UTE: il personaggio letterario del vampiro – la scuola Bauhaus

Alle 16.00 il professor Galli continua con la sua serie di lezioni sull’argomento: La paura del “diverso”: il personaggio letterario del “vampiro”.

il-vampiro-3Dopo aver fatto un breve riassunto di quello già trattato nella lezione precedente, il professore riprende la sua esposizione partendo dalle opere apparse nell’800, quando le superstizioni sul vampiro vanno scemando per far posto al personaggio letterario.

Nell’estate del 1826, a Villa Diodati di Ginevra, si ritrovano i poeti inglesi Byron, Percy e Mary Shelley, la sorellastra di Mary (Claire Clairmont) e il medico di Byron John Polidori.

In quella villa, la notte del 16 Giugno, Lord Byron e gli altri leggono ad alta voce storie di fantasmi, mentre fuori imperversa la tempesta. I cinque si sfidano a scrivere il racconto più terrificante.

Nascono, così, i personaggi di Frankenstein e il Vampiro.

Il professore sottolinea che, a partire dal 1820, molti autori romantici scrissero poesie, racconti, opere teatrali sul Vampiro. Ci fa l’esempio di Gogol e ci legge alcuni brani del suo racconto.

Ma non è ancora il Vampiro come lo intendiamo noi.

La figura “moderna” del Vampiro, con le sue tipiche caratteristiche, nasce, invece, con l’opera “The Vampire” di John Polidori (figlio maggiore di Gaetano Polidori, un letterato italiano originario della provincia di Pisa (segretario personale di Vittorio Alfieri), e di Anna Maria Pierce, una istitutrice britannica). Continue reading “UTE: il personaggio letterario del vampiro – la scuola Bauhaus”

UTE: Gli oli essenziali – divulgazione scientifica.

Alle 15.00, Fausto Turato, massoterapista e fisioterapista, ci ha spiegato cosa sono gli oli essenziali e ha illustrato la loro produzione e i benefici che il loro utilizzo reca alla nostra quotidianità.

oliessenzialiGli oli essenziali sono i principi attivi che troviamo nelle piante aromatiche, che vengono estratti attraverso processi di distillazione o meccanici (spremitura a freddo) e che possono essere utilizzati nell’Aromaterapia.  Con questo termine si intende il metodo curativo naturale che si basa sull’uso degli oli essenziali e dei loro odori per dare sollievo in caso di patologie e disturbi lievi, ma, insiste il docente, sempre su consiglio del medico.

È una pratica che non utilizza gli oli essenziali solo da un punto di vista olfattivo, bensì anche topico (come massaggi, bagni, pediluvi, impacchi, ecc.) Tuttavia, essi non devono mai sostituire la terapia medica tradizionale, ma possono affiancarla.

Gli oli non devono mai sostituire il farmaco!

Il docente ci ha spiegato la differenza tra:

  1. Creme;
  2. Oli;
  3. Gel

Le creme sono elementi costituiti da acqua e grassi utilizzati per ingrassare la pelle (un buon prodotto deve avere l’acqua come primo elemento nella lista delle sostanze).

I gel sono dei liquidi trasformati in sostanze gelatinose e sono utilizzabili come antiinfiammatori.

Gli oli essenziali, invece, sono i principi attivi delle piante, ma per utilizzarli abbiamo bisogno di oli veicolanti (per es. l’olio di lino, di mandorle, di argan).

Gli oli essenziali sono preziosi alleati della salute, ma vanno diluiti con quelli veicolanti.

Anche l’uso degli oli essenziali ha delle controindicazioni. Il loro uso è sconsigliato, per esempio, alle donne in gravidanza, ai soggetti con allergie alle piante, a coloro che soffrono di irritazioni della pelle come le dermatiti.

La medicina tradizionale estrae il principio attivo per gli antibiotici e per i farmaci in genere, proprio dagli oli essenziali. Infatti, sottolinea il docente, gli oli essenziali hanno caratteristiche antibiotiche (per es. la “propoli”). Il principio attivo, infatti, parte sempre dalla natura.

Infine, il docente ci elenca alcuni oli essenziali:

  1. Olio essenziale alla Lavanda: ottimo come rilassante; allevia il mal di testa; è efficace contro i dolori addominali; la sua essenza regolarizza gli stati di umore; è anche utile per favorire il riposo dei neonati.
  2. Olio all’ Eucalipto: ha proprietà balsamiche; utile per tutti i disturbi respiratori.
  3. Olio al Rosmarino: eccezionale per alleviare i dolori muscolari; ha proprietà antiforfora e quindi è perfetto per il trattamento naturale dei capelli; ha anche proprietà che migliorano la memoria, la concentrazione e l’umore ed è molto buono per profumare gli ambienti.
  4. Olio alla Menta: è rinfrescante e distensivo; è in grado di liberare il naso dal raffreddore; è tonificante e utile in caso di affaticamento da stress.
  5. Olio al Ginepro: utile per il mal di testa, dolori reumatici, artrosi, artrite e altre infiammazioni del sistema osteoarticolare; aiuta anche nei casi di depressione.
  6. Olio di Camomilla: favorisce l’equilibrio interiore e cura i disturbi del sonno soprattutto nei bambini; è anche un antiinfiammatorio.

Fausto Turato termina la sua lezione dandoci appuntamento al prossimo incontro del 22 novembre durante il quale ci parlerà di: Benessere, la ginnastica in acqua. (Angela D’Albis).

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E’ di poco tempo fa una notizia veramente eclatante per il mondo scientifico: è stato fotografato un buco nero!

Da quando Einstein nel 1904 ne ipotizzò l’esistenza è passato più di un secolo per arrivare alla conferma di quella teoria. Ora molti ne parlano, ma il nostro professore, Rodolfo Damiani, ci ha proposto oggi di affrontare questo argomento da una prospettiva diversa.

Il modo di concepire la realtà secondo i dettami della scienza newtoniana e galileana appare oggi superato, così come appare obsoleto il metodo conoscitivo tradizionale basato sulla separazione e la divisione degli elementi di un tutto per analizzarli slegati dal loro contesto: si va ora verso un nuovo illuminismo che studia la realtà nella sua integralità, mettendo al centro le relazioni e le interrelazioni dei singoli elementi tra loro.

Già il termine UNIVERSO (dal latino “ad unum versus” = volto a una sola “direzione”= un tutto unico) ci dice la natura olistica della realtà, che può essere compresa solo nella sua totalità; con la teoria della relatività si afferma che non si possono separare SPAZIO e TEMPO.  La scienza tradizionale spiegava il mondo attraverso tre dimensioni, ma il TEMPO è la quarta dimensione inscindibile dalle altre.

universoLa nostra conoscenza della realtà è sempre stata condizionata dalla limitatezza delle nostre percezioni. Se la nostra Terra non è che un puntino nell’immensità dello spazio, una piccola astronave che vaga a velocità inimmaginabile nel cosmo,  noi che la abitiamo e che siamo infinitamente più piccoli   siamo capaci solo di un’esperienza sproporzionatamente limitata rispetto alla vastità del cosmo e alla velocità della luce.

E’ proprio la velocità della luce che ci porta le informazioni dal cosmo nell’ordine in cui sono state emesse ed è un valore assoluto, uguale per tutti, che non può essere superato.

La lezione, non facile, del prof. Damiani si conclude con l’affermazione che ognuno di noi è un essere spazio-temporale e con la consueta poesia finale che ci consola: forse non abbiamo capito tutto, ma è bello lasciarci trasportare dall’entusiasmo del nostro docente in un mondo tanto affascinante. (Diana)

 

Pomeriggio in biblioteca: Kapuscinski (seconda parte)

Ryszard Kapuscinski, fu inviato dalla sua agenzia  polacca in varie parti del mondo  e quando i paesi africani cominciarono a rendersi indipendenti fu mandato a osservare l’evoluzione di quei processi che stavano cambiando il volto dell’Africa. Naturalmente il suo compito doveva essere quello di documentare la fine del colonialismo in un’ottica comunista. Kapuscinski però non indulse all’ideologia e descrisse  ciò che vedeva, ciò che viveva giorno per giorno.

Dai suoi reportage dall’Africa sono nati alcuni libri che don Ivano ci ha presentato in modo molto efficace. Il primo di questi e il più conosciuto è “EBANO”, in cui l’autore racconta il travaglio di tanti stati nascenti, dilaniati da corruzione, violenze di ogni genere, colpi di stato….; successivamente fu pubblicato “STELLE NERE” in cui Kapuscinski racconta le vicende di due capi  carismatici: Lumumba e Nkrumah . Questi avrebbero potuto fare molto bene alla propria terra, ma furono presto spazzati via con la violenza dalla scena politica. Il terzo libro di cui ci ha parlato Don Ivano è “SE TUTTA L’AFRICA” , dove sono raccolti reportage su singoli personaggi o su singoli Paesi, sempre con l’occhio del giornalista attento agli avvenimenti e agli uomini che li determinano o li subiscono.

I brani letti insieme oggi pomeriggio mostrano una straordinaria capacità narrativa e una grandissima sensibilità nell’osservazione di uomini e avvenimenti, tanto che leggendo  i  racconti di Kapuscinski pare di vivere le sue avventure insieme a lui.

 

UTE: Adelchi – Infiammazioni: trattamento e prevenzione.

Don Ivano Colombo continua le sue lezioni sulle tragedie del Manzoni.  Oggi ci parla dell’”Adelchi”, tragedia che l’autore scrive dopo il “Conte di Carmagnola”.

Il docente sottolinea che le tragedie sono, per Manzoni, una sperimentazione di forma e di contenuto, per preparare il suo capolavoro: il romanzo.

Dopo l’insuccesso della tragedia ”Il Conte di Carmagnola”, Manzoni prova con “Adelchi”.

Per scrivere l’”Adelchi” Manzoni studia la storia dei Longobardi, periodo della storia italiana oggetto di controversia tra gli studiosi del suo tempo.

Il personaggio di Adelchi non è un personaggio “storico”; è un personaggio inventato, ma inserito in un contesto storico e, quindi, pur non essendo vero, è “verosimile”, proprio come Renzo e Lucia ne “I Promessi Sposi”.

Comincia a delinearsi l’idea, propria del Manzoni, che la Storia non va letta come un susseguirsi di fatti o di biografie di personaggi famosi, ma come un luogo nel quale l’uomo vive il suo sacrificio personale.

I personaggi dell’”Adelchi” sono persone che soffrono e, attraverso la sofferenza e il sacrificio, mostrano la loro grandezza: la gloria sta nel loro martirio, nel fatto che sono dei perdenti, delle vittime dell’ingiustizia.

Adelchi, e sua sorella Ermengarda, attraverso il loro sacrificio costruiscono i passaggi della Storia. Quest’idea, però, rende imperfetta la tragedia, per cui Manzoni abbandona questo genere per dedicarsi alla prosa.

Nel romanzo, il suo capolavoro, “I promessi Sposi”, i personaggi sono gli umili, la povera gente, come Renzo e Lucia (personaggi inventati), intorno ai quali l’autore costruisce la Grande Storia. Infine, attraverso delle letture antologiche della tragedia manzoniana, Don Ivano sottolinea che l’italiano usato dall’autore nelle tragedie è difficile, anche perché esse sono scritte in versi; per arrivare all’italiano moderno, Manzoni ha bisogno del romanzo.

adelchiPoi, sottolinea che già nell’”Adelchi” comincia ad emergere il Manzoni romantico, perché l’autore comincia a far lievitare il rapporto con la natura che è tipico del Romanticismo.

Nell’ultima parte, Adelchi legge la sua presenza nella Storia dicendo:” io ho perso, ma perché voi possiate costruire l’unità”: il sangue versato deve servire a costruire una nuova civiltà.

Le tragedie, conclude il docente, sono utili per capire il lavoro successivo, ma non sono attuali; al contrario, il romanzo “I Promessi Sposi” può essere letto ed è attuale in tutte le epoche, sia come lingua, sia come contenuto del messaggio. (Angela D’Albis)

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Il dr. Lissoni, continuando il discorso sulle infiammazioni, ci ha parlato oggi del trattamento delle infiammazioni stesse e di come prevenirle.

L’infiammazione porta dolore, che è il segnale che ci fa capire che è sopravvenuto un danno nel nostro organismo; il cervello riceve questo segnale tramite i nocicettori, localizza lo stimolo ed elabora la risposta più adatta. Ogni individuo reagisce al dolore in modo soggettivo secondo le esperienze pregresse e la propria soglia di sopportazione.   Nell’ infiammazione acuta esso  è molto intenso e di breve durata; nell’infiammazione cronica è meno intenso, ma persistente e diffuso.

Quando il dolore non è più soltanto un segnale di allarme, va contrastato con antidolorifici, che possono essere di tre livelli: quelli di primo livello agiscono in periferia con effetti di breve durata (es. paracetamolo), quelli di secondo e terzo livello hanno effetti più importanti, ma hanno anche molti effetti collaterali indesiderati.

Sull’infiammazione cronica è molto difficile agire con efficacia, perchè le cure devono essere protratte nel tempo e quindi possono nuocere.

Tra i farmaci anti-infiammatori troviamo i FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei) come l’aspirina, il brufen, il voltaren, ecc. Essi riducono il dolore, ma hanno effetti negativi su stomaco, intestino e reni soprattutto negli anziani, per questo le terapie di lunga durata vanno fatte sotto stretto controllo del medico.

Ci sono anche i corticosteroidi che possono essere assunti in vario modo e per brevi periodi non provocano danni, ma, se la terapia si protrae a lungo, possono provocare diabete, osteoporosi, ipertensione, cataratta…

Negli ultimi 25 anni sono stati introdotti anche i farmaci DMARD (disease-modifying antirheumatic drug) che possono curare malattie su cui prima non si poteva far altro che lenire il dolore (ad esempio l’artrite reumatoide).

dieta-mediterranea-compleanno-patrimonio-unescoPer prevenire le infiammazioni bisogna, come è ormai noto a tutti, condurre una vita sana, dormire non meno di sei ore per notte, fare movimento e seguire una dieta che privilegi frutta e verdure. (Diana)

 

 

UTE: Le industrie erbesi – la musica pentatonica.

Alle ore 15.00 il signor Alberto Croci ci ha regalato una lezione molto interessante su “La storia delle aziende erbesi del secolo scorso”.

Il signor Croci fa parte dei maestri del lavoro dal 1991, insigniti dal Presidente Cossiga; ha cominciato a lavorare a 14 anni, nel 1958, prima in una vetreria, poi in una ditta metalmeccanica, in seguito in una fabbrica di Trieste. Nel 2000 ha rilevato una piccola società, una ditta artigianale di 8 persone che oggi ha 50 dipendenti e che produce valvole speciali.

Il signor Croci ci parla della storia di Erba perché è bella e ricca. Ci dice che a Erba l’industria si è evoluta progressivamente. La città, infatti, offriva molto nella bellezza dei suoi luoghi, ma poco nell’economia. E’ sempre stata povera. Però, ad un certo punto si è sentita “industriale”.

Ma come è nata a Erba l’industria meccanica? Il signor Croci ci spiega che, già all’inizio del 1700, c’era a Erba un certo Luigi Fugini che aveva una bottega che faceva coltelli e oggetti per l’agricoltura e la montagna. Fugini era di Brescia e non sappiamo come mai sia arrivato a Erba.

Un’altra azienda che ha fatto scuola è stata la Coricama, anch’essa produttrice di coltelli. Questi sono stati i primi artigiani che hanno cominciato a produrre non solo coltelli, ma anche utensili per l’agricoltura e oggetti militari.

Poi, come alberi, la produzione di questi artigiani si è “ramificata” fino a far sorgere, piano piano, le vere e proprie industrie. A Erba, quindi, nel secolo scorso nascono le seguenti fabbriche:

1907: metallurgica Meroni (acciaieria);

1921: Terraneo (fabbrica di campanelli), in via Trieste;

1922: Rusconi (produzione di campanelli); Ratti: prima stamperia;

1923: stamperia Alessandro Ciceri e figli;

1927: ditta Suardi di Pomerio (produce i sedili delle automobili);

1935: da Milano sfolla la Durium (casa discografica);

Gasfire di Erba, oggi...
Gasfire di Erba, oggi…

1937: Enrico Testori stampa per la prima volta le viti a testa cilindrica con cava esagonale;

1947: nasce la Gasfire, produttrice di fornelli;

1949: nasce l’OME (officina meccanica erbese).

Negli anni ’50, con gli aiuti del piano Marshall, le industrie crescono.

Erba è anche stata una protagonista della rinascita nazionale.  Infatti, nel ’95 un gruppo erbese è diventato socio dell’ILVA di Taranto.

Il signor Croci ci dice anche di aver trovato in un rifugio del Trentino un esemplare della “Stufa Brianzola”, ideata da Filippo Pozzoli.

Ultima curiosità: la via Trieste, sede di tante fabbriche erbesi, era, in passato, la via di comunicazione, “la strada maestra”, che collegava Erba a Milano.  (sintesi di Angela D’Albis)

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Ore 16 – Il M° Alessandra Zapparoli  ci ha introdotto con questa lezione alla comprensione della musica cinese, che si avvale di strumenti del tutto diversi da quelli tipici della nostra tradizione musicale.

la cetra cinese, strumento anch’esso caratterizzato da suoni dolci ed eleganti;

il gong  dalle vibrazioni penetranti e, se sfregato con una bacchetta particolare, pare riprodurre suoni “cosmici”.

campane-tibetaneIn una sequenza del filmato già citato, abbiamo visto un’orchestra composta da  questi strumenti tradizionali cinesi e tra questi uno strano strumento a due corde era incredibilmente capace di produrre sonorità di una dolcezza estrema.  Oltre a queste sfumature espressive di grande delicatezza, la musica cinese è anche in grado di esprimere grande energia, ritmo  e vitalità come si è potuto vedere nell’esibizione di un’orchestra di percussioni al femminile: uno spettacolo fatto non solo  di musica, ma anche di coreografie mirabilmente eseguite.

L’ Europa ha conosciuto la musica cinese a partire dall’Esposizione di Torino del 1898: ha scoperto una tradizione millenaria che si fondava non su sette note, ma su cinque e per questo viene definita pentatonica. Tra la fine dell’800 e i primi decenni del novecento molti musicisti vollero  inserire nelle loro opere le sonorità e i “modi” della musica orientale e tra questi il più famoso è certamente Puccini, come  si può desumere ascoltando “Madama Butterfly” e  “Turandot”. Da quest’ultima, abbiamo riascoltato la “scena degli enigmi” e l’immancabile “Nessun dorma” dalla voce ineguagliabile di Pavarotti.

Dopo questa lezione, quelli che oggi erano presenti in Sala Isacchi sapranno meglio gustare e apprezzare la musica di Puccini e dei suoi contemporanei. Grazie, M° Zapparoli!  Grazie, prof. Pintaldi! (sintesi di Diana)

Una bella festa.

Ecco la torta del 25°
Ecco la torta del 25°

Proprio in questi giorni di un ottobre di 25 anni fa, all’UTE si tenevano le prime lezioni e oggi abbiamo festeggiato questo anniversario con un delizioso pranzo all’hotel Leonardo da Vinci.

Dalle foto si può comprendere quanto sia stato piacevole  celebrare insieme , docenti e soci, questi 25 anni di attività, pieni di difficoltà, è vero, ma resi bellissimi dalla soddisfazione  di sentire il calore, l’apprezzamento e la gratitudine di tanti. Cento di questi giorni, UTE!!!

La Presidente e alle sue spalle Daniela al momento del taglio della torta.
La Presidente e alle sue spalle Daniela al momento del taglio della torta.
i convitati
i convitati
I convitati
I convitati
I convitati
I convitati
Il tavolo dello staff
Il tavolo dello staff

Biblioteca/ UTE: Riszard Kapucinski.

Giovedì 24 ottobre pomeriggio in biblioteca comunale, Don Ivano Colombo ci ha illustrato la vita e le opere di RYSZARD KAPUSCINSKI, giornalista e reporter polacco nato a Pinsk (Polonia, oggi Bielorussia) il 4 marzo 1932  e morto a Varsavia il 3 gennaio 2007.

Don Ivano analizza le opere del giornalista che riguardano il mondo russo e parte dal libro più famoso di questo autore: “Viaggio con Erotodo”

Ci spiega che Erotodo, storico greco (nato nel 484 A.C. e morto nel 430 A.C.) è stato non solo uno storico, ma il primo vero reporter della storia.

Egli, infatti, prima di raccontare una storia, ha sentito il bisogno di viaggiare, di toccare con mano, di raccogliere dati, paragonarli e, infine, esporre i fatti. Il metodo di Erotodo  è “autoptico”,  cioè per ripresa o veduta diretta. *—-La stessa cosa fa Kapuscinski, che ama molto lo storico greco e legge le sue opere quotidianamente.

Come corrispondente, anche Kapuscinski  viaggia e annota tutto quello che vede senza far trasparire giudizi, soprattutto di carattere ideologico, come ci si potrebbe aspettare da un giornalista che vive in un mondo segnato e influenzato dal partito comunista al potere.

Kapuscinski, ci dice Don Ivano, dimostra sempre, nei suoi reportage, un’attenzione alla situazione e alle persone concrete che lo rendono un grande conoscitore della realtà umana.  Per questo motivo, i suoi pezzi giornalistici rimangono sempre moderni e attuali anche se parlano di fatti ormai passati.

Poi il docente accosta il giornalista polacco in alcune sue opere che trattano del suo paese, la Polonia, e del mondo comunista.

Egli analizza questo mondo sempre a partire da quella realtà umana che lui ha conosciuto nei suoi viaggi e nella sua attenzione alle persone e ai popoli. La sua non è mai un’analisi ideologica o politica.

Don Ivano ci legge anche alcuni brani, per lui significativi, tratti da questi testi.

I libri esaminati sono i seguenti:

“Giungla Polacca” del 1962: una serie di racconti che descrivono una Polonia inedita;

Il saggio “Esercizi di memoria” di cui Don Ivano ci legge alcuni brani, racconta alcuni episodi dell’infanzia dell’autore in cui la patria e la guerra sono visti con gli occhi di un bambino di 7 anni.

“Imperium”: un viaggio nell’URSS (dal 1939 agli anni ’90) durante il quale Kapuscinski descrive la realtà con uno sguardo umano e ci offre uno spaccato di vita che affascina e piace.

“Nel turbine della storia” è l’ultimo libro che Don Ivano ci propone perché in esso l’autore ci dà le sue riflessioni sul XXI secolo. In questa raccolta di saggi, Kapuscinski dedica un intero capitolo alla Russia succeduta all’URSS per cercare di comprendere il passaggio di questo cambiamento e la possibile evoluzione.

Il relatore conclude con questa riflessione molto significativa del giornalista polacco: “ è stato un errore interpretare la fine del conflitto Est-Ovest come la totale e definitiva vittoria della democrazia liberale. Negli anni novanta c’è stata una decennale “vacanza della storia” spesa a divertirsi, ad arricchirsi e a consumare, bruscamente conclusasi l’11 settembre del 2001!”

Don Ivano ci dà appuntamento a giovedì 7 novembre, sempre alle ore 15 e sempre in Biblioteca Comunale a Erba, per un’altra lezione su Kapuscinski nella quale analizzerà le opere che parlano dell’Africa

UTE: Rapporti civili e diritti di libertà – Infiammazione acuta e cronica (sintesi di Angela D’Albis)

Il dottor Spagnuolo riprende l’argomento della volta scorsa, ma con un taglio diverso, perché passa a trattare delle libertà collettive, sancite dagli liberta-e-dirittiarticoli 16, 17, 18, 19, 20 della nostra Costituzione. Nell’ articolo 16 si parla di libertà di circolazione e di soggiorno. Questa libertà riguarda i cittadini italiani, ma anche tutti quelli che si trovano sul territorio dello Stato. Se non ci sono ristrettezze imposte in base a una legge dello Stato, i cittadini, ma anche gli stranieri che si trovano in Italia, hanno il diritto di circolare sul territorio italiano, su quello europeo e anche nei paesi dell’area Schengen (area che comprende 26 Stati europei che, in base a un Trattato, hanno abolito i controlli sulle persone alle frontiere e hanno costituito un’unica frontiera e funzionano come un unico paese). Per gli stranieri, naturalmente regolari, è necessario il permesso di soggiorno (o anche l’attestazione della sua richiesta) per permettere loro di circolare liberamente in Italia e in Europa. Il docente ci spiega che il permesso di soggiorno può essere dato per motivi di studio, di lavoro, per ricongiungimento familiare e per ragioni umanitarie. Il docente aggiunge che il permesso per ragioni umanitarie o asilo politico è sancito in modo specifico dall’art. 10 della Costituzione. Comunque, ci sono delle restrizioni alla “libertà di circolazione”, legate a motivi di sicurezza e di sanità. Il docente continua sottolineando che la libertà di circolazione è fondamentalmente garantita, ma deve rispettare l’interesse collettivo. Infatti, dall’articolo 17, la Costituzione comincia a trattare di libertà collettive e, in modo specifico, della libertà di riunione. La libertà di riunione si può esercitare: • in un luogo privato; • in un luogo aperto al pubblico; • in un luogo pubblico. Al fine di evitare disordini, la Costituzione prevede che la libertà di riunione in un luogo pubblico possa essere esercitata solo in presenza di un preavviso alle autorità. L’art. 18 sancisce, invece, la libertà di associazione. Sono permessi tutti i tipi di associazioni, tranne quelle che vanno contro l’interesse dello Stato. Il docente sottolinea che le associazioni devono essere senza scopo di lucro, altrimenti diventano Società. Sono anche vietate le associazioni militari. Infine, gli articoli 19 e 20 trattano della libertà religiosa. Il docente sottolinea che l’Italia è un paese laico dove non esiste la religione di stato, per cui i cittadini sono liberi di professare la loro religione, purché non vadano contro il buon costume e l’ordine pubblico. L’art. 20 sancisce il non pagamento delle tasse da parte degli enti religiosi. Il docente termina la sua lezione invitandoci al prossimo incontro nel quale parlerà della famiglia e del diritto sociale.

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Alle 16.00 il dottor Lissoni ci parla delle infiammazioni acute e croniche. L’infiammazione acuta è essenziale per la sopravvivenza; essa si risolve in breve tempo perché i meccanismi immunitari contrastano i microbi invasori mettendo in attività un sistema per ripristinare le cellule spegniamo-le-infiammazioni-299x205danneggiate e eliminare quelle morte. Nell’ infiammazione acuta i capillari si dilatano, diventano permeabili per portare più sangue e facilitare, così, il passaggio dei globuli bianchi che devono raggiungere le cellule danneggiate. Le caratteristiche dell’infiammazione acuta sono 5: 1. Dolore da lesione; 2. Arrossamento; 3. Gonfiore e calore; 4. Dolore infiammatorio; 5. Riduzione della funzionalità del tessuto infiammato. Le cause dell’infiammazione acuta sono le seguenti: infezione; ipersensibilità; lesione dei tessuti e autoimmunità; corpi estranei. L’infiammazione cronica, invece, è un fenomeno negativo. Le sue caratteristiche sono: 1. Maggior durata nel tempo; 2. Prevalenza dell’infiammazione dei tessuti; 3. Focolai simultanei infiammatori e di guarigione, 4. Fibrosi e necrosi dei tessuti. Questo tipo di infiammazione è negativo perché facilita l’insorgere di diverse malattie. Infatti, mentre fino a pochi anni fa l’infiammazione era un problema come gli altri, un sintomo da “spegnere” con i medicinali giusti ma di cui non preoccuparsi più di tanto, negli ultimi decenni la visione è cambiata e l’infiammazione è al centro degli interessi di medici e ricercatori. Si è capito, infatti, che questo “fuoco” può compromettere la salute e che è fra i meccanismi principali di una serie interminabile e variegata di malattie come il diabete e l’asma. Per contrastarla bisogna sapere da che cosa può dipendere; bisogna conoscere le modalità con le quali influenza la salute e scoprire come curarla con eventuali farmaci. L’infiammazione cronica può essere influenzata da: autoimmunità; familiarità; obesità; diabete; asma; allergie; problemi intestinali; scarsa igiene dentale; sindrome metabolica. L’infiammazione cronica danneggia le arterie e il cuore. Il sistema nervoso, le articolazioni, la cute. Dopo aver analizzato in modo minuzioso tutte le cause che provocano l’infiammazione cronica e tutte le patologie che possono derivare da essa, il dottor Lissoni ci rimanda alla prossima lezione del 5 novembre alle ore 16.00 nella quale ci spiegherà che cosa fare per evitare le infiammazioni e come curarle. Arrivederci alla prossima lezione