UTE: un pomeriggio in compagnia di due grandi.

Ieri all’ UTE si è parlato di due personaggi molto diversi tra loro, ma certo due giganti : Boccaccio e S. Agostino.

Dopo aver gustato l’ ascolto della sapiente lettura di alcune novelle del Boccaccio da parte della prof. Meggetto , è venuto il momento della filosofia  e la prof. Tatafiori Dopo averci illustrato a grandi linee la biografia di S. Agostino, ci ha poi introdotto alla conoscenza del suo pensiero , fondamentale ancora dopo quasi duemila anni per il Cristianesimo.

Al link qui sotto potrete trovare la sua biografia (corredata anche di fumetti ) e il suo pensiero. Peccato che non ci troviate la passione espositiva dimostrata dalla nostra docente.

S. Agostino.

 

Dopo Ballarò: ….Vandana,…. ambientalismo……olismo.

Già mi è capitato di parlare di Vandana Shiva (cliccando qui sul suo nome saprete qualcosa in più di lei e della sua vita).

Questa signora indiana era l’ altra sera a Ballarò e ha avuto un compostissimo scontro con Serra, uno dei finanziatori di Renzi, a proposito del modo di intendere l’ economia e la finanza.  Vandana Shiva  contrasta il sistema odierno che governa il mondo in funzione dell’ arricchimento di pochi a scapito dell’ impoverimento progressivo dei popoli e dice che le risorse della terra sono sufficienti a nutrire tutta la popolazione mondiale, se però mettiamo al centro del nostro operare non il profitto, ma  il rispetto per l’ uomo e per l’ ambiente.

Qui potete capire meglio quali idee questa grande donna stia portando avanti da decenni, ottenendo anche riconoscimenti importanti.

Questo modo di concepire il nostro modo di occupare la Terra, mi richiama le lezioni di Scienza olistica  del prof. Damiani all’ UTE. Anche l’ olismo dice che nessuna scienza può prendere in esame un singolo fenomeno o aspetto della realtà, isolandolo dal contesto. Tutto è RELAZIONE  e questa sintesi viene ben espressa da questa breve composizione del docente sopra citato:

INTRECCI

Semi d’ Acqua crescono nell’ Aria

respirando la Terra

evaporata dai passi del nostro vivere.

E fioriscono gocce di pioggia

che cadendo, fluttuando nello Spazio,

calmano la sete del Fuoco solare.

 

UTE : letteratura dialettale.

Oggi il dr. Ghioni , dopo un breve excursus su i temi da lui svolti in questi 18 anni all’ UTE, ci ha  presentato le poesie di Cesare Mainardi, un ingegnere milanese dalla sensibilità squisita. Copio e incollo qui di seguito una delle poesie che abbiamo avuto l’ opportunità di gustare , grazie all’ ottima lettura del sig Gottardi.

In essa il Mainardi paragona il poeta a una pianta che cresce sola e abbandonata tra i palazzi della città  e nessuno gode del suo forire e della sua ombra. Anche il poeta non ha più una missione etico-educativa: la sua poesia non illumina più nessuno.

Pianta a Milan (1959)Grattaciei motrient
drizzaa su sui trabucch
de cement,
tanabus e bottegh
alla lus
sputtanda del neon
fann la guardia a ona pianta
che hann logaa
– lì –
per legria della gent.Quand l’è april
la mett foeura i sò frasch.
Poeu d’estaa la se sbatt
per tegnissij bei franch
e fagh ombra a nissun.
E la viv – de per lee –
se sa minga comè.

O poetta, anca tì
intramezz alla gent
che sta su sui trabucch
de sambus,
doggionaa da guardian
dur e gnucch
te se sbattet tutt l’ann
per fagh lus a nissun.
E te vivet
– tì –
de per ti
se sa minga comè.

Albero a Milano (1959)Grattacieli tristi
rizzati sui trampoli
di cemento,
stambugi e botteghe
alla luce
svergognata del neon
stanno a guardia di un albero
che hanno collocato
– lì –
per far allegra la gente.

Quand è aprile
mette fuori le foglie.
Poi d’estate si affanna
per serbarsele ben salde
e fare ombra a nessuno.
E vive – solo –
non si sa come.

Oh poeta, anche tu
frammezzo alla gente
che si regge sui trampoli
di sambuco,
vigilato da guardiani
duri e ottusi
ti affanni tutto l’anno
per far luce a nessuno.
E vivi
– tu pure –
solo
non si sa come.

 

 

 

UTE: Medicina: le cefalee – storia: le foibe

Il dr. Rigamonti ci ha intrattenuto sul “mal di testa” la sindrome dolorosa più diffusa e quella a cui forse si presta meno attenzione.
Ci sono cefalee primarie (emicrania, cefalea tensiva e cefalea a grappolo – quest’ultima la più dolorosa) e cefalee secondarie, causate cioè da un’ altra patologia.
Vale sempre la pena di non sottovalutare le cefalee ricorrenti: possono essere un campanello di allarme che ci avverte di un problema degno di attenzione.

Il prof.Cossi ha continuato il discorso sulle “foibe” , i massacri avvenuti in territorio slavo sia dopo l’8 settembre ’43 sia dopo la fine della guerra nel ’45.
Le foibe sono servite ad occultare le vittime delle vendette messe in atto dai partigiani di Tito contro gli Italiani , che a loro volta si erano distinti per intolleranza verso la popolazione slava . Ma come sempre in questi casi, quando a prendere il sopravvento è la violenza bestiale, non furono trucidati in modo disumano solo persone compromesse con il regime fascista, ma anche civili colpevoli solo di essere italiani. La maggior parte però delle vittime di quegli eventi non morì nelle foibe, ma nelle carceri o nei campi di concentramento.

Sentir descrivere il modo terribile in cui sono morte tante persone , ci ha riempiti di orrore: ogni guerra ha sempre portato i combattenti di ogni tempo e di ogni latitudine a perdere il senso della pietà, a dimenticare di essere uomini tra gli uomini tanto da arrivare a compiere azioni aberranti senza provarne ribrezzo.

Tre secoli di arte….


Alla scoperta di un tesoro

Oggi pomeriggio, grazie ad un’ iniziativa realizzata dall’ UTE, ho potuto riempirmi gli occhi di bellezza.
Siamo andati (eravamo una quarantina)a vedere il museo di Piazza Scala, dove sono esposte le opere d’ arte di proprietà della Banca Intesa. Vi si possono ammirare stupendi bassorilievi del Canova, quadri di Hayez,di Induno, di Boccioni, di Fontana, Manzoni e molti altri: opere che documentano l’ evoluzione dell’ arte in questi ultimi tre secoli.
Cosa dire poi degli ambienti in cui queste opere possono essere ammirate? Il museo risulta dalla unione di tre palazzi storici di Milano di grande magnificenza: dai colonnati, alle vetrate , ai soffitti era tutto stupendo e anche i pavimenti erano talmente belli che pareva male calpestarli.

Non conoscevo l’ esistenza di questa pinacoteca e forse è così ancora per molte altre persone: siamo talmente circondati da tesori d’ arte, da non dare loro l’ importanza che meriterebbero.
Ringrazio l’ UTE e chi la gestisce per avermi dato l’ opportunità di vivere alcune ore indimenticabili.

(chi volesse saperne di più, può cliccare sul link in alto)

UTE: paesi balcanici e Marina Abramovich.


La prof.Cinzia Granata ci ha piacevolmente intrattenuto su: Paesi balcanici (tra storia e geografia)
Nel VII secolo dopo Cristo , alcune tribù si insediarono nelle odierne Serbia, Slovenia, Croazia, Bosnia, senza mai cercare di amalgamare i propri usi e costumi, ma anzi cercando di marcare sempre più le differenze che le contraddistinguevano.
Tuttavia l’ Istria e le zone costiere appartennero a Venezia fino al 1796, quando con il trattato di Campoformio la Serenissima fu svenduta all’ Austria da Napoleone ; in queste zone la popolazione era cattolica.
In Bosnia nel XII secolo si diffuse un’ eresia che aveva molti punti in comune con l’Islam e così fu facile per gli Ottomani diffondere qui la loro religione. In Serba invece si affermò la religione cristiano-ortodossa, che tuttavia non fu contrastata dai Turchi, ma furono i giannizzeri(soldati serbi di religione musulmana ) a compiere atrocità nei confronti dei Serbi.
Con il progressivo disfacimento dell’ impero Ottomano, sul finire del 1800 l’ Austria estende il suo dominio sui Balcani e l’ uccisione del principe ereditario a Serajevo fornì il pretesto per far scoppiare la 1^ Guerra Mondiale, al termine della quale nacque il regno di Jugoslavia con cui si tentò di pacificare le varie etnie balcaniche, con scarso successo.

Allo scoppio della II Guerra Mondiale, la Jugoslavia si schiera con la Germania, che la occupa; si oppone all’ occupazione la resistenza dei partigiani capeggiata da Tito, il quale al termine della guerra fonderà la Repubblica federativa di Jugoslavia. Il prestigio di Tito riesce a tenere unite le varie etnie, ma alla sua morte e ancor più con la caduta della cosiddetta “cortina di ferro” riemergono tutte le istanze autonomiste dei vari stati.

La Slovenia, però, dichiara la propria indipendenza: ne segue una guerra di 10 gg. con i Serbi, ma poi viene riconosciuta dagli stati europei come indipendente . A questo punto la Croazia tenta la stessa strada, ma i Serbi la invadono col loro esercito e ne seguono combattimenti. Ma la tragedia maggiore si ha in Bosnia dove la maggioranza è musulmana, ma sono tanti anche i Serbi che vi risiedono; i massacri si susseguono anche sotto gli occhi indifferenti dei soldati NATO.

Col trattato di Dayton nel ’95 si stabilisce la divisione delle varie etnie, che però è praticamente impraticabile.
Nel 2006 il Montenegro si stacca dalla Serbia. Nel 1999 il Kossovo aveva già ottenuto il riconoscimento della propria indipendenza dalla Serbia.
E’ una storia assai complicata , non ancora giunta alla soluzione di tutti i problemi, ma l’ Europa può fare molto per portare finalmente serenità tra popoli che possono convivere pacificamente.

Nella seconda ora il prof. Creuso ci ha parlato di una famosa artista serba : Marina Abramovich, rappresentante di spicco della performance art: l’ arte non produce più oggetti (quadri, sculture,…)ma l’ artista mira a suscitare emozioni attraverso il suo corpo. Marina Abramovich è senz’ altro un’ artista geniale, che ha saputo scardinare il modo di concepire l’ arte e il compito dell’ artista. Chi volesse saperne di più , può leggere qui

P.S. per chi non riuscisse a ricordare cosa sia la “performance art” : ricordate quel film in cui Alberto Sordi va a Venezia a vedere la Biennale? A un certo punto sua moglie, stanca , si siede su una sedia , mentre lui va a prenderle qualcosa da bere ….A quel punto il pubblico entra nella sala della mostra e pensa che la povera donna sia parte dell’ opera d’ arte e comincia a osservarla con attenzione, mentre la poveretta resta sconcertata…Era un modo di ironizzare su questa forma di arte certamente non facile da accettare per noi gente comune…

Ute: Alcolismo e foibe.

Il dr. Lissoni ci ha tenuto una dotta relazione sull’ alcolismo con la solita capacità di rendere semplici i concetti complessi e con la solita carica di entusiasmo e di umanità.
L’ alcol e i suoi effetti sono conosciuti fin dall’ antichità, ma solo recentemente si è arrivati a definire i sintomi e le devianze comportamentali dell’ alcolismo cronico. Sono molti milioni le persone affette da questa dipendenza e i costi sociali ed economici nei paesi occidentali sono ingentissimi.
Le donne sopportano molto meno degli uomini l’ alcol e ne subiscono gravi danni, che , in caso di gravidanza, colpiscono anche il nascituro.
Come si esce dall’ alcolismo? In genere non si guarisce del tutto, ma un buon supporto psicologico e l’ aiuto di gruppi e comunità finalizzati al recupero e alla riabilitazione degli alcolisti possono ottenere ottimi risultati.

< < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < < Nella seconda ora il prof. Cossi, docente di storia, ci ha offerto l' occasione per un ottimo ripasso della storia della Venezia Giulia dall' 800 ai giorni nostri, per arrivare poi a capire in seguito come si sia potuto giungere all' orrore delle FOIBE. L' excursus ha preso le mosse dal Congresso di Vienna (1815), che ristabilì sui troni sconvolti da Napoleone gli antichi regnanti. L' Istria, territorio di tradizioni e lingua italiana (già appartenuto alla Serenissima), viene assegnata all' Impero Austro-Ungarico, crogiolo di nazionalità e popoli diversi . Dopo l' unità d'Italia, il sentimento di irredentismo si acuisce, ma nel 1882 l' Italia entra a far parte della Triplice Alleanza con Austria e Germania e quindi non può più far valere nessuna rivendicazione sui territori della Venezia Giulia. Agli inizi del '900 gli Sloveni di Trieste e dell' Istria, rivendicano la propria identità nazionale e linguistica e gli Austriaci appoggiano le loro rivendicazioni anche per ridimensionare la comunità italiana, che reagisce rinfocolando l' irredentismo. Con la fine della 1^ Guerra Mondiale, l' Austria viene ridotta alle dimensioni attuali e l'Istria diventa italiana. Con l' avvento del fascismo, gli Italiani vogliono cancellare l' identità e la cultura slovena e perseguitano i capi delle comunità. Dapprima la Chiesa locale si erge a difesa della minoranza, ma poi coi Patti Lateranensi viene messa a tacere, allontanando i Vescovi che avevano sostenuto i diritti degli Sloveni. Si arriva così alla II^ Guerra Mondiale, quando l' Italia al fianco dei tedeschi invade la Jugoslavia e si impadronisce di molti territori. Gli slavi reagiscono organizzando bande di partigiani ed ha inizio una terribile carneficina che non risparmia nemmeno i civili. I fascisti si appoggiano a gruppi anticomunisti che operano rastrellamenti e riempiono vari campi di concentramento.

UTE : medicina e cultura balcanica.

Sono riprese con mio enorme piacere le lezioni all’ UTE. E’ stato bello ritrovare visi amici e chiacchierare piacevolmente in attesa dei relatori.

Nella prima ora il dr. Lissoni ci ha spiegato in. modo semplice e interessante cosa siano i neurotrasmettitori (sostanze che permettono alle cellule di comunicare tra loro) e come anche nei cibi e nelle droghe siano presenti sostanze simili ai neurotrasmettitori.

Nella seconda ora il prof. Marco Creuso ci ha tenuto un’ interessante lezione sulla cultura balcanica, partendo dalla figura dell’ eclettico Emir Kusturica e dai suoi film “Underground” e “Before the rain”
Emir Kusturica Wikipedia