Credo però che oltre a questi vantaggi si presenti anche qualche trappola lessicale per i piccoli bilingui, ci sono infatti certe parole (che la mia insegnante di inglese chiama “falsi amici”) che sono quasi uguali foneticamente , ma ben diverse per significato.
Samuele, ad esempio, che parla in inglese con la mamma e a scuola, ma parla in italiano con la nonna (io) e i parenti quando viene qui in Italia, deve aver fatto un po’ di confusione con le parole :
- bottone
- button (che significa bottone in inglese)
- bottom (che invece in inglese significa “sedere”)
Infatti, ieri mattina uscendo di casa, si era portato con sè una grossa lente di ingrandimento e sul treno si divertiva a osservare i bottoni del cappotto della mamma. Ad un certo punto, ha sentito il bisogno di comunicare alla sua mamma i risultati delle sue indagini scientifiche e con entusiasmo si è messo a gridare. Intendeva dire:
– Mamma, il tuo bottone sembra molto più grande!- disgraziatamente però anzichè button ha detto bottom … !!!! …scatenando l’ ilarità dei viaggiatori vicini e l’imbarazzo della sua mamma.