato di parlare di questo sacerdote/pittore, Sieger Koder, che ha dedicato buona parte della sua vita a dipingere episodi ispirati al Vecchio e al Nuovo Testamento.

Oggi ho trovato “La lavanda dei piedi”; anche in questo caso la forza espressiva dell’immagine è affidata all’uso del colore e delle ombre, al disegno quasi primitivo delle figure e all’inquadratura della scena.

Gesù. ritratto di spalle,  sta lavando i piedi di Pietro, che con una mano cerca di opporsi al gesto del Maestro e con la destra invece lo abbraccia: sono i due momenti che rivelano la doppia reazione dell’Apostolo, che prima non accetta che il suo Maestro si umili davanti a lui, ma poi, sentite le parole di Gesù,  volentieri  lo lascia fare.  Come sempre nei quadri di Koder, il viso di Gesù , protagonista assoluto della scena, non viene ritratto: qui è piegato a lato delle ginocchia di Pietro e se ne intravvede solo il riflesso nell’acqua del catino, usato per l’abluzione.

La scena è molto buia: è ormai sera; la veste di Gesù però emana una luce potente, che si riflette anche sull’angolo della tovaglia che ricopre il tavolo. Su quest’ultimo compaiono il calice e il pane spezzato che tra poco verrà benedetto e distribuito fra tutti gli apostoli.

Lo sguardo di Pietro esprime sconcerto per l’atto inconsueto di Gesù, ma anche la sua adesione a un Disegno che accetta pienamente anche se ancora non è in grado di comprenderlo appieno. Gesù si fa servo e insegna la via a chi lo vuole seguire.

UTE: l’arte come accesso alla verità – Arnold Schönberg

La professoressa Tatafiore ci ha introdotto a un nuovo modo di considerare l’opera d’arte, cioè vedere l’opera d’arte alla luce di come essa viene intesa dai filosofi, in particolare da Heidegger e Gadamer.

Il primo dei due , prendendo in esame il quadro di Van Gogh “Le scarpe da contadina” afferma che  quest’opera racconta tutta la vita dei campi e manifesta la realtà più autentica della vita. La pittura è simile alla poesia, entrambe rivelano la verità dell’essere. Il filosofo ricerca la verità tramite il pensiero razionale, l’artista (poeta o pittore) evoca il sacro.

Anche il filosofo Gadamer ha affrontato il tema del rapporto tra filosofia e arte ed afferma che non solo il filosofo interpreta la realtà, ma tutti noi in ogni momento interpretiamo ciò che vediamo attorno a noi per dargli un significato. Tuttavia l’arte riesce ad  indagare  e a  svelare  la realtà più delle scienze  Un tempo l’arte aveva una finalità concreta: celebrazione del committente, decorazione di ambienti, raccontare il sacro… Ora però queste opere vengono esposte nei musei, strappandole dal contesto in cui sono state pensate e, ciò facendo, le espropriamo di parte del loro significato .

L’opera d’arte non ci parla solo  del mondo in cui è nata e del suo autore, ma riesce anche a farci conoscere meglio noi stessi e a  farci dialogare con l’opera stessa, che , pur mantenendo nel tempo il suo significato, verrà apprezzata e interpretata  in modo diverso a seconda del momento storico e della sensibilità delle persone che la guardano.

L’arte narrativa, poi, spesso ci fa capire la realtà meglio della scienza stessa, perchè organizza il tempo, gli eventi e le loro cause e i loro effetti.

Tutta l’arte ci aiuta a cogliere la verità.

Veramente nuovo e  interessante questo modo di intendere le opere d’arte : Grazie, Brunella Tatafiore!

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ARNOLD SCHõNBERG: un sopravvissuto di Varsavia.

A inizio ‘900, nel Nord-Europa,  si afferma l’Espressionismo, originando tre movimenti: Il ponte, il cavaliere azzurro e la tempesta.

E’ il momento in cui si fa largo la psicanalisi di Freud e anche la produzione artistica ne rimane fortemente influenzata e ne riceve stimoli per un profondo rinnovamento. Il 7 giugno 1905, nasce a Dresda il primo movimento espressionista, la cui opera più rappresentativa è “L’URLO” di Munch, in cui i colori stessi urlano l’angoscia (i colori non sono più stimolo soltanto visivo, ma anche uditivo).

L’espressionismo in musica si sviluppa a Monaco (1910) grazie al gruppo del “Cavaliere Azzurro”, il cui intendimento è quello di fondere i vari linguaggi artistici, così come aveva cominciato a fare Wagner.

Schönberg (viennese di origine ebraica) autodidatta, fu l’esponente più importante di questo gruppo. Egli ebbe stretti contatti con Kandinsky, che intendeva riprodurre non la realtà visibile, ma le vibrazioni sonore della realtà: avendo assistito a un concerto di Schönberg dipinse la sua opera “Impressione III – o concerto” in cui, amplificando i volumi delle forme del bozzetto preparatorio, arriva a rappresentare gli elementi essenziali della scena , unificati dal  suono  (colore giallo). I due artisti intrattennero un lungo epistolario che si interruppe definitivamente solo con la fuga in California del musicista austriaco.

Questi è l’iniziatore della musica Dodecafonica, che stravolge tutti i rapporti tra i suoni della musica classica: non si basa più su sette note, ma su dodici . Il suo metodo è artificioso, intellettuale; la sua non è musica per tutti e ce ne rendiamo bene conto ascoltando la sua opera più conosciuta ” Un sopravvissuto a Varsavia” in cui il musicista racconta il momento in cui i prigionieri dei lager tedeschi lasciano la baracca per entrare nelle camere a gas. I suoni stridenti che fanno da sfondo alla voce recitante, giungono a noi come  urla di orrore che lasciano sconvolti.

Questa bella lezione che il  nostro docente Vincenzo Petrucci ha esposto con grande calore e padronanza della materia esposta, mi  ha aiutato a considerare la dodecafonia in modo nuovo: non sono solo suoni disarticolati, sotto c’è un nuovo modo di intendere la musica, per meglio esprimere le angosce dell’uomo moderno.