Uno spettacolo da non perdere.

Ho già avuto modo di parlare della compagnia Teatrale dell’ UTE e di magnificare la bravura di tutti i suoi componenti. La fama del gruppo si sta espandendo e il loro spettacolo “L’ anima travasada” è stato rappresentato anche nei teatri dei dintorni. Suggerirei pertanto a tutti coloro che leggono queste pagine e che abitano nell’ erbese, di non lasciarsi sfuggire l’ occasione per passare una serata di sicuro divertimento:

Come si arriva al teatro della scuola S. Vincenzo? E’ proprio di fronte alle scuole medie statali ” Puecher”, di fianco al Municipio  e vicinissimo alla Prepositura e al Parco Majnoni. Si chiede un’ offerta libera, ma io raccomando di essere generosi, perchè il ricavato andrà in beneficenza. Io ci sarò e aspetto tanti amici ed amiche.

 

UTE: Filosofia (Eros e Agapé) – Storia (Belle époque)

Ore 15: FILOSOFIA: Eros e  Agapé (docente: prof. M. Porro)

Il mito androgino di Aristofane

L’ amore è stato concepito in modo diverso nelle varie epoche storiche e per molto tempo il matrimonio  ebbe poco a che fare con l’ amore; era piuttosto una risposta a interessi economici e di procreazione. Col romanticismo si cominciò a pensare che invece il matrimonio dovesse essere il luogo in cui coltivare e custodire il legame d’ amore tra un uomo e una donna. Oggi le aspettative di felicità riposte nel matrimonio spesso restano deluse e questo porta al fallimento dell’ unione.

A raccontarci come fosse concepito l’  amore nell’ antica Grecia è Platone che nei dialoghi “Fedro” e “Simposio” fa rivivere il suo maestro, Socrate, e ne riporta gli insegnamenti.  Nel “Fedro” si afferma che la forma di amore più alta è quella tra un adulto maschio e un giovanetto. Eros è la forza che controlla e armonizza le forze contrastanti dell’ istintività e della spiritualità.

Nel “Simposio” vari personaggi danno una loro definizione dell’ amore; Aristofane propone un mito: in origine  esistevano tre sessi (uomo, donna e androgino) e gli esseri viventi erano “doppi”: quattro braccia, quattro gambe, due volti; si sentivano perciò molto forti e insuperbirono, ragion per cui Giove li tagliò a metà e da allora l’ amore spinge gli esseri viventi a cercare la metà di sè che hanno perduto.

Con il cristianesimo l’ amore assume una connotazione divina: Dio è Amore. E l’ amore non va riservato solo agli amici, a coloro che ci sono vicini, ma anche e soprattutto ai nemici.

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Ore 16: STORIA : La Belle Époque: contraddizioni di un secolo al tramonto -conclusioni (docente : prof. Cossi)

La catena di montaggio ideata da Taylor e introdotta nell' industria automobilistica da Ford

Il complesso periodo esaminato nelle lezioni precedenti può essere sintetizzato da alcune parole-chiave:

Imperialismo – Decadentismo – Psicanalisi – Estetismo – Futurismo – Progresso e fiducia estrema nella SCIENZA – Eurocentrismo – Razzismo (antisemitismo) – Scolarizzazione – Informazione e Pubblicità – Società di massa – Emigrazione- Organizzazione del lavoro.

I numerosi presenti hanno seguito con estremo interesse le due lezioni esposte con estrema chiarezza e grande competenza.

 

 

 

UTE: Chi è Papa Francesco?

Fuori programma, Don Ivano ci ha intrattenuto su ” Le novità di Papa Francesco”

Papa per tutti

E’ indubbio che stia facendo parlare di sè, per il modo semplice e spontaneo di interpretare il suo ruolo, ma questo non per essere annoverato tra le star del momento, quanto per coerenza con il suo modo di essere. Eravamo abituati all’ immagine del papa potente, prestigioso, confinato dalla sacralità del suo ruolo in una realtà lontana e diversa dalla nostra , ma forse è giusto che tutto questo sia sottoposto a revisione: papa Francesco vuole sottolineare che la Chiesa di Roma è a servizio dell’ unità della Chiesa Universale, che deve  ritornare  a privilegiare la collegialità: il papa ne sarà il garante.                                                Il suo linguaggio e i suoi gesti vogliono trasmettere una visione di Dio molto positiva, fatta di misericordia, di tenerezza, di bontà, di perdono.

Per poterlo comprendere meglio bisogna rifarsi alla sua formazione gesuitica, che in Sud America ha puntato da sempre alla formazione umanistica. Il Papa stesso ha voluto forse sottolineare questo aspetto quando ha canonizzato in modo del tutto inconsueto il cofondatore della Compagnia di Gesù, Pietro Favre, l’ uomo del dialogo con il mondo protestante in grande fermento.

Possiamo individuare tre parole d’ ordine che guidano l’ azione di papa Francesco :  DIALOGO   sull’ esempio di Pietro Favre; DISCERNIMENTO con riferimento a Ignazio di Loyola; FRONTIERA ispirandosi allo spirito missionario di Francesco Saverio.

A questo punto il nostro docente si è a lungo soffermato sulla figura di San Pietro Favre e invito chi volesse approfondirne la conoscenza a cliccare QUI.

Papa Francesco vuole evidenziare il legame di Dio con l’ uomo, più che evidenziare l’ aspetto dottrinale e vuole, come S. Francesco d’ Assisi, ricostruire la Chiesa dal suo interno.

 

 

UTE: medicina e musica.

Medicina : ONKOS (prima e seconda parte) dr. Alberto Lissoni.

Il cancro , malattia del 20° secolo, è caratterizzata da cellule che tendono a riprodursi a oltranza invadendo più organi.

Il primo a parlarne fu l’ egiziano IMOTHEP che descrisse 48 malattie doverse , al 45° posto figurava proprio il cancro; nel 440 a. C. Erodoto racconta di Atossa che morì di cancro al seno.  Pochi decenni dopo Ippocrate studiò questa malattia ed elaborò una teoria basata sui fluidi, che fu poi perfezionata da Galeno nel 160 d.C. Questi attribuiva il cancro a un ristagno di bile nera.

Farber con un suo piccolo paziente

Nel 16° secolo ,Vesalio, un medico fiammingo, si dedica allo studio dell’ anatomia e arriva a concludere che non esiste la bile nera e alle stesse conclusioni arrivò alla fine del 1700 il dr. Baillie, il quale allora ne dedusse che il cancro poteva essere asportato chirurgicamente, ma c’ erano due enormi ostacoli: il dolore e le infezioni. Nella metà del 1800 la scoperta dell’ etere come narcotico e poco dopo la scoperta dell’ acido fenico come disinfettante aprirono la strada alla chirurgia, come metodo privilegiato per combattere il cancro.

Nel 19° secolo il medico più importante fu Rudolph Virchow, che si dedicò allo studio della leucemia e sulla sua scia Sidney Farber trovò il modo di bloccare la proliferazione dei globuli bianchi tramite gli antifolati e arrivò a mettere a punto la chemioterapia.

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Musica: Eroine in stile Liberty (docente Alessandra Zapparoli)

Nella Belle Époque le donne cominciano a rivendicare un ruolo diverso da quello che la società riconosce loro: cominciano a chiedere il rispetto dei loro diritti e in primis il diritto di voto e per questo ci sono donne che scendono in piazza e che finiscono in carcere. Negli USA

Butterfly

le donne ottengono il diritto di voto nel 1879; in italia invece Giolitti dice che dare il voto alle donne equivale a fare un salto nel buio!!! Intanto però ci sono donne che si affermano in campi tradizionalmente riservati agli uomini: Maria Curie scienziata, Ada Negri nella poesia, Grazia Deledda nella letteratura .

Nel melodramma questo nuovo modo di porsi delle donne trova un riscontro in varie opere, di cui abbiamo potuto ascoltare alcune romanze significative:

* Carmen , eroina che rivendica la sua libertà e la sua forza  cantando”Habanera”;

* Taisse, prima dedita al culto di Venere, poi convertita al cristianesimo si fa monaca e quando si cerca di distoglierla dalla sua scelta, lei rivendica la sua autonomia nel decidere della sua vita.

* Minnie, eroina dell’ opera “La fanciulla del West”, indurrà il bandito Jones a cambiare vita per amor suo;

* Mimì e Musetta in Bohème sono due giovani che vivono del proprio lavoro ;

* Butterfly poi afferma la sua ribellione contro le regole sociali dandosi la morte.

L’ ascolto dei brani proposti ha fatto sorgere  in alcuni tra i presenti il desiderio di conoscere più approfonditamente sia le eroine del melodramma che le opere in cui si rappresentano le loro vicende.

 

 

UTE: scienze naturali – anni 50.

Ore 15: La molecola della vita (prof. D.Sassi)

Oswal Avery, lo scopritore del DNA
Due sono le pietre miliari che hanno segnato una svolta nello studio della vita sulla terra: la teoria di Darwin e la scoperta del DNA.
La prima tappa , verso la scoperta del DNA, è costituita dagli studi iniziati nel 1869 da Friedrich Miescher che scopre la nucleina, sostanza oggi chiamata acido desossiribonucleico. A quel tempo però l’ ambiente scientifico non diede alcuna importanza a questa scoperta, visto che tutti si interessavano soprattutto alle proteine, credendo che da esse dipendesse la trasmissione delle informazioni tra cellule per la riproduzione degli esseri viventi.
Molti altri contribuirono a portare avanti gli studi in questo campo:
* Wilhelm Rongten nel 1895 scoprì i raggi X usati poi nel 1912 da Max Von Laue per studiare i metalli;
* Rosalind Franklin scienziata geniale, ma morta prima di poter mettere a punto i suoi studi;
* Oswald Avery nel 1944 arriva a concludere che le informazioni genetiche sono trasmesse dal DNA;
* nel 1953 J. Watson e F. Crick scoprono la doppia elica partendo dagli studi di Rosalind Franklin;
* infine Linus Pauling, al quale è stato attribuito un premio Nobel per la chimica e un altro per la pace, avendo costretto le grandi potenze del tempo a sospendere gli esperimenti nucleari nell’ atmosfera.
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Ore 16: Anni 50/60.(dr. Flavio Trombetta coadiuvato da tre validi collaboratori)

Dopo un breve riepilogo dell’ incontro precedente, la lezione ha preso il via con un un gustoso mix di canzoni napoletane di quegli anni, canzoni che si cantano sempre volentieri e i presenti non si sono fatti scappare l’ occasione.
Ecco poi cominciare la rassegna degli avvenimenti più significativi :
* il fenomeno “LASCIA O RADDOPPIA”, che modificò le abitudini degli italiani;
* la nascita di miti come Ascari, Sophia Loren, Gina Lollobrigida, De Gasperi e Togliatti;
* l’ inizio del concorso di Miss Italia.
Tutto questo insieme al boom economico può far pensare a quegli anni come a un periodo estremamente felice, ma c’ è sempre il secondo verso della medaglia. Un accordo tra Italia e Belgio prevedeva un certo quantitativo di carbone per ogni emigrante italiano da impiegare nelle miniere e quando nell’ agosto del 1956 si ebbe il disastro di Marcinelle molti nostri connazionali morirono intrappolati nelle viscere della terra. I responsabili di questa tragedia alla fine del processo ebbero una condanna a sei mesi con la condizionale!!!
Ci fu , sempre nel 1956, l’ invasione dell’ Ungheria da parte dei Russi e poco dopo si arriverà alla costruzione del muro di Berlino: era la guerra fredda.

Fu però un periodo di grandi scoperte scientifiche e di grandi progressi tecnologici:
* il vaccino antipolio;
* la scoperta del DNA;
* la pillola anticoncezionale;
* il primo chip:
* il primo videogioco;
* il primo microonde;
* la prima padella antiaderente.

Una menzione particolare merita anche la figura di Papa Roncalli che rinnovò il collegio cardinalizio nominando cardinali provenienti da tutti i continenti e che portò uno spirito nuovo nella Chiesa Romana.

Come era accaduto nel primo incontro, anche questa volta il racconto storico è stato inframmezzato da siparietti ispirati all’avanspettacolo e Gaetano, il “mattatore” del gruppo, ben coadiuvato dagli amici,ci ha regalato momenti di comicità esilarante.
E’ stata un’ occasione per rivedere un periodo importante della storia recente del nostro paese e per gustare di nuovo il sapore e le atmosfere dei nostri anni giovanili.

UTE: Quando si dice Nobel…

Quando si dice Nobel il pensiero va subito ad Alfred l’ inventore della dinamite e ai premi che portano il suo nome, ma la famiglia Nobel è stata una vera fucina di scienziati e di inventori.
Il capostipite Olai Nobelius (1655-1707) aveva sposato la figlia di un noto scienziato di quei tempi.
Il padre di Alfred era ingegnere, architetto e inventore; aveva una fabbrica in Svezia, ma in seguito a un dissesto finanziario emigrò in Russia dove si mise a fabbricare una mina subacquea molto innovativa ed ebbe grande successo. Dopo la guerra di Crimea, però, lo zar dovette ridurre molto le spese per gli armamenti e gli affari ne risentirono al punto che Nobel tornò in Svezia con due dei suoi 4 figli (gli altri due restarono in Russia) e fondò una fabbrica di esplosivi. Morì nel 1872.
Alfred nacque a Stoccolma nel 1833 e il padre lo fece istruire privatamente privilegiando la chimica e le lingue. Alfred però pareva più interessato alle materie umanistiche che alla chimica e allora il padre lo mandò in giro per il mondo per due anni, dal 1850 al 1852, anno in cui si stabilì in Russia, dove si dedica alla ricerca chimica.
Nel 1860 tornò in Svezia dove lavorò nel laboratorio del padre, ma nel 1864 uno scoppio nella fabbrica provocò la morte di suo fratello, di altri quattro operai e il padre dovette essere amputato di tutte e due le gambe. Il governo svedese proibì gli esperimenti, ma i Nobel li proseguirono clandestinamente su una chiatta al largo, lontano dalla costa.
Nel 1865 aprì una fabbrica ad Amburgo e qui dopo due anni, per un caso fortunato scoprì la dinamite(cioè la nitroglicerina sicura). Da questo momento continuò ad aprire nuove fabbriche in varie località, tanta era la richiesta dei governi per questo nuovo esplosivo che poteva essere manipolato in sicurezza e seguirono anche successivi perfezionamenti di questo prodotto. Quando la Francia si rifiutò di comprare i diritti per il suo ultimo ritrovato , la balistite, Alfred Nobel si rivolse al governo italiano ed aprì una fabbrica vicino a Torino.
Le sue attività però non si limitarono al campo degli esplosivi, infatti era azionista insieme ai fratelli della Branobel una società che si occupava del petrolio scoperto in Adzerbaijan. Si deve a suo fratello Ludwig l’ invenzione degli oleodotti e la progettazione delle prime petroliere. I tre fratelli erano diventati i più ricchi del mondo, ma si distinsero per la loro filantropia e generosità e realizzarono molte opere per migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei loro dipendenti.

Nelle intenzioni di Alfred Nobel la sua dinamite avrebbe dovuto essere usata solo a scopi pacifici, ma ben presto si rese conto che non sarebbe stato così e cadde in una profonda crisi di coscienza. Si ritirò in solitudine a San Remo dove morì il 10 dicembre 1896.Fu poi sepolto a Stoccolma.
Non si era mai sposato e non aveva figli e nel suo testamento diede disposizione perché tutte le sue ricchezze fossero utilizzate per costituire un fondo i cui interessi dovevano servire a premiare ogni anno i migliori studiosi e ricercatori in vari campi della scienza e delle discipline umanistiche. Inoltre il Parlamento Norvegese avrebbe indicato colui al quale doveva essere attribuito il premio come “costruttore” di Pace nel mondo.

La lezione della prof. Alberta Chiesa è stata seguita con grande interesse da tutti i numerosi soci presenti.

(La seconda lezione è stata altrettanto interessante, avendo avuto come argomento gli studi sul cancro dall’ epoca egizia alla fine del 1800, ma ne parlerò in un altro momento)

UTE: Medicina e storia.

Ore 15 – Medicina : IL PAZIENTE FRAGILE.(dr. Alberto Rigamonti)
Chi sono i pazienti fragili?
* soggetti di età avanzata;
* soggetti affetti da patologie croniche multiple;
* soggetti con stato di salute instabile;
* soggetti colpiti da certe disabilità;
* soggetti nei quali la malattia e l’ invecchiamento si uniscono alle difficoltà socio-economiche.

Il medico dovrebbe essere tanto saggio ed esperto da curare la persona fragile e non solo le sue singole malattie; spesso un atteggiamento sbagliato porta a somministrare molte medicine, che a volte possono anche far peggiorare la qualità di vita dell’ anziano. Il bravo medico a volte deve anche saper individuare i casi in cui il farmaco è utile e quelli in cui può essere superfluo o dannoso.
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Ore 16: Storia: La stampa nel periodo della Belle Epoque.(dr. Cossi)

Prima di parlare della stampa dell’ epoca è bene porsi la domanda seguente: quanti lettori potenziali potevano accedere ai giornali?
* Poco prima della proclamazione del Regno d’Italia, la legge Casati del 1859 rese obbligatoria e gratuita la scuola per almeno due anni.
* Nel 1877 con la legge Coppino, la sinistra storica stabilì che la scuola elementare durasse cinque anni e che i primi tre fossero obbligatori; furono anche previste sanzioni per gli inadempienti.
*La legge Orlando del 1904 (governo Giolitti) estende l’ obbligo scolastico fino ai dodici anni di età.

Con una interessante tabella il docente ci ha documentato la situazione dell’ analfabetismo in Italia dall’ unità d’Italia al 1911; da essa risultava evidente che l’ analfabetismo femminile era molto più accentuato di quello maschile e che nelle regioni del sud il fenomeno era molto più diffuso (Non sarà perchè ai latifondisti conveniva tenere i figli dei contadini lontano dalle scuole per poter avere mano d’ opera più docile e più sottomessa?)

All’ inizio del ‘900 il giornale diventa un’ importante mezzo di informazione e di formazione dell’ opinione pubblica.La sua efficacia viene aumentata dal potenziamento delle comunicazioni telefoniche, che consentono di pubblicare articoli anche sugli avvenimenti delle principali capitali europee e dall’ adozione della stenografia che rende più veloce la stesura degli articoli.
Vi sono pagine di cronaca nera, bianca, cronaca sportiva, cultura, intrattenimento e compare anche la pubblicità.
Erano gli anni del Futurismo, che fece delle tecniche pubblicitarie il mezzo per propagandare le proprie idee.
A questo punto il dr. Cossi ci ha letto il MANIFESTO dei futuristi che ci ha lasciati veramente strabiliati per la sua provocatorietà e per il suo elogio della violenza; poi la lezione si è conclusa con l’ ascolto di una poesia del Marinetti letta con grande sapienza interpretativa dallo stesso autore.

UTE: Ozanam e Petrarca.

Ore 15: Ozanam (soc. di S. Vincenzo) don Ivano Colombo.

“*Bisogna quindi formare un’associazione di mutuo incoraggiamento per i giovani cattolici, dove si trovi amicizia, sostegno ed esempi, dove si possa trovare un simulacro della famiglia religiosa nella quale si sia stati nutriti. Il legame più forte è la carità: e la carità non può esistere nei cuori di più senza espandersi all’esterno. La fede e la virtù non hanno bisogno dell’associazione per conservarsi, ma solamente per svilupparsi. Occorre che ci siano contatti più frequenti, che ci diano una lodevole emulazione per il bene, e che ci rendano comunque la gioia dei successi di ciascuno. (A Leonce Curnier, 4 novembre 1834, p. 41).
*La carità non deve mai guardare dietro di sé, ma sempre avanti poiché il numero delle sue buone opere passate è sempre troppo piccolo e perché infinite sono le miserie presenti e future, che essa deve alleviare. (A Leonce Curnier, Parigi, 23 febbraio 1835, p. 48).”

Sono due citazioni tra le tante che si possono trovare su Wikipedia alla voce ” Frederic Ozanam – citazioni”.
Ozanam è il fondatore delle Società di S. Vincenzo ancora oggi molto diffuse. Era nato a Milano nel 1813, dove la sua famiglia era arrivata al seguito di Napoleone, ma tornò ben presto in Francia dove studiò legge e letteratura. Giovanissimo cominciò a interessarsi delle condizioni di vita degli abitanti delle periferie e cercò di organizzare gruppi di giovani che potessero dedicarsi a sollevare le sofferenze dei più poveri. Aveva capito che la Chiesa ufficiale continuava ad arroccarsi in difesa di privilegi ormai fuori dal tempo e non si accorgeva dei cambiamenti che si stavano verificando nelle società in seguito all’ industrializzazione . Ozanam si proponeva di fare da anello di collegamento tra la società del suo tempo e la Chiesa.
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Ore 16: “Il Canzoniere” di Petrarca. (Prof. Galli)

Unica opera del Petrarca in lingua volgare, il Canzoniere è frutto di un lavoro di revisione e di perfezionamento che durò tutta una vita, sempre alla ricerca della perfetta armonia delle parole e del loro ritmo. Al centro di quest’ opera non è Laura, ma il tormento interiore del poeta. Egli trae la sua fonte di ispirazione dall’ antica letteratura classica:infatti studiò a lungo Orazio, Tibullo, Catullo, ma anche la Bibbia e S. Agostino. Usa un linguaggio letterario ed elegante, che resterà per secoli il modello per i poeti italiani ed europei. Anche Leopardi che pure rivoluzionerà il linguaggio poetico risente della sua influenza, così anche Saba.

Ricopio qui uno dei sonetti più famosi del Petrarca , con relativa breve spiegazione.

SOLO E PENSOSO…

Solo et pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi et lenti,
et gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio human la rena stampi

Altro schermo non trovo che mi scampi
dal manifesto accorger de le genti,
perché negli atti d’alegrezza spenti
di fuor si legge com’io dentro avampi:

sì ch’io mi credo omai che monti et piagge
et fiumi et selve6 sappian7 di che tempre
sia la mia vita, ch’è celata altrui.

Ma pur sì aspre vie né sì selvagge
cercar non so, ch’Amor non venga sempre
ragionando con meco, et io co·llui.

In questo sonetto (il trentacinquesimo del Canzoniere) scritto da Petrarca prima del 1337, la solitudine è descritta come la situazione più congeniale al tormento amoroso del poeta: egli rifugge lo sguardo altrui, al quale il proprio sentimento risulterebbe manifesto, e, prediligendo l’immensità della natura, cerca invano un riparo alla propria passione