Avevo passato il pomeriggio con Giovannino e avevo ancora nella mente il suo sorriso, i suoi gorgoglii, le sue manine così piccole e perfette che cercano di toccare e afferrare ogni cosa per cominciare a conoscere il mondo…. Eravamo al tramonto e il cielo si stava facendo sempre più buio e minaccioso, mentre i tuoni si susseguivano sempre più vicini.
Arrivata vicino alla stazione , un crocchio di ragazzini sui 12 -13 anni occupava il marciapiede e parte della sede stradale. Alcuni erano seduti su un muricciolo di cinta , altri sulla canna della propria bicicletta, altri erano in piedi ; tutti sembravano pendere dalle labbra dell’ unica ragazzina che si trovava con loro. Piuttosto alta e robusta, parlava ad alta voce. A un certo punto ha intimato a uno del gruppo con tono scherzoso, ma non troppo : ” Tu fai quel che ti dico io!!” e chiudeva la frase con una bestemmia pesante, volgare , che provocava alcune risatine dei suoi interlocutori.
La cosa mi ha colto di sorpresa e mi ha strappato brutalmente dai pensieri soavi che stavo cullando. Che bisogno c’ era di quella bestemmia? Mi pareva così inutile, così fuori luogo sulle labbra di quella bambina ….Forse lei ha bisogno di attirare l’ attenzione, ha bisogno di sentirsi forte o meglio di sentire che gli altri la percepiscano come forte , come “dura” e una bestemmia dimostra che lei può sfidare anche Dio e non solo le regole della buona educazione….
A volte si legge di bande di ragazzini che compiono furti, ricatti, intimidazioni…. forse sono fatte da ragazzi/ ragazze come questa che a quell’ ora già tarda poteva permettersi di stare per strada senza che nessun genitore la richiamasse e la facesse rientrare in casa…Mi ha fatto una gran pena, perchè dietro quell’aria spavalda e aggressiva si deve nascondere una gran solitudine…