L’ UTE riapre le porte.

Ieri sono ripresi gli incontri all’ UTE (Università Terza Età), o per meglio dire , io sono ritornata per la prima volta all’ UTE, visto che già l’ inaugurazione ha avuto luogo martedì scorso, ma io non ho partecipato per altri impegni.

Dopo il saluto di varie autorità e vari ospiti, è stato effettuato via Skype un collegamento con Kinshasa, dove si è trasferito don Ivano Colombo, colonna portante fino allo scorso anno della UTE di Erba. E’ stato bello risentirlo e rivederlo così pieno di entusiasmo per la sua nuova missione: non deve essere facile rivoluzionare così profondamente la propria esistenza quando non si è più giovanissimi. Non c’ è che da augurargli di poter realizzare nella sua missione tutto quello che si è ripromesso di fare a beneficio dei giovani di quel lontano paese.

E’ seguito un breve saluto di autorità e ospiti e poi l’ illustrazione del nuovo sito dell’ UTE di Erba, sul quale si potranno trovare tutte le notizie riguardanti le varie attività e anche la registrazione audio/video delle principali lezioni.
Tutti i presenti (la sala er affollatissima) si sono profondamente commossi quando si è ricordato Stefano, il ragazzo 26enne che aveva cominciato l’ elaborazione del sito e che è morto (per malattia) a metà dell’ opera; in omaggio alla sua memoria il padre e la sorella di Stefano hanno completato il suo lavoro.
Ho già pagato la quota di iscrizione e frequenterò certamente ogni volta che potrò farlo, anche perchè il centro di interesse quest’ anno sono i paesi balcanici, un mondo così vicino e così poco conosciuto , almeno da me.

Sì, viaggiare….

Per finire questi miei brevi flash sul viaggio in Ungheria, vorrei fare ancora alcune considerazioni .

L’ aspetto organizzativo della nostra spedizione non ha mai mostrato pecche e anche gli alberghi erano in genere quanto di meglio le località potevano offrire; l’ autista è stato sempre puntuale ad ogni appuntamento e sempre molto prudente nella conduzione del mezzo a lui affidato; della guida ho già parlato: una signora non più giovanissima, ma molto esperta e molto colta, che ha saputo rendere interessante ogni tappa, mischiando di tanto in tanto alla storia del paese o all’ illustrazione dei fatti di attualità anche note sue biografiche, che ben esemplificavano i concetti che stava esponendo. Mi sono spesso affiancata a lei durante gli spostamenti a piedi e ho sempre potuto trovare un’ interlocutrice sensibile e intelligente.

L’ animazione del gruppo era affidata anche a don Ivano, il sacerdote che è sempre stato l’ anima dell’ UTE di Erba. Mi piaceva il suo modo provocatorio di discutere tutti gli argomenti (a proposito: quanto è vasta la sua cultura?) , anche quelli religiosi, che egli affrontava con spirito critico verso certe degenerazioni che nei secoli hanno finito col rendere meno chiaro e meno autentico il messaggio evangelico. Se la sua impostazione ideologica diventasse maggioritaria nella Chiesa, forse ne guadagnerebbe l’ immagine, piuttosto sfocata al giorno d’ oggi, con la quale Essa si presenta al mondo.

Il gruppo, poi, composto per lo più da coppie di coniugi o di amiche, si è sempre mostrato vivamente interessato agli aspetti culturali del viaggio, senza disdegnare i momenti conviviali e ludici.
C’ era una coppia di coniugi dietro di me (sul pullman) che sentivo chiacchierare con dovizia di particolari dei loro precedenti viaggi o di attualità : erano informatissimi su tanti argomenti e sono rimasta veramente stupefatta quando ho saputo che lui aveva 85 anni (!!!) e lei 77.
Se viaggiare fa invecchiare in modo così splendido, credo che viaggerò anch’ io, appena sarà possibile…

Località di vacanza (Ungheria: continua…)

Le mete preferite degli abitanti di Budapest per le ferie e i fine settimana sono l’ ansa del Danubio e il lago Balaton.

Nell’ansa del Danubio prevalgono le seconde case sparse sulle alture circostanti e immerse in tanto verde. A questo proposito sarà bene ricordare che la densità della popolazione ungherese è a occhio la metà di quella italiana e si può viaggiare a lungo in mezzo a boschi immensi percorsi da strade assai poco frequenta

Il lago Balaton mi ha sorpreso per la sua vastità e per la dolcezza dei panorami. Ci siamo arrivati in una splendida giornata di sole e le sue acque basse brulicavano di vele bianche (la sola navigazione consentita è quella a vela) Ho ritrovato l’ atmosfera tipica delle zone balneari e il caldo un po’ umido che si trova sulle rive di tutti i laghi. Il Balaton è minacciato dalla diminuzione costantedelle piogge che da sempre lo alimentano.

Budapest .

Dopo due giorni passati tra castelli e abbazie delle città minori, accompagnati da acquazzoni frequenti e temperature piuttosto freddine, siamo arrivati a Budapest (ricordatevi di pronunciare la “S” come fosse una “SC”).

budapest di notte

 

E’ una città molto bella con monumenti, palazzi e chiese stupendi, che stanno lì a ricordare il passato glorioso di questa città. Buda occupa la riva collinosa del Danubio ed è più residenziale, più calma e le famiglie più ricche è lì che vogliono abitare; Pest sorge invece in pianura ed è la parte in cui si svolgono tutte le attività economiche, culturali e mondane.

Visto dalla Cittadella il Danubio delude un po’: è vero, è maestoso, ha una grande portata d’ acque e merita certamente il suo posto nella classifica dei fiumi più lunghi, ma…. non è affatto BLU!! Come tutti i grandi fiumi ha un colore indefinito tra il grigio-verde-giallo. Tuttavia è percorso da numerosi mezzi di navigazione sia per il trasporto di merci che per il trasporto di passeggeri.

Il palazzo più suggestivo è certamente il palazzo del Parlamento, che specchia le sue guglie gotiche nelle acque del Danubio, ma rimane scolpita nella memoria anche “La Piazza degli Eroi”, in cui, attraverso una serie di statue , viene riassunta la storia del paese.

Ho accennato alla Cittadella: qui, accanto alle rovine di un’ antica fortezza, sorge un monumento di epoca comunista, che per l’ enfasi stucchevole e l’ aridità di ispirazione che ne traspare, ricorda certi nostri monumenti di epoca fascista: le dittature , di destra o di sinistra che siano , non sanno esprimere armonia e bellezza perchè queste non possono sopravvivere dove la libertà viene negata.

Certamente abbiamo anche visitato i luoghi e i monumenti che ricordano la fallita rivoluzione del 1956 e la nostra guida esprimeva un profondo rammarico per l’ indifferenza dell’ Occidente verso le sofferenze dell’ Ungheria…

Passando in pullman per la città, a un certo punto abbiamo visto un palazzo dipinto di celeste , circondato come da una fascia nera su cui spiccava la parola “TERROR” : era lì che si svolgevano gli interrogatori dei ribelli al regime e da lì molti non sono più tornati alle loro case.

Tutto sommato, credo che noi Italiani siamo turisti molto difficili da stupire, perchè siamo troppo abituati a vivere circondati dai tesori d’ arte che le varie epoche storiche ci hanno lasciato, ma devo confessare che durante la navigazione notturna sul Danubio a bordo di un battello, la vista estremamente incantevole dei palazzi illuminati, che si riflettevano nelle acque del fiume, era veramente emozionante e tutto il gruppo di cui facevo parte ha provato la mia stessa meraviglia.

In Ungheria (prima parte)

Sono appena tornata dal viaggio in Ungheria: è stata una bellissima esperienza culturale ed umana, perfettamente organizzata e perfettamente condotta.
Abbiamo fatto alcune tappe prima di arrivare nella capitale, percorrendo da sud a nord la parte più occidentale e più ricca del paese.
La prima cosa che mi ha colpito sono state le case dei paesi di campagna: piccole , a un solo piano, con tetti aguzzi e piccole finestre chiuse da doppi vetri divisi tra loro da uno spazio spesso occupato da fiori visibili più ai passanti che agli abitanti della casa. Assomigliavano tantissimo alla casa dei sette nani della favola di Biancaneve, solo che non erano destinate a dei nanetti irreali, ma a dei contadini in carne e ossa che , data la loro atavica povertà, potevano permettersi solo casette minime per lasciare il maggior spazio possibile alla parte coltivabile del terreno a loro disposizione.

Da un borgo all’ altro si estendevano chilometri di campi coltivati , ma le fattorie erano rarissime: segno evidente che il latifondo continua ad essere preminente nell’ agricoltura ungherese (così ci ha detto la nostra guida , Wanda Virag, bravissima e coltissima).

Nei centri delle cittadine in cui abbiamo sostato brevemente, Soprom, Vesprem e Gyor, resta evidente la conseguenza di un quarantennio di comunismo: tutti i palazzi che erano appartenuti alla ricca borghesia di prima della guerra , sono stati confiscati agli antichi proprietari e poi lasciati in abbandono perchè il loro mantenimento era troppo costoso, con l’ unico risultato che oggi un prezioso patrimonio architettonico sta andando in rovina, anche se su ogni casa compare una targhetta che la dichiara “monumento nazionale” o sede di un museo. Quando l’ ottusità va al potere, queste sono le conseguenze inevitabili.

Ogni città poi porta ancora segni evidentissimi degli oltre quarant’ anni di dittatura comunista anche nell’ architettura dei suoi palazzi : interi quartieri di orribili costruzioni di dieci piani , simili a enormi parallelepipedi composti da pannelli in cemento, hanno sostituito le antiche abitazioni. Il tutto ha un’ aria molto triste e squallida.

I resti romani non mancano nemmeno in queste zone, ma è certo che dell’ antica civiltà latina qui sono rimaste solo tracce nei documenti più antichi (anche in queste terre essi venivano redatti in latino, lingua portata qui dai monaci benedettini).

A Budapest!

Domattina partirò per un viaggio in Ungheria organizzato dall’ Università della Terza Età di Erba. Ero stata molto indecisa sull’ adesione all’ iniziativa e qualche giorno fa sembrava che non sarebbe stato possibile partire, invece si è trovata la soluzione ai vari problemini che si erano presentati.

Sarà forse la prima vacanza vera della mia vita: non dovrò cucinare , nè rifare letti o brandine, nè fare la spesa…..pare strano. Chissà se mi piacerà …. se troverò qualche computer collegato con internet negli alberghi in cui ci fermeremo , racconterò le impressioni di questo viaggio.

Per il momento un saluto a tutti quelli che passeranno di qua.

Fine corso.

Oggi è terminato il corso di inglese: è stata senz’ altro un’ esperienza positiva.
Dal punto di vista dell’ apprendimento, mi ha dato l’ opportunità di organizzare il mio studio, di darmi dei punti di riferimento e di inquadrarmi le principali forme di dialogo. Certo ne devo ancora fare di strada, ma capisco qualcosa in più rispetto a un anno fa e questo mi soddisfa per il momento.
Non si può pretendere di avere la capacità e la velocità di apprendimento di quando si aveva qualche decade di meno, ma l’ importante è constatare che ci sono dei progressi.

Un altro aspetto importante è che ho conosciuto un gruppo di persone simpatiche e aperte, che amano la compagnia. Sono tutte donne che hanno figli all’ estero o che vogliono rinverdire le loro conoscenze linguistiche visto che viaggiano molto per lavoro o per turismo.
Oggi ci siamo scambiate i numeri di telefono e la promessa è di tenerci in contatto per continuare a studiare insieme e magari anche per qualche camminata in montagna.

Credo che farebbe bene a tutte le persone che come me hanno ormai molto tempo libero cominciare a imparare qualcosa di nuovo: è come trovarsi all’ inizio di una strada nuova, quando pensavi di aver già percorso buona parte di quelle conosciute.

Storia, musica e… Cina all’ UTE.

Oggi all’ UTE si è parlato di musica , storia locale e Cina.

E’ stato molto interessante il confronto tra l’ Otello di Rossini e quello di Verdi. Nella versione del genio pesarese ci sono sempre quella sua atmosfera scanzonata e quei virtuosismi canori tipici delle sua produzione musicale, ma essi non interpretano la tragedia che Shakespeare vuole raccontare. Molto più aderente allo spirito dell’ autore è invece la musica di Verdi che usa l’ orchestra come un pittore usa il pennello e sa trasmettere con gli strumenti e con le voci i sentimenti dei suoi personaggi.

La storia locale ha riguardato la storia del teatro e dei teatri nella nostra zona, fino a un secolo fa meta estiva della nobiltà milanese. Nelle maggiori e più importanti ville che risalgono a quel periodo è spesso presente un teatro, all’ interno o nel parco circostante. Per il popolo invece c’ erano frequenti incursioni nei paesi della zona da parte delle compagnie di teatranti.

Per ultimo è stato proiettato un filmato girato durante il viaggio in Cina del dr. Rigamonti, docente dell’ UTE.
La grandiosità dei monumenti , dei grattacieli, delle distanze e delle differenze tra una regione e l’ altra di quell’ immenso paese non può che lasciare sbigottiti. Tuttavia si sono potute ammirare immagini di grande bellezza.

Infine voglio segnalare come il gruppo teatrale e il coro dell’ UTE abbiano riscosso un notevole successo anche fuori sede.