UTE: Antonia Pozzi (poetessa sconosciuta) – Nuove tecnologie.

Poesia: ANTONIA POZZI (docente : prof. Cinzia Granata)

Una ragazza milanese di  famiglia benestante, nata nel 1912, non regge alle sconfitte che inevitabilmente la vita costringe ad affrontare e si toglie la vita a soli 26 anni. Gli intellettuali del tempo che l’ avevano emarginata , forse  per il fatto che era solo una donna, non avevano capito la sua sensibilità e la sua poesia. Poi una suorina trova i suoi manoscritti e ne fa oggetto di una tesi di laurea, attirando su quella sconosciuta poetessa, Antonia Pozzi, l’ attenzione del mondo accademico. La poesia che copio qui di seguito avvalora la tesi di chi, dopo 80 anni, ritiene Antonia una delle maggiori poetesse del novecento italiano

Lieve offerta di Antonia Pozzi

Vorrei che la mia anima ti fosse

leggera
come le estreme foglie
dei pioppi, che s’accendono di sole
in cima ai tronchi fasciati
di nebbia –

Vorrei condurti con le mie parole
per un deserto viale, segnato
d’esili ombre –
fino a una valle d’erboso silenzio,
al lago –
ove tinnisce per un fiato d’aria
il canneto
e le libellule si trastullano
con l’acqua non profonda –

Vorrei che la mia anima ti fosse
leggera,
che la mia poesia ti fosse un ponte,
sottile e saldo,
bianco –
sulle oscure voragini
della terra.

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Informatica: Nuove tecnologie per la 3^ età. (docente : dr. Monica Ripamonti)

La giovanissima e bravissima docente ci ha oggi illustrato le più recenti novità nel campo delle nuove tecnologie ( smartphone, tablet, smartwach) già in uso, le nuove APP che forniscono servizi di ogni genere (Whatsapp, Where are you ) e la piattaforma USHAHIDI , inventata da una ragazza del Kenia: consente di localizzare e segnalare eventi che necessitano di interventi rapidi (incendi, disastri ambientali, casi di corruzione, ecc.)

C’ è poi una tecnologia non ancora realizzata pienamente, ma che potrebbe esserlo in un prossimo futuro: Wearable Technologies (abbigliamento con particolari sensori che registrano gli input che vengono dal nostro corpo; Smartwatch (computer da polso collegato allo smartphone usato dagli sportivi per monitorare le loro prestazioni); smartglasses , piccolissimo computer da usare come un paio di occhiali, ma per ora il progetto è stato accantonato)

Il progresso tecnologico ci mette a disposizione strumenti impensabili fino a pochi anni fa , ma bisogna fare attenzione perché non sono prive di rischi : con gli smartphone è facile trovarsi abbonati a servizi a pagamento a propria insaputa, per questo bisognerebbe chiedere al proprio gestore telefonico di essere inseriti nella black list, in modo che nessuna app a pagamento ci venga addebitata senza nostro espresso consenso.

Grazie a Monica che ci ha messo in guardia verso vere e proprie truffe tollerate da un sistema commerciale senza scrupoli !!!!

UTE: Pomilio e musica.

IL V EVANGELIO ( di M. Pomilio) Oggi don Ivano ha proseguito nella lettura e commento di alcuni brani del romanzo di Pomilio . E’ un romanzo del tutto anomalo e piuttosto complesso , che si presta a molte riflessioni .

Copio qui di seguito la parte iniziale di una pagina dedicata a Pomilio e a questa sua opera:

IL QUINTO EVANGELIO: Romanzo


Il quinto evangelio presenta una struttura complessa e comprende vari generi letterari, tant’è vero che l’autore ne parlò come di «un’opera che sfugge a ogni definizione». È diviso in diciassette capitoli non numerati, tutti contrassegnati da un titolo, alcuni dei quali suddivisi in paragrafi numerati. Si apre con «Una lettera» composta dall’autore quando era circa a metà della stesura del romanzo, dove il narratore – l’ufficiale americano Peter Bergin – racconta la propria storia al segretario della Pontificia Commissione Biblica.

Inviato a Colonia, in Germania, nel 1945, trascorre gli ultimi mesi di guerra alloggiando in una canonica abbandonata, dove, tra i libri del sacerdote che prima vi abitava, scopre alcuni documenti dell’esistenza di un quinto vangelo. Sedotto dal fascino della lettura, si mette sulle tracce di questo testo, ritrovando, così, il mestiere di storico che esercitava prima dello scoppio della guerra, e diventando gradualmente un «instancabile ricercatore di quinti evangeli inediti». Coinvolgerà nella ricerca un gruppo sempre più nutrito di persone, fino a formare una sorta di scuola, in grado di proseguire le indagini anche dopo la sua morte, come testimonia il capitolo «Risposta a una risposta», scritto dalla sua segretaria.

Attraverso l’esame degli scritti lasciati dal prete,  il soldato ricercatore mette in luce i tormenti di chi tra i tedeschi ha rifiutato l’ ideologia nazista …si legge infatti:

…..se questa Storia è male, se essa assomiglia a un regresso di Dio, se questo Stato è male, se esso si configura come il contrario di Dio, non vuol dire affatto che Dio non c’è, vuol dire soltanto che Egli è dall’ altra parte……lo Stato che si fa Dio e ci impone l’ Ordine ingiusto non ci esime oggettivamente dal peccare: solo ci esime dal sentircene responsabili, trasformando la colpa in  obbedienza….

Questo è solo uno dei temi che emergono dalla lettura del romanzo.  Chi volesse saperne di più può cliccare  QUI , o, ancor meglio, venire all’ UTE per ascoltare le dottissime lezioni del nostro docente.

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MUSICA : La nostra docente , prof. A. Zapparoli oggi ci ha fatto prima un breve excursus su quanto fatto fino ad ora, poi ci ha fatto ascoltare diversi brani di Pizzetti, Malipiero, Puccini, Debussy, Prokofiev, De Falla. Ascoltare la musica classica col commento e le sottolineature di una professionista della musica è un’ esperienza da raccomandare a tutti: la musica diventa davvero comunicazione, direi addirittura che diventa  PAROLA….

la danza del fuoco – De Falla

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UTE : NUTRIRSI Consapevolmente …NUTRIRE TUTTI

NUTRIRSI CONSAPEVOLMENTE – NUTRIRE TUTTI (docente : prof. Damiani).

Fino ad ora si è sempre ignorata la limitatezza delle risorse del pianeta Terra e questo ha prodotto danni gravissimi. Nonostante ciò c’ è chi continua a perseguire la crescita senza limiti e a sostenere che si deve continuare come si è fatto fin qui, utilizzando fonti di energia fossili. C’ è però un’ altra opzione : ricorrere a energia pulita , stabilizzare il clima, stabilizzare la popolazione mondiale, eliminare la povertà e questi obiettivi si rafforzano tra loro una volta innescato un processo virtuoso.

Occorre una rivoluzione copernicana della visione economica del mondo, dobbiamo saper cambiare il nostro modo di pensare e i nostri comportamenti. L’ umanità ha i mezzi e le conoscenze tecnologiche necessarie e sufficienti per invertire il degrado ambientale che rischia di portarci alla distruzione della vita terrestre.

Con il 5% delle spese militari attuali si potrebbe realizzare un progetto a livello mondiale incentrato sulla educazione, sulla cura della salute, sulla pianificazione familiare, sulla riduzione delle emissioni , sulla ristrutturazione dei mezzi di trasporto e sulla difesa delle foreste e del suolo.

Le moderne tecnologie, già sperimentate in diverse parti del mondo, consentirebbero di soddisfare abbondantemente il bisogno energetico mondiale solo ricorrendo a energia pulita : energia eolica, solare, geotermica, idroelettrica (sfruttamento delle maree e del moto ondoso).

I pericoli più temibili per l’ umanità non sono le guerre o il terrorismo,  sono i cambiamenti climatici , che stanno già portando fame, sete e impoverimento di interi stati. Si deve  puntare su un’ agricoltura più rispettosa della biodiversità e del suolo e si deve puntare sul riciclo. Proprio per eliminare il più possibile gli scarti è nata vent’anni fa Z.E.R.I (Zero Emissions Research and Initiative) una rete di economisti e tecnologi che intendono mettere al servizio dell’ ecosistema le innovazioni tecnologiche più avanzate.

Ecco cosa diceva Robert Kennedy cinquanta anni fa a conclusione di un suo discorso sul PIL (che è diventato lo spauracchio di molti paesi ):

“Il Pil non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia, la solidità dei valori famigliari o l’intelligenza del nostro dibattere. Il Pil non misura né la nostra arguzia, né il nostro coraggio, né la nostra saggezza, né la nostra conoscenza, né la nostra compassione, né la devozione al nostro Paese. Misura tutto, in poche parole, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta.”

UTE : economia e poesia dialettale.

ECONOMIA (docente M. Benedetti) :  I primi economisti, l’ italiano Genovesi e l’ anglosassone Adam Smith, avevano delineato un’ economia tesa allo sviluppo dell’ uguaglianza e alla solidarietà tra individui e comunità.

Col tempo l’ economia ha però perso questa connotazione umanistica e prova ne sono le disuguaglianze e le distorsioni acuite dalla lunga devastante crisi , che ancora stiamo vivendo; questo fa ritenere indispensabile un ritorno alla concezione originaria dell’ economia.

Ci sono ancora molti paesi, tra i più poveri al mondo, in cui l’ agricoltura rappresenta ancora una parte preponderante del PIl nazionale, , ma in alcuni di essi (Sudan , Burkina Faso,…) lo sviluppo dell’ agricoltura ha consentito un miglioramento sensibile dell’ aspettativa di vita.  Ci sono ancora nel mondo 800 milioni di persone malnutrite e il dato, pur in calo, è certamente scandaloso.

La situazione è sensibilmente migliorata nel Centro e Sud America; non è così in Africa, specialmente nella zona sub-sahariana e in alcune zone dell’ Asia.  La Cina è il più grande importatore di cibo; l’ Italia fa registrare un pareggio tra importazioni ed esportazioni di cibo.

E’ in costante aumento la popolazione sovrappeso o obesa, sia nei paesi ricchi che in quelli in via di sviluppo e il dato più preoccupante è l’ obesità infantile . In concomitanza con l’ EXPO 2015, si sta lavorando alla stesura della cosiddetta Carta di Milano : un tentativo di affrontare il problema della nutrizione tenendo presente l’ esigenza della salubrità e della sostenibilità del cibo.

Alla Bicocca a febbraio si sono riuniti 500 esperti, che hanno messo in comune le loro esperienze e hanno dato il via a 42 tavoli tematici ordinati in tre filoni principali:

– sviluppo sostenibile – antropologia (educazione alimentare, ruolo delle donne , lotta allo spreco…) – agricoltura e alimentazione (uso delle sostanze chimiche – innovazioni tecnologiche – lotta alla contraffazione..)

Nell’ ambito della collaborazione tra nord e sud del mondo   si aprono molte possibilità e il nostro docente  ha citato l’ esempio di un’ organizzazione lecchese che , puntando sulla coltivazione del riso, ha favorito il ritorno in patria di molti cittadini del Burkina Faso ).

Ha concluso la lezione ( come estremamente chiara e documentatissima) la lettura di uno scritto di Enzo Bianchi, fondatore della comunità di Bose, che ricordava come veniva fatto il ragù in casa sua e come il cibo abbia un potere di unificazione di culture e di mondi diversi.

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POESIA  dialettale  (docenti : E. Ghioni e F. Gottardi)

Il poeta erbese proposto è Alberto Airoldi (1893 – 1977), grande uomo di cultura e grande organizzatore di eventi culturali. Ebbe molti interessi ed ebbe anche l’abilità di coniugarli con la sua attività lavorativa. Realizzò varie opere : ricostruì il teatro all’ aperto Licinium nel quale recitarono le più famose compagnie nazionali tra le due guerre e nel secondo dopoguerra, organizzò gare ippiche nell’ ippodromo cittadino, scrisse guide turistiche , fondò la casa discografica Durium…

Fu il primo a poetare in dialetto brianzolo , nel quale egli identificava la sua terra e le tradizioni locali (lui, milanese di nascita, aveva scelto di vivere a Erba).

Ecco alcuni versi che sono riuscita a rintracciare in rete :

Al sent d’erba e da lagh ol mè brianzoeu

d’ombria e da làor, da quand pioeuv sui strad:
e par c’al sona da muggiad da boeu
e da carett ca solta in sui risciad.

UTE : EXPO e poesia araba.

EXPO: Con l’ avvicinarsi dell’ inizio dell’ EXPO 2015, non potevano mancare delle lezioni espressamente dedicate a questo grande avvenimento , che porrà Milano e l’Italia al centro dell’ attenzione del mondo.  Ed è così che ieri il dr. Maurizio Benedetti ce ne ha illustrato brevemente la storia , il tema e l’ organizzazione. Ma prima di tutto cosa si intende per EXPO? E’ una manifestazione culturale, su un tema specifico per elaborare percorsi di sviluppo che coinvolgano diverse organizzazioni ed è sempre l’ occasione per mostrare i traguardi più ambiziosi raggiunti dall’ umanità e per condividerli.

La prima EXPO, tenutasi a Londra, risale al 1851 . Le prime edizioni avevano sempre temi dedicati alle invenzioni più recenti e alle conquiste tecnologiche, ora invece si privilegiano temi che riguardano la vita sul pianeta Terra.

Con l’ andare del tempo è via via aumentato  il numero dei paesi partecipanti e a Milano saranno 141 più 5 grandi organizzazioni : FAO – Commissione Europea – ONU – CERN – Ordine di Malta.

Il tema dell’ Expo 2015 è noto: NUTRIRE IL PIANETA – ENERGIA PER LA VITA. L’ importanza e l’ urgenza di questo tema si può ben comprendere da alcuni dati: quasi un miliardo di persone non riesce ad alimentarsi in modo adeguato ( per dirla più chiaramente , muore di fame), molti milioni di persone muoiono per malattie legate all’ eccesso di alimentazione e intanto un miliardo e trecentomila tonnellate di cibo vengono sciupate ogni anno.!!! E’ quindi evidente che servono scelte consapevoli e stili di vita sostenibili per un equilibrio tra disponibilità e consumo delle risorse.

I paesi più importanti  allestiscono da sé il proprio padiglione (a proprie spese) , mentre i paesi più piccoli verranno raggruppati tra loro secondo il tema trattato. Sono proposti cinque itinerari: storia del rapporto uomo/cibo – abbondanza e privazione – il futuro del cibo – cibo sostenibili = mondo equo – cultura del cibo.

Verranno coinvolti anche i bambini tramite diverse iniziative contraddistinte dalla mascotte Foody.

I filmati che ci sono stati mostrati fanno pensare che l’ EXPO milanese (la cui superficie occupa più di un milione di metri quadrati) sarà veramente un avvenimento imperdibile ed è per questo che io ho già provveduto a prenotare un biglietto.

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Il prof. Galli, innamorato della poesia, ci ha parlato della POESIA ARABA e ci ha letto alcune composizioni. Sorprendentemente vi si trovano temi e immagini comuni alla nostra poesia medioevale e questo fa sorgere una domanda: quanto i nostri poeti hanno attinto dalla preesistente poesia araba? Quando qui in Italia si era costretti  (dopo le invasioni barbariche) ad abbandonare le città e a dimenticare modi di vivere e conoscenze dell’ epoca romana, gli Arabi elaboravano una civiltà raffinata ed elegante che dava impulso alle conoscenze matematiche, alle scienze in genere e alla letteratura.

Di questi tempi mi pare sia più che opportuno mettere in risalto quanto gli Arabi hanno contribuito allo sviluppo dell’ umanità, per non essere tentati (come capita a qualcuno) di identificare il mondo arabo unicamente con gli orrori dell’ ISIS.

 

UTE: poesia dialettale e Nuova Fisica.

POESIA DIALETTALE: Oggi il dr. Ghioni ci ha illustrato l’ opera di un poeta erbese: Gianfranco Mauri (1928-2000), noto forse più come attore che come poeta. Lavorò infatti con Strehler, che conobbe nel 1955 in occasione dell’ allestimento dello spettacolo ” Al nost Milan” : al regista occorreva un brianzolo e trovò in Mauri quello che andava cercando. Da allora Mauri lavorò sempre al “Piccolo” di Milano.

Il sig. Gottardi, che come sempre affianca  il dr. Ghioni, ci ha letto con la solita maestria alcune composizioni :  UL me marcàa – Negozi -Masigott – 25 Aprile. Da esse traspare tutto l’ amore del Mauri per la sua città, per le sue montagne, per la sua gente e per le tradizioni locali, amore non disgiunto da un’ affettuosa ironia.

E’ stato fatto poi un accenno a un altro poeta cittadino , Alberto Airoldi, ma per mancanza di tempo l’ argomento verrà ripreso nel prossimo incontro.

La lezione è stata apprezzatissima da tutti i presenti.

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La NUOVA FISICA : come la nuova fisica può risolvere il problema dell’ alimentazione della Terra. (docente: prof . Damiani)

l' uomo deve esserne il custode e il responsabile...

Alimentare il pianeta non è solo una questione di quantità di cibo .

Le nuove teorie ecologiste  affermano che tutti gli esseri viventi (umani e non umani) e i fenomeni naturali formano un tutt’uno. L’ uomo non deve sfruttare la Natura, ma, essendo una risorsa per la Natura, deve porsi al suo servizio, deve esserne il Custode e il Responsabile. Nessun organismo può esistere in modo isolato: uomini e animali dipendono dalla fotosintesi delle piante, che dipendono a loro volta da microorganismi e costituiscono un sistema unico. Anche ogni uomo è un bioma , visto che ospita miliardi di microorganismi.

Da quanto detto si evidenzia la necessità di un’ ecoalfabetizzazione , che renda tutti consapevoli delle linee – guida da seguire per costituire comunità umane consapevoli : tecnologie basate su conoscenze ecologiche – varietà di colture da ruotare – non sradicare insetti infestanti – non utilizzare fertilizzanti chimici .

Nessuna forma di agricoltura può nutrire il mondo se continuiamo a fare affidamento sulla continua espansione delle richieste dell’ umanità.

L’ attualità dell’ argomento visto l’ avvicinarsi dell’ EXPO e l’ esposizione appassiona e appassionante del nostro docente , fisico/poeta, hanno catturato l’ attenzione e l’ interesse dei presenti

 

 

UTE: digiuno e sostenibilità.

Attingendo dal “De Elia” di Sant’ Ambrogio, Don Ivano Colombo ci ha parlato del digiuno come pratica  di penitenza e purificazione comune a molte religioni e , nel contempo, ci ha fatto scoprire come nella Milano di quei tempi si praticasse il vizio della gola. Nelle case dei ricchi la preparazione dei banchetti metteva in subbuglio tutta la servitù alla ricerca dei cibi e dei vini migliori e meraviglia il fatto che si parli di pesce di mare: come poteva arrivare fino a Milano?

Sant’ Ambrogio intendeva, col suo elogio del digiuno, invitare i suoi concittadini alla temperanza e alla sobrietà, invito che possiamo ritenere valido anche per la nostra società odierna.

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Fisica :  La Fisica della complessità genera la sostenibilità nelle relazioni con l’ ambiente.

Il prof . Damiani prende spunto  da questo apologo:

Nel marciapiede c’è una profonda buca. Ci cado dentro. Mi sento perduta… impotente. Non è colpa mia. Per trovare il modo di uscire mi ci vuole tantissimo tempo.

Sto camminando per la medesima strada. Nel marciapiede c¹è una profonda buca. Faccio finta di non vederla. Ci cado dentro di nuovo. Non posso credere di trovarmi ancora nella medesima situazione. Ma non è colpa mia. Per trovare il modo di uscire mi ci vuole ancora molto tempo.

Sto camminando per la medesima strada. Nel marciapiede c’è una profonda buca. Mi accorgo che c’è. Ci cado dentro… è un’abitudine. Ma ora ho gli occhi aperti. So dove sono. E’ colpa mia. Esco subito..

Sto camminando per la medesima strada. Nel marciapiede c’è una profonda buca. Ci giro intorno.Scelgo un’altra strada.

L’ imperativo da seguire è: cambiare le nostre abitudini. Le risorse comuni sono soggette a scarsità ( vedi La tragedia dei beni comuni), visto l’ aumento della popolazione mondiale e quindi i nostri comportamenti devono essere coerenti con la sostenibilità del sistema in cui viviamo.

L’ umanità possiede le risorse necessarie per produrre uno sviluppo sostenibile: soddisfare i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle prossime generazioni di soddisfare i propri.

 

Ute: medicina e poesia dialettale.

Medicina: Anche i denti invecchiano.

Il dr. Rigamonti e il dr. Moscatelli (odontoiatra) ci hanno parlato delle malattie che minacciano i nostri denti e dell’ importanza della prevenzione, basata principalmente sulla cura dell’ igiene, su un’ alimentazione corretta e su controlli periodici regolari. Oltre a questo è possibile prevenire danni ai denti con la Fluoroprofilassi e con la sigillatura dei solchi.

Poesia dialettale: La Divina commedia  (tradotta da Paolo Elia Sala)

L’ idea di tradurre la Divina Commedia in dialetto brianzolo potrebbe sembrare quantomeno bizzarra e invece ascoltando i versi di P.E. Sala ci si accorge come sia possibile rendere il significato e lo spirito dei versi di Dante con una fedeltà .e una “grazia” sorprendenti per un dialetto che parrebbe molto duro , quasi rude…

Non  ho trovato la versione dialettale, perciò riporto qui la versione in italiano di uno degli episodi che sono stati letti per noi (in modo magistrale come sempre) dal sig. Gottardi e commentati con la consueta passione e competenza dal prof. Ghioni.

L’ episodio è quello del trovatore Sordello: questi si commuove al sentire che anche Virgilio viene dalla sua città, Mantova, e solo in nome dell’ amore per la propria città i due si abbracciano. Dante allora si lancia in un’ invettiva feroce contro l’ Italia sempre divisa e sempre terra di lotte feroci tra quelli che dovrebbero sentirsi invece fratelli.

Ecco  come Dante descrive l’ incontro tra i due poeti:

Ma vedi là un’anima che, posta sola soletta, inverso noi riguarda: quella ne ‘nsegnerà la via più tosta». Venimmo a lei: o anima lombarda,come ti stavi altera e disdegnosa e nel mover de li occhi onesta e tarda! Ella non ci dicea alcuna cosa,ma lasciavane gir, solo sguardando a guisa di leon quando si posa. Pur Virgilio si trasse a lei, pregando che ne mostrasse la miglior salita; e quella non rispuose al suo dimando,ma di nostro paese e de la vita ci ‘nchiese; e ‘l dolce duca incominciava «Mantua…», e l’ombra, tutta in sé romita,surse ver’ lui del loco ove pria stava, dicendo: «O Mantoano, io son Sordello de la tua terra!»; e l’un l’altro abbracciava.

Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello!