UTE: Idrokinesiterapia – La famiglia nell’ordinamento giuridico italiano.

Il nostro bravo massoterapista Fausto Turato, ieri, ci ha illustrato i benefici dell’ IDROKINESITERAPIA.

La parola “idrokinesiterapia” è composta da: idro= acqua; kinesi = movimento; terapia= cura. Pertanto il termine significa “cura attraverso il movimento in acqua” ed è uno dei sistemi di cura che mirano al benessere della persona.

Già presso gli antichi Egizi e poi presso i Greci e i Romani, come è noto, erano molto diffuse le piscine e le terme in cui andare a recuperare il benessere  fisico e psichico.

Gli effetti dell’idrokinesiterapia sul nostro corpo sono notevoli: abbassa la frequenza cardiaca, consente di effettuare esercizi aerobici (il corpo trasforma l’ossigeno in energia); quando si è in acqua si è più leggeri e quindi ci si può muovere con minor carico su ossa e articolazioni che, quindi sono meno soggette a traumi; migliora in definitiva la qualità di vita per tutti, anche per chi è affetto da osteoporosi.

Proprio per l’effetto benefico dell’acqua, anche i muscoli sono sottoposti a minor carico e quindi si sente meno la stanchezza dopo aver fatto gli esercizi; inoltre migliora la capacità di equilibrio.

L’idrokinesiterapia è consigliata soprattutto a chi ha subito traumi o operazioni e necessita di riabilitazione, a chi soffre di artrosi, artriti e patologie neurologiche.

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LA FAMIGLIA NELL’ORDINAMENTO GIURIDICO ITALIANO.

La famiglia è un’organizzazione sociale spontanea, preesistente ad ogni forma di stato; si è sviluppata, nel tempo, in modo diverso nelle diverse culture.

L’art. 2 della nostra Costituzione recita:  La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.

E’ a questo articolo che si ispirano tutte le norme che riguardano la famiglia, infatti anche l’articolo 29 riconosce i ,  diritti della famiglia come società naturale, all’interno della quale i coniugi hanno uguali diritti e uguali doveri (questo a partire dalla riforma del diritto di famiglia del 1975)

Poichè la società è in rapidissima evoluzione, il diritto deve normare le nuove realtà familiari, per questo con la legge Cirinnà del 2016 è stato normato il contratto di convivenza per le unioni civili: quelle dei conviventi non sposati, quelle tra omosessuali e quelle economiche. Con questa legge sono stati garantiti i diritti sia dei conviventi che dei figli.

L’art. 30 sancisce i doveri dei genitori verso i figli, anche di quelli nati fuori del matrimonio. E’ scomparsa la discriminazione verso i figli “naturali”.

Certamente il prof. Spagnuolo riprenderà questo argomento nelle prossime occasioni, visto che l’argomento offre molti spunti di riflessione e discussione.

 

UTE: fior di pelle – il sole e la sua corte.

La pelle è il nostro contenitore e caratterizza il nostro aspetto. E’ un organo, perchè è un insieme di tessuti diversi che concorrono alla stessa funzione. La pelle di una persona mediamente pesa 4Kg., ha un’estensione di due metri quadrati e in essa sono presenti 17 km. di capillari. Inoltre contiene 4 milioni di ghiandole sudorifere che possono produrre fino a 10 litri di sudore nelle 24 ore.

La cute è una barriera contro l’aggressione dei germi; anche il sebo ha questa funzione oltre a quella di ammorbidire la pelle (lavaggi troppo frequenti possono essere nocivi); la melatonina invece ci protegge dai raggi del sole. Questo organo continua a rinnovarsi (ogni 4/5 settimane) e nonostante ciò è la parte più “abitata” del nostro corpo: batteri e virus, che costituiscono il nostro microbioma,  rappresentano  un efficace sistema di difesa.

La pelle è anche un organo sensoriale denso di terminazioni nervose sensibili agli stimoli esterni; la loro percezione viene trasmessa al cervello che reagisce  in modo adeguato. La pelle, con la sua rete di capillari, ci difende anche dal caldo e dal freddo. Essa si è evoluta nel tempo, per l’adattamento alle condizioni ambientali (colore della pelle), ma conserva una caratteristica primordiale utile ai nostri antenati pescatori: dopo un po’ di tempo che le nostre mani sono immerse nell’acqua,  la pelle si raggrinzisce per favorire la presa; la stessa funzione è svolta dalle linee presenti nel palmo della mano.

Il sole è nemico della pelle; per la produzione di vitamina D basta esporre al sole le braccia. L’uso eccessivo di deodoranti e cosmetici può essere dannoso. E’ utile invece reidratarla bevendo molto, seguire una dieta prevalentemente a base di vegetali e dormire regolarmente.

La pelle è formata da 3 strati: epidermide, derma e sottocute.

La pelle va soggetta anche a piccoli e grandi guai: Voglie nei generalmente benigni, foruncoli fastidiosi, acne di natura ormonale, verruche causate da virus e contagiose, dermatiti allergiche o irritative, eczema, cheratosi, herpes zoster, psoriasi e tumori cutanei di varia natura.

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IL SOLE E LA SUA CORTE – Il sole è un’enorme palla di gas incandescenti, tra cui prevale l’idrogeno.

La massa solare è pari 333 mila volte quella della nostra Terra; la temperatura della sua superficie è di circa seimila gradi centigradi, mentre il suo nucleo arriva 15 milioni di gradi ed è costituito da fotoni gamma, che tendono a raggiungere la superficie, trasformandosi prima in fotoni x e poi in fotoni ultravioletti (per fare questo percorso impiegano 100mila anni.

La superficie del sole (fotosfera) non è solida e non emette solo luce, infatti parte della sua materia “evapora”. La nostra atmosfera terrestre ci protegge dalle radiazioni più nocive. Le macchie solari sono zone più fredde e meno luminose; le facole invece sono zone più calde e più luminose.

Sulla superficie solari a volte si notano dei brillamenti, cioè esplosioni; altre volte si vedono delle protuberanze o filamenti di materia più fredda. Il ciclo del sole è calcolato in 11,1 anni

I pianeti possono essere terrestri (Mercurio, Venere e Marte) che hanno molte caratteristiche comuni al nostro pianeta: sono piccoli, rocciosi, hanno un nucleo interno metallico, hanno pochi satelliti e si muovono rapidamente intorno al sole. I pianeti gioviani (Giove, Saturno, Urano, Nettuno) sono molto grandi, sono gassosi, si muovono lentamente attorno al sole e hanno molti satelliti. Le distanze nel sistema solare si misurano con l’unità astronomica, che corrisponde alla distanza tra la Terra e il Sole.

Anche oggi i nostri docenti, Lissoni e Sassi, ci hanno intrattenuto molto piacevolmente con due belle e interessanti lezioni.

 

UTE: Olga di Kiev, una donna sola al potere – Il conflitto russo-ucraino.

In alcuni scritti dell’XI secolo e nella “Cronaca di Nestor” sono riportate notizie riguardanti una singolare figura femminile forse poco conosciuta, ma meritevole di attenzione: Olga di Kiev.

Nasce a Wibuti, nell’anno 890, da padre scandinavo (delle tribù dei Variaghi) di professione commerciante. Sposa giovanissima Igor, il principe della Rus’ di Kiev e riesce a dargli un figlio solo molti anni dopo.  Quando il principe Igor è lontano per le guerre, Olga assume le funzioni di reggente e quando il marito muore combattendo contro i Drevlijani, Olga si vendica massacrando a più riprese tutti gli appartenenti a quella tribù, mettendo in atto perfide imboscate. Il trono passa al figlio, ancora piccolissimo, perciò esercita  il potere come reggente e riorganizza l’esercito.

Abile diplomatica, rafforza le relazioni con Bisanzio e con la Germania. Nel corso di un suo viaggio a Bisanzio, conosce il Cristianesimo e si fa battezzare: da feroce sanguinaria si trasforma in sovrana caritatevole e illuminata. Porta a termine una riforma tributaria che garantisce più equità e tenta di evangelizzare il suo popolo, ma non riesce nel suo intento per l’opposizione del figlio. Fortifica le città più importanti e ne fonda una nuova: Pskov sul fiume omonimo. Fa costruire molte chiese in legno, che nel corso dei secoli furono ricostruite in muratura, ma esistono tuttora. Muore a Kiev nel 969 e subito viene venerata come santa. Continue reading “UTE: Olga di Kiev, una donna sola al potere – Il conflitto russo-ucraino.”

Ute: Nonno avvisato … – Il tumore del rene.

Il comandante della caserma dei Carabinieri di Erba e il relatore Ermanno Spano, alla presenza del vice-sindaco Sofia Grippo, ci hanno illustrato i vari tipi di truffe e i vari reati che vengono perpetrati a danno degli anziani o comunque delle persone più fragili.

La cosa più importante è sempre la prevenzione, pertanto è necessario imparare ad essere diffidenti verso gli estranei che cercano di entrare in contatto con noi. Si deve avere ogni cautela:aprire la porta di casa solo a persone conosciute e tenere ben custodite finestre, balconi, ecc.

Ma oggigiorno i malintenzionati cercano di intrufolarsi nella nostra vita anche attraverso tutte le apparecchiature tecnologiche di cui ci serviamo nella vita quotidiana: occorre cambiare spesso le PW, non accedere a siti non sicuri e non fornire informazioni sensibili. Rispondendo al telefono abituarsi a dare delle “non-risposte” perchè i truffatori sono in grado di carpire informazioni che a noi paiono neutre e che invece servono a loro per farsi un quadro delle nostre abitudini e delle nostre relazioni.

E’  buona norma, in caso di acquisto di tecnologia domotica, servirsi di fornitori affidabili.

Bisogna dunque imparare ad essere diffidenti, ma è altrettanto importante imparare a confidare nei vicini, che sono i nostri primi e migliori “custodi”. Se si cammina per strada, è importante tenere sempre la borsa dalla parte del muro; al supermercato va invece tenuta a tracolla e davanti a noi, non sul fianco o dietro la schiena … e tantomeno sul carrello. In caso di avvistamento di persone o auto con fare sospetto, memorizzare il maggior numero di particolari e avvisare le forze dell’ordine.

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NEOPLASIA RENALE: Solo nel  19° secolo si è cominciato a parlare di tumore del rene e sono stati pubblicati i primi trattati. Nel 1877 è stato effettuato il primo intervento chirurgico a questo organo. Nella prima metà del secolo scorso si è capito che le metastasi regrediscono asportando il tumore primitivo. I fattori di rischio sono: fumo, obesità, diabete, ipertensione, radiazioni ionizzanti.

Il tumore del rene non è molto frequente, ma ne sono colpiti di più gli uomini. L’Italia può vantare la migliore sopravvivenza  in Europa per quanto riguarda questa patologia. E’ importante poterne accertare la presenza quanto più precocemente possibile, ma purtroppo le fasi iniziali possono essere asintomatiche e spesso la malattia viene scoperta solo per caso, in occasione di accertamenti per altri disturbi.

Non esistono esami del sangue in grado di rivelare la presenza del tumore renale, l’unico mezzo a disposizione è la diagnostica strumentale: ecografia (anche con mezzo di contrasto), TAC, biopsia.

Le terapie si diversificano a seconda delle situazioni: il tumore benigno può essere  tenuto sotto controllo periodico; il tumore maligno va generalmente trattato chirurgicamente cercando di preservare al massimo l’integrità dell’organo su cui si sta operando. Si può intervenire con chirurgia tradizionale, ma anche in laparoscopia, con la termoablazione percutanea e negli ultimi tempi anche con la radioterapia stereotassica che riduce nel tempo le dimensioni della neoplasia.

Il dr. Galdini ci ha intrattenuto in modo piacevole, con  linguaggio semplice e chiaro anche se la materia era piuttosto complessa.

Due lezioni interessanti, quindi un bel pomeriggio per tutti noi dell’UTE!!!

Ute: La funzione giurisdizionale – Florenskji

La  funzione giurisdizionale è l’attività esercitata dai magistrati. La magistratura comprende i giudici e i PM. Questi ultimi si dedicano alle indagini e sostengono l’accusa nei processi. I Giudici svolgono attività giudicante. Nella nostra legislazione le due carriere non sono separate.

Quando sorge una contrapposizione tra due parti (lite, controversia) si ricorre a un giudice civile che non deve avere interessi nella controversia, ma deve non solo essere, ma anche apparire assolutamente imparziale e indipendente.

La volontaria giurisdizione si ha quando ci si rivolge al giudice per chiedere decisioni inerenti a questioni in genere familiari ove non c’è lite. Nel diritto civile abbiamo: giudice di pace, tribunale, corte di appello, corte di cassazione .

I giudici speciali sono quelli dei tribunali dei minori, dei tribunali militari…. Anche i cittadini fanno parte della giurisdizione: i giudici popolari sorteggiati in caso di processo in corte d’assise.

La giurisdizione civile si occupa di controversie tra privati cittadini o tra enti e privati. La giurisdizione penale si occupa dei reati.

I giudici sono soggetti solo alla legge ed esercitano la giustizia in nome del popolo. Ogni provvedimento del giudice deve essere motivato. L’attore è chi inizia la causa. il convenuto è chi viene chiamato in causa. La giurisprudenza comprende , oltre alle leggi, anche le sentenze già emesse dai vari giudici e dalla Corte di Cassazione (che si pronuncia solo sulla legittimità, cioè controlla che tutte le procedure seguite siano corrette).

I giudici sono indipendenti dal potere politico; il magistrato che volesse partecipare alle elezioni come candidato deve dimettersi dalla magistratura.  Il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) governa la magistratura: bandisce concorsi, assume i magistrati, assegna le sedi e le nomine, decide i provvedimenti disciplinari.  Il giudice può essere trasferito solo se è consenziente (non così se si tratta di sanzione disciplinare).

Ogni giudice decide in autonomia, poi chi non è soddisfatto può ricorrere al grado superiore di giudizio. Il giudice di pace giudica i casi meno rilevanti ed ha una funzione conciliativa; in caso di fallimento si arriva al giudice ordinario. Il giudice onorario del tribunale (GOT) si occupa di processi in materia civile e penale in tutti i casi in cui la competenza è monocratica. La sua durata in carica è di 3 anni rinnovabili per un ulteriore triennio.   Nessuno può essere distolto dal giudice naturale stabilito per legge.

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Florenskij (1882-1937): Il personaggio di cui ci parla oggi Don Ivano è uno scienziato/prete ortodosso, che meriterebbe di essere celebrato come santo.  Studioso di matematica, che  egli voleva applicare alla tecnica, fu anche un grande spiritualista (ciò testimonia che non c’è incompatibilità tra scienza e fede). I suoi libri sono pieni di riflessioni molto interessanti. Alcune sue affermazioni si possono dire profetiche e rivelano una grande capacità di leggere la natura umana.

Padre azero, madre armena, cresce in Georgia, ma studia a Mosca, dove si segnala per la sua intelligenza. Studia la matematica, la filosofia  e la teologia dimostrando grande eclettismo e poliedricità. Leggendo Tolstoj arriva alla conversione , diventa sacerdote. Si sposa ed ha cinque figli.

Nel 1917: allo scoppio della rivoluzione bolscevica, molti fuggono a causa della guerra civile e per le violenze inenarrabili sui vari  fronti. Lui potrebbe fuggire e trovare porte aperte in occidente, invece rimane a collaborare col governo sovietico per l’elettrificazione del paese. Quando, nel 1933, sopraggiungono le purghe volute da Stalin, per stornare da sè le accuse di incapacità per il fallimento dei piani di sviluppo economico, Florenskij finisce in un gulag da cui esce soltanto per essere giustiziato.

Nel suo libro “Bellezza e Liturgia” mette a confronto la cultura russa con quella occidentale: gli occidentali fanno sempre prevalere tecnica ed economia. L’idea dominante è: l’anima russa popolare emerge soprattutto nelle celebrazioni liturgiche, è una partecipazione passiva che si affida alla lettura delle icone, mentre i celebranti agiscono con preghiere e canti nascondendosi agli occhi dei fedeli. Il popolo russo ha sempre incontrato Dio nella natura ed è su questa religiosità che si è innestato il cristianesimo ortodosso.

Anche al giorno d’oggi la guerra in Ucraina ha tra l’altro anche questa connotazione di contrapposizione tra cultura russa e cultura europea.

 

Ute: comprensione : vaccino per l’indifferenza.

A conclusione del suo ciclo di lezioni sulle emozioni, la psicopedagogista Lucia Todaro ci ha parlato della comprensione, vaccino per l’indifferenza.

Dopo aver ricordato brevemente le lezioni precedenti (attenzione quasi esclusiva all’intelligenza razionale nell’educazione dei nostri ragazzi a scapito dell’intelligenza emotiva, indispensabile per prendere decisioni valide nel tempo) la nostra docente è passata all’argomento del giorno: la comprensione.

Capire e comprendere possono apparire sinonimi, ma c’è una sostanziale differenza tra i due verbi: capire fa riferimento alla razionalità, comprendere significa prendere dentro di sè, interiorizzare. Una cosa capita la si può facilmente dimenticare, non è così se la si comprende.

La ricerca della felicità è basata soprattutto sulla capacità di stabilire buone relazioni; comprendere gli altri, provare compassione (nel senso etimologico di patire insieme) per gli altri implicano avere consapevolezza, motivazione ed esercizio.

Belle le citazioni riportate, qui ne trascrivo solo due: “Il mondo è un posto pericoloso non a causa di quelli che compiono azioni malvagie, ma per quelli che osservano senza far nulla” ( Einstein).- “Il vero male è l’indifferenza” (Madre Teresa) .

La felicità è una questione che coinvolge corpo, mente, cuore e spirito. Quest’ultimo elemento viene preso sempre più in considerazione dai filosofi di oggi, perché è con lo spirito (o anima) che riesco a dare senso alle cose che vivo e che mi consente di arrivare alla speranza in qualunque situazione.

L’indifferenza è associata ad assenza di emozioni, a freddezza emotiva a disinteresse per gli altri: è tipica di chi non ha senso di umanità. Ignorare qualcuno equivale ad annullarlo e se siamo noi a sentirci ignorati, si può sempre fare qualcosa per cambiare la situazione e non farsi annullare dall’indifferenza altrui. La comprensione è il vaccino contro l’indifferenza.

A questo punto è stato ribadito il concetto di empatia: capacità di comprendere le emozioni dell’altro , pur restando consapevoli di se stessi.

E’ importante infine: ricordare chi ci ha compreso e i momenti in cui ci siamo sentiti compresi, essere grati per ciò che si è e si ha, riprodurre nella memoria la comprensione per se stessi e per coloro che amiamo.

“Al tramonto della vita ciò che conta è aver amato” (S. Giovanni della Croce).

 

 

 

Ute: Italo Calvino – La sorellina della Terra: la luna

Nel centenario della nascita di Italo Calvino, il prof. Galli ci ha parlato oggi delle sue opere giovanili, non senza averci prima dato alcune note biografiche.

Nacque  nel 1923 a Cuba, ma dopo pochi anni la famiglia ritornò nella città di origine, Sanremo; nel 1943 entrò nelle file della Resistenza e, alla fine della guerra si iscrisse al PCI. Nel 1850 cominciò a lavorare per la casa editrice Einaudi, che pubblicò le sie prime opere: “Il barone rampante”, “Il visconte dimezzato” e “Il cavaliere inesistente”. E’ del 1063 “Il Marcovaldo”, cui seguì “La giornata di uno scrutatore”; nel 1980 la produzione letteraria di Calvino segnò una svolta decisa.  Calvino morì nel 1985 a Siena.

Nelle sue opere si possono distinguere tre filoni narrativi: Realismo a carica fiabesca; Fiabe a carica realistica; Gioco combinatorio di possibili narrativi.  Nel dopoguerra, quando Calvino cominciava a scrivere i suoi romanzi, l’analfabetismo era ancora diffuso in Italia e la maggior parte della popolazione parlava solo il dialetto; solo con l’avvento della TV e l’introduzione dell’obbligo scolastico fino alla terza media si diffuse l’uso della lingua italiana colta, per questo Calvino si preoccupò di utilizzare un linguaggio semplice, comprensibile da tutti, ma non banale: un linguaggio ricco e concreto che col passare del tempo fa sì che le sue opere vengano sempre più apprezzate.

Fa parte del filone del realismo narrativo il suo primo romanzo: IL SENTIERO DEI NIDI DI RAGNO. In questa sua opera racconta la sua esperienza di partigiano attraverso la storia di un ragazzo orfano che per diverse traversie finisce per  aggregarsi a un gruppo di combattenti. Tra di loro ci sono persone molto diverse, alcuni sono solo degli sbandati, altri sono violenti altri sono convintamente schierati contro la dittatura e per la democrazia. Il tema fondamentale di questa opera è definire la differenza tra i combattenti di quella guerra civile e Calvino arriva a questa conclusione: da una parte si  sparava per perpetuare il fascismo, dall’altra si sparava per porre fine a un ventennio di violenze e soprusi. Nessun tentativo di revisione della storia tendente a parificare le due posizioni potrà mai essere accettato.

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La sorellina della Terra: la Luna.

La Terra fa parte del gruppo dei pianeti più piccoli del sistema solare, ma tra questi è l’unico ad avere un satellite di dimensioni ragguardevoli. Giove invece ha più di 60 satelliti!!!  Il diametro della luna è un quarto di quello della terra e la sua densità è molto inferiore . Le prime osservazioni scientifiche furono intraprese da Galileo, che chiamò MARI le zone scure e TERRE ALTE quelle più chiare. La presenza di tanti crateri sulla superficie lunare viene spiegata con la collisione con altrettanti meteoriti provenienti dallo spazio. Tutto ciò che si trova sulla luna è molto antico perché non si è evoluto nel tempo, quindi studiando questo nostro satellite possiamo ricavarne informazioni sulle origini della nostra Terra. Tutta la superficie lunare è coperta da una “polvere” finissima.

Tra le diverse teorie che intendono spiegare la formazione della luna la più antica e ora anche la meno accreditata recita: la luna vagava nello spazio e quando si avvicinò alla Terra fu attratta dalla forza gravitazionale del nostro pianeta. Oggi però si pensa che essa abbia avuto origine in seguito alla collisione catastrofica della Terra con il corpo celeste di grandi dimensioni chiamato Theia. Nello scontro una parte superficiale della Terra si sarebbe staccato cominciando a ruotare on un’orbita vicino al pianeta da cui si è staccata.

Per meglio conoscere il nostro pianeta , negli anni 60 del secolo scorso, Americani e Russi intrapresero una sfida che portò i russi a fare i primi voli spaziali e gli Americani a portare l’uomo sulla Luna (1969). Nel 1972 fu effettuata l’ultima missione spaziale. Le conquiste tecniche e scientifiche di queste missioni hanno avuto un’enorme  ricaduta  sull’economia e sulla nostra vita quotidiana.

I movimenti della Luna sono tre: rotazione su se stessa (in 27 giorni e mezzo), rivoluzione attorno alla Terra (stessa durata) e traslazione (con la Terra attorno al Sole).

Alla fine della sua Lezione il dr. Cossi ci ha accennato  scioccanti ipotesi sull’evoluzione del sistema solare di cui ci parlerà in seguito: sarà bene non perdere le prossime lezioni.

UTE: la donna nella Russia medioevale (Sintesi di A. D’Albis) – Il conflitto russo- ucraino (Sintesi di Diana)

La professoressa Chiesa introduce la sua lezione sulla condizione della donna nella Russia medioevale con un inquadramento storico della nazione Russia.

Ci dice che il termine “Rus” e di origine finnica e che significa “uomo venuto d’oltremare”. La Rus di Kiev, infatti, fu fondata da popolazioni scandinave. Fu soprattutto la famiglia Rurikidi che iniziò la sua dinastia nell’842 su un territorio, che fu successivamente chiamato “Rus’ di Kiev”, perché comprendeva una parte dell’attuale Ucraina e aveva come capitale Kiev. Successivamente, sotto il regno di Vladimiro I si ebbe l’unificazione dello Stato. Vladimiro salì al trono nell’988 e subito dopo si convertì al Cristianesimo ortodosso. La sua conversione fu dovuta alla necessità di mantenere buoni rapporti con l’impero bizantino ortodosso e il matrimonio con Anna, sorella dell’imperatore di quell’impero.

Vladimiro obbligò tutta la popolazione a convertirsi e quando morì, nel 1055, era già venerato come Santo, prima di essere canonizzato. Ora è venerato sia dalla chiesa ortodossa che da quella cattolica. Dopo Vladimiro I salì al trono suo figlio Jaroslav. Costui, a differenza del padre che era analfabeta, ebbe la possibilità di studiare e contribuì a sviluppare culturalmente la nazione, oltre a capire l’importanza di instaurare alleanze con gli stati europei attraverso un’accurata politica matrimoniale. Alla sua morte la “Rus’ di Kiev” cominciò a declinare e si alternarono periodi di instabilità ad altri un po’ più stabili, fino a giungere alla invasione dei tataro -mongoli che portò morte e distruzione in tutto il paese. 

Dopo questa introduzione, la professoressa ci descrive la condizione della donna in Russia partendo dalla preistoria. In questo periodo la popolazione era divisa in Clan. La donna, poiché madre, e quindi simbolo di fertilità, aveva un’alta considerazione sociale. Nonostante i matrimoni fossero stipulati per instaurare alleanze e non per amore, c’era parità tra i due sessi e la donna svolgeva un ruolo anche politico all’interno del suo villaggio. Inoltre, se anziana, diventava un punto di riferimento importante.

C’erano anche le donne “guaritrici”, che conoscevano gli effetti sulla salute delle erbe medicinali, ma che, oltre a curare il corpo, si interessavano anche del benessere dello spirito con preghiere e altre pratiche religiose. Esse curavano anche gli animali. Una nota negativa riguardava le vedove che, quando moriva il marito, venivano bruciate con lui.

In tutto il territorio della “Rus di Kiev” e per parecchi secoli, la condizione della donna era stata molto favorevole. Nella storia del Medioevo russo, dal X secolo al XIV secolo, l’attività sociale della donna invase l’attività maschile. Le donne potevano avere proprietà e gestirle, potevano aggregarsi alle attività dei mariti e, alla loro morte, divenirne titolari. Poi ci furono donne ambasciatrici o che governavano indipendentemente i loro principati.

Poiché il matrimonio era un contratto, esse erano libere anche sessualmente, quindi potevano avere amanti come i loro mariti. Alcune nobili donne capirono che per esercitare il potere bisognava essere istruiti e fondarono scuole per nobildonne. 

Con l’avvento del Cristianesimo, queste prerogative a favore delle donne andarono a poco a poco perse. Il matrimonio , da contratto stipulato tra i due sposi, divenne un affare della Chiesa. A poco a poco, nei vertici ecclesiastici, cominciò a serpeggiare una certa avversione verso la donna (MISOGINIA), che portò lentamente la donna a essere relegata al solo ruolo di moglie e di madre e a perdere tutti i suoi diritti. Con Ivan IV il Terribile, primo zar di Russia, le donne persero definitivamente tutti i diritti.

Sotto il suo regno venne scritto e divulgato il “Domostroj”, una specie di galateo che dava rigide regole di comportamento per dare alla società un modello patriarcale in cui la donna non aveva nessun diritto, era relegata in casa, sottomessa al marito e vittima di violenza.Solo nel XVI secolo, con il regno di Pietro il grande, le donne riconquistano valore. Infatti, nel 1724, Pietro il Grande associò Caterina, sua moglie, al trono, che diventò Zarina.Dopo Caterina, per 67 anni, si susseguirono sul trono della Russia altre Zarine (Anna; Elisabetta; Caterina II) Queste donne ribaltarono il ruolo della donna in Russia.

Durante l’Illuminismo vennero fondate parecchie scuole per donne. Con l’ascesa al trono di Alessandro II, si ebbe una regressione. Le donne russe riuscirono a raggiungere l’apice dell’istruzione con l’iscrizione all’Università, solo nel XIX secolo.

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Prima di affrontare il tema specifico della lezione, il prof. Cossi ritiene di dover fare un breve excursus sulla storia della Russia, richiamando, a grandi linee, la storia della Russia, partendo però da Pietro il Grande, lo zar che per primo cercò di dare un’identità al popolo russo. Infatti, dopo il suo viaggio in Europa (di cui abbiamo già parlato in precedenti sintesi) egli introdusse numerose riforme tendenti a limitare potere della Chiesa ortodossa, per questo arrivò a costringere gli uomini a tagliare  barba e baffi, cosa prima proibita per motivi religiosi. Dopo Pietro il Grande, come già detto, seguirono 67 anni in cui il potere fu detenuto da zarine; l’ultima e più importante di esse fu Caterina II, che spodestò il marito e forse lo fece uccidere; ebbe però il merito di accogliere le idee illuministe tranne quella della necessità di una Costituzione. Suo figlio, governò ben poco, ma cercò di cancellare tutte le riforme introdotte dalla madre, che odiava profondamente.

Nel 1801 salì al trono Alessandro I, che avrebbe voluto introdurre riforme per ammodernare lo Stato, ma temendo la reazione dei nobili non ne fece nulla, anzi instaurò un regime poliziesco.  Anche Nicola I, salito  al trono nel 1825, tentò di abolire la servitù della gleba, ma incontrò una forte opposizione dei proprietari terrieri. Anche in Russia arrivò lo spirito rivoluzionario che nel 1848 scosse tutte le capitali europee, ma ogni tentativo di protesta fu represso. Proibì gli studi umanistici e fece suo il motto: Ortodossia – Autocrazia – Popolo. Lo Zar doveva essere riverito e temuto come rappresentante di Dio sulla terra e come interprete della volontà del popolo. Contrappone all’Europa corrotta la “purezza” della Russia.

Qualche tempo dopo,  anche Dostoevskij viaggiando per l’Europa fu molto deluso nel constatare come gli Europei fossero senza ideali e rincorressero solo il denaro.